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Stato
Giuridico Idr


NUOVO
GOVERNO: NUOVE (?) ATTESE


Le
elezioni del 13 maggio ci hanno consegnato un Parlamento
in buona parte rinnovato. La maggioranza governativa diversa
rispetto alla precedente legislatura con il centrodestra
chiamato a sostituire, “a gran voce”, il centrosinistra.
E’ stata, non v’ dubbio, una competizione elettorale pirotecnica
ma, adesso, si torna alla realt: bisogna cominciare, in
buona sostanza, ad affrontare i problemi reali della gente.
Del nuovo Governo ci si aspettano segnali concreti, soluzioni
a vicende rimaste congelate, portandoli al giusto traguardo
senza guardare in faccia il colore politico di chi li propone
qualora si tratti di proposte valide. 

Tantissime sono le tematiche che il Governo Berlusconi dovr
affrontare e tra questi il nodo dello stato giuridico degli
insegnanti di religione che nella passata legislatura
rimasto “campato in aria” con un grosso malcontento da parte
della categoria e dello Snadir, specificatamente, sulle
soluzioni prospettate dalla precedente maggioranza che non
ha voluto tenere conto delle indicazioni suggerite dal sindacato
di categoria. “E’ innegabile – pone l’accento il riconfermato
segretario nazionale dello Snadir, Orazio Ruscica – che
nella scorsa legislatura, nonostante l’impegno dell’organizzazione
sindacale, non ci sia stata la volont politica a dare una
soluzione equilibrata al problema della categoria. Ci hanno
prospettato delle soluzioni che sarebbero state delle vere
e proprie beffe per i docenti di religione da qualche tempo
in servizio. Eppure, volendo chiudere la questione entro
i termini della legislatura, ci siamo sforzati di ridurre
le nostre richieste, condivise dalla base, a due irrinunciabili
emendamenti al testo approvato dal Senato nel luglio 2000:
l’eliminazione del requisito della laurea in sede di prima
applicazione per i docenti di scuola media superiore e la
sostituzione del concorso con un corso abilitante riservato
sempre in sede di prima applicazione. Eravamo ben coscienti
che non era il massimo della nostra pretesa ma sarebbe stato,
certamente, un traguardo apprezzabile dopo cinque anni di
intenso lavoro ed una conquista storica per i docenti di
religione”. Il risultato, come ben noto: nonostante la volont
di trovare una soluzione intermedia dello Snadir alla fine
non se n’ fatto nulla per “richiesta” di alcuni rappresentanti
della maggioranza governativa che non hanno voluto far passare
la legge n cos come stata approvata dal Senato, n,
tantomeno, con gli emendamenti. “Coloro che oggi sono al
Governo – rileva Salvatore Modica, vice segretario dello
Snadir – e che nella scorsa legislatura sedevano sugli scranni
dell’opposizione, hanno dimostrato di avere a cuore la condizione
dei docenti di religione portando avanti le loro richieste
(basta andare a rivedere gli interventi al Senato durante
la discussione in aula per l’approvazione del ddl 662, ndr.).
E’ certamente vero che stare all’opposizione diverso dall’essere
nella maggioranza ma, a questo punto, sarebbe incomprensibile
un mutamento di atteggiamento repentino nei confronti del
problema”. L’attuale maggioranza dispone di numeri che consentono
di potere legiferare senza addivenire a compromessi di sorta.
Tenuto conto di questi fattori i docenti di religione si
aspettano che in tempi ragionevolmente brevi possano avere
uno stato giuridico secondo le loro aspettative e secondo
un giusto riconoscimento della loro professionalit al servizio
delle giovani generazioni del popolo italiano.

Lo Snadir, da parte sua, gi impegnato, con la tenacia
di sempre e con senso di responsabilit, a riprendere l’iter
che porti, nel pi breve tempo possibile, all’approvazione
di un giusto stato giuridico. La pazienza tanta ma i colleghi
non possono pi attendere. “Teniamo a fare rilevare – commenta
Marisa Scivoletto, componente la segreteria nazionale –
l’atteggiamento del senatore Stefano Bastianoni, della Margherita,
il quale ha gi sollecitamente presentato un disegno di
legge, facendo “tesoro” degli emendamenti suggeriti dallo
Snadir. Inoltre contiamo molto anche sull’impegno assunto
in fase di campagna elettorale dall’onorevole Valentina
Aprea, neo sottosegretario alla Pubblica Istruzione. Gli
oltre ventimila insegnanti di religione italiani sono vigili
e sanno “apprezzare” l’impegno di chiunque voglia portare
ad una soluzione della querelle che soddisfi le varie fazioni.


Saro
Cannizzaro

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