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  • La formazione non si impone. Si concorda.

    In queste prime settimane di avvio del nuovo anno scolastico pervengono alle sedi provinciali del nostro sindacato molteplici segnalazioni in merito alla formazione obbligatoria ai fini dell’inclusione degli alunni con disabilità imposta dal Ministero a tutti i docenti. Premesso che lo Snadir sta monitorando con attenzione una situazione che desta preoccupazione nei colleghi già sottoposti a carichi di lavoro aggravati dal perdurare della condizione emergenziale, cerchiamo di fare chiarezza.
     
    Partiamo anzitutto dalla fonte normativa: il Decreto Ministeriale n. 188 del 21 giugno 2021 che delinea la “formazione del personale docente non specializzato ai fini dell’inclusione degli alunni con disabilità”, in attuazione a quanto già previsto dalla legge di Bilancio 2021, con uno stanziamento, francamente esiguo, di 10 milioni. All’art. 1 il dispositivo normativo disciplina le modalità attuative della formazione (in presenza e/o online), ne stabilisce il carattere di obbligatorietà e la durata (25 ore), in un raccordo tra le scuole-polo regionali e gli uffici scolastici territoriali. Nel definire i destinatari dell’obbligo formativo, che peraltro non prevede esonero dal servizio, l’art. 2 precisa che essi sono individuati nel personale docente privo del titolo di specializzazione sul sostegno e già impegnati in classi con alunni con disabilità. Spetterà al Dirigente Scolastico della scuola di servizio certificare lo svolgimento e l’effettiva partecipazione dei docenti all’obbligo formativo. In questi giorni gli USR stanno raccogliendo i dati statistici per quantificare l’entità dei docenti coinvolti e le sedi di erogazione dei corsi da approntare negli ambiti territoriali.
     
    Le reazioni sindacali non si sono fatte attendere e unitariamente le sigle rappresentative, già nel mese di giugno, hanno denunciato la grave ingerenza del D.M. 188/2021 nelle prerogative sindacali, ancorché calpestate, ravvisando nell’obbligo formativo delle 25 ore una palese ed unilaterale ingerenza nella materia contrattuale per quanto attiene l’orario di servizio dei docenti (art. 28 CCNL 2006-2009) e le attività funzionali all’insegnamento (art. 29 CCNL 2006-2009).
     
    Nel frattempo il 6 settembre il Ministero ha emanato la Nota M.I. 06.09.2021, n. 27622, nella quale sembra fare un passo indietro sull’obbligatorietà della formazione, quando testualmente afferma: “il personale docente, per l’anno scolastico 2021/2022, sarà invitato a frequentare un percorso di formazione su tematiche inclusive”, smentendo palesemente quanto prescritto dal D.M. 188/2021. Di fronte a questa palese contraddizione le OO.SS. hanno richiesto un incontro urgente che si è svolto in videoconferenza con l’Amministrazione il 14 settembre. In questa occasione i nostri delegati (Fgu/Snadir) hanno contestato l’esclusione delle OO.SS. su una materia, quella della formazione, di rango contrattuale, evidenziando inoltre l’impraticabilità di concludere l’iter formativo entro novembre.
     
    Ricordiamo che non rientrando tra gli obblighi contrattuali, la formazione deve essere retribuita, come del resto affermano numerose sentenze. Registriamo una grande confusione nelle scuole e il rischio concreto di un robusto contenzioso, anche perché il D.M. 188 e la Nota 27622 estendono unilateralmente l’obbligo formativo anche ai docenti con contratto annuale (30 giugno – 31 agosto – fino al termine dell’attività didattica e/o comunque con almeno 180 giorni di servizio), obbligo che neanche la legge 107/2015 (Buona Scuola) aveva previsto e di cui non si trova traccia nel vigente CCNL.
     
    L’Amministrazione ha preso atto delle proteste delle OO.SS. ma ha ribadito che il Ministero non può sottrarsi all’attuazione di una norma di legge. Tuttavia si impegnerà a verificare la possibilità di procrastinare la scadenza di novembre.
     
    Quali soluzioni è dunque possibile prevedere?
     
    La proposta di taluni di retribuire i docenti per l’attività formativa fuori dall’orario di servizio non è praticabile, perché i già esigui fondi stanziati sono “blindati” a copertura dei costi di docenza; né la proposta di altri di conteggiare le 25 ore obbligatorie nel serbatoio delle 40 ore di attività funzionali renderebbe poi praticabile il normale svolgimento dell’attività ordinaria di consigli di classe, interclasse, ecc., pregiudicati dal doversi svolgere in sole 15 ore. Per non parlare poi del GLO e dell’ennesimo intervento a gamba tesa del Ministero su un altro obbligo di servizio che andrebbe previamente concordato con le OO.SS., trattandosi di materia contrattuale (art. 28 CCNL 2006-2009).
     
    Un esame di realtà gioverebbe ai funzionari apicali del MI, addestrati a destreggiarsi tra norme e regolamenti, meno a cogliere le concrete istanze delle scuole e del personale docente. Confidiamo che l’imminente apertura dei tavoli di contrattazione con l’ARAN per il rinnovo del Contratto nazionale, scaduto nel 2018, possa prevedere l’inserimento di appositi articoli a sacrosanta tutela della disabilità ma non di meno dei diritti dei docenti che li trasformano ogni giorno in atti reali di inclusione.
     
    Stefano Di Pea, Componente segreteria nazionale



     
    Snadir – Professione i.r. – 20 settembre 2021 – h.10,00
     
  • Agenda Snadir 2021/2022

    In questi giorni sarà spedita a tutti i docenti iscritti allo Snadir la nostra agenda realizzata in collaborazione con Adr per l’anno scolastico 2021-2022.

    I temi dell’agenda di quest’anno riprendono l’ambizione e la dimensione di un percorso universale già tracciato dall’Agenda 2030, un programma d’azione per lo sviluppo sostenibile diviso in 17 Obiettivi e sottoscritto dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.

    All’interno dell’agenda, troverete dunque, insieme alle note informative essenziali allo svolgimento del vostro lavoro, anche gli obiettivi e i traguardi stabiliti a livello internazionale che hanno il compito di esporci a una visione migliore del mondo e delle persone che lo abitano.

    Un mondo giusto, equo, tollerante, aperto e socialmente inclusivo che soddisfi anche i bisogni dei più vulnerabili.

    Anche quest’anno, ci teniamo ad accompagnarvi al meglio nell’esercizio quotidiano della vostra professione, condividendo con voi un segno visibile della nostra presenza. #WeSnadir

    Orazio Ruscica, segretario nazionale Snadir

     

    Snadir – Professione i.r. – 17 settembre 2021 – h.12,00

     

     

  • Lo Snadir consegna alla Presidenza del consiglio dei ministri e al Ministero dell’Istruzione la petizione a favore dei precari di religione: oltre 15000 firme

    È stata consegnata questa mattina alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero dell’Istruzione la raccolta firme promossa dallo Snadir al fine di richiamare ulteriormente l’attenzione e la responsabilità della politica sul tema del precariato degli insegnanti di religione.

    Oltre 15.000 firme hanno attestato l’urgenza di riconoscere ai docenti precari di religione le stesse opportunità dei precari che insegnano altre discipline, senza discriminazioni tra i lavoratori della scuola.

    È un cambio di passo quello richiesto dallo Snadir. L’ingiusta esclusione di tali docenti da ogni procedura di stabilizzazione, non può condannare un’intera categoria di insegnanti alla precarietà.

    Occorre, da parte della politica, una risposta concreta che passi per la promozione dei seguenti diritti:

    • una procedura straordinaria non selettiva per i docenti di religione con almeno 36 mesi di servizio;
    • lo scorrimento annuale delle graduatorie della procedura straordinaria sino a totale esaurimento di ciascuna graduatoria;
    • lo scorrimento della Graduatoria di Merito del 2004 in modo da raggiungere il suo completo esaurimento;
    • l’aumento delle dotazioni organiche dal 70% al 90% in un triennio.
    Auspichiamo che tale azione possa costituire un valido e significativo richiamo per la nostra politica.
    Dopo anni di misure inique ai danni di un’intera categoria di docenti si prenda finalmente in seria considerazione la loro definitiva stabilizzazione tramite una procedura straordinaria.

    Di certo, l’impegno continuo dei componenti dello Snadir, le lettere a tutti i Vescovi d’Italia, il dialogo con i Parlamentari, i sit-in settimanali di giugno e luglio e tale petizione sono servite a rompere il silenzio che si era raccolto attorno alla questione.
    Difatti, è notizia dell’ultima settimana l’incontro dello Snadir e delle altre OO.SS. con i rappresentanti della Cei e quello che si terrà prossimamente con il presidente della VII Commissione del Senato, Sen. Riccardo Nencini, e i Vice Presidenti, Sen. Mario Pittoni e Sen. Francesco Verducci, per discutere delle possibilità di reclutamento dei docenti di religione attraverso una procedura straordinaria.
     
     
    Snadir – Profesisone i.r. – 9 settembre 2021 – h.15,30
     
  • È online la nuova App Snadir: ancora più immediata e flessibile

    Da oggi puoi disporre gratuitamente della nuova App Snadir per dispositivi mobile, appositamente sviluppata per fruire più agevolmente dei servizi on-line per tutti gli iscritti.

     
    L’app è rivolta agli iscritti che, con Codice Tessera e password già in loro possesso, potranno accedere a documenti e funzioni riservate, sfogliare in tempo reale notizie e comunicati, collegarsi in un solo click ai social network del sindacato, ma anche accedere con facilità al blog, a Snadir tv, e al giornale Professione IR.
     
    L’App Mobile, sia nella versione Apple che Android, è scaricabile su dispositivo mobile rispettivamente da Google Play o da Apple Store inserendo la parola chiave Snadir nel motore di ricerca oppure direttamente dai seguenti link: 
     
     
     
    Per qualsiasi chiarimento relativo all’accesso alle funzioni riservate contattate il seguente numero 329 03 99 658 (lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19)
     
    Snadir – Professione i.r. – 7 settembre 2021 – h.10,30
  • Lettera unitaria OO.SS. ai Presidenti delle commissioni per la cultura e l’istruzione di Camera e Senato

    Roma,6settembre2021                                                                                         

     
    Agli Onorevoli Presidenti
    della VII Commissione Camera (Cultura, Scienza, Istruzione)
    e della 7^ Commissione Senato (Istruzione Pubblica, Beni Culturali)
     
    Onorevoli Presidenti,
    il tema del lavoro precario nella scuola e le soluzioni idonee a ridurre il fenomeno tornano ripetutamente di attualità nei lavori del nostro Parlamento, che ha approvato negli ultimi anni diversi provvedimenti tutti finalizzati, anche se con contenuti diversi, a consentire procedure straordinarie per l’assunzione in ruolo dei docenti con anni di esperienza professionale alle spalle svolta con contratti di lavoro a tempo determinato.
     
    Ciò è avvenuto in più occasioni, ultima quella della legge di conversione del Decreto legge 73/2021 che ha riguardato i docenti di tutti gli ordini di scuola.
     
    C’è una categoria di insegnanti, tuttavia, che risulta esclusa da ogni procedura assunzionale che valorizzi l’esperienza maturata. Si tratta degli insegnanti di religione cattolica ai quali da anni si rinnova l’incarico a tempo determinato previsto dall’articolo 3 comma 10 della legge 186/2003, anche su posti vacanti e disponibili dell’organico di cui all’articolo 2 della legge stessa.
     
    Dopo il primo concorso riservato ai docenti con 4 anni di servizio negli ultimi dieci bandito nel lontano 2004, non sono state più previste procedure per l’assunzione a tempo indeterminato degli insegnanti di religione cattolica.
     
    Migliaia di docenti hanno nel frattempo accumulato anni e anni di contratti di lavoro a tempo determinato senza che sia stata prevista alcuna procedura di stabilizzazione del rapporto di lavoro.
     
    È evidente che la procedura di reclutamento approvata in sede di conversione del Decreto Legge 126/2019, convertito, con modificazioni, nella Legge 159/19, all’articolo 1 bis, che si limita a riservare una quota non superiore al 50% dei posti in occasione del prossimo concorso per esami e titoli, finisce per discriminare i docenti precari di religione cattolica rispetto ai colleghi delle altre discipline che, accanto al concorso ordinario hanno  potuto contare su procedure riservate e semplificate.
     
    Una soluzione che non penalizzi gli insegnanti di religione rispetto agli altri docenti necessita di un intervento normativo su cui vorremmo avere una interlocuzione con tutte le rappresentanze politiche.
     
    A tal fine chiediamo disponibilità per un incontro con i componenti delle Commissioni da Voi presiedute, da fissare in occasione della ripresa dei lavori delle Camere.
    Confidando in un positivo accoglimento, porgiamo distinti saluti

    FlcCgil
    CislScuola
          UilScuola Rua
    SnalsConfsal
    GildaUnams/Snadir
    Anief
    (Francesco Sinopoli)
    (Maddalena Gissi)
    (Giuseppe Turi)
    (Elvira Serafini)
    (OrazioRuscica)
    (Marcello Pacifico)
     
     
     
     
     
     
    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 6 settembre 2021 – 16,36
  • Incontro tra Fgu/Snadir, Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Anief con una rappresentanza della Presidenza della CEI

    Nel pomeriggio di oggi (1° settembre 2021) si è svolto presso la sede della CEI a Roma l’incontro tra Mons. Antonio Raspanti, Vescovo di Acireale e Vice Presidente della CEI, Mons. Stefano Russo, Segretario generale Cei, Mons. Roberto Malpelo, Direttore dell’Ufficio per i problemi giuridici e Sottosegretario Cei, Don Daniele Saottini, Responsabile dello Snirc della Cei, e i rappresentanti delle organizzazioni rappresentative Manuela Pascarella (Flc Cgil), Ivana Barbacci (Cisl scuola), Giuseppe Favilla (Uil scuola Rua), Giuseppe Antinolfi (Snals Confsal), Orazio Ruscica (Fgu/Snadir) e Alessandro Manfridi (Anief), per affrontare le tematiche derivanti dal DPCM del 20 luglio 2021, che ha previsto l’avvio della procedura concorsuale per l’assunzione di 5.116 docenti di religione.


    Le OO.SS., in modo unitario, hanno ribadito la necessità di assicurare ai docenti di religione con almeno 36 mesi di servizio le stesse modalità di assunzione che sono state utilizzate per i docenti abilitati di scuola secondaria e per i docenti di scuola dell’infanzia e primaria con due annualità di servizio, ossia una procedura straordinaria non selettiva. Inoltre, è stato ribadito che le graduatorie derivanti dalla predetta procedura straordinaria devono essere utilizzate fino a totale esaurimento.

    Le OO.SS. hanno quindi precisato che, in attesa di definire politicamente l’intervento necessario per predisporre la procedura straordinaria, risulta essenziale accantonare momentaneamente l’eventuale bando di concorso ordinario.

    L’incontro con i rappresentanti della Cei si è svolto in un clima costruttivo e cordiale e ha avuto carattere interlocutorio rispetto al complesso tema delle modalità di reclutamento dei docenti idr. La Cei ha confermato il suo impegno per la valorizzazione del servizio di quanti da diversi anni svolgono l’incarico di insegnante di religione cattolica e ha assicurato di voler trattare la questione nel prossimo tavolo specifico con il Ministero dell’istruzione.

    Le OO.SS. partecipanti all’incontro ribadiscono il loro impegno a favore delle legittime aspettative dei docenti di religione con 36 mesi di servizio e di proseguire con ogni azione politico-sindacale utile alla soluzione positiva per questi lavoratori della scuola.
     


    FlcCgil
    CislScuola
    UilScuola Rua
    SnalsConfsal
    GildaUnams/Snadir
    Anief
    (ManuelaPascarella)
    (IvanaBarbacci)
    (Giuseppe Favilla)
    (Giuseppe Antinolfi)
    (OrazioRuscica)
    (Alessandro Manfridi)
     


    Roma, 1° settembre 2021