SNADIR – Sindacato Nazionale Autonomo Degli Insegnanti di Religione
Segreteria Nazionale – MODICA
On.le Luigi Berlinguer
Ministro della Pubblica Istruzione
viale Trastevere, 76/A
ROMA
e p. c. Commissione Saggi
per “i saperi essenziali per la scuola di tutti”
prima di tutto ringrazio Lei e la Commissione dei Saggi per il lavoro svolto e il documento prodotto, come anche per la consultazione nazionale da Lei promossa verso tutte le componenti formative e professionali della scuola italiana.
Per ci Le invio alcune osservazioni e suggerimenti sulle parti del documento “I contenuti essenziali per la formazione di base” valutandolo in merito ad alcune integrazioni e specificazioni di valori e di contenuti che potrebbero migliorare il documento stesso e prefigurare una scuola democratica di tutti e per tutti. Integrazioni e specificazioni che vanno riconosciute in modo esplicito o dichiaratamente implicito tenuti Le proposte non pretendono un’obbligatoria integrazione specifica e letterale nella stesura di un documento programmatico finale, ma certamente non da escludere nella loro presenza Le altre parti sono condivise ed alcune sono veramente interessanti e di grande aspettative, soprattutto per la stima, il ruolo e l’investimento sulla professionalit e il “gusto per l’insegnamento” che viene riconosciuto ai docenti.
Osservazioni e suggerimenti sulle parti del documento
“I contenuti essenziali per la formazione di base”
I contenuti essenziali |
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per tradizione storica si intenda anche le tradizioni religiose che caratterizzano la storia passata e contemporanea di tutti ed il loro valore imprescindibile |
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per cultura (e quindi contesto cultuale) si intenda anche la cultura religiosa presente nelle sue diverse forme di tradizioni, ritualit, organizzazioni, servizi, volontariato…ed il suo valore imprescindibile |
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la scuola deve anche garantire ed educare alle capacit |
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di riconoscere il valore della persona |
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di riconoscere il senso e di dare significato alle proprie esperienze |
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di progettare il proprio e il comune futuro |
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di riconoscere il valore del patrimonio storico, culturale e religioso dei popoli |
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1. Il discorso parlato e scritto (italiano e lingua straniera) |
Per pluralit dei testi possibili (ed anche dei testi classici) si intenda anche quelli appartenenti al patrimonio dei grandi codici religiosi (come la Bibbia, il Corano e i testi sacri delle religioni orientali). |
2. I linguaggi e la multidisciplinarit |
L’idea di persona, intesa come sistema integrato di vari componenti, un’idea di persona risultante da fattori di contingenza e di valori la cui efficacia legata pi alla funzionalit dei saperi che al loro valore formativo integrale (pi che integrato).
Tra i linguaggi va inteso anche il linguaggio religioso, nella sua molteplicit di valenza e di espressione simbolica (da riconoscere anche come segno di scrittura), di senso, di relazione sociale, … |
3. Le conoscenze scientifiche e la matematica |
Per scienze non si intendano soltanto le scienze sperimentali in relazione ai fenomeni della natura, ma anche quelle umanistiche, religiose, sociali, psicologiche…. caratterizzate “da una propria struttura interna, da specifici metodi di indagine e dall’uso di particolari linguaggi”, cio da un’epistemologia scientifica cos da “consentire allo studente, nelle fasi del suo curricolo scolastico, di sperimentare su se stesso un processo di progressiva ristrutturazione delle conoscenze e di evoluzione delle strategie di ragionamento, che ripercorra i modi nei quali si sono costruite la conoscenza e la coscienza collettive” |
4. La storia, le scienze sociali, l’ambiente |
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Fare la storia di tutti nella scuola di tutti |
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Per lettura dei segni si intenda anche la lettura dei segni del patrimonio religioso “che variamente caratterizzano il paesaggio rurale e urbano del nostro paese”. |
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Per storia del proprio popolo si intenda anche la storia religiosa di ogni popolo |
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“Vanno considerate parte integrante della storia, come ambito culturale e metodologico, anche le grandi trasformazioni che riguardano la storia ….,” delle tradizioni religiose |
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Tra le componenti dell’approccio multidisciplinare si intenda anche quello religioso “teso a far cogliere i legami con il passato e con l’attualit” |
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Tra i nessi essenziali che le scienze sociali potranno costruire si tenga presente anche il nesso societ-religione/i. |
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5. La filosofia |
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Tra le questioni di senso e di valore non si trascurino le questioni del senso e della progettualit della vita |
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Tra le questioni di verit non si intendano soltanto quelle logico-argomentative, razionali ma anche quelle personali, esistenziali, religiose, … |
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6. La tradizione classica |
Per una conoscenza di base della tradizione classica del patrimonio del nostro paese – oltre alla cultura greca e latina – necessario che da tutti sia acquisita una conoscenza di base della cultura biblica nelle sue tradizioni cristiane ed ebraiche. Questa conoscenza esula dall’avvalersi o meno dell’insegnamento della religione che di per s prevede la Bibbia come documento fondamentale dell’insegnamento della religione cattolica per sostenere e interdisciplinare gli altri saperi scolastici. |
7. Le arti |
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Tra le espressioni musicali non si dimentichi l’immenso patrimonio culturale della musica sacra e la su funzione non solo ecclesiale ma sociale, culturale e generativa di altre forme e generi musicali |
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Tra le espressioni artistiche non si trascuri l’immenso patrimonio artistico generato ed ispirato dal cristianesimo, dalle sue tradizioni, dalla Bibbia sia come patrimonio iconografico che architettonico, scultoreo, musivo e delle altre arti (ingiustamente definite) minori. |
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8. Le nuove tecnologie |
L’educazione scolastica alle nuove tecnologie non sia finalizzata soltanto alla loro ottimizzazione gestionale da parte dello studente (inducendolo a pensarsi come un tecnologo o un tecnocrate) ma sia anche considerata come opportunit e potenzialit per un ampliamento e una globalizzazione degli orizzonti di comunicazione tra le persone, tra le nazioni cos che le nuove tecnologie possano contribuire a migliorare la qualit della vita di tutti potenziando le capacit umane di tutti. |
Proposte di carattere trasversale e generale
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Integrare non significhi polverizzare qualcosa per solidificare altro |
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Favorire il dialogo e l’interazione operativa fra tutte le componenti formative e professionali della scuola |
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La scuola di tutti la scuola in cui tutti sono rappresentati |
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Alle famiglie sia riconosciuto il diritto di valutare il valore dei saperi orientati alla formazione dei loro figli. |
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In particolare non si dimentichi che l’insegnamento della religione cattolica presente nella scuola italiana in quanto la Repubblica italiana mediante l’Accordo di revisione del Concordato (del 1984) “riconosce il valore della cultura religiosa” e “tiene conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano” (art. 9, legge 25/3/1985 n. 121) |
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Inoltre l’insegnamento della religione cattolica (con la sua natura e finalit scolastica, i suoi obiettivi e contenuti e le metodologie: cfr. programmi) in quando inserito “nel quadro delle finalit della scuola” si avvale di tutti i saperi che la scuola salvaguarda, promuove e contribuisce a valorizzare, contribuendo alla realizzazione delle finalit della scuola cos come dichiarate nei documenti scolastici e in particolare nei programmi di tutte le attuali discipline insegnate a scuola. In particolare l’insegnamento della religione “concorre a promuovere, insieme alle altre discipline, il pieno sviluppo della personalit degli alunni, l’acquisizione delle cultura religiosa per la formazione dell’uomo e del cittadino e la conoscenza dei principi del cattolicesimo che fanno parte del patrimonio storico del nostro Paese e contribuisce a un pi alto livello di conoscenze e di capacit critiche”. |
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Il documento dichiari le identit (culturali, sociali, religiose…) che compongono il nostro paese (e quindi la scuola di tutti) e non induca nell’illusione che le soluzioni siano nella prevalenza dell’una sull’altra identit n in una risolutiva impostazione di neutralit pedagogica |
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La scuola non in funzione di ma espressione di, luogo e tempo di progettazione di storie presenti e future secondo valori e saperi che tutti condividono in quanto cittadini italiani liberi, tutelati e garantiti nelle diverse forme ed espressioni delle loro libert personali e costituzionali. |
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La scuola istruisce educando ed educa istruendo: il documento invece sembra pervaso da preoccupazioni di paidetica pragmatico-funzionalista. |
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Perci al documento, agli estensori e ad i suoi promotori si richiede un approfondimento del significato/senso dei valori, dei saperi, dei contenuti e delle loro correlazioni. Una visione dei saperi che riesce a tener conto della complessa realt in cui viviamo, consapevoli che nessun sapere da solo pu dare la giusta visione del mondo, ma che tutti i saperi concorrono a dare una interpretazione del mondo. Una visione dei saperi adeguata ad una scuola di qualit per uomini e comunit del terzo millennio. |
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Il documento viene apprezzato nella speranza |
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che il non detto sia esigenza di brevit e non di esclusione |
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che il detto in modo generale sia comprensivo delle identit particolari |
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che il comune sia segno di integrazione e di riconoscimento del personale e del dialogo fra le diversit intese come valore da conoscere, stimare e valorizzare. |
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