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Concorso straordinario scuola secondaria ( insegnamenti DIVERSI da religione), dal 15 al 19 febbraio ripartono le prove Gli esami si svolgeranno con una media di 10 candidati per aula, come previsto dal DPCM del 14 gennaio scorso
La macchina concorsuale si rimette in moto. Dopo lo stop alle procedure provocato dall’emergenza Covid-19, ripartono le prove del concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado per insegnamenti DIVERSI da religione. Il Ministero dell’Istruzione ha reso noto il calendario degli esami che si svolgeranno dal 15 al 19 febbraio, con una media di 10 candidati per aula, dunque nei limiti previsti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dello scorso 14 gennaio 2021.L’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione e l´indicazione della destinazione dei singoli candidati, sarà comunicato dagli Uffici Scolastici Regionali responsabili della procedura almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove stesse nei rispettivi Albi e sui siti Internet.All’incirca ecco quando potrebbero avvenire le pubblicazioni:- entro il 31 gennaio per la prova del 15 febbraio;
- entro il 1° febbraio per la prova del 16 febbraio;
- entro il 3 febbraio per la prova del 18 febbraio;
- entro il 4 febbraio per la prova del 19 febbraio.
Ulteriori informazioni sono reperibili nella pagina predisposta ad hoc nel sito del Ministero dell’istruzione.Fgu/Snadir – 21 gennaio 2021 -
Incontro al Ministero dell’Istruzione sul concorso per docenti di religione.
Si è svolto questa mattina (14 gennaio) l’incontro tra l’Amministrazione del Ministero dell’Istruzione e le Organizzazioni Sindacali rappresentative per affrontare diverse tematiche, tra cui quelle del concorso degli insegnanti di religione e il decreto ministeriale di aggiornamento III fascia Ata.L’Amministrazione ha precisato che, quando ci sarà il bando di concorso, sarà fatta l’informativa e che il predetto bando dovrà essere predisposto nel quadro normativo vigente.In particolare, la Fgu/Snadir ha portato all’attenzione dell’Amministrazione le criticità derivanti dall’Intesa tra Cei e MI del 14 dicembre 2020, che ha espressamente incanalato il concorso previsto dall’art.1bis legge 159/2019 nell’alveo del concorso ordinario.La Fgu/Snadir ritiene tale art.1bis fortemente lesivo dei diritti dei precari che insegnano religione da oltre 36 mesi indebitamente destinatari di un trattamento diverso – e dunque discriminatorio – rispetto ai colleghi precari di scuola secondaria abilitati e ai diplomati magistrali con almeno 2 anni di servizio per i quali è invece stata predisposta una procedura straordinaria con la sola prova orale non selettiva.Per la Fgu/Snadir occorre utilizzare l’opportunità prevista dal rinvio del termine della pubblicazione del bando di concorso per docenti di religione a dicembre 2021 al fine di indicare alle forze politiche la necessità di riscrivere i commi 1 e 2 della legge 159/2019.La Fgu/Snadir ha chiesto che l’art.1 bis venga riservato esclusivamente a coloro che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio nell’insegnamento della religione, predisponendo per essi una procedura straordinaria non selettiva. Mentre per i neo laureati in discipline ecclesiastiche previste per insegnare religione occorrerà indire successivamente un concorso ordinario.La Fgu/Snadir ha chiesto infine che lo scorrimento della graduatoria di merito 2004 raggiunga il suo completo esaurimento con l’inizio del prossimo anno scolastico, considerato che i posti per l’insegnamento della religione tuttora disponili sono 6.800/7.000.Solo in questo modo, difatti, si potrà evitare l’ingiusta contraddizione di lasciare solo i docenti di religione privi di una prospettiva di superamento definitivo della condizione lavorativa precaria.Di queste richieste la Fug/Snadir e le altre organizzazioni sindacali hanno chiesto al Capo dipartimento di farsi portavoce presso la Ministra dell’Istruzione.Riguardo all’aggiornamento delle graduatorie di III fascia per il personale ATA, la Fgu/Snadir ha chiesto che le tabelle di valutazione dei titoli e servizi debbano prevedere in modo esplicito la valutazione del servizio di religione, dell’idoneità concorsuale del 2004 e dei titoli di studio ecclesiastici.Lo Snadir rinnova ancora una volta il suo impegno a favore di tutti gli insegnanti di religione promuovendo, battaglia dopo battaglia, la ricerca di nuovi sistemi e metodi per dare risposte concrete alle numerose istanze emerse in questi anni e provenienti dall’intera categoria di docenti.
Fgu/Snadir – 14 gennaio 2021 – h.18,00 -
Carlo Troilo: “Gli insegnanti di religione non possono insegnare educazione civica”. Lo Snadir risponde alle provocazioni del giornalista
Non poteva mancare, come da copione, la polemica del tutto pretestuosa ai danni degli insegnanti di religione sollevata dall’ennesimo giornalista di turno. Questa è la volta di Carlo Troilo che sulle pagine de «Il Fatto Quotidiano» firma un articolo intitolato “Educazione civica, una materia vuota”.
Le farneticazioni di Troilo non si limitano a riportare e avvalorare la recente contestazione dell’Uaar – Unione degli Atei e Razionalisti Italiani – in merito alla richiesta legittima di alcuni insegnanti di religione di poter insegnare anche l’educazione civica. Ma sconfinano nell’assurdo arrivando a proporre l’abolizione dell’ora di religione colpevole, a suo dire, di intaccare la laicità dello Stato e di assommare privilegi economici alla Chiesa.Inutile dire che il pensiero di Troilo risulta fallace su entrambi i punti. Di seguito ne spieghiamo brevemente i motivi.La trasversalità dell’educazione civica, introdotta dalla Legge 92/2019 fa sì che essa debba essere impartita non da un singolo docente come succede per le altre materie, ma gestita a partire da un’azione didattica condivisa che attraversa tutte le altre discipline per cogliere, in ciascuna di esse, quegli elementi culturali ed educativi peculiari, che arricchiscano la struttura portante del futuro cittadino europeo, oltre che italiano.Essendo dunque la nuova materia inserita a coronamento della formazione civile e civica dei futuri cittadini, ogni insegnante metterà in campo le proprie conoscenze e competenze, che devono funzionare come tassello del grande mosaico che è quello di una futura personalità umana.Adesso, essendo l’insegnamento della religione parte integrante del curricolo scolastico e del consiglio di classe, è chiamato anche esso in causa nell’insegnamento di questa nuova Educazione civica e conseguenzialmente può offre un importante contributo allo sviluppo specifico delle competenze proprie di questa nuova disciplina.Lo stesso insegnamento della religione, avendo il compito di analizzare, studiare e scoprire i principi religiosi del cattolicesimo che sono iscritti nelle categorie storiche del nel patrimonio storico e culturale del popolo italiano, favorisce l’acquisizione della cultura per la formazione dell’uomo e del cittadino. È proprio questo uno dei nuclei fondanti dell’insegnamento della religione: analizzare la cultura italiana, anche nella sua nuova dimensione europea, nei suoi vari aspetti e scoprirne la portata religiosa, in sé insita.Lo ripetiamo: l’insegnamento scolastico della religione trova spazio nella scuola italiana per via di un riconoscimento oggettivo da parte dello Stato, che lo considera portatore di grande forza educativa, nonché di contenuti culturali e formativi della persona, al pari delle altre discipline. Non si mette in alcun modo in discussione la laicità dello Stato, come paventato da Troilo, ma si tratta di offrire agli studenti gli strumenti culturali sufficienti per comprendere la realtà che li circonda, fornendo loro strumenti e contenuti e educandoli “all’esercizio della libertà in una prospettiva di giustizia e di pace”.Ancora una volta, gli attacchi ricevuti sono fuorviati da un vizio di fondo: quello di equiparare l’ora di religione a un’ora di catechesi, invece di considerarla per quello che è, ossia un’ora di formazione culturale indispensabile per cogliere aspetti fondamentali della vita, dell’arte, delle tradizioni del nostro Paese, di quell’insieme di regole, precetti e valori che appartengono alla coscienza collettiva del nostro Paese e anche per poter meglio confrontarsi con altre religioni e altri sistemi di significato, così da avere una visione sistematica della complessità dell’esistenza umana.Orazio Ruscica, Segretario nazionale
Snadir – Professione i.r. – 12 gennaio 2021 – h.10,00 -
Radio InBlu – Intervista a Orazio Ruscica
Sul canale Youtube di Snadir TV potete riascoltare l’intervento di Orazio Ruscica, segretario nazionale dello Snadir, intervistato questa mattina su Radio InBlu, emittente radiofonica della Conferenza Episcopale Italia, nel corso del programma Buongiorno inBlu, curato e condotto da Chiara Placenti.
Snadir – Professione i.r. – 5 gennaio 2021
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Concorso di religione: lo Snadir scrive ai Vescovi
A un anno dalla conclusione dell’iter parlamentare sul tema del reclutamento dei docenti di religione cattolica e all’indomani della firma dell’intesa tra Cei e Ministero dell’istruzione per il bando di concorso che autorizza il Ministero a bandire entro l’anno 2021 (in precedenza, entro il 2020) un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2021/2022 al 2023/2024, la mancata approvazione di una procedura straordinaria per il concorso di cui sopra continua a tenere sulle spine tantissimi incaricati annuali storici di religione cattolica.Difatti, allo stato delle cose, l’adozione di una procedura ordinaria potrebbe determinare la perdita del posto di lavoro anche di chi è già in servizio da dieci, venti e più anni, considerato che i titoli culturali e di servizio avranno uno scarso rilievo nell’attribuzione del voto finale.Di fronte a tale ingiustizia, lo Snadir continuerà non solo a proporre iniziative per la tutela dei precari, sia presso i tribunali interni che presso le corti europee, ma continuerà altresì a mantenere i contatti con le forze politiche affinché si intervenga sul piano normativo e si possa assicurare una procedura assunzionale straordinaria per gli Insegnanti di Religione, al pari di quanto è stato già disposto per gli altri docenti abilitati.In aggiunta, anche a seguito del recente intervento di Mons. Sanguineti, Vescovo di Pavia a favore degli insegnanti di religione, lo Snadir ha intrapreso anche un’altra iniziativa: quella di inviare una lettera ai Vescovi chiedendo che la situazione di precariato nella quale versano oltre 15.000 docenti italiani venga assunta come priorità dal Servizio Nazionale IRC cui competerebbe salvaguardare il ruolo professionale, oltreché l’urgenza pastorale che l’IdR svolge nel quadro della scuola statale e paritaria.Se lo SNADIR ha avviato – tramite le proprie segreterie provinciali – questa ulteriore iniziativa è per arrivare a un confronto equilibrato e a un’analisi condivisa, che possa individuare i rischi di un concorso ordinario ed aprire la strada a soluzioni diverse, quali ad esempio, un concorso per soli titoli (possibile sulla base di quanto disposto dal DPCM del 3 dicembre u.s.) oppure un concorso con sola prova orale non selettiva. Su tali possibili soluzioni, tra l’altro, si è già realizzata una sostanziale convergenza di tutte le sigle sindacali nazionali della scuola.Considerato il rinvio al 31 dicembre 2021 disposto dal Decreto Milleproroghe quale termine per la predisposizione del bando di concorso per i docenti di religione, ci auguriamo che gli esponenti politici utilizzino questo tempo per rivedere le disposizioni dell’art.1bis della legge 159/2019 predisponendo una procedura straordinaria di assunzione per i docenti di religione con almeno 36 mesi di servizio, anche previo confronto con le sigle sindacali e con il Servizio Nazionale IRC sulla materia.
Snadir – Professione i.r. – 4 gennaio 2021 – h.14,00