Nuove vittorie per i docenti di religione precari: ora serve un aumento dei posti di ruolo

Con tre sentenze emesse il 16 ottobre 2024, il Tribunale Civile di Roma ha ribadito il diritto dei docenti di religione precari al risarcimento per l’abuso nella reiterazione dei contratti a termine. Grazie all’applicazione della nuova normativa (art. 12 del D.L. 16 settembre 2024, n. 131), sarà riconosciuto un risarcimento complessivo di oltre 3.600.000 euro a favore dei ricorrenti.
“Questa nuova sentenza conferma l’importanza del nostro impegno per la tutela dei diritti dei docenti di religione precari”, ha dichiarato Orazio Ruscica, Segretario nazionale dello Snadir e Presidente nazionale della FGU. “Continuiamo a lavorare per garantire il rispetto delle loro legittime aspettative.”
 
Un problema irrisolto: il precariato strutturale
“Nonostante questa soddisfazione – prosegue Ruscica – siamo consapevoli che la pubblicazione dei bandi per la procedura straordinaria e per i concorsi ordinari rappresenta solo una soluzione parziale al problema. Rimane l’ingiusto vincolo del 70% (legge n. 186/2003, art. 2), che obbliga il restante 30% dei docenti a un precariato cronico.”
 
L’obiettivo sindacale: portare i posti di ruolo al 90%
“La nostra battaglia – conclude Ruscica – è diretta a incrementare progressivamente la percentuale dei posti di ruolo, portandola al 90% delle cattedre disponibili in ogni diocesi. Questo è il traguardo che vogliamo raggiungere per porre fine a una situazione di precarietà inaccettabile.”
 
A ventun anni  dall’approvazione della legge sullo “statuto giuridico degli insegnanti di religione” (legge n.186/2003), i dati dimostrano che l’insegnamento della religione è ampiamente accettato e apprezzato da famiglie e studenti. Non ci sono ragioni per mantenere migliaia di docenti in una condizione di precarietà, nonostante occupino cattedre libere e vacanti.
Il Ministero dell’Istruzione è consapevole che gli organici dei docenti di religione sono rimasti stabili nel tempo e che eventuali eccedenze sono sempre state riassorbite grazie al naturale turnover.
Alla luce di questi elementi, auspichiamo che il MIM riconsideri il limite del 70% dei posti da assegnare a tempo indeterminato, intervenendo con una revisione normativa che garantisca maggiore stabilità lavorativa.
 
 
Per informazioni e chiarimenti su questa tipologia di ricorsi scrivi a ricorsi@snadir.it
 
Fgu/Snadir – Professione i.r. – 27 novembre 2024 – h.12,45
 

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