E il Contratto?

E il contratto?

Il Contratto è scaduto il 31/12/2001 e ci sono già
le piattaforme per il quadriennio 2002/2005. Se noi consideriamo
le scansioni contrattuali stabilite dai "grandi Sindacati"
e dall’Aran, non possiamo che notare una sovrapposizione.
La solita sovrapposizione per cui una parte del biennio
economico del contratto precedente rientra nel Contratto
successivo e i miglioramenti devono dividersi con grande
confusione tra 2 Contratti.
La prima domanda:" Questa sovrapposizione è
un anticipo e quindi un vantaggio contrattuale o un ritardo
e , quindi, uno svantaggio?"
Nello specifico il 2002 deve concludere il Contratto 99/2002
oppure aprire il Contratto 02/05?
Le risorse a disposizione provenienti dai risparmi del 2002
dove vanno conteggiate?
Non è solo una domanda retorica o una polemica gratuita,
perché i soldi, in ogni bilancio, si contano una
volta sola.
A tutti interessa sapere quali saranno i miglioramenti stipendiali
e noi da anni abbiamo indicato nella struttura stessa del
nostro Contratto la trappola insuperabile per ottenere reali
miglioramenti stipendiali.
La preintesa tra ARAN e grandi Sindacati del 4/2/2002 aveva
accettato un aumento stipendiale per il pubblico impiego
di circa € 103,00 lordo medio a regime, con la possibilità
di recuperare ulteriori risorse per la scuola dai risparmi
che si possono ottenere dai tagli sulla scuola stessa, il
che significa aumenti in cambio di risparmi.
E’ questo criterio che noi da sempre contestiamo e che la
stessa Corte dei Conti ha messo in discussione.
Ora noi ci chiediamo:" Come si fa ad accettare miglioramenti
contrattuali sui risparmi di spesa e poi gridare allo scandalo
per i tagli sui precari, gli organici,sul personale ATA,
sul sostegno?
Il 19/12/2002, dopo un incontro tra Governo e grandi Sindacati,
la CGIL ha parlato di aumenti non disprezzabili pari al
5,5% ( forse il 6%) per il recupero dell’inflazione, cioè
un aumento mensile di un centinaio di € lordi per ciascun
dipendente, inoltre, sono disponibili per il primo biennio
economico del Contratto 2002/2005, circa ( ma non certi)
1.100 milioni di €, praticamente 1.000 € lordi
annui pro capite( L. 2.000.000 p.c. annui lordi) che mensilmente
fanno € 83,33 ( L.166.000 ); sempre lordi e a regime
e sempre su previsione dei soliti risparmi sui Precari,
sul Sostegno, sugli Organici, sul personale ATA.
Tuttavia il nostro timore è che, ancora una volta,
tutti parlino di stipendi europei, ma siano tutti disposti
a trattare su aumenti ben più modesti, perché
sono in gioco questioni di altro genere che coinvolgono
il potere della burocrazia e delle grandi centrali sindacali
che non saranno disposte a rivedere la struttura del nostro
Contratto perché vogliono mantenere la prerogativa
di contrattualizzare ogni aspetto della vita scolastica
anche al di fuori della specifica materia sindacale.
Sulla questione dello stato giuridico dei docenti, lo scontro
si preannuncia durissimo e non è escluso che le centrali
sindacali siano disposte a cedere sui futuri aumenti stipendiali
pur di mantenere la completa gestione della scuola.
In parole povere il personale della scuola pagherebbe ancora
una volta con i propri risparmi e con i propri sacrifici
il mantenimento del potere sindacale che si porrebbe come
l’unico garante della "PAX scolastica".
Da una lato il Governo ha in mente di rivedere integralmente
l’attuale impianto normativo che risale in sostanza al D.P.R.
417/94 ( uno dei Decreti Delegati), dall’altra i Sindacati
rivendicano, invece, il carattere pienamente ed esclusivamente
contrattuale dell’intera materia, arrivando a chiedere la
contrattualizzazione anche di molti altri aspetti del funzionamento
dell’istituzione scolastica, come per esempio l’impiego
delle risorse finanziarie.
La pretesa dei Sindacati si basa sull’attuale stato giuridico
, nato con la Bassanini e con i Contratti del ’95 e del
’99.
In proposito la piattaforma Confederale non lascia spazio
ad equivoci: "….A tutela dei diritti dei lavoratori,
il Contratto deve diventare l’unico riferimento per la disciplina
del rapporto di lavoro.Tutte le disposizioni riferite alla
parte contrattualizzata del rapporto di lavoro regolate
con provvedimenti legislativi od amministrativi ancora in
vigore, vanno disapplicate."
Nelle trattative e negli incontri tra Sindacati e Governo
l’argomento – dell’Area separata dei docenti – è
rimasta praticamente in ombra e sembra ormai tramontata
la possibilità di avere Contratti separati per Dirigenti,
Docenti, ATA.
Non è un mistero che il Contratto separato poteva
essere un espediente utile per un effettivo riconoscimento
dell’area docente e il conseguente rilancio della professionalità
con adeguato riconoscimento economico, ma questa proposta
avrebbe penalizzato i grossi Sindacati ed è stato
eclissato proprio per favorire la solita gestione sindacale
della scuola.
Si torna a parlare delle figure di sistema per le quali
i Confederali chiedono a gran voce , come si legge nella
piattaforma contrattuale "…. Uno specifico intervento
legislativo che dovrà prevedere la loro istituzione,
le modalità di selezione, il reclutamento e la dotazione
organica".
Ma non è la stessa richiesta che fa l’ANP, Sindacato
dei Dirigenti, che punta sulle figure di sistema intese
come figure di " alta professionalità"?
Non c’è contraddizione tra i Sindacati che vogliono
contrattualizzare tutto e respingono l’intenzione del Governo
di intervenire sullo Stato Giuridico e poi chiedono un intervento
legislativo per costituire le loro figure di sistema?
Chi stabilirà le modalità di selezione, il
reclutamento e la dotazione organica di queste figure di
sistema?
Forse le grandi centrali Sindacali con l’aiuto del Sindacato
dei Dirigenti?
Noi cosa chiediamo:
– aumenti reali che premino la professionalità del
personale. Aumenti non basati su risparmi derivati da tagli,
ma da un incremento degli investimenti ( la spesa per la
scuola in Italia in rapporto al PIL è 0,7 % mentre
la media degli altri paesi europei è di 1,2% )
– L’istituzione di un’area di contrattazione separata per
il personale Docente che riconosca e valorizzi la Dimensione
intellettuale della Docenza e la conseguente necessità
di Riconoscimento del Tempo Professionale.
– Ridistribuzione sullo stipendio base delle risorse che
oggi vengono distribuite e sperperate con il Fondo d’Istituto.
– Conferma dell’orario in 18 ore per la Secondaria e progressiva
uniformità a 18 ore per gli altri ordini di scuola.
– Trasformazione della Retribuzione Professionale Docente
in indennità di funzione docente pensionabile.
– Superamento dell’Istituto contrattuale delle figure obiettivo.
– Raggiungimento del massimo della carriera retributiva
in un arco di anni più breve ( da 35 a 25).
– Rivalutazione e unificazione dei compensi per tutti i
tipi di ore di insegnamento: ore eccedenti l’orario cattedra,
corsi di recupero e potenziamento, corsi specifici previsti
dal POF.
– Riconoscimento e valorizzazione anche sul piano economico
del maturato di esperienza dei singoli docenti ( titoli
di studio e aggiornamento professionale).
– Creazione di istituti che rendano effettivamente possibile
lo scambio fra scuola, Associazioni Professionali Università,fra
scuola e Formazione Tecnica Superiore ( I.F.T.S.) anche
per quanto riguarda l’aggiornamento e la Formazione.
– Ripristino di corretti meccanismi di reclutamento, condicio
sine qua non per la riqualificazione della funzione docente
e della scuola.
– Ricondurre la professione docente alla sua finalità
primaria: l’insegnamento, la ricerca, l’aggiornamento.
– Anno sabbatico.
– Codice deontologico.
-Ordine professionale.

Angela Loritto

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