SS 1b - Il cristianesimo in un contesto interculturale e interreligioso: migrazione di popoli, incontro di culture e religioni diverse
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La vita e le sue domande I flussi migratori oggi in atto determinano in Italia e in Europa una situazione di convivenza tra diverse culture e religioni. Qual è l’atteggiamento dei cristiani nei confronti di coloro che vivono secondo altri sistemi di significato o credono in altre religioni? |
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Riferimenti ad altri ambiti e discipline L’attuale contesto sociale dal punto di vista etnico si presenta sempre più complesso e diversificato, con manifestazioni: - a volte di indifferenza e disinteresse, quando non di intolleranza, - a volte di collaborazione e reciproco arricchimento. Dal punto di vista religioso il fenomeno è caratterizzato: - dalla diffusione di religioni di antica tradizione a seguito dei flussi migratori, - dall’insorgere di nuove religioni e movimenti religiosi alternativi presenti nel nostro secolo, - da una fede tradizionale cristiana in evoluzione che si presenta a volte debole, frammentata, selettiva (Cfr. le categorie ed i dati di recenti rilievi sociologici sulla religiosità in Italia, privilegiando quelli che riguardano il territorio locale), - dalla diffusione di canti ecumenici e dalla riscoperta di "negro spirituals". |
Contenuti specifici Il fenomeno della interculturalità non è del tutto nuovo per la fede cristiana. Il cristianesimo fin dalle sue origini si è confrontato con culture e religioni diverse. Esso infatti: - nasce dalla cultura e dalla religione ebraica, dalla quale si stacca progressivamente; - fin dai suoi primi anni di vita si misura con la cultura ellenistica e latina, come testimoniano i documenti del Nuovo Testamento (Cfr. il concilio di Gerusalemme in At 15). Per questo nella storia del cristianesimo risulta dominante l’atteggiamento del dialogo, che tende a: - stimare la ricerca di Dio e i valori autentici già presenti nelle culture e nelle religioni (Cfr. ad es. il discorso di Paolo ad Atene in At 17,22-31; Lettera ai Romani;...); - valorizzare le conoscenze scientifiche e culturali (Cfr ad es. l’uso delle categorie concettuali ellenistiche nei primi concili per spiegare i diversi aspetti della rivelazione cristiana); - annunciare la verità del Vangelo, mostrandone la fondatezza e la plausibilità (Cfr. ad es. l’insegnamento di Giustino o di qualche altro padre della Chiesa, scelto tra gli apologisti). Anche oggi la Chiesa riconosce e accoglie i valori autentici presenti in tutte le culture (Cfr. ad es.: Gaudium et spes 44, L’aiuto che la Chiesa riceve dal mondo contemporaneo). - Il recente sviluppo del dialogo ecumenico (Cfr. SS4C8) e del dialogo interreligioso (Cfr. SS1C7) è espressione di questa apertura per la edificazione di una società capace di accogliere le differenze. |
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Sintesi fondamentale I cristiani, di fronte a coloro che vivono secondo altri sistemi di significato o credono in altre fedi religiose si impegnano: - ad approfondire, a riscoprire e testimoniare i valori della rivelazione cristiana, - a condividerli nel dialogo con tutti gli uomini di buona volontà, - a riconoscere e promuovere il bene presente in coloro che hanno convinzioni esistenziali o fedi religiose differenti, - a contribuire alla costruzione di una società solidale e di una civiltà dell’amore. |
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