Il Crocifisso in classe

L'esposizione del Crocifisso in classe non è una norma concordataria, ma è stabilito dall'art.118 del Regio Decreto n.965 del 30/4/1924 e dall'allegato alla Circolare del Regio Decreto del 26/4/1928, n.1297.
Ora il Crocifisso, al di la del significato salvifico che ha per i credenti, può avere un significato laico. Può essere segno delle sofferenze e del dolore dell'uomo. Può essere segno dei limiti, delle preoccupazioni, delle ansietà, delle nostre solitudini, delle malattie, della vecchiaia, della morte. 
Se tutto ciò non bastasse, allora potremmo anche pensare di togliere il crocifisso dalle aule e dagli uffici pubblici! 
Prima di chiudere questa parte è necessario fare qualche considerazione di valore analogico. Tutti ricordiamo che a marzo del duemilauno i talebani bombardarono le statue del Grande Buddha di Bamian ed altre immagini di origine pre-islamica. L'editto iconoclasta del Mullah Omar ricordò a molti le "rivoluzioni" totalitarie avviate attraverso una politica del terrore al fine di imporre la propria esclusiva ideologia. I nuovi talebani laici vorrebbero togliere il crocifisso per incominciare ad eliminare la bimillenaria tradizione cristiano-cattolica?

(estratto dall'articolo "Riforma e strumentalizzazioni" del prof. Orazio Ruscica pubblicato su Professione i.r. 1/2002, pag.5)