Come perdersi nel “Dedalus” dei sondaggi

      Come perdersi nel “Dedalusdei sondaggi


      


     


   E’ con rammarico che prendiamo atto del rispondere di “Dedalus” (http://www.scuolaoggi.org)  alle nostre argomentazioni (vedi “Dedalus nel labirinto della cultura laicista”) con dei meri sondaggi che hanno, peraltro, la forma e il contenuto di una chiara operazione di propaganda che non rende giustizia all’importanza dei temi oggetto della riflessione. Ciò detto, è evidente che non era stata considerata da “ScuolaOggi” l’eventualità che tali sondaggi, per quanto strumentalmente impostati, potessero avere un esito difforme dalle loro posizioni.


      Una maggioranza schiacciante dei votanti – utenti peraltro di un sito “progressista”, per lo più laici per formazione e cultura – ha affermato la propria contrarietà – con circa i due terzi dei voti – alla riapertura del dibattito sull’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica nonché – con oltre i due terzi dei voti – la propria contrarietà ad un eventuale sostituzione di tale insegnamento con uno di storia delle religioni. Da ciò è nata una miope operazione da parte di “Dedalus” di discredito della loro stessa utenza (e degli estremi di rilevanza dei sondaggi da loro stessi organizzati). In modo alquanto fumoso e arbitrario i votanti vengono da “Dedalus” suddivisi in tre categorie: la prima, sostenitrice – in quanto cattolica – dello status quo concordatario; la seconda, oggetto dei vostri strali, laica ma “obnubilata e assuefatta dalla propaganda vaticanista”; la terza, infine, quella di chi ha votato “sì ”, sarebbe quella dei veri paladini della laicità dello Stato. Nella sostanza la pochezza delle arruffate argomentazioni addotte non tiene conto di un dato di affermata evidenza.  L’insegnamento della religione cattolica è ormai un fatto culturale consolidato nella coscienza collettiva del nostro Paese. Esso, ed è stato detto innumerevoli volte, configurandosi non come catechesi, si caratterizza per una indagine e una ricognizione storico-religiosa di elementi culturali che caratterizzano in maniera imprescindibile la storia culturale del Paese. È per questa ragione che il mondo laico, credente o non credente, ben lungi dall’essere assuefatto alla “propaganda vaticanista”, si schiera nella sua maggioranza a favore del mantenimento dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica e non ritiene utile né necessario riaprire un dibattito in merito. Andrebbe, invece, aperto un dibattito sulle pari opportunità da garantire a tutti gli studenti, anche a quelli che non si avvalgono dell’insegnamento della religione. A questi deve essere garantito un percorso formativo di pari dignità, impartito da insegnanti qualificati che permetta loro di non rimanere nella ignoranza religiosa.


   Per quanto concerne, in conclusione, la supposta non rispondenza del regime concordatario ai principi fondamentali della Costituzione, non trova riscontro nella dottrina della maggioranza dei giuristi contemporanei e di quelli che materialmente “costruirono” la Carta costituzionale, di ogni tendenza politica. Infatti la stessa Corte Costituzionale ha ribadito con forza che l’insegnamento della religione cattolica è legittimamente inserito nel quadro delle finalità della scuola.


 


Alessandro Volpato


 


 



 


N.B. Chiunque volesse ancora votare può farlo cliccando la preferenza nella homepage in basso a destra; ATTENZIONE qualche volta capita che la visione del sondaggio NON permette successivamente di votare.

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