GENESI DELL’AGENDA 21 DELLE DONNE
WEDO ed il Primo Convegno Mondiale delle Donne per un pianeta sano (Miami 1991): l’Agenda 21 delle Donne
WEDO (Women Environment Development Organization) una rete internazionale che coordina la partecipazione di 16.000 ONG di donne alle Conferenze ONU su Ambiente e Sviluppo. L’organizzazione, che ha base a New York, nata dall’iniziativa di due leader femministe statunitensi, Bella Azbug, membro del Congresso Democratico, e Mim Kelber, giornalista ed attivista impegnata, che hanno identificato il processo di preparazione di UNCED (Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile, meglio nota come Summit della Terra, Rio de Janeiro 1992) come un’opportunit unica per promuovere le visioni e le azioni delle donne per un pianeta pi sano ed un futuro sostenibile. Per raggiungere quest’obiettivo hanno riunito, nell’Ottobre 1990, 40 donne rappresentanti di un ampio settore di parlamentari, attiviste e studiose le quali hanno deciso che il primo passo per costruire un movimento mondiale delle donne per lo sviluppo sostenibile si concretizzasse in un Convegno Mondiale: il Primo Convegno Mondiale delle Donne per un Pianeta Sano (Novembre 1991, Miami, USA).
Oltre ai numerosi workshop realizzati, il Convegno ha istituito un “Tribunale” su genere e sviluppo che ha documentato come la crisi ambiente/sviluppo abbia colpito e coinvolto le donne. Con la partecipazione di 1500 donne da 83 paesi, il Convegno ha formulato ed adottato all’unanimit una sua propria Agenda, l’Agenda 21 delle Donne o Agenda delle Donne per un Pianeta Pacifico e Sano.
L’impatto dell’Agenda 21 delle Donne sul Summit di Rio de Janeiro si rivelato notevole. Durante la Conferenza le organizzazioni di donne, dai gruppi di comunit alle reti internazionali, hanno portato le loro esperienze di vita, preoccupazioni, prospettive ed analisi olistiche in un grande tendone colorato, PLANETA FEMEA, organizzato da REDEH (Rete per lo Sviluppo Umano), una ONG brasiliana creata con la missione di promuovere la prospettiva delle donne nel pi grande Forum di ONG mai organizzato presso le Conferenze Mondiali dell’ONU. In quella sede reti internazionali di donne ambientaliste si sono assunte la responsabilit di comporre un piano orientato all’azione basato sulla piattaforma dell’Agenda 21 delle Donne.
Il Summit di Rio stato un evento importante per le donne dal momento che ne ha riconosciuto il ruolo cruciale nella promozione di un modello di sviluppo che sia socialmente, economicamente ed ecologicamente sostenibile. Tutti i documenti ufficiali emersi includono raccomandazioni specifiche per rafforzare la partecipazione delle donne nei processi decisionali: tra questi specialmente AGENDA 21[1], il piano d’azione per lo sviluppo sostenibile, riconosce pienamente il bisogno di integrare le donne, bisogno che espresso nel Capitolo 24 intitolato “Azione Globale per le Donne verso Uno Sviluppo Sostenibile ed Equo”.
In sintesi il Capitolo 24 consiste di otto obiettivi per i Governi nazionali, inclusa l’attuazione delle ‘Strategie per pensare al futuro’[2], per accrescere la presenza delle donne nelle posizioni decisionali, per attivare riforme del sistema educativo, la pianificazione familiare e la legislazione contro la violenza sulle donne.
L’Agenda 21 delle Donne a Livello Locale
L’Agenda 21 delle Donne pone una grossa enfasi sul livello locale, tenendo conto che la sostenibilit un tema per tutte le comunit e che quello locale si rivelato l’ambito in cui le donne riescono ad essere coinvolte e ad identificare il significato particolare che, nei diversi contesti, esse danno alla sostenibilit.
La IV Conferenza delle Nazioni Unite sulle Donne (Pechino 1995), ha aumentato le possibilit di agire al livello municipale e regionale. Dopo Pechino molti paesi hanno iniziato ad implementare sistemi di quote che hanno condotto ad un significativo aumento delle donne elette nei Consigli Comunali o come Sindaci. REDEH, assieme a WEDO ed altre reti internazionali e regionali impegnate nella promozione dell’uguaglianza di genere nella societ, hanno visto questa come un’opportunit per mettere in opera programmi che avrebbero ulteriormente rafforzato il ruolo delle donne nella gestione delle politiche per lo sviluppo sostenibile.
I due processi hanno finito col convergere: simultaneamente all’aumento delle donne elette, molte citt in tutto il mondo hanno cominciato ad integrare nei processi decisionali i forum con la partecipazione di molteplici rappresentanti di gruppi di interesse previsti dai processi dell’Agenda 21 Locale.
Data l’opportunit, WEDO ha lanciato il programma “Rafforzare la Partecipazione delle Donne nel Governo per lo Sviluppo Sostenibile”. La strategia stata concepita dopo una serie di consultazioni con i gruppi di donne. Tali consultazioni sono avvenute nel contesto dei processi degli incontri annuali della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile (CSD) delle Nazioni Unite, nella quale WEDO ha spesso co-condotto il Caucus delle Donne[3].
LE STRATEGIE PER MOBILITARE PARTECIPAZIONE E COINVOLGIMENTO DELLE DONNE NELL’AGENDA 21 LOCALE
Lo studio a partire dal quale REDEH e WEDO hanno definito gli obiettivi e le strategie per mobilitare la partecipazione delle donne nell’Agenda 21 locale stato condotto in collaborazione con ICLEI (International Council for Local Environmental Initiatives) organizzazione che lega tra loro in una rete internazionale oltre 500 municipalit e che attualmente sta gestendo il Processo Preparatorio della prossima Conferenza Internazionale Onu su ambiente e sviluppo (Rio + 10), prevista a Johannesburg per Settembre 2002.
Una ricerca si svolta, tra Marzo e Giugno 2000, attraverso un questionario distribuito alle citt della rete ICLEI per valutare il contributo e la partecipazione delle donne nei progetti locali dell’Agenda 21, oltre che l’attenzione, negli stessi, alle problematiche di genere.
Nella maggior parte dei casi, emerso, i processi dell’Agenda 21 sono stati aperti a tutta la cittadinanza ed in conclusione non c’ stata, almeno nelle consultazioni iniziali, una particolare attenzione al genere nella maggior parte delle citt.
La ricerca stata ampliata attraverso i numerosi contatti di WEDO con attiviste di tutto il mondo, le cui esperienze sono state raccolte nei diversi workshop e forum organizzati, in particolare in quello tenutosi nel Luglio 2000 all’interno del Convegno Internazionale di ICLEI “Global Cities”. Dal confronto delle esperienze delle donne a favore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile sono emersi alcuni fattori comuni che hanno portato alla definizione della strategia di REDEH/WEDO.
Ricerca, analisi ed informazione in un’ottica di genere
La ricerca e l’analisi su ambiente e sviluppo sono solitamente poco precise riguardo le differenze che intercorrono tra genere maschile e femminile, sia circa il modo in cui il deterioramento dell’ambiente influisce sulle vite di uomini e donne, sia in relazione alle conoscenze e competenze delle donne sulla gestione delle risorse ed al loro coinvolgimento nei processi di governo sullo sviluppo sostenibile. Una ricerca ed un’informazione che tengano conto delle differenze di genere devono considerare le donne sia come produttrici di conoscenze ed informazioni che come destinatarie delle stesse. Si tratta dunque di stabilire i meccanismi appropriati per raccogliere informazioni sulle conoscenze, i problemi e le azioni delle donne nelle loro complessit, identificando ostacoli ed opportunit per promuovere uguaglianza di genere nell’accesso alle risorse ed ai processi decisionali. Inoltre occorre che le informazioni siano rese disponibili in modo che le donne possano usarle efficacemente per influenzare le politiche (si veda il paragrafo successivo).
REDEH e WEDO hanno realizzato uno studio e raccolto i principali indicatori (partecipazione ai processi decisionali, accesso all’acqua, alle foreste, alle fonti d’energia, qualit e tipologia degli insediamenti umani, accesso alla terra e al credito, incidenza del genere nell’allocazione di risorse pubbliche per le donne etc.) che si riferiscono a temi ambientali in un’ottica di genere. Questi hanno la funzione di misurare la complessit dei ruoli delle donne ed il loro accesso e controllo sulle risorse di buona qualit e sulle decisioni collettive in materia.
Meccanismi innovativi per la partecipazione
Sistemi di quote ed azioni positive
Una delle modalit per assicurare la presenza delle donne al governo passa attraverso l’istituzione di misure legislative volte a garantire l’elezione di un certo numero di donne attraverso sistemi di quote. La IV Conferenza Mondiale Onu sulle Donne (Pechino, 1995) ha rappresentato un grande passo avanti nella promozione della partecipazione delle donne ai processi decisionali e di governo. WEDO sta sviluppando, nella cornice dell’iniziativa globale Fifty/Fifty una serie di progetti su base internazionale sia per valutare il lavoro politico delle donne elette con sistemi di quota sui temi della sostenibilit e dell’ambiente, sia per incentivare i governi, i partiti e la societ civile a sostenere simili misure, in nome di una giustizia caratterizzata da una maggiore eguaglianza tra i generi.
Formazione
Un altro importante strumento per rafforzare la partecipazione delle donne riguarda l’ambito della formazione rivolta alle donne stesse. Da una parte si tratta di affrontare il problema dell’analfabetismo, molto diffuso specialmente nei paesi in via di sviluppo e nelle aree ‘periferiche’ di quelli ‘sviluppati’, che riduce la capacit delle donne di comprendere e trasmettere importanti informazioni sanitarie e ambientali alla famiglia ed alla comunit. Oltre a questo, sia nel Nord che nel Sud del mondo le donne spesso mancano di una conoscenza di base dei processi di governo. Programmi per la formazione di competenze e per l’alfabetizzazione creativa costituiscono misure urgenti che devono essere assunte, a livello governativo e non, per integrare le donne nell’implementazione e nella pianificazione di politiche.
Accesso delle donne all’informazione ed alle tecnologie. Rafforzamento ed espansione di una rete internazionale di donne per lo sviluppo sostenibile
Produzione di informazione/accesso all’informazione
Considerando le donne nel loro ruolo di produttrici e consumatrici di informazione WEDO/REDEH stanno promuovendo localmente ed internazionalmente la creazione e la diffusione di dati e ricerche sulla sostenibilit e l’ambiente in un’ottica di genere e sulle iniziative concrete che le donne stanno realizzando in questi ambiti partecipando ai processi di Agenda 21. L’utilizzo delle informazioni e delle ricerche prodotte serve a comunicare con diversi referenti.
Nuove tecnologie e informazione
Le nuove tecnologie informatiche ed il WEB potrebbero sembrare inappropriate ad un mondo povero e in via di sviluppo. Sono invece cruciali poich l’economia dell’informazione quella del presente e del futuro e la tecnologia pu fare da moltiplicatore per le possibilit educative. L’apartheid digitale, che definisce e sempre pi definir le opportunit sia economiche che sociali, attualmente una preoccupazione dei decisori delle politiche nei paesi sviluppati e in via di sviluppo. Le donne che, soprattutto nel Sud del mondo, hanno saputo usare il meglio della diffusione delle reti di comunicazione, vedendone tutte le potenzialit, una volta di pi non possono essere emarginate dal mondo della tecnologia e dell’informazione.
A livello locale, nazionale e internazionale, l’esigenza quella di fare in modo che le donne si costituiscano in rete per creare spazi di discussione e di mutua collaborazione per un fine comune, cogliendo tutte le capacit di Internet e sapendone dominare le tecniche.
Agenda 21 delle donne
La promozione di un approccio di genere all’interno dell’Agenda 21 Locale passa attraverso diverse modalit di attuazione che raccolgono senz’altro anche le strategie riportate nei paragrafi precedenti. Progetti differenti orientati alla sostenibilit possono trovare nell’Agenda una cornice comune ed un processo di rivitalizzazione della democrazia partecipativa a cui le donne hanno un importante contributo da dare.
Gli sviluppi concreti ed i significati di tali percorsi intrapresi dalle donne emergeranno dalle esperienze pi interessanti attuate in questo ambito in paesi del Sud e del Nord del mondo, che verranno messe a confronto all’interno del Forum Agenda 21 delle Donne di Venezia.
Il coinvolgimento delle donne nell’agenda pur previsto e raccomandato dai documenti ufficiali , nonostante numerose difficolt, diventato realt grazie all’impegno di donne che lavorano, a livello governativo e non, nelle agenzie per l’ambiente e lo sviluppo. Per quanto i progetti realizzati siano interessanti ed abbiano conseguito risultati positivi e durevoli, sono ancora una minoranza i paesi nei quali la presenza attiva delle donne e la dimensione di genere sono diventate parte integrante dei processi di Agenda 21.
Il ruolo delle donne nei governi locali per un futuro sostenibile sar il tema posto al centro dell’attenzione nel Forum di Venezia: divulgare tali iniziative attraverso i media ed attraverso momenti pubblici di discussione e sensibilizzazione infatti prioritario per sollecitare le donne a partecipare attivamente all’Agenda 21 locale.
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