SENTENZA POSITIVA PER I DOCENTI PRECARI DI RELIGIONE CHE HANNO PRESENTATO RICORSO NEL 2011. ILTRIBUNALE DI VITERBO STABILISCE CHE I PRECARI INCARICATI DI RELIGIONE DEVONO ESSERE RISARCITI

SENTENZA POSITIVA PER I DOCENTI PRECARI DI RELIGIONE CHE HANNO PRESENTATO RICORSO NEL 2011
ILTRIBUNALE DI VITERBO STABILISCE CHE I PRECARI  INCARICATI DI RELIGIONE DEVONO ESSERE RISARCITI
 
Le ragioni affermate dallo Snadir, secondo cui gli insegnanti di religione – come gli altri docenti che lavorano in condizione di precarietà – subiscono un danno che contrasta con il principio di non discriminazione stabilito dalla Direttiva Europea 1999/70/CE, sono state confermate ancora una volta; infatti, dopo i Tribunali di Trento, Milano e Teramo, anche quello di Viterbo ha stabilito – in merito ai ricorsi dei docenti precari di religione –  che la condizione di precarietà va risarcita.
Dunque, i rapporti di lavoro non vengono convertiti in rapporti a tempo indeterminato, ma viene stabilito che il danno subito dagli insegnanti di religione derivante dalla illegittima reiterazione delle assunzioni a tempo determinato per oltre 36 mesi deve seguire la linea del risarcimento.
Il Tribunale di Viterbo con sentenza del 3 maggio 2012 ha commisurato il risarcimento in  5/7 mensilità, oltre alle spese legali; quindi secondo la sentenza in questione, gli incaricati di religione ricorrenti devono ottenere dal Miur un risarcimento di circa 50.000 euro.
Come abbiamo già affermato, “l’aver ottenuto il riconoscimento del risarcimento del danno è, in via di principio, un traguardo molto importante, fermo restando il fatto che l’obiettivo principale rimane quello della riqualificazione dei contratti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato”. Pertanto invitiamo ad aderire all’iniziativa per attivare i seguenti ricorsi: procedura d’infrazione alla Commissione europea e  ricorso per violazione dell’art.6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo alla Corte europea di Strasburgo.
 
 

 Snadir – Professione i.r. – 8 giugno 2012

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