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  • Decreto cura Italia, sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19

    Nel nuovo decreto sono previste diverse misure di carattere economico per le famiglie, i lavoratori e le imprese. Il decreto agisce tra l’altro sulle tasse, sui mutui e anche a sostegno dei titolari di partita iva.
     
    È sospeso il versamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e assistenziali e l’assicurazione obbligataria. Sono sospese le scadenze fiscali a partire dal 16 marzo.
     
    Sono previsti la sospensione del mutuo 2020 per 18 mesi anche per gli autonomi e i liberi professionisti (solo per il pagamento della quota capitale mentre la quota interessi va pagata alla scadenza). Le motivazioni per chiedere la sospensione del mutuo sono queste: cessazione del lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato ( ad esclusione della risoluzione consensuale, licenziamenti per giusta causa, dimissioni non per giusta causa) o cassa integrazione superiore ai 30 giorni; riduzione dell’orario di lavoro per oltre 30 giorni consecutivi a causa della crisi; cessazione del lavoro parasubordinato o di rappresentanza commerciale o di agenzia; morte o riconoscimento di grave handicap o di invalidità civile oltre l’80%; riduzione del fatturato per gli autonomi di oltre il 33% dal 21/2/2020.  Per chiedere la sospensione del mutuo, bisogna recarsi presso la propria banca.
     
    È prevista la cassa integrazione ordinaria e in deroga che viene estesa all’interno del territorio nazionale a tutti i dipendenti di tutti i settori produttivi.
    Per gli autonomi, i liberi professionisti titolari di partita iva  e gli stagionali,  è riconosciuta un’ indennità di 500,00 euro.
     
    I termini di presentazione di domanda di disoccupazione NASPI e DISCOLLsono estesi da sessantotto a centoventotto giorni.
     
    A decorrere dal 5 marzo 2020 a sostegno dei genitori lavoratori del settore privato è prevista la possibilità di usufruire, per un periodo continuativo o frazionato comunque non superiore a quindici giorni, per i figli di età non superiore ai 12 anni o con disabilità accertata, di uno specifico congedo, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50 per centodella retribuzione.
    Ai genitori lavoratori dipendenti del settore privato con figli minori, di età compresa tra i 12 e i 16 anni – a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito –  in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o nel caso in cui non vi sia genitore non lavoratore, hanno diritto di astenersi dal lavoro per il periodo di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, senza corresponsione di indennità né riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro.
    In alternativa alle prestazioni predette e per i medesimi lavoratori beneficiari, è prevista la possibilità di scegliere la corresponsione di un bonus per l’acquisto diservizi di baby-sittingnel limite massimo complessivo di600 euro.
    Le modalità per accedere al bonus o al congedo sono stabilite dall’Inps.
     
    A decorrere dal 5 marzo 2020, i genitori lavoratori dipendenti del settore pubblico o privato accreditato hanno diritto a fruire di un congedo dal lavoro indennizzato.
    L’erogazione dell’indennità, nonché l’indicazione delle modalità di fruizione del congedo, sono a cura dell’amministrazione pubblica con la quale intercorre il rapporto di lavoro.
    Per i lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato,il bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting per l’assistenza e la sorveglianza dei figli minori fino a 12 anni di età è riconosciuto nel limite massimo complessivo di 1.000,00 euro.
    Ai fini dell’accesso al bonus, il lavoratore presenta domanda tramite i canali telematici dell’Inps e secondo le modalità tecnico-operative stabilite in tempo utile dal medesimo Istituto indicando, al momento della domanda stessa, la prestazione di cui intende usufruire, contestualmente indicando il numero di giorni di indennità ovvero l’importo del bonus che si intende utilizzare. Sulla base delle domande pervenute, l’INPS provvede al monitoraggio comunicandone le risultanze al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell’economia e delle finanze. Qualora dal monitoraggio emerga il superamento, anche in via prospettica, del limite di spesa previsto, l’INPS procede al rigetto delle domande presentate.
     
    Permessi retribuiti legge 104/1992. Il numero di giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa di cui all’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, è incrementato di ulteriori complessive dodici giornate per ciascuno dei mesi di marzo e aprile 2020.
    L’estensione dei permessi è riconosciuta anche ai lavoratori pubblici a cui è riconosciuta una disabilità grave (art. 33, comma 6, legge 104/1992).
    I dipendenti pubblici non devono presentare domande all’INPS.
    La domanda di permesso è presentata alla propria Amministrazione pubblica secondo le indicazioni dalla stessa fornite
     
    La sede nazionale Snadir è a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti: scrivere a previdenza@snadir.it oppure chiamare lo 06 62280408 (selezionare 3) nei giorni di lunedì dalle ore 15.30 alle ore 19.00; il mercoledì e venerdì dalle ore 10,30 alle 13.
     
     

     

     

    Snadir – Professione i.r. – 19 marzo 2020, h.11,42

  • DAD, la Fgu/Snadir: ministero rispetti le relazioni sindacali e ritiri la nota 388/2020 Ai vertici di viale Trastevere chiediamo un confronto urgente in modalità online

    prot.30-unit 
     
    On. Lucia Azzolina Ministra dell’Istruzione
    p.c. dott. del Marco Bruschi Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
     
     
    Oggetto: richiesta ritiro nota prot.388 del 17/3/2020 “Emergenza sanitaria di nuovo Coronavirus. Prime indicazioni operative per le attività di didattica a distanza”
     
     
    Relativamente all’oggetto, le sottoscritte Organizzazioni Sindacali chiedono che la nota contenente “Prime indicazioni operative per le attività di didattica a distanza” sia immediatamente ritirata perché contenente modalità di organizzazione del lavoro che sono oggetto di relazioni sindacali.
     
    Le Organizzazioni Sindacali ritengono inoltre che la nota non risponda all’attuale configurazione normativa né allo stato di emergenza che stiamo vivendo: in questo momento straordinario in cui il Governo ha decretato la sospensione delle attività didattiche, l’attivazione della didattica a distanza non può limitarsi a replicare contenuti e modalità tipiche di una situazione di normalità. Quanto a controlli, valutazioni ed esami, andrebbe considerato con la dovuta attenzione che si tratta di attività comportanti per loro natura un carico di stress che nella presente situazione occorrerebbe quanto più possibile attenuare per tutti (alunni, famiglie, docenti, dirigenti).
     
    Le modalità individuate dalla nota come riproduzione in remoto delle attività ordinaria, oltre ad apparire illegittime e inapplicabili, richiedono inoltre, implicitamente ed esplicitamente, che sia i docenti sia gli alunni possano accedere, in modo generalizzato, a connessioni internet con strumenti software e hardware adeguati, cosa che non può certamente darsi per scontata, né il Ministero si è preoccupato di verificare almeno sommariamente la reale disponibilità delle strumentazioni idonee prima di impartire le indicazioni.
     
    Pertanto le sottoscritte Organizzazioni Sindacali chiedono di essere urgentemente convocate per un confronto da svolgersi con modalità on line sulle materie sopra esposte, nella convinzione che l’esigenza attualmente pressante di favorire il massimo di condivisione e cooperazione per reggere efficacemente una situazione di straordinaria emergenza possa essere sostenuta anche attraverso un positivo svolgimento delle relazioni sindacali. Sarebbe infine quanto mai auspicabile tenere conto dell’impegno già oggi messo in campo da quanti (docenti, ata, educatori, dirigenti, alunni e famiglie) si stanno prodigando, oltre ogni limite e con ogni strumento possibile, per rendere concretamente viva e operante la comunità scolastica in un quadro di così pesanti difficoltà.
     
    Roma, 18 marzo 2020
     
    FLC CGIL Francesco Sinopoli
    CISL Scuola Maddalena Gissi
    UIL Scuola Rua Giuseppe Turi
    SNALS Confsal Elvira Serafini
    GILDA Unams Rino Di Meglio
     
     
     
     
    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 18 marzo 2020, h.16,00
  • Uno sforzo corale per non far fermare la scuola. Nota unitaria di Gilda-Unams/Snadir, Flc Cgil, Cisl scuola Uil scuola Rua, Snals Confsal

    Il periodo che stiamo attraversando è uno dei più difficili e drammatici della storia repubblicana ed è per questo che dobbiamo stare vicini alle nostre allieve e ai nostri allievi.

    L’emergenza in atto va superata e, per farlo, occorrono unità e condivisione da parte di tutte le componenti della comunità scolastica, agendo nell’ambito dei contratti e delle norme vigenti, sia pure in una situazione del tutto straordinaria.

    Per questo, considerato il prolungarsi della situazione di emergenza senza che siano, ad oggi, prevedibili i tempi della sua durata, va posto in essere ogni sforzo per garantire, nelle forme possibili, le attività didattiche ai nostri allievi.

    La didattica a distanza, che in condizioni ordinarie non può essere sostitutiva di quella in presenza, non ha consolidati riferimenti normativi, né precedenti, salvo che per alcune casistiche, come quella attivata per l’istruzione domiciliare, che prevede necessarie garanzie a tutela dei docenti e dello studente.

    Fondamentale ricordare che la scelta delle metodologie, anche nell’ambito della didattica a distanza, è facoltà precipua del docente garantita dall’articolo 33 della Costituzione, nell’esercizio della libertà di insegnamento.

    È segno di grande sensibilità e responsabilità il fatto che in tutte le situazioni in cui ciò risulta praticabile le scuole abbiano messo in atto modalità che consentono non solo di veicolare contenuti didattici, ma anche e soprattutto di ricostituire per quanto possibile il tessuto di relazioni fra insegnanti e alunni e fra gli alunni stessi, consentendo di vivere una componente di socialità altrimenti negata e che costituisce aspetto essenziale della vita scolastica.

    In questo quadro, che deve vedere tutti coinvolti, e in questo momento di straordinario e corale impegno, va favorito in ogni modo un preliminare coinvolgimento di tutti i soggetti, evitando che prevalga la dimensione burocratica.

    Crediamo che alcuni principi e criteri di riferimento (libertà di insegnamento, dimensione collegiale della professionalità) debbano essere attentamente considerati e debitamente rispettati pur nella eccezionalità di una situazione nella quale è interesse di tutti sollecitare la massima cooperazione fra tutti i profili professionali, e non l’arroccamento su specifiche prerogative.

    Nella situazione che stiamo vivendo FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams ritengono doveroso ringraziare tutti i docenti impegnati quotidianamente nel contatto con gli allievi e con i colleghi ed evidenziano la grande prova di senso di responsabilità e di professionalità di cui tutto il personale della scuola sta dando prova, ben sapendo che quelle in atto sono strategie adottate in situazione di assoluta emergenza e che come tali devono essere gestite. 

    Roma 17 marzo 2020

     
    FLC CGIL Francesco Sinopoli

    CISL Scuola Maddalena Gissi
    UIL Scuola Rua Giuseppe Turi
    SNALS Confsal Elvira Serafini
    GILDA Unams Rino Di Meglio

     
     

     

    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 17 marzo 2020, h.21,00

     

  • Emergenza Coronavirus: tutela della salute e della sicurezza sono oggi un’assoluta priorità Il comunicato unitario dei sindacati FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams/Snadir

    Alla luce del numero rilevante dei contagi e dell’invito pressante ed urgente a limitare ogni spostamento delle persone, riteniamo che i dirigenti scolastici debbano, senza alcun indugio, assicurare lo svolgimento in via ordinaria in forma agile delle prestazioni lavorative del personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, come previsto nei DPCM emanati dal Governo, limitando la presenza dei lavoratori esclusivamente ai casi in cui la presenza fisica sia indispensabile, come nel caso delle attività connesse alle attività zootecniche nelle aziende agrarie o delle istituzioni educative.
     
    Crediamo che non debba assolutamente ripetersi quanto avvenuto nella regione Marche il 4 marzo, con l’esposizione al contagio dei partecipanti all’incontro formativo in presenza per i dirigenti scolastici neoassunti, voluto dall’USR nonostante le proteste delle organizzazioni sindacali. La difesa della salute e il rispetto delle condizioni di sicurezza vengono prima di ogni altra considerazione.
     
    Per quanto riguarda il personale che non può, per le caratteristiche della professione, accedere allo smart working, ci aspettiamo dal decreto-legge, del quale si attende l’emanazione, indicazioni risolutive e rispettose delle previsioni contrattuali, già del resto presenti nella nota 323/20 del Ministero dell’Istruzione.
     
    Anche per i dirigenti scolastici lo smart working costituisce la modalità ordinaria della prestazione lavorativa. A nostro parere, nel quadro delle disposizioni attualmente vigenti, i dirigenti dovranno assicurare la presenza nell’edificio scolastico solo quando ciò risulti del tutto inderogabile, come nel caso di attività improcrastinabili per le quali la presenza fisica del personale sia stata ritenuta indispensabile. Tutte le restanti attività di coordinamento e di gestione potranno essere svolte da remoto. L’utenza potrà comunque rivolgersi all’istituzione scolastica tramite contatti telefonici ed indirizzi e-mail pubblicati sul sito dell’istituzione scolastica.
     
    Ridurre gli spostamenti delle persone è, al momento, l’unico modo di contrastare la diffusione del contagio. La scuola pubblica continuerà a garantire lo svolgimento della sua funzione costituzionale. Tutto il personale scolastico, dai dirigenti scolastici, ai docenti, al personale ATA, continuerà ad assicurare alle studentesse e agli studenti l’esercizio del diritto allo studio.
     
    Riteniamo infine ineludibile un confronto preliminare con la Ministra dell’istruzione per verificare l’impatto sulla scuola delle misure contenute nel decreto legge in corso di emanazione, anche al fine di rilevare eventuali necessità di integrazione in sede di conversione.


    Flc CGIL Francesco Sinopoli
    CISL Scuola Maddalena Gissi
    UIL Scuola Rua Giuseppe Turi
    SNALS Confsal Elvira Serafini
    GILDA Unams Rino Di Meglio
     
     
    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 16 marzo 2020, h.11,30