La Sicilia – 04 settembre 1999



LA SICILIA




sabato
04 settembre1999 – pag.30



LA
POLEMICA

Gi
le mani dall’ora di religione


In merito
all’intervista rilasciata dal ministro della Pubblica Istruzione,
on.le Luigi Berlinguer, a Famiglia Cristiana, prendiamo
atto che il ministro dopo le facezie estive ha cambiato
tattica ma continua ancora a mascherare le sue intenzioni
(non ancora trsparenti) mediante illazioni di indagine sull’insegnamento
della rleigione cattolica(irc) facendo trasparire l’intenzione
di mercanteggiare la parit scolastica con l’irc.


Da parte
nostra ancora una volta ci permettiamo di precisare che:



  1. Il
    ministro fa due ipotesi: durante l’ora di religione o
    "c’ solo catechesi" oppure "con certi
    insegnanti un’occasione per cui i ragazzi parlano di
    s". Non considera la terza ipotesi, quella pi frequente:
    gli insegnanti di religione svolgono con i loro studenti
    i programmi di religione in sintonia con le programmazioni
    delle altre materie. E per svolgere i programmi – come
    tanti altri loro colleghi – utilizzano libri di testo,
    usano la lavagna e i media informatici, inventano e producono
    sussidi, assegnano esercizi ed attivit, fanno verifiche
    e valutano le conoscenze, le capacit e le competenze
    degli studenti.

  2. Per
    capire cosa succede nelle aule scolastiche durante l’ora
    di religione il ministro non vuol fare un’ispezione ma
    "un’indagine attenta, rispettosa e interessata a
    capire" come viene utilizzata quest’ora. Ottima intenzione:
    finalmente un ministro intende vedere la scuola dal di
    dentro, da ci che avviene in classe e in che modo si
    fa lezione. E perch questa sua conoscenza non sia un’indagine
    penalizante una disciplina e quindi un’ispezione giusto
    che avvenga per tutte le materie, per tutti gli insegnanti.
    Perch la qualit totale della scuola data dalla qualit
    totale delle competenze e professionalit dei loro operatori:
    ministro, docenti, studenti, genitori, operatori scolastici,
    istituzioni. E se l’indagine deve essere fatta (e per
    tutti) che sia un’indagine scientifica e a tutto campo:
    adeguata e onesta scelta del campione, "neutralit
    scientifica" dei rilevatori e loro competenza in
    merito alla natura e finalit dell’insegnamento del fenomeno
    religioso e delle religioni storiche… Al ministro va
    ricordato che l’irc l’unica disciplina scolastica che
    attualmente sta sperimentando l’essenzializzazione di
    contenuti e strategie educative e didattiche in vista
    di una ridefinizione degli attuali programmi di rleigione.
    Perch i programmi di religione ci sono (dal 1987) e l’insegnamento
    della religione un sapere scolastico che non manca di
    nulla per potersi definire tale (cio, come gli altri
    saperi scolastici, gode di un suo statuto epistemologico
    e pedagogico).


  3. contenuti dell’irc sono stati definiti nei programmi scolastici
    gi dal lontano 1987 d’intesa tra la Cei e il ministero
    della P.I., quindi i contenuti non sono – come intercala
    il ministro – un "problema" che "il mondo
    cattolico oggi si sta ponendo".

  4. Inoltre
    dovrebbe far piacere ad un ministro la crescita di convegni
    su questo tema. E soprattutto perch molti di questi convegni
    non sono solo "a cura dell’organizzazione ecclesiastica"
    ma anche di associazioni professionali, come per esempio
    la nostra che da dieci anni organizza convegni finalizzati
    alla professionalizzazione dell’insegnante di religione
    (e non solo). L’ "evoluzione" che il ministro
    attende dallo sviluppo di queste tematiche che non sar
    mai di tradimento alla natura e alla specificit scolastica
    dell’irc. A meno che il ministro non voglia un’ora di
    religione insegnanta da docenti iscritti al suo partito!

  5. Infine,
    l’ora di religione come l’ora di matematica e di scienze,
    sono sempre legate alla figura, alla personalit e alla
    professionalit del docente. Le lezione un evento di
    interazione comunicativa globale che non coinvolge soltanto
    il conoscere per concetti o per equazioni di pensiero,
    ma anche per condivisioni esistenziali, pur nel pi ampio
    e rispettoso contesto di diritti e di libert personali
    e comunitarie che la nostra Costituzione garantisce.


Orazio
Ruscica


Segretario
nazionale


Sindacato
nazionale autonomo degli insegnanti di religione


 

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