La polemica agostana sulla ripresa scolastica ha raggiunto il suo apice. Dall’alto del suo ministero, la ministra Azzolina ha rilasciato una vergognosa intervista a Concita De Gregorio su «la Repubblica» in cui ha accusato i sindacati della scuola di paralizzare la riapertura con “una resistenza strenua al rinnovamento” e “atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizione nell’interesse non di tutti ma di alcuni”.
Dello stesso tenore, il pezzo a firma Ernesto Galli della Loggia uscito nella giornata di ieri per «Il Corriere della Sera». Sui sindacati Galli della Loggia scrive: “(C’è una) linea che essi perseguono ormai da decenni. Una linea distruttiva ispirata al più gretto corporativismo, indifferente a ogni reale tematica educativa e pedagogica, interessata come suo massimo obiettivo a escludere lo strumento del concorso per l’ingresso nei ruoli, una linea che all’accertamento del merito non cessa di preferire l’appiattimento egualitario delle retribuzioni”.
Non è la prima volta che il giornalista si scaglia in maniera pretestuosa e immotivata contro i sindacati della scuola. La sua arroganza (e superficialità), ahimè, non ci sorprende. Ma che lo faccia anche chi guida il Ministero dell’Istruzione è inammissibile.
Il compito dei sindacati è quello di mettere al primo posto le lavoratrici e i lavoratori della scuola e di agire in funzione del loro benessere e della loro dignità professionale. Partendo da questa base solida, ci impegniamo da sempre per rendere pubblico ciò che non funziona, ciò che richiede aggiustamenti funzionali e, più di tutto, per abbattere è quella condizione di precarietà che da anni si traduce in una più ampia instabilità sociale intesa soprattutto come assenza di futuro, discriminazione e ingiustizia.
I mezzucci pretestuosi che congestionano il rinnovamento non appartengono di certo ai sindacati, quanto all’inadeguatezza di una certa politica nell’accogliere le richieste dei lavoratori della scuola e nel dare loro un riconoscimento concreto a livello economico e normativo.
Questa emergenza avrebbe dovuto fornire l’occasione per investire nel miglioramento del nostro sistema scolastico e per incoraggiare la dignità del lavoro e il rispetto dei lavoratori, invece c’è sempre chi preferisce dedicarsi al vecchio gioco degli scaricabarili piuttosto che impegnarsi in un progetto serio che abbia come unica priorità una ripartenza in sicurezza delle attività didattiche il prossimo mese di settembre e un sostegno concreto a dirigenti, insegnanti, collaboratori scolastici, famiglie e studenti.
Orazio Ruscica
Segretario nazionale Snadir
Snadir – Professione i.r. – 22 agosto 2020 – h.18,50
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