DECRETO BRUNETTA: SULLA PRIVATIZZAZIONE DEL LAVORO PUBBLICO INDIETRO TUTTA
Il 25% dei dipendenti sarà classificato per legge NON meritevole
Il consiglio dei ministri ha approvato nella mattinata del 9 ottobre il decreto legislativo che riforma il rapporto di lavoro nel pubblico impiego.
La parte più importante del decreto Brunetta è al Titolo IV, dove sono scritte norme imperative che cambiano radicalmente le regole in materia di lavoro pubblico.
Dalla fine degli anni ’90 i Governi che si sono succeduti alla guida del paese hanno progressivamente consentito che il lavoro dei pubblici dipendenti venisse privatizzato e regolato solo dal sistema della contrattazione. Il Decreto Legislativo 165 del 2001 aveva sancito definitivamente il processo.
Il ruolo del sindacato è diventato in questi anni sempre più determinante e il sistema dei Contratti ha potuto anche derogare dalle leggi del Parlamento, se non addirittura rendere inefficaci quelle in contrasto con le scelte contrattuali.
Il vantaggio del sistema privatistico è nella sua estrema flessibilità sia rispetto ai tempi di approvazione, applicazione e modifica, sia nella possibilità di adattare le regole alle singole specificità lavorative.
Sul piano della legittimità democratica quel sistema ha mostrato certamente forti limiti.
Ora si cambia: il Governo ristabilisce il primato della Legge su quello dei Contratti individuando una serie di materie, prima contrattualizzate, che torneranno ad essere regolate per legge.
I Contratti dovranno restare all’ interno delle leggi e delle regole dello Stato e potranno “derogare” solo se esplicitamente autorizzati.
Il Decreto ottiene l’ effetto voluto di ridurre in modo determinante il ruolo del sindacato nelle scelte e nelle decisioni.
Gli altri elementi portanti di questo Decreto legislativo sono quelli sulla misurazione del merito dei dipendenti pubblici con l’ inserimento in improbabili e rigide fasce di merito e il rafforzamento del ruolo dei dirigenti a cui sono assegnati forti responsabilità in ordine ai risultati.
Da questo sistema sono fuori i docenti della scuola delle accademie e conservatori , i tecnologi e i ricercatori: a loro penserà il ministro Gelmini.
“Questo decreto – afferma il Segretario Nazionale dello Snadir Prof. Orazio Ruscica – ritiene che un 25 % di lavoratori debba essere classificato per legge non meritevole, nel senso che eventuali premi ed incentivi non potranno superare il 25%; creare fin da principio delle barriere ritenendo che oltre una determinata percentuale non esistano persone impegnate e meritevoli non aiuterà certo i dipendenti a lavorare meglio. Basta questo per avere la misura di un provvedimento che appare tutto fuorché aderente al mondo del lavoro.”
Snadir – Profesione i.r. – lunedì 12 ottobre 2009
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