SS 1c8 - Magia, superstizione, movimenti religiosi alternativi e nuove forme di religiosità
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La vita e le sue domande Anche in paesi nei quali c’è un’antica e radicata tradizione cristiana, oggi assistiamo ad una significativa proliferazione di magia, superstizione, movimenti religiosi alternativi, nuove forme di religiosità. Come mai? Qual è la posizione della Chiesa nei loro confronti? |
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Riferimenti ad altri ambiti e discipline Una contenuta descrizione del fenomeno, non di rado sincretistico, limitata alle presenze più significative nel territorio, o sui mezzi di comunicazione di massa, porta a comprendere come nella proliferazione di comportamenti magici, superstiziosi e di movimenti religiosi alternativi si esprima una domanda di salvezza, che si presenta con alcune caratteristiche. - Ricerca di unità personale, armonia, e di identità da parte di persone che si sentono frammentate e disperse in una società che ha perso i valori fondamentali della coesione sociale senza sostituirli con altri. - Ricerca di risposte semplici e immediate a situazioni esistenziali avvertite come sempre più complicate. - Ricerca di una guida, quando sono venute meno quella naturali (la figura del padre e di educatori autorevoli in genere). - Ricerca di appartenenza e senso di comunità, dove le strutture sociali primarie sono andate in crisi (famiglia, gruppi,…) e l’individuo si sente solo e isolato. A volte anche attraverso movimenti musicali, particolarmente capaci di favorire l’identità personale e l’appartenenza. - Ricerca di trascendenza e di spiritualità, in una società che offre sempre più solo risposte a bisogni materiali. - Ricerca di una possibile salvezza legata alle paure di fine millennio (Nostradamus, New Age, Testimoni di Geova, movimenti musicali trasgressivi). |
Contenuti specifici Di fronte a questi fenomeni la Chiesa continua ad annunciare Cristo come unico salvatore di ogni uomo e del mondo. Fedele alla sua tradizione, rifiuta ogni sorta di sincretismo, idolatria, magia, sortilegi, incantesimi, ecc. (Cfr. ad es. Lv 19,31; 20,6-7; Dt 6,13-14; Sap 13-15; Lc 4,5-8; Atti 8,18-23; Gal 5,20). Nello stesso tempo però non cessa di interrogarsi sul proprio modo di annunciare il Vangelo e sui motivi per cui esso non venga compreso come "buona notizia" portatrice di salvezza da parte di chi si apre ad altre esperienze magiche o religiose. Nella Nota pastorale della CEI, Di fronte ai movimenti religiosi e alle sette, 30.05.1993, la Chiesa italiana si da’ alcune linee di azioni considerate utili per rispondere alla domanda religiosa degli uomini e delle donne del nostro tempo. Tra esse, in particolare: - rinnovare la qualità umana della vita cristiana, per renderla sempre più accogliente e fraterna; - migliorare la celebrazione liturgica e qualificare la proposta spirituale, così che sia più facile la conoscenza di Cristo salvatore; - migliorare l’evangelizzazione e la formazione, così da far comprendere meglio la ricchezza della fede cristiana e la debolezza o parzialità di certe esperienze religiose deboli, quando non, in certi casi, alienanti; - curare gli aspetti della inculturazione della fede, ponendo in dialogo sempre più fecondo il Vangelo e i suoi valori con le sfide della modernità. |
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Sintesi fondamentale La diffusione dei fenomeni considerati manifesta l’insopprimibile ricerca umana di Dio e della sua salvezza, presente anche in chi vive oggi in contesti secolarizzati, e viene provocato da forme di realizzazione immanenti. Di fronte alla loro proliferazione la Chiesa non cessa di annunciare Gesù Cristo come unico redentore e riflette, per capire come migliorare il suo annuncio e la sua testimonianza del vangelo. |
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