Il Senato dice no a procedura straordinaria per titoli e servizi. Lo Snadir prosegue con i ricorsi

Il Senato si appresta ad approvare un testo di legge per i precari della scuola che sostituisce nella prova scritta i quesiti a risposta multipla con quelli a risposta aperta. La prova dovrà svolgersi entro l’anno scolastico 2020/2021 e permetterà la retrodatazione giuridica delle assunzioni previste per il prossimo anno scolastico.
 
Il testo rinvia semplicemente i tempi di svolgimento – con l’auspicio che l’emergenza epidemiologica cessi al più presto – a momenti che permetteranno l’organizzazione in modalità normale.
 
Quanto previsto negli emendamenti presentati da componenti della maggioranza e della minoranza di attivare dei concorsi per soli titoli e servizi è naufragato miseramente.
“Non si è voluto agire” – come afferma il Segretario nazionale, Orazio Ruscica – “con una procedura straordinaria per titoli e servizi nei confronti di tutti i docenti precari che hanno saputo assicurare con dedizione e capacità professionale di adattarsi a una didattica a distanza mai sperimentata prima. Condizione resa invece possibile per i medici che in questa situazione di emergenza sanitaria non hanno dovuto superare un esame di abilitazione in vista dell’assunzione.
Anche per i docenti di religione non sono stati accolti gli emendamenti che introducevano una procedura per titoli e servizi, rimediando all’iniquo art.1bis della legge 159/2019, che stabilisce per questi docenti un concorso ordinario da bandirsi entro il 2020”.
 
Rimangono adesso i ricorsi già messi in atto al Comitato europeo dei diritti sociali di Strasburgo.
 
“Ricordiamo difatti” – prosegue il Segretario nazionale, Orazio Ruscica – che “lo Snadir ha proposto un reclamo al Comitato per violazione di alcuni articoli della Carta sociale europea tra cui la violazione del principio di non discriminazione e la violazione del diritto di uguaglianza per coloro che professano un credo religioso. A tale iniziativa fanno seguito i ricorsi a tutela dei docenti di religione per l’ingiusta discriminazione operata nei confronti di tale categoria di lavoratori della scuola per i quali non è stato bandito un concorso con procedura “straordinaria” (Legge 159/2019) come è stato reso possibile per i docenti precari delle altre discipline”.
 
Ad aggravare la misura, anche il fatto che gli organici, ai fini della stabilizzazione, saranno calcolati sul solo 70% delle disponibilità dei posti. Una palese violazione dell’articolo 51 Cost., che statuisce che l’accesso ai pubblici uffici debba avvenire in situazione di uguaglianza, e della Carta di Nizza nella parte in cui stabilisce che tutti i cittadini dell’Unione europea debbano essere trattati  secondo il principio di uguaglianza senza pregiudizi per motivi religiosi.
 
Snadir – Professione i.r. – 27 maggio 2020 – h.19,43

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