LA FLC – CGIL NON SI SMENTISCE
La FLC-CGIL continua imperterrita a sfornare ad ogni primavera comunicati che sembrano stampati con il ciclostile: tutti uguali. E’ ormai evidente che il suo scopo non è quello di commentare, ed eventualmente criticare, determinate situazioni, ma piuttosto quello di affermare a tutti i costi certi vetusti principi legati ad atteggiamenti anticlericali di anacronistica chiusura mentale. Ovviamente, ci vanno di mezzo la chiarezza, la verità, la correttezza: ma non è una novità!
Ad essere nel mirino stavolta sono gli interventi della CEI sulle Indicazioni per il Curricolo per il primo ciclo di istruzione e le proposte per i nuovi “Obiettivi di Apprendimento” e per i “Traguardi per lo sviluppo delle competenze” relativi all’insegnamento della religione cattolica; la FLC-CGIL lamenta, in sintesi, che:
- la CEI abbia avanzato tali proposte riferendosi ad un ” patrimonio storico e culturale del popolo italiano”;
- tale “ingerenza” della CEI nell’operato del ministero danneggi fortemente i diritti degli studenti e delle famiglie che non intendono avvalersi dell’insegnamento della religione.
Saltano subito all’occhio le evidenti contraddizioni in cui anche stavolta l’anonimo estensore del comunicato si è cacciato, innanzitutto perché l’Italia – checché ne dica la CGIL – HA un patrimonio storico e culturale risalente alla tradizione cattolica (peraltro sancito dal Concordato), e il coltivarlo non vuol dire mettere in discussione i diritti delle altre confessioni religiose né attentare alla laicità dello Stato.
Certamente la laicità ha il suo fondamento nella Costituzione, ma i valori presenti in essa non sono certo nati dal nulla; essi affondano le loro radici nel contesto culturale e, dunque, anche religioso, del popolo italiano. Sarebbe opportuno ricordare a questo proposito quello che in una intervista afferma Abraham B. Yehoshua: “Tutti questi elementi mi sono del tutto estranei. Però non posso voltare la schiena alla religione, perché essa è anche all’origine della mia cultura. Così anche se non credo in Dio, la sua presenza nella mente di moltissimi esseri umani mi riguarda e mi interessa. Non possiamo semplicemente cestinare la religione. Piuttosto, dobbiamo estrapolare e prelevare dalla religione gli elementi costitutivi della nostra civiltà, della nostra cultura: altrimenti ci ritroveremo privi di storia, e saremo preda di una serie di miti che ci domineranno e ci rinchiuderanno in un circolo chiuso, vizioso e terribile” (Il cuore del mondo, pag.19).
In secondo luogo, il principio in base al quale nella scuola italiana è possibile SCEGLIERE se avvalersi o meno dell’irc – proprio perché sancito dalla lege 121/1984 e dal Dpr 751/1985 – non è per nulla intaccato dalla proposta della CEI di integrare la religione cattolica tra le aree disciplinari collocandola in quella linguistico-artistico-espressiva: le proposte della CEI si riferiscono all’insegnamento della religione cattolica, e quindi in nessun modo riguardano coloro che sceglieranno di fare a meno di tale insegnamento, né rappresentano per loro una fonte di discriminazione perché non determinano una modifica dei contenuti degli insegnamenti previsti per tutti.
Ancora una volta è bene precisare – e ricordare alla Flc-Cgil – che l’insegnamento della religione non è catechesi, ma si inserisce nelle finalità della scuola; cioè l’insegnamento della religione è iscritto nelle finalità della scuola storicamente presente, con la solo indicazione che si tratta di una religione cattolicamente intesa.
Permettere agli studenti di conoscere ed approfondire quelle espressioni religiose che sono inscritte nelle categorie storiche delle nostra nazione non comporta certo il “primato di una religione sulle altre“. Non si tratta infatti di convincere o di fare proseliti, né tanto meno di arroccarsi nelle proprie indiscutibili convinzioni, ma di offrire gli strumenti per essere consapevoli protagonisti nell’agorà di oggi, accanto a tutti.
Ma tutto ciò la Flc-Cgil finge di ignorarlo (o lo ignora!) preferendo gettare il solito fumo negli occhi, agitare le solite tesi indifendibili, mostrare le solite contraddizioni.
Orazio Ruscica
La CEI propone cambiamenti e nuovi contenuti per l’IRC e chiede pesanti modifiche alle Indicazioni nazionali fortemente limitative della laicità della scuola. IL COMMENTO della FLC-CGIL (il link rendirizza al sito della Cgil-Scuola)
- Circolare Ministeriale n. 45 del 22 aprile 2008. Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione relativamente all’insegnamento della religione cattolica (file pdf)
- Circolare Ministeriale n. 45 del 22 aprile 2008. Allegato 1 (file pdf)
- Circolare Ministeriale n. 45 del 22 aprile 2008. Allegato 2 (file pdf)
- Circolare Ministeriale n. 45 del 22 aprile 2008. Allegato 3 (file pdf)
- Circolare Ministeriale n. 45 del 22 aprile 2008. Allegato 1 (file pdf)
Snadir – lunedì 19 maggio 2008
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