Programmi di religione cattolica nella scuola elementare.
1. L’insegnamento della religione cattolica si colloca nel quadro delle finalit della scuola elementare in aderenza a quanto stabilito in ordine ai valori religiosi nel Decreto del Presidente della Repubblica 12 febbraio 1985, n. 104.
Esso viene assicurato secondo le motivazioni e le modalit enunciate nell’accordo di revisione del Concordato Lateranense (Legge 25 marzo 1985, n. 121) e definite nella successiva intesa (Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751). All’interno del progetto educativo della scuola, l’insegnamento della religione cattolica si realizza con specifiche e autonome attivit di insegnamento – apprendimento che riguardano gli elementi essenziali della religione cattolica in conformit alla dottrina della Chiesa.
2. L’insegnamento della religione cattolica intende favorire lo sviluppo della personalit degli alunni nella dimensione religiosa. Pertanto promuove la riflessione sul loro patrimonio di esperienze e contribuisce a dare specifica risposta al bisogno di significato di cui essi sono portatori.
A tal fine l’insegnamento della religione cattolica persegue un primo accostamento, culturalmente fondato, alla storia e ai contenuti della Rivelazione cristiana; introduce alla conoscenza delle fonti, delle espressioni e delle testimonianze storico – culturali del cattolicesimo; propone la comprensione e l’apprezzamento dei valori che il messaggio cristiano porta con s.
3. L’insegnamento della religione cattolica si realizza in un rapporto di continuit con l’azione educativa delle famiglie, di cui rispetta le scelte e gli orientamenti.
Esso, inoltre, si svolge secondo criteri di continuit con l’educazione religiosa della scuola materna e l’insegnamento della religione cattolica nella scuola media, in modo da stabilire, negli obiettivi, nei contenuti e nei criteri metodologici, una progressione che corrisponde ai processi di maturazione della personalit degli alunni.
1. Nel corso della scuola elementare, l’alunno sar reso capace gradualmente di: – cogliere la dimensione religiosa nell’esistenza e nella storia, in particolare a riguardo dei grandi perch della vita, e conoscere le risposte che offre il cristianesimo; – accostarsi alla natura e alla vita come dono di Dio da accogliere e custodire con rispetto e responsabilit; – maturare atteggiamenti di attenzione, di domanda, di fronte alla realt percepita nel suo significato pi profondo; – conoscere la persona, la vita e il messaggio di Ges Cristo, centro della religione cristiana, testimoniato dalla Scrittura ed annunciato dalla Chiesa; – riconoscere i principali segni della religione cattolica (avvenimenti, luoghi, tempi, manifestazioni, riti) e comprenderne il significato religioso ed umano; – apprezzare la ricchezza dei valori etici cristiani nella vita della persona e della societ; – sapersi avvicinare con un metodo corretto alla Bibbia e in particolare ai Vangeli, fonte privilegiata per la conoscenza del messaggio cristiano; – apprendere gli elementi essenziali del linguaggio religioso mediante il quale la religione cattolica esprime i suoi contenuti; – dimostrare rispetto nei confronti delle persone che vivono scelte religiose diverse, o che non aderiscono ad alcun credo religioso.
2. Fanno diretto riferimento agli obiettivi proposti alcuni nuclei tematici, qui di seguito indicati. Al centro come contenuto fondamentale e principio di interpretazione, sta la figura e l’opera di Ges Cristo, secondo la testimonianza della Bibbia e l’intelligenza di fede della Chiesa.
a) Gli interrogativi che anche l’alunno si pone di fronte alla realt del mondo e ai fatti umani pi significativi: la nascita, la morte, l’amore, la sofferenza, il futuro dell’uomo, aprono alla scoperta di Dio e trovano in lui piena risposta.
Ges Cristo rivela il volto di Dio creatore e padre universale dal quale la vita e ogni cosa traggono origine, senso e speranza. Alla luce di questa rivelazione biblico – cristiana si leggono le grandi tappe del disegno di Dio nella storia: nella creazione, il principio; nella Pasqua di Cristo, la salvezza; nella vita eterna, il compimento.
b) Di Ges di Nazaret si pongono in risalto gli aspetti fondamentali che lo rivelano nella sua profonda umanit e suscitano, fin dalla sua nascita, l’interrogativo sul mistero della sua persona.
Uomo tra gli uomini, partecipe della storia e della vita del popolo ebraico, Ges porta a compimento con le sue opere e le sue parole le promesse di Dio a Israele; si manifesta Figlio di Dio e Salvatore, e introduce al mistero trinitario di Dio. Amico dei piccoli e dei poveri, va incontro a chi soffre e a chi ha bisogno di perdono: insegna a tutti ad amare Dio come Padre e il prossimo come se stessi.
Nella Pasqua offre la vita, risorge da morte il terzo giorno, dona lo Spirito santo alla sua Chiesa, che Egli ha fondato e mandato nel mondo.
c) La vita della comunit cristiana e la sua presenza nella storia, nell’ambiente e nel mondo si coglie attraverso i segni dell’annuncio del Vangelo, della celebrazione liturgica e sacramentale, del servizio di carit, e della testimonianza offerta dalle figure dei santi.
Assume, inoltre, grande importanza la conoscenza del linguaggio con cui i cristiani esprimono i contenuti della loro religione: i simboli di fede, la preghiera, le feste, l’arte, la religiosit popolare, le tradizioni religiose radicate nella cultura locale…
La Chiesa manifesta cos la sua realt di popolo di Dio, animato dallo Spirito santo, guidato dai pastori, segno e strumento di salvezza, di unit e di pace per tutti gli uomini.
d) Il Vangelo di Cristo predicato dalla Chiesa rivela il progetto di Dio sull’uomo, di cui promuove i genuini valori.
In questo ambito si evidenziano i tratti principali della morale cristiana: il comandamento dell’amore, e alla sua luce il decalogo, fondamento del rapporto dell’uomo con Dio e con gli altri; la dignit della persona e il valore della vita, a partire dai piccoli e dai poveri, e quindi il rifiuto di ogni discriminazione; la comune convivenza nella giustizia, nella solidariet e nella pace.
III – Indicazioni metodologiche
1. In coerenza con l’organizzazione didattica della scuola elementare anche l’insegnamento della religione cattolica terr conto della scansione in due cicli. Gli obiettivi e i contenuti tematici, sopra indicati, riguardano comunque l’intero corso della scuola elementare e vanno pertanto globalmente considerati sia nel primo che nel secondo ciclo. La particolare accentuazione dell’uno o dell’altro tema seguir i criteri di gradualit pedagogica propria dei ritmi di maturazione e di apprendimento degli alunni e del rapporto con i programmi delle altre discipline.
2. Alla capacit progettuale degli insegnanti affidato il compito di definire e di attuare la programmazione secondo finalit, obiettivi e contenuti del programma, prevedendo opportuni momenti di verifica degli itinerari percorsi.
A questo scopo si propongono i seguenti criteri: – valorizzazione dell’esperienza (personale, sociale, culturale, religiosa) dell’alunno, come punto di partenza ed elemento di confronto, da cui far emergere interrogativi, sollecitazioni per un processo di ricerca che, attraverso l’osservazione, la presa di coscienza e la problematizzazione, favorisca l’ampliamento e l’approfondimento dell’esperienza stessa; – uso graduale dei principali documenti della religione cattolica: la Bibbia quale testo fondamentale anche in relazione alla tradizione e alla cultura del nostro paese; i pi importanti documenti ecclesiali, con particolare riferimento al Concilio Vaticano II; – lettura dei segni della vita cristiana presenti nell’ambiente: luoghi ed edifici; espressioni artistiche e letterarie, arti figurative, canto, musica, tradizioni, usi e costumi; ricorrenze e feste legate all’anno liturgico, simboli e segni liturgici; incontro con persone che hanno vissuto o vivono in maniera significativa i valori religiosi: Maria madre di Ges, San Benedetto patrono d’Europa, san Francesco e santa Caterina da Siena patroni d’Italia, altre figure di santi, particolarmente quelle locali, e di testimoni viventi.
3. L’adozione di questi criteri consente una costante correlazione tra esperienza degli alunni e dato cristiano. Tale correlazione, rivelando appunto la dimensione religiosa dell’esperienza, permette di cogliere la portata umanizzante della proposta cristiana.
4. Nella programmazione e nell’organizzazione delle attivit didattiche si deve tener conto delle indicazioni contenute nella premessa ai Programmi, concernenti gli alunni in difficolt di apprendimento e portatori di handicap.
5. L’acquisizione delle conoscenze e dei valori religiosi verr favorita dall’uso di metodologie di lavoro e dalle attivit tipiche della esperienza scolastica (lettura dei testi, conversazione, esplorazione dell’ambiente, drammatizzazione, attivit di ricerca personale e di gruppo, ecc.) e prevede l’uso di diversi tipi di linguaggio (verbale, iconico, musicale, ecc.). Particolare attenzione sar dedicata al linguaggio simbolico per l’importanza che esso assume nell’esplorazione e nell’espressione della dimensione religiosa.
6. Sia l’insegnante di classe sia quello eventualmente incaricato dell’insegnamento di religione cattolica, nel quadro degli obiettivi educativi e didattici indicati dai nuovi programmi della scuola elementare, procureranno che lo specifico insegnamento di religione cattolica trovi coordinazione formativa con gli altri insegnamenti del curricolo primario.
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