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  • Convocazione 4° Congresso Nazionale Straordinario – 28 novembre 2007


    Modica, 14 novembre 2007 


     


    Ai componenti il CONGRESSO NAZIONALE


    Loro sedi


     


     


    Prot. n. 1037

     


     


    Oggetto: Convocazione 4° Congresso Nazionale Straordinario.


     


     


    Carissimo/a,


    il 28 novembre 2007, presso l’Hotel Artemide –  via Nazionale, 22 – Roma, è convocato – ex art. 13 lett. d) dello Statuto –  il 4° Congresso Nazionale Straordinario.


    I lavori si svolgeranno secondo il seguente ordine del giorno:



    1. Costituzione Presidenza del Congresso;
    2. Accredito delegati;
    3. Presentazione del “CCNQ 31 ottobre 2007”, prof. Orazio Ruscica;
    4. Attribuzione deleghe alla Federazione Gilda-Unams;
    5. Intervento dei delegati;
    6. Approvazione e/o variazione dello Statuto;
    7. Approvazione e/o variazione del Regolamento attuativo dello Statuto;
    8. Conclusione dei lavori.

    I lavori  inizieranno  – in prima convocazione – alle ore 08.30 del  28 novembre p.v. o, qualora si rendesse necessario, alle ore 09.30 del 28 novembre 2007 in seconda convocazione e termineranno alle ore 17,00 del 28 novembre 2007.


    La colazione di lavoro o “lunch” del 28 novembre 2007 sarà offerta dalla segreteria nazionale. Ai delegati la segreteria nazionale rimborserà (v. modello allegato) le spese di viaggio.


    Vi prego di confermare (vedi scheda allegata) alla ns. segreteria nazionale la vostra presenza e l’eventuale necessità di permessi sindacali entro e non oltre le ore 18,00 del 20 novembre 2007 (per posta, o fax [0932 455328], o e-mail [ snadir@snadir.it ]). In caso di vostra impossibilità ad essere presenti sottolineo la necessità di inviare la suddetta scheda – completa dei propri dati – crocettando la parte “NON parteciperà al Congresso Nazionale” .   


    Cordiali saluti 


                                                        Il Segretario Nazionale


                                                         Prof. Orazio Ruscica





     

  • Dedalus nel labirinto della cultura laicista

    Dedalus nel labirinto della cultura laicista


     


      


       Egr. Dedalus,


    i suoi due articoli (pubblicati nel sito ScuolaOggi.org ) ripropongono una diatriba che sa di vecchio e – dalla superficialità con cui l’argomento viene da lei presentato –  ci fa pensare che  ne parli solo per sfruttare giornalisticamente  un tema divenuto ormai “di moda”. Ma andiamo con ordine. Lei è ancora fermo all’idea, e nessuno la smuove, che l’insegnamento della religione a scuola sia catechesi. Deve però ricredersi, che lo voglia o meno, perché tale insegnamento assume ormai le finalità della scuola per offrire agli studenti una “conoscenza oggettiva, sistematica e critica dei contenuti essenziali del cristianesimo e delle espressioni più significative della sua vita, in dialogo con le altre confessioni cristiane e le altre religioni”. Insomma, senza l’insegnamento della religione a scuola i nostri studenti  si priverebbero di una alfabetizzazione religiosa culturalmente qualificata.  Se abbiamo, quindi,  a cuore la formazione alla pace e al dialogo dei nostri studenti, dobbiamo dare loro  l’opportunità di “incontrare culturalmente testi, documenti, tradizioni, testimonianze e contenuti che costituiscono l’universo religioso”.


       Seconda questione. Lei afferma che tale insegnamento deve essere collocato fuori dall’orario scolastico. Anche qui rivela una atteggiamento statico che peraltro  non tiene conto di quanto ha deciso in proposito  la Corte Costituzionale: essa ha  infatti stabilito inmodo inequivocabile che la richiesta di collocare obbligatoriamente l’insegnamento della religione in prima o ultima ora è priva di rilievo costituzionale (Set. Cort. Cost. N.292/1992).


       La sua “idea laica” coincide in realtà con  “relativismo”; ma chi ha scelto di vivere in modo veramente “laico” la propria esistenza ha in fondo deciso di offrire a tutti l’opportunità di migliorare la qualità della vita individuale e collettiva.


     


       Distinti saluti


     


    Prof. Orazio Ruscica


    Segretario Nazionale SNADIR


     


    Snadir – venerdì 9 novembre 2007

  • Il Ministro Fioroni ha firmato l’ordinanza sul recupero dei debiti

    Il Ministro Fioroni ha firmato l’ordinanza sul recupero dei debiti


     


       Il Ministro della Pubblica Istruzione ha firmato l’O.M. n. 92 del 5 novembre 2007 sul cui contenuto ribadiamo il giudizio da noi già espresso in precedenza sul Decreto n.80 del 3 ottobre scorso.


       E’ davvero grave che ancora si parli di personale esterno a cui affidare l’attività di recupero; peraltro tale disposizione contrasta con l’art. 193 bis del Dlvo n° 297/94 che assegna ai soli docenti di istituto il compito di svolgere gli interventi didattici ed educativi.


       Inoltre, ci sembra davvero forzata l’indicazione di retribuire i docenti del cosiddetto “sportello” con un compenso forfetario: è bene chiarire, infatti, che  il compenso di tale attività è materia di contrattazione di istituto. 


     


    La Redazione



    Snadir – martedì 6 ottobre 2007

  • Continua il confronto tra Augias e Ruscica

    Continua il confronto tra Augias e Ruscica


    La risposta di Augias e le precisazioni di Ruscica


    Augias e gli insegnanti di religione: il ritorno


     


    Augias (e-mail del 5/11/2007 – ore 22,02)


    Gentile prof non ho nulla in con trario all’insegnamento delle religioni, l’esigenza di una vita spirituale intensa, alta, partecipata davvero, è comune agli esseri umani in qualunque epoca e latitudine – perché non soddisfarla a scuola? ciò che una repubblica laica non dovrebbe fare è ‘appaltare’ l’insegnamento alla chiesa cattolica- lei dice fa parte delle tradzioni italiane, giusto – ma anche l’illuminismo ne fa parte, e ora anche l’islam (e se non ora tra qualche anno) e l’ebraismo, – io sono d’accordo con messori che un certo insegnamento religioso sia utile ma non nella scuola pubblica non nell’orario delle lezioni – quando mi vedo tacciato di mangiapretismo mi dispiaccio, non per me che ormai alla mia età… ma per quelli che lo dicono, troppo facile, troppo sbrigativo – è come liberarsi di un nemico definendolo ‘fascista’ o ‘comunista’ – no, le cose sono più complicate, purtroppo
    molto cordialmente, corrado augias


     


    Ruscica (e-mail del 6/11/2007 – ore 20,15)


    Egr. Dott. Augias,


    rilevo che si continua a confondere l’insegnamento della religione cattolica con la catechesi parrocchiale.


    L’insegnamento della religione a scuola non significa “soddisfare l’esigenza di una vita spirituale intensa, alta…”, ma tentare di capire e comprendere come gli uomini hanno vissuto il loro rapporto con l’Altro e come tutto ciò ha lasciato un affascinante segno di presenza  nella loro cultura. Per dirla con le parole di Abraham B. Yehoshua: “Così, anche se non credo in Dio, la sua presenza nella mente di moltissimi umani mi riguarda e mi interessa”.


    Solo in questo quadro storico-culturale è legittimato l’insegnamento della religione a scuola durante l’orario delle lezioni.


    Certo, oggi, le altre religioni e culture presenti sul nostro territorio sollecitano l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole a diventare – senza disconoscere la propria identità – sempre più strumento di dialogo e di pace per la formazione dei cittadini di domani.


    RingraziandoLa per questo intenso, fruttuoso e leale confronto, La saluto con cordialità


     


    Prof. Orazio Ruscica


    Segretario Nazionale Snadir