Categoria: Concorsi e Procedure Straordinarie IdR (formazione)

  • In vendita i testi per la preparazione al prossimo concorso per l’insegnamento della religione nelle scuole statali

    In vendita i testi per la preparazione al prossimo concorso per l’insegnamento della religione nelle scuole statali

     
     
    Lo Snadir – in collaborazione con l’Adr – ha preparato due volumi che raccolgono diversi contributi utili alla preparazione dei candidati alle prove concorsuali per il prossimo concorso per l’immissione  in ruolo degli insegnanti di religione.
    Nonostante il Miur non abbia ancora emanato tale bando di concorso (auspichiamo che il Miur provveda quanto prima), abbiamo ritenuto opportuno pubblicare in anticipo questi due volumi per permettere a tutti i candidati di prepararsi adeguatamente alle prove.
    I testi, nel loro insieme, costituiscono un valido aiuto alla preparazione dei candidati, in quanto presentano una trattazione completa delle tematiche che saranno oggetto delle prove. I due volumi, predisposti alla luce dei recenti programmi di esame concorsuale, forniscono al candidato quelle competenze disciplinari, metodologiche e didattiche necessarie per svolgere la professione docente, nonché strategie, dinamiche e modelli di programmazione didattica.
     
     
    I due volumi per la preparazione al concorso per docenti di religione, possono essere acquistati collegandosi direttamente al sito http://ecom.adierre.org/ , previa registrazione sul medesimo.
     
    I volumi in vendita:
    • Lineamenti di pedagogia, didattica, metodologia ed elementi disciplinari  di E. Brachi – C. Guidobaldi – S. Modica – G. Piro – I. Petriglieri – D. Pisana – E. Soccavo – O. Ruscica – E. Vaglieri; Adierre editrice, Modica, 2017, pp. 512, Euro 30,00
    • Elementi essenziali di legislazione scolastica di C. Guidobaldi – E. Soccavo – O. Ruscica; Adierre editrice, Modica, 2017, pp. 168, Euro 15,00  
     
    Gli iscritti allo Snadir, inserendo nella fase di registrazione il codice tessera (valido come username),  possono acquistare i due volumi con lo sconto del 25%:
    • Lineamenti di pedagogia, didattica, metodologia ed elementi disciplinari, Euro 22,50
    • Elementi essenziali di legislazione scolastica, Euro 11,25
    Totale 33,75 euro , invece di 45,00 euro –  Come acquistare i due volumi per il concorso IRC – Tutorial (Video)
     
     
    In caso di difficoltà durante la fase di registrazione, è possibile scrivere a adierreditrice@adierre.org   o chiamare il servizio help al 329 0399658 dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle 13,00 e nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 15,30 alle ore 19,00.


    Snadir – Professione i.r. – 22 marzo 2017, h. 10.30
     
     
  • Delineato il nuovo assetto dell’obbligo scolastico

    Delineato
    il nuovo assetto dell’obbligo scolastico

    Il 21 maggio è stato approvato dal Consiglio dei
    Ministri lo schema del decreto legislativo concernente il
    "Diritto-dovere
    all’istruzione e alla formazione
    ", che delinea
    il nuovo assetto dell’obbligo scolastico.
    Il decreto, emanato ai sensi dell’art. 2, comma 1, lett.
    c) della legge 28 marzo 2003, n°53, indica in nove articoli
    i modi per assolvere tale diritto-dovere, attraverso il
    sistema scolastico, attraverso il percorso della formazione
    professionale e attraverso l’apprendistato.
    Il testo dichiara di voler "ampliare" l’obbligo
    scolastico sancito dall’art. 34 della Costituzione, nonché
    l’obbligo formativo (legge 144/99) introducendo il "diritto
    all’istruzione e alla formazione per almeno 12 anni o comunque
    sino al compimento di una qualifica entro il 18° anno
    d’età".
    Lo scopo dichiarato è quello di far acquisire agli
    alunni competenze e qualifiche finalizzate alla realizzazione
    della cittadinanza attiva, che si sostanzia con il diritto
    all’occupazione resa possibile dalla differenziazione dei
    percorsi, dalle certificazioni che devono riconoscere le
    competenze effettivamente acquisite in un sistema flessibile.
    Il decreto non prevede alcuna forma di sanzione e quindi
    nessuna esigibilità pratica per l’assolvimento, considerando
    il concetto di obbligo una categoria superata, un "ferrovecchio"
    di altri tempi e riscrivendolo nel senso di un diritto individuale.
    Non ci sono dubbi che il contesto normativo del "diritto-dovere"
    si basa su una matura e responsabile cultura sociale, per
    cui in un paese in cui tutta la popolazione adulta abbia
    raggiunto alti livelli culturali di istruzione, il concetto
    di obbligo debba essere rivisto. Molte ricerche confermano
    che quanto più alto è il livello di istruzione
    delle famiglie, tanto più cresce la frequenza scolastica
    dei figli. Ma non dobbiamo dimenticare che l’Italia paga
    uno scarto generazionale con altri paesi europei che hanno
    conosciuto l’obbligo di istruzione già dal 1700.
    I dati italiani sono inquietanti: un quarto della popolazione
    adulta ha abbandonato la scuola con la sola licenza elementare
    e appena il 42% della popolazione 25-64 anni ha conseguito
    un diploma di istruzione secondaria. In un contesto generale
    di questo tipo, l’annullamento dell’intervento pubblico
    rischia di condannare il nostro paese ad un modello "basso"
    di competitività in Europa. Alla dispersione e all’abbandono
    va contrapposto un sistema di vigilanza, di controllo e
    sanzioni che veda coinvolte le competenze di più
    ministeri (MIUR, Lavoro e Politiche Sociali, Sanità
    e Interni). Nei contesti che vedono un basso livello culturale,
    con fenomeni di devianza, micro e macro criminalità,
    il sistema normativo del diritto-dovere potrebbe risultare
    assai insufficiente.
    Il decreto sul diritto-dovere lascia irrisolti altri problemi,
    come quello dell’anno vuoto che intercorre tra la fine del
    primo ciclo e l’inizio dell’apprendistato. Le imprese diventano
    soggetti formativi senza che si sia stabilita ancora nessuna
    norma per la costruzione di un vero sistema integrato con
    precise garanzie definite a livello centrale. Tutto questo
    dovrebbe essere garantito con i successivi decreti di riassetto
    dell’istruzione secondaria. Mancano ancora gli standard
    nazionali (livelli d’istruzione) pertanto nella formazione
    professionale le Regioni decidono in modo autonomo, delineando
    quindi, in questa fase transitoria, una diversificazione
    a livello locale.
    Si auspicano urgenti provvedimenti per assicurare in tutta
    Italia gli stessi livelli d’istruzione, intrecciando, in
    un percorso integrato, il ruolo delle regioni con l’attività
    delle scuole.

    Sandra Fornai

    (allegato)