Il MIUR informa
sul concorso per gli insegnanti di religione
Mercoledì 22 ottobre u.s. il MIUR ha convocato a
Roma i sindacati del comparto scuola per una "informativa"
sul concorso degli insegnanti di religione. Anche lo Snadir
è stato invitato, pertanto hanno preso parte all’incontro
il prof. Orazio Ruscica, segretario nazionale, ed il prof.
Ernesto Soccavo, membro della segreteria nazionale.
I funzionari del Ministero hanno illustrato gli elementi
essenziali relativi alla fase di attuazione del concorso,
offrendo una chiave interpretativa di alcuni articoli e
commi della legge 186/2003.
Lo Snadir è intervenuto su diversi punti affinché
fosse dato risalto alla necessità di garantire il
pieno riconoscimento della professionalità già
acquisita dai docenti in servizio. In particolare, per quest’ultimo
aspetto, lo Snadir ha fortemente insistito per una tabella
dei titoli dove la valutazione del servizio scolastico risultasse
rilevante nell’insieme dei parametri del concorso (prova
scritta, prova orale e titoli).
Quelle che seguono sono, in sintesi, le questioni emerse
e puntualizzate.
Requisiti di ammissione
Partecipano i docenti che:
Ähanno 4 anni continuativi
di servizio, nell’arco degli ultimi dieci anni, anche con
supplenza di almeno 180 giorni, prestati con titolo.
Ähanno svolto servizio
almeno per metà dell’orario cattedra, anche cumulando
più servizi per ogni singolo anno scolastico.
Lo Snadir ritiene che il requisito della "metà
orario cattedra" abbia comunque come suo riferimento
"i 4 anni continuativi", in quanto non è
pensabile che, nell’arco dei 4 anni continuativi, se per
uno solo degli anni il docente, con titolo, abbia un orario
inferiore, anche di una sola ora, alla metà di quella
cattedra, perda il diritto di accedere al concorso.
Partecipano i docenti che:
insegnano senza titolo, autorizzati dall’Ordinario diocesano,
possono essere ammessi al concorso se ricorrono due condizioni:
Ä possesso della laurea
statale.
Ä10 anni di servizio
scolastico. I dieci anni, in questo caso, sono titolo di
accesso e non possono essere valutati anche come servizio.
Tabella dei titoli
(in cinquantesimi)
ü30 punti per la prova
scritto e orale.
ü20 punti per i titoli
culturali e di servizio, ripartiti in:
- 12 per il servizio > punti 0,60 per anno scolastico
il servizio nella scuola paritaria è valutabile
a partire dal 1° settemnre 2000 - 8 per i titoli culturali (solo quelli previsti dall’Intesa)
Sono valutabili, oltre al titolo di accesso anche eventuali
ulteriori titoli ecclesiastici.
Il valore del titolo sarà riferito alla durata del
relativo corso di studio.
E’ titolo di accesso l’aver svolto 5 anni di servizio nell’a.s.
1985/86 (DPR 751/1985 punto 4.6.2). Per tale titolo si prevede
una valutazione minima.
Prova scritta
Si prevede possa svolgersi a febbraio 2004.
Potrebbe consistere in quesiti a risposta breve, un quesito
per ogni area (didattica, pedagogia, legislazione scolastica).
La traccia potrà proporre ad es. :
3 quesiti per l’area "didattica" e il candidato
ne sceglierà 1 da svolgere
3 quesiti per l’area "pedagogia" e il candidato
ne sceglierà 1 da svolgere
3 quesiti per l’area "ordinam. e legislaz. scolastica"
e il candidato ne sceglierà 1 da svolgere
Al termine della prova scritta ci sarà un giudizio
di ammissione o non ammissione alla prova orale.
Solo nel momento della prova orale, che si prevede possa
svolgersi in primavera, si avrà una valutazione complessiva
(scritta e orale).
Commissioni d’esame
Tutti i docenti con almeno 5 anni di anzianità di
servizio possono presentare domanda per far parte delle
Commissioni d’esame del concorso.
Il Dirigente Scolastico Regionale costituirà le Commissioni
attingendo agli elenchi dei docenti che hanno presentato
domanda.
La modulistica per presentare la domanda quale membro delle
Commissioni, sarà pubblicata in concomitanza con
la pubblicazione del bando di concorso, presumibilmente
a fine novembre.
Tempi
- Novembre 2003: pubblicazione del bando;
- Dicembre 2003: presentazione delle domande;
- Febbraio 2004: prove concorsuali.
Il Consiglio Nazionale P.I. potrà apportare ulteriori
modifiche a quanto definito dal MIUR.
Formazione
Anche al fine di evitare contenzioso, è necessario
svincolare l’attività di formazione dal contesto
del concorso: l’accesso deve essere libero. Il corso di
formazione non dovrebbe essere quindi essere inserito nel
bando, ma attivato immediatamente dopo. Inoltre sarebbe
fattibile una formazione da una parte mediante materiali
disponibili on-line (INDIRE) e dall’altra attraverso un
adeguato numero di lezioni frontali.
La Segreteria Nazionale
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