Insegnanti di religione: il Consiglio dei Ministri autorizza le assunzioni

 

Insegnanti di religione: il Consiglio dei Ministri autorizza le assunzioni

Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca è stato autorizzato ad assumere insegnanti di religione cattolica, vincitori di specifici concorsi.

Con la revisione del Concordato l’insegnamento della Religione è divenuto opzionale. Gli insegnanti di religione, nominati dai Provveditorati, su nulla osta del Vescovo si sono trasformati in precari assoluti. Sono, infatti, sino ad oggi titolari di un incarico annuale, che necessita di rinnovo di volta in volta. La legge 18 luglio 2003, n. 186, ha previsto la stabilizzazione di tali docenti, anche considerando che la maggior parte di loro non riveste l’abito talare, come tradizionalmente accadeva nel passato, ma è costituita da laici con i medesimi problemi e diritti degli insegnanti di altre materie. La legge in questione è di proposta parlamentare e non governativa, anche se il Governo l’ha favorita. Il meccanismo prevede una serie di concorsi, distribuiti nei prossimi tre anni, di cui quello relativo ai circa 9.000 oggi approvato è il primo. Permane la necessità del nulla osta vescovile e la scelta della sede spetta al Vescovo, ma i docenti diventano impiegati di ruolo dello Stato. Non sussiste contraddizione con il blocco di assunzioni nella Pubblica Amministrazione per due motivi: – Il blocco non riguarda, e non ha mai riguardato anche nel passato, il personale scolastico. Questo, infatti, è legato a parametri di rapporto tra docenti e discenti, per cui non è comprimibile con il ricorso all’efficienza e razionalizzazione come il personale impiegatizio. – Si tratta in realtà della stabilizzazione di insegnanti che, comunque, avrebbero prestato servizio nella scuola, sia pure con incarico annuale, per soddisfare la richiesta di insegnamento di religione formulata dagli utenti. Ed, infatti, lo stesso Ministero dell’Economia, nel dare parere favorevole ha sottolineato la circostanza che il provvedimento non importa spese perché si riferisce ad insegnanti già in servizio da lungo tempo.

Fonte www.governo.it

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