NEL PORTFOLIO LA FAMIGLIA C’E’ MA NON SI VEDE

NEL  PORTFOLIO  LA  FAMIGLIA  C’E’  MA  NON  SI  VEDE


 


Il 10 novembre scorso il Miur ha emanato la Circolare n. 84, avente ad oggetto “Linee guida per la definizione e l’impiego del Portfolio delle competenze nella scuola dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione”.


La Circolare rappresenta un ulteriore passo nella attuazione della Riforma, in particolare con riferimento al decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, recante norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo d’istruzione.


Essa riprende il tema del Portfolio delle competenze, intorno al quale il dibattito è risultato sempre molto articolato e che può contare, oggi, anche con la collaborazione degli IRRE, su un’ampia serie di soluzioni applicative, risultato di una sperimentazione “sul campo” non sempre priva di difficoltà.


Il Miur  con la circolare n. 85 del 3 dicembre 2004 aveva già fornito indicazioni circa la valutazione individuale dell’alunno e prime istruzioni sulla predisposizione e l’uso del Portfolio, “raccomandando alle istituzioni scolastiche di strutturarlo secondo criteri di funzionalità ed essenzialità, al fine di facilitare il compito dei docenti evitando l’aggravio di adempimenti formali aggiuntivi, …”.


Adesso la Circolare n. 84 presente una dettagliata modulistica a cui le istituzioni scolastiche dovranno attenersi e distingue le diverse parti del Portfolio in:


·         parti obbligatorie già strutturate;


·         parti obbligatorie da strutturare liberamente;


·         parti consigliate la cui strutturazione è libera.


Il Portfolio dovrà comunque contenere i seguenti documenti:


·         documento di valutazione;


·         attestato di ammissione;


·         certificazione delle competenze;


·         consiglio di orientamento;


·         documentazione dei processi di maturazione personale dell’alunno;


·         modalità di partecipazione/autovalutazione dell’alunno.



             C’è un aspetto che vorremmo però qui evidenziare: anche la Circolare n. 84 individua ampi spazi di partecipazione delle famiglie al processo di formazione ed educazione dell’alunno, ma ancora una volta non viene chiarito attraverso quali percorsi si intende garantire una effettiva e più ampia partecipazione (rispetto ai decreti delegati del 1974).


            Le famiglie non solo sono destinatarie delle periodiche comunicazioni circa la valutazione, ma concorrono alla compilazione del Portfolio.  La circolare specifica che  i Docenti dell’équipe collaborano con le famiglie corresponsabilizzandole nello svolgimento dei processi educativi.


       E, specificamente, i genitori: “collaborano con la scuola alla compilazione del Portfolio; rilasciano annotazioni e osservazioni su prodotti e materiali significativi realizzati dai propri figli soprattutto in ambito non scolastico; osservano “modalità d’apprendimento e caratteristiche originali manifestate” dai propri figli anche in altri contesti; indicano lavori ed elaborati esemplificativi delle capacità e aspirazioni dei propri figli; formulano proposte di orientamento per le scelte dei propri figli”


      Inoltre, attraverso il contributo dei genitori, si mira a coinvolgere l’alunno nella progettazione, riflessione e autovalutazione del suo apprendimento e di fornire informazioni sulle competenze maturate in ambiente scolastico ed extrascolastico.


      La stessa Circolare riconosce che è “necessario che le istituzioni scolastiche individuino modalità e occasioni che permettano alla famiglia sia di cooperare alla ‘narrazione’ della storia dei propri figli in una prospettiva significativa per il loro futuro, che di promuovere negli stessi una costante pratica autovalutativa”.


Il coinvolgimento dei genitori è urgente e indispensabile e gli Idr hanno un ruolo fondamentale nella costruzione di un  modello educativo che sia condiviso dai genitori stessi, tenuto conto che il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione (allegato D al Decreto legislativo 59/2004), afferma, tra l’altro, che “Dopo aver frequentato… il Primo Ciclo di istruzione … i ragazzi sono nella condizione di:


·         avere gli strumenti di giudizio sufficienti per valutare se stessi, le proprie azioni, i fatti e i comportamenti individuali, umani e sociali degli altri, alla luce di parametri derivati dai grandi valori spirituali che ispirano la convivenza civile;


·         avvertire interiormente, sulla base della coscienza personale, la differenza tra il bene e il male ed essere in grado, perciò, di orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei comportamenti sociali e civili;


·         essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri, per contribuire con il proprio apporto personale alla realizzazione di una società migliore;



             E’ evidente che scuola e famiglie sono chiamate a verificare costantemente il percorso educativo prescelto, in quanto, attraverso la documentazione essenziale contenuta nel Portfolio, la Riforma vuole consentire “di rileggere la “storia” dell’alunno dall’infanzia alla preadolescenza”, per poi guidarlo nelle sue successive scelte.


            Ci sono, allora, motivi più che sufficienti per affermare che non può essere più rinviato il momento di una nuova, reale, motivata, consapevole ed efficace presenza dei genitori nella scuola.   


 


                                                                                             
                   Ernesto Soccavo

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