Gazzetta
di Avellino
marted
12 settembre 2000 – pag.5
IL
MINISTRO DELL’UNIVERSIT E DELLA RICERCA SCIENTIFICA ACCOGLIE
LE RICHIESTE DEGLI INSEGNATI IRPINI DI RELIGIONE
GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE DELLA PROVINCIA DI AVELLINO
HANNO CHIESTO AL MINISTRO ZECCHINO UN INTERVENTO FORTE ED
AUTOREVOLE ALL’INTERNO DEL SUO PARTITO, AFFINCHE’ IL TESTO
DI LEGGE VENGA SIGNIFICATIVAMENTE EMENDATO IN ALCUNI PASSAGGI
PARLAMENTARI. INTANTO, SI PREPARANO ALL’INCONTRO PREVISTO
PER OGGI POMERIGGIO CON IL SEGRETARIO NAZIONALE DELLO SNADIR,
IL PROFESSORE ORAZIO RUSCICA. L’INCONTRO SI TERRA’ PRESSO
IL SALONE DELLA CURIA VESCOVILE DI AVELLINO.
Una
delegazione degli insegnanti di religione della provincia
di Avellino stata ricevuta ieri ad Ariano Irpino dal Ministro
dell’Universit e della Ricerca Scientifica Ortesio Zecchino.
Lo scopo dell’incontro stato di presentare al ministro
le richieste degli insegnanti di religione sullo stato giuridico
della categoria. Il ministro ha presentato molta attenzione
al problema e si impegnato a fare pressione sul suo partito
affinch cambi posizione sulla questione. Gli insegnanti
hanno sottolineato anche la profonda amarezza e delusione
per il tradimento dei partiti vicini al mondo al mondo cattolico,
quali il partito Popolare Italiano, l’Udeur, rinnovamento
Italiano. Piegatisi all’egemonia dei Democratici di Sinistra.
Alla fine dell’incontro gli insegnanti hanno consegnato
al Ministro una lettera con la quale si spiegano dettagliatamente
le ragioni del malumore e del malessere e si evidenziano
le richieste per risolvere la questione. Nella lettera si
evidenzia che nel luglio scorso il Senato ha approvato un
testo giuridico del personale docente di religione cattolica.
I provvedimenti principali contenuti nella nuova legge riguardano
innanzitutto le dotazioni organiche che dovranno essere
il 60% dei posti disponibili. Inoltre ai requisiti richiesti
dall’Intesa fra Stato e Chiesa del 1985, si aggiunge anche
il possesso obbligatorio di un diploma di laurea statale
valido per l’ammissione ai concorsi a posti di insegnamento;
tale laurea deve essere posseduta anche dai docenti gi
in servizio che vogliono partecipare al primo concorso,
per la scuola media e secondaria superiore, mentre si prescinde
dall’obbligo di tale titolo, relativamente solo al primo
concorso, esclusivamente per la scuola materna ed elementare.
Ancora, per l’immissione in ruolo, previsto un primo concorso,
non riservato, che richiede oltre ai requisiti della laurea,
anche la necessit di avere effettuato quattro anni di servizio
con orario di almeno 12 ore settimanali e di essere in servizio
nell’anno di entrata in vigore della legge; tale concorso
aperto anche a quei docenti di altre discipline, in possesso
di almeno quattro anni di anzianit e in servizio all’entrata
in vigore della legge. E i rilievi degli Insegnanti di Religione
continuano a far notare che il programma di esame di tale
concorso riguarder oltre che la legislazione, gli ordinamenti
scolastici, gli orientamenti didattici e pedagogici relativi
alla scuola per cui si concorre, anche materie sociali,
filosofiche e storiche.
Tali
provvedimenti che stravolgono, tra l’altro, anche quanto
deliberato dalla VII Commissione Pubblica Istruzione del
Senato, qualora divenissero legge, creerebbero una grave
discriminazione verso gli insegnanti di religione e provocherebbero
loro delle conseguenze gravissime, in quanto mentre gli
altri "precari" della scuola sono stati immessi
in ruolo dopo un semplice corso abilitante di 110 ore con
esame fi9nale inerente la legislazione e gli orientamenti
scolastici, a cui erano ammessi coloro che avevano 360 giorni
di servizio, per gli insegnanti di religione si richiede
un vero e proprio concorso cui potranno partecipare solo
coloro che hanno quattro anni di servizio nonch il servizio
nell’anno di entrata in vigore della legge e addirittura
si consente di partecipare a tale concorso anche docenti
di altre discipline. Inoltre vengono cambiate "in corsa"
le regole vigenti a tutt’oggi alle quali il personale scolastico
in questione si attenuto. I requisiti per la scuola secondaria
di I e II grado tuttora richiesti sono infatti l’idoneit
rilasciata dall’autorit ecclesiastica; uno dei seguenti
titoli a scelta: titolo accademico (baccalaureato, licenza
o dottorato) in teologia o nelle altre discipline, conferito
da Facolt approvata dalla Santa Sede; attestato di compimento
di regolare corso di studi teologici in Seminario maggiore;
diploma accademico di Magistero in Scienze Religiose rilasciato
da un istituto di scienze religiose approvato dalla Santa
Sede; diploma di laurea statale unitamente a diploma rilasciato
da Istituto di scienze religiose riconosciuto dalla CEI.
Viceversa, il testo approvato dal Senato, se divenisse legge,
richiederebbe obbligatoriamente il diploma di laurea statale
per gli aspiranti al posto nelle scuole medie e superiori,
oltre ai requisiti di cui sopra, per cui l’80% dei docenti
di religione attualmente in servizio nelle scuole suddette
(secondo statistiche in nostro possesso) sarebbe escluso
dalla possibilit di partecipare al relativo concorso, perch
non in possesso di titolo ed essendo impossibilitato a conseguirlo
in tempi brevi e comunque in et gi avanzata, dovendosi
quindi dirottare sul concorso per le materne ed elementari
con conseguente piazzamento del personale in servizio presso
queste ultime scuole. In pratica diecimila degli attuali
ventimila docenti di religione cattolica si troveranno senza
lavoro o con un lavoro ancora pi precario di quello attuale,
in quanto (cos recita il testo) gli esclusi coprirebbero
le residue classi disponibili con incarichi a tempo determinato
(10 mesi all’anno).
E
stiamo parlando di laici, spesso di padri di famiglia, che
ricavano le proprie risorse da questo lavoro. Si arriver
al paradosso che, per insegnare materie obbligatorie (ad
esempio disegno) bastera avere, da parte di molti docenti
in servizio, il solo diploma di scuola media superiore,
mentre per insegnare una materia comunque sottoposta alla
scelta delle famiglie, la religione cattolica appunto, saranno
necessarie due lauree.
Pertanto
gli insegnanti di religione della provincia di Avellino
hanno chiesto al Ministro Zecchino un intervento forte ed
autorevole all’interno del suo partito, affinch il testo
di legge venga significativamente emendato nei successivi
passaggi parlamentari. La richiesta nelle intenzioni degli
insegnanti di religione necessaria per salvaguardare l’insegnamento
della religione cattolica nelle scuole, la cui valenza culturale
stata spesso sottolineata dallo stesso Stato italiano
(art.9.2 del Concordato). Per salvaguardare il diritto di
questo insegnamento alla pari dignit rispetto alle altre
discipline. Ancora, perch si possa continuare a garantire
agli studenti e alle famiglie questo insegnamento che evidentemente
studenti e famiglie sentono come un contributo importante
per la formazione etica e culturale nonch come facente
parte della nostra tradizione, se vero che pur essendo
facoltativo esso viene scelto tuttora da oltre il 90% delle
famiglie. Inoltre si chiede che si riconosca il servizio
che questi insegnanti, con professionalit, danno allo Stato
da molti anni e perch si possano tutelare i loro posti
di lavoro. In particolare, pertanto, si auspica che la dotazione
organica prevista sia del 70% dei posti attivi attualmente;
che al pari degli altri "precari", l’immissione
in ruolo avvenga per quei docenti di religione che abbiano
prestato servizio per 360 giorni e siano in servizio nell’anno
scolastico in corso all’entrata in vigore della legge, previo
corso abilitante di 110 ore con colloquio finale su legislazione
e ordinamento scolastico e sugli orientamenti didattico
pedagogici alla scuola per la quale si concorre, con riconoscimento
ai fini della graduatoria finale del servizio prestato come
insegnante di religione; si chiede il mantenimento, per
gli insegnanti di cui sopra, aspiranti alla prima immissione
in ruolo degli stessi requisiti richiesti dall’Intesa, prescindendo
per questa prima tornata, per tutte le scuole al possesso
della laurea statale.
Il
testo di legge approvato dal Senato stato inviato alla
Camera dove stato assegnato alla XI Commissione permanente
(Lavoro Pubblico e Privato).
Intanto
gli insegnanti di religione di tutta la provincia si preparano
all’incontro previsto per oggi pomeriggio alla 15,30 con
il Segretario nazionale dello Snadir, il professore Orazio
Ruscica. L’incontro si terr presso il salone della Curia
vescovile di Avellino.
Antonio
Panza
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