TUTTI, IN RUOLO E NON. UNITI

TUTTI, IN RUOLO E NON. UNITI

Occorre accompagnare tutti nelle vari fasi di transizione che il concorso sta determinando

Il Congresso Nazionale di Catania del 22 e 23 luglio era stato pensato come adempimento di quanto legittimamente richiesto nel Congresso di Fiuggi, ossia un incontro intermedio di aggiornamento di quanto il sindacato stava realizzando: è risultato invece qualcosa di più importante e di più approfondito.
La relazione del Segretario Nazionale, Prof. Orazio Ruscica, ha presentato l’attuale situazione degli Idr in Italia dopo il concorso e le tante problematiche ancora aperte, ma ha anche prospettato le linee generali di impegno sindacale a breve e medio termine (cfr. documento finale). Per tali motivi i delegati presenti sono stati sollecitati non solo a dibattere sui contenuti e a pronunciarsi su strategie e obiettivi ma anche ad assumere impegni precisi per le aree territoriali di propria competenza.
Il dibattito congressuale ha evidenziato, a mio giudizio, una maturazione complessiva del sindacato rispetto all’appuntamento di Fiuggi (dicembre 2003).  Negli interventi dei singoli delegati si è rilevata maggiore consapevolezza del proprio ruolo statutario e delle responsabilità assunte nei confronti dei colleghi, maggior concretezza nell’affrontare le problematiche sindacali contingenti e nell’individuare le possibili soluzioni.  Si è avvertita una coesione negli impegni assunti ed un senso di appartenenza associativa che certamente contribuiranno a rendere più incisivo il ruolo dello Snadir nel panorama sindacale della scuola.
La rilevante crescita del numero degli iscritti nell’ultimo anno e mezzo è il segno che lo Snadir non ha esaurito il suo ruolo, come qualcuno pessimisticamente prospettava, ma al contrario risulta capace di individuare di volta in volta le esigenze della categoria e di accompagnare i colleghi nelle varie fasi di transizione che il concorso sta determinando (procedura delle immissioni in ruolo, modalità di attribuzione delle nomine annuali per i docenti impegnati sulle cattedre del rimanente 30% dell’organico, ecc.).
Questi sono i motivi che hanno spinto lo Snadir a cercare più volte, negli ultimi mesi, il confronto con le forze politiche (convegno di Padova del maggio scorso, incontro con il Ministro Baccini a Milano e a Roma, incontro al Miur con l’on. Valentina Aprea).
Sempre nell’ottica di un confronto per la tutela di tutti gli Idr in servizio deve essere visto anche l’intento dello Snadir, emerso in Congresso, di rafforzare i contatti con il Servizio Nazionale per l’Irc della CEI.   La legge n. 186/2003 (Stato giuridico degli Idr) individua le competenze sia dell’Autorità scolastica sia di quella ecclesiastica in merito alla posizione lavorativa  e contrattuale degli Idr: è importante allora che si aprano momenti di confronto quanto più ampi possibili con tutti i soggetti coinvolti, soprattutto in questa delicata fase.
Mi sembra importante anche rilevare quanto affermato da diversi delegati circa il clima di cordialità e di collaborazione che si è subito instaurato tra i partecipanti, quasi che il Congresso di Fiuggi si fosse concluso un mese fa.  E’ il segno che, nonostante le distanze, le segreterie e le delegazioni provinciali operano in sostanziale sintonia e condividendo gli obiettivi generali individuati.  
E adesso prepariamoci alla prossima tappa importante: la consegna ai parlamentari della petizione per la tutela dei colleghi impegnati sulle cattedre del 30% dell’organico e per sollecitare i tempi di assunzione dei colleghi inclusi nei successivi due contingenti della graduatoria del concorso.
L’appuntamento è a Roma per questo autunno.  Ci saremo tutti, in ruolo e non. Uniti.

Ernesto Soccavo

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