Si sono concluse le procedure di presentazione delle domande per i concorsi ordinari per l’assunzione di insegnanti di religione nelle scuole italiane. I dati, confrontati con quelli della presentazione delle domanda per le procedura straordinarie, dimostrano un ampio interesse per entrambe le procedure, sottolineando l’importanza strategica dell’istruzione e del reclutamento di nuovi docenti per garantire qualità e continuità nell’insegnamento.
Tra le regioni con il maggior numero di partecipanti, spiccano la Lombardia e la Sicilia, con un totale combinato di oltre 2.100 domande inoltrate per il concorso straordinario. Per il concorso ordinario, la partecipazione è stata altrettanto significativa, con la Sicilia (887) e la Puglia (647) in testa, seguita da Lombardia (624) e Campania (588).
Un dato particolarmente rilevante è il rapporto tra le domande pervenute e i posti a bando, che evidenzia l’alta competitività di queste procedure. Ad esempio, in Emilia-Romagna, si registra un’assunzione ogni 2 candidati per il concorso straordinario nelle scuole dell’infanzia e primaria, un dato tra i più favorevoli a livello nazionale. In Basilicata e Calabria, invece, il rapporto è ben più alto, riflettendo un’offerta di posti significativamente inferiore rispetto alla domanda.
Il concorso straordinario ha registrato una partecipazione ampia (12.713 candidati), che permetterà un’assunzione media ogni 3,1 candidati per le scuole dell’infanzia e primaria, e ogni 2,6 candidati per le scuole secondarie. Per il concorso ordinario, il rapporto è di un’assunzione ogni 3 candidati per posto disponibile nelle scuole dell’infanzia e primaria, e leggermente più competitivo di un’assunzione ogni 3,4 candidati nelle scuole secondarie.
“La procedura straordinaria – ha dichiarato Orazio Ruscica, Segretario Nazionale dello Snadir e Presidente della FGU – rappresenta un’opportunità più accessibile, soprattutto nelle scuole secondarie, grazie al rapporto più favorevole tra domande e posti disponibili. Tuttavia, è importante sottolineare che entrambe le procedure continuano a essere estremamente competitive, a dimostrazione del grande bisogno degli insegnanti di religione precari di ottenere una stabilità lavorativa. Questo diritto è essenziale non solo per garantire un futuro economico più sicuro per sé e per le proprie famiglie, ma anche per permettere loro di realizzare i propri progetti di vita con serenità.”
“Le evidenti disparità regionali nell’accesso alle assunzioni – continua Ruscica – sottolineano l’urgenza di politiche decise e mirate. È necessario colmare questo divario e lavorare affinché in ogni regione si riescano a coprire tutti i posti dell’organico di diritto. L’obiettivo deve essere quello di superare il limite attuale del 70% di assunzioni, puntando a raggiungere almeno il 95% entro un periodo adeguato."
Fgu/Snadir – Professione i.r. – 16 dicembre 2024 – h.19,00
Lascia un commento