SS 2c4 - Bibbia e antropologia

La vita e le sue domande

L’uomo è sempre stato e continua ad essere un interrogativo per se stesso. Per capire chi è e che senso ha la propria esistenza, anche il credente di oggi interroga la Bibbia per comprendere la propria umanità.

Riferimenti ad altri ambiti e discipline

Le prime risposte agli interrogativi esistenziali sono contenute nei miti antichi, nei riti, nelle leggende relative alle origini dei popoli, di cui c’è traccia anche nella Bibbia.

La domanda e la risposta antropologica, tuttavia, non sembra esplicitamente presente fino a quando non si esprime coscientemente nella forma razionale e filosofica (Cfr. ad es. in occidente Socrate).

Nessuno degli scritti dell’Antico Testamento e del Nuovo Testamento ha tentato di definire in modo sistematico una visione antropologica scientifica, dal momento che la composizione dei vari documenti risente di tempi e contesti culturali diversi, che è possibile documentare a titolo esemplificativo.

È comunque possibile cogliere dalla Bibbia aspetti di significato antropologico, temi essenziali e tratti ricorrenti che hanno contribuito all’affermarsi di consuetudini e a modelli culturali (Cfr. ad es. il rapporto tra uomo e donna nell’Islam o nella religione ebraica, il modello educativo in Lutero e negli autori protestanti in genere).

 

 

Contenuti specifici

La lettura cattolica della Bibbia, che considera unitariamente l’Antico e il Nuovo Testamento, coglie, nel contesto di concezioni culturali diverse, la rivelazione progressiva della visione che Dio ha dell’uomo.

Nell’Antico Testamento la visione antropologica emerge con alcune caratteristiche dominanti, tra le quali, in particolare:

- la totalità della persona, che sfugge a interpretazioni dualistiche (ad es. tra anima e corpo);

- il suo rapporto costitutivo e misterioso con Dio;

- il suo rapporto costitutivo con il popolo, che vive l’alleanza con Dio;

- la creaturalità e la dualità comunionale di maschio e femmina;

- la responsabilità;

- la coscienza del peccato;

- la speranza nella salvezza.

 

Nel Nuovo Testamento la visione antropologica dipende in molti aspetti dai tratti veterotestamentari, ma è contemplata nel suo compimento in Gesù Cristo "uomo nuovo" della promessa, capostipite di una nuova umanità, redenta dal peccato e partecipe della sua vita di Risorto.

Il tema conosce sviluppi particolari nella teologia di Giovanni ed in quella di Paolo, che sono fatte oggetto di attenzione privilegiata.

Sintesi fondamentale

La rivelazione di Dio sull’uomo nella Bibbia emerge attraverso i diversi contesti storici e culturali nei quali sono stati scritti i documenti dell’Antico e del Nuovo Testamento. In essi appare con chiarezza il progetto di Dio creatore e redentore sull’uomo. La realizzazione della sua vita consiste nel conoscere e amare Dio, in Cristo (Cfr. ad es. Gv 17,3; 1Tm 2,3-4; At 4,12).

II Area tematica