PANELLA E BOSELLI PER LA RIDUZIONE DEGLI STIPENDI DEGLI IDR. Ovvero come candidarsi al premio “Tin medal”

PANELLA E BOSELLI PER LA RIDUZIONE DEGLI STIPENDI DEGLI IDR


Ovvero come candidarsi al premio “Tin medal


 


   Il partito la Rosa nel Pugno ha avviato iniziative per ottenere la riduzione degli stipendi degli insegnanti di religione.  Questo almeno quanto si apprende da notizie stampa. Certo è molto strano che a tutt’oggi – benché sia stato presentato il 9 febbraio scorso – del programma si sconoscano i dettagli, ma l’importante è dire qualcosa per attirare l’attenzione.  E’ altrettanto strano che la reazione dei militanti della “Rosa nel pugno” nei confronti degli insegnanti di religione si concretizzi subito dopo interventi della Gerarchia Ecclesiastica su temi di particolare rilevanza che impegnano i cattolici eletti nei due schieramenti ad essere più attenti ai valori  promossi dal Cattolicesimo. Siamo ben contenti che i nostri eroi Pannella e Boselli abbiano tanto coraggio da sfidare il drappello di insegnanti di religione. Li candideremo al Premio “Tin medal” per l’intrepido furore e per la tenacia nel promuovere battaglie laicisticheggianti .


   I cari Pannella e Boselli  hanno poi contestato la mancanza di iniziativa dei sindacati che avrebbero dovuto, anch’essi, attivare iniziative nei confronti degli insegnanti di religione per perseguire il medesimo obiettivo.   Subito Di Menna della Uil e Panini della Cgil si sono affrettati a precisare che loro hanno “sempre portato avanti questa battaglia”.


   Di questi tempi non dobbiamo meravigliarci più di niente, nemmeno del fatto che due dei sindacati confederali, volendo dire “qualcosa di sinistra” di carattere innovativo, si impegnino per la riduzione degli stipendi degli insegnanti.


   Eppure è evidente che ciò che vogliono, giustamente, i precari, non è la riduzione degli stipendi degli insegnanti di religione, quanto il dovuto adeguamento economico del loro stipendio che riconosca, anche in via provvisoria, l’anzianità di servizio maturata.


   Ed è in questa prospettiva che lo Snadir si impegna a non mettere i lavoratori gli uni contro gli altri, ma a lottare per ottenere condizioni migliori per TUTTI i precari.


Orazio Ruscica


 


 


Snadir – martedì 13 febbraio 2007

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