ISTRUZIONE
(7a)
MERCOLEDI|
7 LUGLIO 1999
328a Seduta
(antimeridiana)
Presidenza
del Vice Presidente
BISCARDI
indi del
Presidente
OSSICINI
Interviene
il sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione Delfino.
La seduta
inizia alle ore 8,40.
IN SEDE
REFERENTE
(662) SPECCHIA ed altri: Norme in materia di stato
giuridico degli insegnanti della religione cattolica
(703) MONTICONE e CASTELLANI Pierluigi: Norme in materia
di stato giuridico degli insegnanti della religione cattolica
(1376) FUMAGALLI CARULLI ed altri: Norme sullo stato
giuridico e sul reclutamento dei docenti di religione cattolica
(1411) MINARDO ed altri: Nuova disciplina sullo stato
giuridico e sul reclutamento dei docenti di religione cattolica
(2965) COSTA: Norme in materia di stato giuridico
degli insegnanti di religione
– e petizione
n. 447 ad essi attinente
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)
Riprende l’esame
congiunto, sospeso nella seduta del 21 luglio 1998, nella
quale – ricorda il presidente BISCARDI | il relatore Occhipinti,
dando conto della conclusione anticipata dei lavori del
Comitato ristretto su iniziativa di un Gruppo politico,
aveva presentato un suo testo, invitando la Commissione
ad assumerlo a base della successiva discussione. Invita
pertanto i Gruppi politici a manifestare il proprio orientamento
sulla proposta del relatore.
Il senatore
MASULLO riconosce che il testo proposto dal relatore Occhipinti
il frutto di un lungo lavoro, svolto anche e soprattutto
in sede ristretta. Ritiene tuttavia che permangano alcuni
nodi irrisolti, quale ad esempio il rapporto con l|ordinamento
generale dello Stato e in particolare il condizionamento
degli organici statali alle decisioni di un|autorit esterna
all|ordinamento. Propone pertanto un rinvio dell|esame dei
provvedimenti in titolo, onde poter svolgere gli approfondimenti
necessari a rendere il testo giuridicamente soddisfacente.
Il senatore
RESCAGLIO si esprime in senso contrario alla proposta di
rinvio, ritenendo che ogni eventuale miglioramento al testo
possa avvenire nella successiva fase di discussione nel
merito. A suo giudizio, la questione infatti gi stata
sufficientemente approfondita nei due anni intercorsi dall|inizio
dell|esame dei disegni di legge e il testo presentato dal
relatore ha raccolto argomentati apprezzamenti nel corso
delle audizioni svolte sull|argomento.
Anche ad avviso
del senatore ASCIUTTI la Commissione ha avuto tutto il tempo
per approfondire gli aspetti pi delicati della questione.
Si augura pertanto che, anche con l|apporto del Governo,
sia possibile risolvere i nodi che restano da sciogliere
e portare avanti l|iter del provvedimento. N d|altronde
comprende l|utilit di un rinvio, atteso che la Commissione
sta esaminando i disegni di legge in sede referente ed in
prima lettura: non mancheranno pertanto, sottolinea, le
sedi per svolgere tutti gli approfondimenti necessari. Pur
condividendo alcune perplessit con riguardo al testo proposto
dal relatore, auspica pertanto che esso venga sollecitamente
preso a base dalla Commissione e successivamente migliorato
attraverso la presentazione di opportuni emendamenti.
Il senatore
MONTICONE ricorda che nelle numerose audizioni – svolte
dapprima in sede ristretta e poi, dopo la conclusione dei
lavori del Comitato ristretto, in sede di Ufficio di Presidenza
| sono state ascoltate le ragioni di tutte le parti interessate
e sono state acquisite significative memorie in ordine sia
alla disciplina recata in materia dal diritto canonico sia
agli aspetti pi propriamente attinenti al diritto costituzionale.
Ritiene pertanto che la questione sia gi stata sufficientemente
dibattuta e che la richiesta di rinvio si configuri come
un mero tentativo di dilazionare i tempi di esame. Manifesta
quindi il proprio profondo disagio di fronte all|ennesima
occasione perduta per entrare nel merito del provvedimento.
La senatrice
PAGANO nega decisamente che il Gruppo Democratici di Sinistra
– L’Ulivo intenda evitare la discussione sui contenuti del
provvedimento: se cos fosse, ritiene infatti che non si
sarebbe neanche giunti al punto in cui attualmente la Commissione
si trova. E| tuttavia innegabile che il testo presentato
dal relatore presenti un nodo cruciale non ancora risolto:
la revoca della idoneit degli insegnanti di religione cattolica,
ad opera dell|autorit diocesana. A questo proposito, ricorda
la disponibilit manifestata in pi occasioni dalle autorit
vaticane a favorire il raggiungimento di un punto di equilibrio
coerente con l|ordinamento statale italiano. Non infatti
in alcun modo compatibile con gli strumenti di tutela dei
lavoratori italiani un meccanismo secondo il quale un dipendente
dello Stato italiano possa essere licenziato per ragioni
non attinenti allo svolgimento del proprio lavoro. Inoltre,
non pu essere sottaciuto il rischio che, a seguito di un
massiccio ricorso al meccanismo della revoca, debba essere
nominato un numero crescente di insegnanti di religione
cattolica, con conseguente ampliamento degli organici.
Nel confermare pertanto che il suo Gruppo non nutre alcun
sentimento di chiusura nei confronti dei provvedimenti in
titolo, ma ha dimostrato anzi una sensibilit ben maggiore
di altre compagini politiche che hanno governato l|Italia
per decenni, ribadisce l|esigenza di un approfondimento
che consenta di individuare gli strumenti pi opportuni
per difendere i diritti di questa particolare categoria
di lavoratori. A tal fine, ritiene che una settimana sia
sufficiente per acquisire le necessarie intese.
Il senatore
BERGONZI conviene con le argomentazioni addotte dalla senatrice
Pagano: a suo giudizio, il mantenimento dell|istituto della
revoca rischia infatti di allontanare l|esito positivo della
discussione in corso. N ad altri motivi pu addebitarsi
il ritardo subto dall|iter dei provvedimenti.
Il senatore
TONIOLLI esprime sconcerto per l|andamento della discussione.
A fronte dei diritti dei lavoratori esiste infatti, ricorda,
anche il diritto dei genitori ad ottenere l|insegnamento
della religione cattolica per i propri figli; n pu negarsi
che, fino ad oggi, nessuno si sia preoccupato di tutelare
quei lavoratori, relegandoli ad una situazione di perenne
precariet. Invita pertanto la Commissione ad entrare nel
merito del provvedimento, senza ulteriori indugi.
Il presidente
OSSICINI rileva che, stante la delicatezza della questione,
ha ritenuto di concedere la parola a coloro che ne facevano
richiesta, anche in deroga alla norma regolamentare secondo
cui sulla richiesta di sospensiva pu intervenire un oratore
per Gruppo.
Il senatore
LORENZI ritiene che la questione dello stato giuridico degli
insegnanti di religione cattolica dovrebbe essere affrontata
nel pi ampio contesto dello stato giuridico di tutti i
docenti. Conviene peraltro con le osservazioni della senatrice
Pagano sulla tutela dei lavoratori, a condizione che questo
termine non abbia una connotazione discriminatoria rispetto
ad altre categorie professionali. Quanto all|istituto della
revoca, egli invita la Commissione a valutarlo sotto un
altro profilo: esso potrebbe infatti costituire l|opportunit
per estendere anche agli altri insegnanti meccanismi di
valutazione periodica che li affrancassero dall|attuale
sistema di assoluta e perenne impunit ed irresponsabilit.
N pu convenire pienamente con le osservazioni di chi teme
che una tale disciplina dovrebbe poi estendersi a tutte
le altre componenti religiose della societ, come se l|Italia
fosse davvero un Paese multireligioso.
Si esprime conclusivamente in senso contrario alla proposta
di rinvio, ritenendo preferibile discutere sollecitamente
sui contenuti della proposta del relatore, in ordine alla
quale auspica un maggiore coordinamento con la riforma dei
cicli scolastici in itinere.
A giudizio
del senatore MELE, la questione della revoca un problema
reale, che occorre risolvere in modo soddisfacente se si
intende percorrere la via dell|inquadramento in ruolo degli
insegnanti di religione cattolica; altrimenti, nulla vieta
che tale insegnamento sia impartito in sedi diverse dalle
scuole statali.
Replica poi al senatore Lorenzi che la societ italiana
non presenta alcuna omogeneit religiosa, ma anzi si avvia
ad una evoluzione in senso multireligioso e multietnico.
A fronte di ci, permangono invece una forte pressione a
favore dell|insegnamento della religione cattolica e una
corrispondente discriminazione a danno degli studenti che
scelgono di non avvalersene.
Il senatore
BISCARDI ricorda che originariamente il collocamento in
ruolo degli insegnanti di religione cattolica era stato
proposto nell|ambito del pi generale (ed infelice) contesto
dell|inquadramento degli insegnanti precari. Gi nel corso
dei lavori del Comitato ristretto erano tuttavia emersi
profili di difficile soluzione: anzitutto, il dubbio se,
trattandosi di un insegnamento facoltativo, lo Stato potesse
accollarsi un onere fisso per l|inquadramento in ruolo di
tali docenti; inoltre, l|esigenza di una verifica statale
sulla preparazione di tali insegnanti, parallela al conferimento
dell|idoneit da parte dell|autorit religiosa; infine,
proprio l|istituto della revoca dell’idoneit da parte dell’autorit
diocesana, che appare del tutto incompatibile con l|ordinamento
statale.
Nel ricordare che il Governo D’Alema ha, per la prima volta
dopo decenni, affrontato positivamente la questione compiendo
sforzi molto pi efficaci che in passato, sollecita quindi
una mediazione alta, che non scada in compromessi di basso
profilo.
Il senatore
BEVILACQUA sottolinea che i provvedimenti in titolo sono
all|esame della Commissione dall|ottobre 1997 e che, diversamente
da altri disegni di legge cui evidentemente la maggioranza
annetteva pi significativa urgenza, ha registrato un iter
incredibilmente lento. Non comprende pertanto le ragioni
di un ulteriore rinvio, tanto pi che il Parlamento si appresta
comunque a sospendere i propri lavori per la pausa estiva.
Nonostante alcune perplessit sul testo proposto dal relatore,
si esprime pertanto in senso nettamente contrario alla richiesta
di sospensiva ed invita la Commissione ad avere finalmente
il coraggio di entrare nel merito della questione.
Ha quindi la
parola il relatore OCCHIPINTI, il quale invita le forze
politiche a non riaprire discussioni di carattere ideologico
e ricorda che il testo da lui sottoposto alla Commissione
era volto unicamente a risolvere un problema concreto, non
certo ad esaurire la tematica dei rapporti fra Stato e Chiesa.
N pu essere dimenticato che a sostegno del provvedimento
stata presentata una petizione sottoscritta da oltre 70.000
cittadini, a testimonianza di un vasto consenso. Manifesta
pertanto disponibilit al breve rinvio chiesto dalla maggioranza,
a condizione che questa si assuma l|impegno morale di riprendere
i lavori la settimana prossima per giungere sollecitamente
ad un esito positivo.
Al senatore Biscardi ricorda poi che la Corte costituzionale
ha gi chiarito che la facoltativit per le famiglie di
avvalersi o meno dell|insegnamento della religione cattolica
non esonera lo Stato dall|obbligo di impartirla. Per quanto
riguarda l|idoneit, osserva successivamente che si tratta
solo di un pre-requisito, compresente rispetto agli altri
titoli verificati secondo le leggi dello Stato italiano.
Quanto infine alla revoca dell’idoenit dell’insegnamento,
rammenta che, nell|ordinamento statale, l|istituto gi esiste,
sia pure evidentemente per motivi diversi da quelli che
sarebbero sottesi a quella disposta da parte delle autorit
religiose. Manifesta comunque disponibilit a modificare
la soluzione da lui prospettata, al fine di favorire la
pi vasta intesa.
Interviene
infine il sottosegretario DELFINO, il quale esprime anzitutto
soddisfazione per la ripresa dell|esame dei provvedimenti
in titolo. A seguito della approvazione della legge n. 124
di quest|anno sul precariato scolastico, restavano infatti
irrisolti i nodi relativi agli insegnanti comunali e agli
insegnanti di religione cattolica, cui il Governo impegnato
a dare soluzione in tempi rapidi. Per quanto riguarda in
particolare gli insegnanti di religione cattolica, il Governo
apprezza lo sforzo di sintesi operato dal relatore e sollecita
la Commissione a proseguire l|iter, adottando il
testo base: non mancheranno infatti, rileva, i tempi per
migliorarne i contenuti, in coerenza con l|ordinamento statale,
con la revisione del Concordato e con l|intesa pattizia
fra Ministero della pubblica istruzione e Conferenza episcopale
italiana. Nel rimettersi quindi alla valutazione della Commissione,
auspica un atto di disponibilit nei confronti delle migliaia
di lavoratori interessati, in tempi credibili anche nei
confronti dell|opinione pubblica.
Il presidente
OSSICINI osserva che, stante l|imminente inizio dei lavori
dell|Assemblea e il fitto calendario delle restanti sedute
della Commissione gi convocate per la settimana (per le
quali prevista la trattazione di altri argomenti all|ordine
del giorno), la votazione sulla richiesta di sospensiva
appare sostanzialmente inutile, dal momento che nei fatti
sar comunque necessario rinviare l|esame dei provvedimenti
in titolo alla settimana prossima. Propone pertanto che
| senza procedere alla votazione della questione sospensiva
– l|esame venga rinviato e ripreso in una seduta da convocare
mercoled prossimo, 14 luglio, alle ore 8,30.
Conviene la
Commissione.
Il senatore
ASCIUTTI prende atto che la Commissione non intende riprendere
l|esame dei provvedimenti in titolo nelle altre sedute convocate
per la settimana, bench ci sarebbe formalmente possibile,
stante l|unicit dell|ordine del giorno diramato per tutte
le sedute.
Il senatore
MASULLO riconosce conclusivamente che l|esame dei provvedimenti
in titolo si protrae ormai da circa due anni. Invita tuttavia
tutte le forze politiche a riflettere se in questi due anni
si sia pervenuti ad una soluzione giuridicamente soddisfacente
per l|inquadramento in ruolo degli insegnanti di religione
cattolica.
Il seguito
dell|esame congiunto quindi rinviato.
La seduta
termina alle ore 9,35.
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