Ultimatum di Tremoti alle Regioni: nuovi tagli nel settore scolastico
Approvato un nuovo decreto legge (n.154) in materia scolastica. Un’approvazione avvenuta un po’ alla chetichella, senza grande rumore da parte dei mass media. Ma d’altra parte il titolo del Decreto non era così accattivante per chi è in cerca di notizie scoop: “Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali”. Solo un esperto del settore può sapere che si parla anche di scuola, e di nuovi tagli. Sì, perché il Decreto 154, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 ottobre, prevede che entro il 30 novembre le Regioni debbano predisporre i piani di ridimensionamento e in quelle Regioni che risulteranno inadempienti verranno nominati “commissari ad acta”. Ovviamente “gli eventuali oneri derivanti da tale nomina sono a carico delle regioni e degli enti locali”.
Il Governo porta dunque avanti con decisione la sua linea di risparmio nel settore dell’istruzione. Ma vediamo i particolari. Il decreto154 è stato approvato il 3 ottobre dal Consiglio dei Ministri e leggendolo bene vediamo che l’articolo 3 riguarda espressamente la “definizione dei piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche rientranti nelle competenze delle regioni e degli enti locali” e prevede una integrazione all’articolo 64 del decreto 112 convertito in legge dal Parlamento solo due mesi fa.
Il nuovo comma 6-bis afferma che i piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche “devono essere in ogni caso ultimati in tempo utile per assicurare il conseguimento degli obiettivi di razionalizzazione della rete scolastica a decorrere dall’anno scolastico 2009/2010 e comunque non oltre il 30 novembre di ogni anno”. Non ci sono allora dubbi, né possibilità di fraintendimento, si parla persino di diffida nei confronti degli Enti inadempienti. Inoltre, si legge testualmente, che “ove le regioni e gli enti locali competenti non adempiano alla predetta diffida, il Consiglio dei Ministri ….. nomina un commissario ad acta” e che “gli eventuali oneri derivanti da tale nomina sono a carico delle regioni e degli enti locali”. In poche parole questo significa che il piano di ridimensionamento che il Ministro ha presentato ai sindacati nelle scorse settimane ben difficilmente potrà essere eluso, almeno per la parte che riguarda la chiusura dei plessi sottodimensionati o delle istituzioni scolastiche che non rientrano nei parametri fissati dalla legge. Adesso Regioni, province e Comuni dovranno mettersi al lavoro immediatamente per predisporre un piano di razionalizzazione entro la fine di novembre. A rimetterci saranno soprattutto le scuole dei piccoli Comuni, in particolare quelle di montagna, con poche classi e pochi alunni. Si prevede così che diverse scuole medie saranno soppresse e accorpate ai Circoli didattici per formare Istituti Comprensivi. Nonostante sia un Decreto che non lascia molta libertà di azione, sembra che la Toscana “disobbedisca” e non si preoccupi del commissariamento. “Non ci stiamo – sottolinea l’assessore toscano all’istruzione, Gianfranco Simoncini -. Non faremo tagli alla scuola anche se il governo arriva a minacciare il commissariamento” C’è dunque chi è pronto a disubbidire e comunque a dire no ad un Decreto che, alla chetichella, propone nuovi tagli alla scuola. Sulla questione interviene anche il segretario nazionale dello Snadir, Orazio Ruscica “Ancora una volta non viene proposta un’idea di scuola su cui confrontarsi, ma tagli indiscriminati. Secondo i dati ministeriali saranno 2.590 le scuole medie e superiori con meno di 500 alunni che subiranno il ridimensionamento. A questo si aggiunge la chiusura di altre 4.200 plessi con meno di 50 alunni. Insomma, a questa pessima riforma risponderemo con uno sciopero della scuola e per la scuola”.
Emanuela Benvenuti
- Decreto legge 7 ottobre 2008 n. 154 (file pdf)
- Scuole medie e superiori con meno di 500 alunni (file pdf)
Snadir – martedì 14 ottobre 2008
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