Categoria: Sezione Fittizia

  • Snadir_8_luglio_2000_allegato.htm

    Modica,
    08 luglio 2000


    Egr.
    Dott. Riccardo Barenghi


    Direttore
    "Il Manifesto"


    Via
    Tomacelli, 146


    00186
    ROMA


     


    Egregio
    Direttore,


    alcune
    espressioni apparse sull’articolo "ora di religione
    al senato" (6 luglio) del dott. Cosimo Rossi, richiedono
    da parte di questo sindacato nazionale autonomo degli insegnanti
    di religione (= Snadir) il dovere verso i lettori di alcune
    precisazioni.

















































    Con la revisione concordataria
    del 1985 stato definito dalla Repubblica Italiana
    e dalla Santa Sede un insegnamento della religione
    cattolica non pi catechistico ma culturale. Infatti
    l’accordo madamense dell’85 ha riconosciuto il valore
    della cultura religiosa ed ha confermato che i principi
    del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico
    del popolo italiano. L’Irc quindi gi un sapere
    culturale e un sapere scolastico.


    Pertanto punto fermo della discussione
    sull’Irc che tale insegnamento dentro la scuola,
    secondo le finalit della scuola per permettere
    allo studente di apprendere e gestire "conoscenze,
    competenze e capacit" di contenuti essenziali
    del cristianesimo e delle espressioni pi significative
    della sua vita, in dialogo con le altre confessioni
    cristiane e con le altre religioni.


    L’Irc insegnato da docenti di
    religione qualificati con un titolo accademico specifico
    che li abilita a tale insegnamento. La loro preparazione
    a livello universitario e i loro titoli sono riconosciuti
    come diploma universitario e laurea dal Ministero
    dell’Universit e della Ricerca Scientifica e Tecnologica.


    In base al concordato e all’intesa
    tra la Cei e il MPI, la garanzia della qualit dei
    contenuti dell’Irc e delle abilit pedagogiche viene
    garantita dall’idoneit all’insegnamento che viene
    rilasciata dall’Ordinario diocesano competente per
    territorio.


    I docenti di religione propongono
    un insegnamento interdisciplinare, adeguato alle
    esigenze e ai bisogni formativi dei loro studenti,
    utilizzando e creando media didattici (come libri
    di testo, ipertesti, multimedialit, .) e strategie
    educative che sempre pi perfezionano durante corsi
    di aggiornamento professionale. Per esempio, l’Irc
    l’unico insegnamento che alle soglie del terzo
    millennio sta cercando di riproporsi con programmi
    nuovi e didatticamente pi efficaci (si pensi soltanto
    che i programmi attualmente in vigore risalgono
    al 1987). Infatti per migliorare sempre pi tale
    insegnamento i docenti di religione gi da un anno
    stanno sperimentando, d’intesa con la Cei e il MPI,
    nuovi programmi di religione cattolica pi in sintonia
    con la riforma scolastica e pi significativi per
    i giovani del terzo millennio.


    Grazie ai docenti di religione
    nella scuola italiana gli studenti possono conoscere
    la storia e i valori del cristianesimo di confessione
    cattolica, ortodossa e protestante (=confessioni
    cristiane) e le altre religioni (ad es. Ebraismo,
    Islamismo, Induismo, Buddismo). Tali conoscenze
    sono sempre proposte nel contesto degli altri saperi
    scolastici e del patrimonio culturale, civile e
    religioso italiano, europeo e mondiale. Ma va ancora
    ribadito che senza i docenti di religione gli alunni
    rimarrebbero nell’ignoranza totale del fenomeno
    religioso.


    A scuola i docenti di religione
    non insegnano soltanto religione cattolica. Perch
    non possibile farlo senza dialogare con i credenti
    delle altre religioni e senza riconoscere a tutti
    il diritto e la libert di coscienza di esprimere
    e confrontare le loro convinzioni e le loro interpretazioni
    culturali e religiose della vita. Infatti, i docenti
    di religione valutano la qualit e il livello di
    conoscenze, capacit e competenze di ogni studente
    in merito ai programmi di religione. La loro valutazione,
    insieme a quella degli altri colleghi, concorre
    alla definizione degli esiti scolastici e formativi
    di ogni studente.


    L’Irc un sapere scolastico non
    solo in Italia ma in tutti i paesi europei, pur
    nelle contestuali differenze culturali e scolastiche.
    Non solo, ma l’Irc – insieme agli altri saperi scolastici
    – contribuisce all’educazione e alla formazione
    di valori che segnano la nostra storia europea e
    mondiale.


    I docenti di religione come gli
    altri docenti prestano un servizio statale con tutti
    i diritti e doveri degli altri colleghi docenti.
    Per lo Stato non riconosce loro lo stato giuridico.
    E’ questo costituisce una anomalia e un paradosso
    in quanto lo Stato non riconosce ai suoi dipendenti
    (come i docenti di religione) il diritto del loro
    status e della professione che esercitano a nome
    dello Stato e per il bene dei cittadini. A questo
    proposito la VII Commissione Istruzione del Senato
    ha approvato il testo base sullo stato giuridico
    dei docenti di religione ed ha dato mandato al senatore
    Brignone di relazionare in Aula. Ci auguriamo che
    l’esame del disegno di legge gi avviato il 4 luglio
    u.s. sia l’inizio di un iter parlamentare che si
    concluda in tempi credibili con l’auspicato riconoscimento
    dello stato giuridico ai docenti di religione.


    Il protocollo addizionale n. 5
    della Revisione del Concordato prevede che gli insegnanti
    siano riconosciuti idonei. Se tale idoneit necessaria
    per insegnare religione, la revoca viene quindi
    a configurarsi come ovvia applicazione a tutela
    della qualit dell’insegnamento soprattutto nei
    confronti degli studenti. Pertanto, cos come avviene
    nei casi di decadenza dell’impiego, richiamati dall’art.
    111 del DPR 31 maggio/1974 n. 417, nel caso specifico
    degli idr si deve aggiungere la perdita dell’idoneit
    a seguito di revoca da parte dell’ordinario diocesano
    che l’ha rilasciata. La revoca motivata pu essere
    attivata solo dopo regolare intimazione (CdC n.50)
    e l’interessato pu ricorrere al Supremo Tribunale
    della Segnatura Apostolica (CdC n.1445). L’appello
    sospende l’esecuzione della sentenza (CdC n.1638;
    n.1732 ss.).


    Il disegno di legge attualmente
    in discussione al Senato prevede l’immissione in
    ruolo dei docenti di religione che abbiano il requisito
    dell’idoneit, tramite un concorso indetto dall’amministrazione
    statale. Pertanto, lo Stato selezioner in ogni
    caso il personale da immettere in ruolo in qualit
    di docente di religione. Una lettura attenta del
    disegno di legge permette di verificare che i docenti
    di religione non vogliono avere privilegi ma un
    trattamento giuridico uguale a quello previsto per
    il personale docente delle altre discipline.



    Alla
    luce di queste chiarificazioni sulla nostra identit professionale
    di docenti di religione e della qualit dell’Irc che proponiamo
    nella scuola italiana e sulle richieste per un legittimo
    stato giuridico, Le saremo grati se potessimo riscontrare
    queste precisazioni durante gli eventuali prossimi interventi
    sul Suo autorevole quotidiano che per noi hanno sempre il
    sapore e le finalit di un dibattito civile, di un dialogo
    democratico (e per noi anche cristiano) che hanno come finalit
    il bene comune dei nostri cittadini studenti e del nostro
    paese.


    AugurandoLe
    un buon lavoro insieme a noi e ai nostri studenti.


     


    Il
    Segretario Nazionale


    prof.
    Orazio Ruscica

  • Sobre el FORO.htm

     
     
    La enseanza de la religin es una realidad en los
    pases europeos
     

    Carlos Esteban Garcs

    Director de Religin y Escuela

     

     Se ha celebrado recientemente en Alemania un
    Foro sobre la enseanza de la religin en Europa con la
    participacin de alrededor de 50 expertos y responsables
    de numerosos pases europeos y uno latinoamericano invitado.
    Es la dcima vez que se rene este Foro, la segunda vez
    en Alemania, en esta ocasin la ex Alemania Democrtica.

     Bautzen, ciudad que est celebrando actualmente
    en el 2002 los 1000 aos desde su fundacin, cerca de
    Dresde, en el Estado de Sajonia, ha acogido la celebracin
    del X Foro Europeo sobre la Enseanza de la Religin en la Escuela que
    se ha celebrado del 3 al 7 de abril. Portugal, Italia,
    Espaa, Alemania, Croacia, Blgica, Lituania, Austria,
    Holanda, Hungra, Polonia, Eslovaquia, Repblica Checa
    y Eslovenia han sido los 14 pases representados en este
    encuentro que contaba tambin con Brasil como representante
    invitado de Latinoamrica. La
    contribucin de la enseanza de la religin a la personalidad
    y solidaridad
    ha sido el tema central sobre el
    que ha girado la temtica del Foro.

     La ERE es una realidad
    en Europa

     Entre las conclusiones que podran expresar,
    en sntesis, nuestra experiencia en este encuentro, podemos
    sealar la constatacin, una vez ms, de que la
    enseanza de la religin es una realidad en todos los
    pases europeos
    con las nicas excepciones de Eslovenia
    y Francia. Una realidad diversa y muy compleja, con multitud
    de matices en cada pas, pero con dos ejes comunes en la identidad
    y naturaleza de esta enseanza:

             
    forma parte del sistema educativo
    de cada pas
    , se imparte tambin en las escuelas pblicas, dentro del currculo y
    del horario escolar, los alumnos pueden optar entre varias
    confesiones religiosas, y los que no quieren una enseanza
    religiosas de ninguna confesin tienen una materia alternativa
    fundamentalmente basada en la tica y los valores, cualquiera
    de las opciones es evaluable;

             
    se ofrece desde las confesiones
    religiosas
    que
    son las responsables de los contenidos y de la propuesta
    del profesorado, aunque laboralmente dependen de las administraciones
    educativas que son las que contratan y pagan, y se imparte
    asumiendo las caractersticas propias de la institucin
    escolar.

     La identidad curricular y confesional de esta
    enseanza, sobre todo en las escuelas pblicas, no pretende
    en ningn caso la conversin de los alumnos ni requiere
    su confesin de fe para cursar la materia y se ofrece
    como materia escolar desde la objetividad acadmica y
    curricular, en dilogo con otras opciones religiosas y
    cosmovisionales, en apertura a la radical pluralidad que
    caracteriza nuestro tiempo, contribuye a la comprensin
    de la historia propia y de las tradiciones, incorpora
    el hecho religioso en la sociedad plural de un modo cvico
    y racional, ofrece la oportunidad de los valores y la
    capacidad humanizadora de la experiencia religiosa, construye
    lo tico individual y fortalece la tica en la sociedad,
    cultiva las inquietudes y la bsqueda de respuestas en
    torno al sentido de la vida, facilita la insercin social
    del alumno en la cultura y en la sociedad, suma sus objetivos
    a las finalidades propias de la escuela y contribuye a
    la autoconstruccin de la personalidad y solidaridad.

     De esta manera, la enseanza de la religin,
    como materia escolar de naturaleza confesional y optativa,
    hay que comprenderla desde los fines propios de la educacin
    cuya responsabilidad
    debe ser gestionada por los poderes pblicos
    y cuando
    estos, desde su neutralidad ideolgica y religiosa, tienen
    que asumir una enseanza con una identidad propia, de
    inters pblico, deben solicitar la colaboracin de estas
    entidades de la sociedad con el Estado. Y en esto, la
    enseanza de la religin es un caso paradigmtico. Simultneamente,
    las confesiones religiosas deben asumir los mnimos de
    tica cvica y pblica propios del Estado y de la sociedad
    plural que estn garantizados por las leyes fundamentales
    de cada pas, en el caso de Espaa por la Constitucin
    de 1978. En este sentido hay que subrayar la funcin
    social de las religiones
    y su consideracin de inters
    pblico. Un rasgo que tiene que ser una realidad en las
    propias confesiones religiosas, por su propia identidad
    y por la necesidad de ciudadana que debe caracterizar
    a todos los colectivos de una sociedad plural.

     La ERE tambin es
    un problema

     Otra de la conclusiones que podra expresar
    la experiencia de este Foro, constata que la ERE no solo
    es una realidad en los pases europeos, la
    enseanza de la religin tambin es un problema.
    Algunas
    dificultades que protagonizan los debates en Espaa, especialmente
    nutridos por nuestra historia reciente y de los ltimos
    dos siglos, tambin se dan en otros pases. No se encuentran
    esas dificultades en Reino Unido, que en esta edicin
    del Foro no ha estado presente pero s en anteriores.
    Tampoco en Alemania, cuya Ley Fundamental garantiza en
    su artculo 7.3 la enseanza de la religin, segn sus
    confesiones, o la tica, para todos, ambas plenamente
    curriculares, como sus profesores. Aunque en Alemania,
    despus de la reunificacin posterior a la cada del muro,
    los nuevos Estados del este s regeneran algunas dificultades
    impensables en los Estados de la occidental.

     Por ejemplo, en el Estado de Branderburgo, donde
    despus del anterior rgimen poltico las creencias religiosas
    han quedado reducidas a porcentajes muy bajos -20% de
    protestantes y 5% de catlicos- se ha propuesto una enseanza
    de lo religioso y lo tico impartida desde la neutralidad,
    sin confesionalidad, sin las iglesias, y con un programa
    elaborado por aquel Estado puesto que el gobierno central
    no tiene las competencias en educacin.
    La medida ha supuesto algunas crticas y una controvesia
    legal ya que las Ley Fundamental garantiza la enseanza
    de la religin confesional pero las competencias son de
    los Estados. Los tribunales han instado, cinco aos despus
    y antes de dictar una sentencia definitiva, a las partes
    implicadas -iglesias y administracin educativa- a llegar
    a un acuerdo. De momento sigue esa asignatura para todos
    y para quien lo solicite tiene ya la posibilidad de una
    asignatura confesional, protestante o catlica.

     Por el contrario, en la laica Francia, paradigma
    propuesto como modelo en mltiples ocasiones para sacar
    la enseanza de la religin de las escuelas, se reconsidera
    con fuerza la reintroduccin de lo religioso en la educacin
    de los alumnos. JacK Lang, ministro francs de Educacin, ha decidido introducir la
    religin en la enseanza pblica, aunque las propuestas
    no van por una asignatura nueva, ni confesional ni cultural,
    sino por nuevos contenidos en las materias que ya existen.
    El ministro afirma que hay que pasar ya del laicismo de
    la no competencia al laicismo de la inteligencia. Las
    medidas que se manejan, en pleno perodo electoral en
    Francia, se basan en un informe de 35 pginas elaborado
    por Rgis Debray
    en el que subraya que "el
    conocimiento del hecho religioso es hoy una condicin
    para la libertad de conciencia
    ". Ms adelante
    aade que "el estudio del hecho religioso no es ms que la prolongacin de las enseanzas
    fundamentales
    ". Debray fundamenta en su informe
    que la mayora de los estudiantes franceses tiene una
    incultura total del hecho religioso, con la nica excepcin
    de los nios musulmanes, una realidad que no le parece
    nada lgica ni coherente. Conocer el hecho de las religiones
    contribuir a combatir, seala, el peligro de fanatismos
    religiosos. Recordemos que en Francia el 80% de la poblacin
    se declara catlica, el 7% es musulmn y el 1% es judo.
    Por otra parte, 4 de cada 10 nios reciben catequesis
    en la tarde de los mircoles.

     Otra de las cuestiones sociolgicas que afecta
    de pleno a la ERE se da en los pases de la ex Unin Sovitica
    que ahora presentan un panorama nada fcil para lo religioso
    en general y para la enseanza de la religin en particular.
    En aquellos pases predomina una tercera confesin, los
    arreligiosos o los sin dios, como sealaba en una de las
    ponencias del Foro el profesor Tefensee,
    de la Facultad de Teologa de Erfurt. Los efectos de varias
    dcadas de ocultacin y negacin de lo religioso ofrece
    ahora unas consecuencias muy serias. Se tema que despus
    del fracaso de la ideologa marxista-leninista aconteciera
    una vaco sentido, una crisis de orientacin o una prdida
    de valores, pero algunos aos despus de recuperar las
    libertades y la ciudadana de los religioso no se puede
    confirmar el pronstico. Ms bien al contrario, la tesis
    de que la religin cumple una funcin indispensable en
    la vida de una sociedad y de que el hombre es religioso
    por naturaleza no parece sostenible. El profesor Tefensee
    afirmaba que en Alemania oriental la vida de la sociedad
    funciona bien sin religin y que el individuo no nota
    que le falte algo cuando no tiene religin. Esta doble
    realidad, el pasado rgimen contrario a la religin y
    el nuevo rgimen en el que lo normal es vivir sin religin,
    tiene enormes consecuencias para la enseanza de lo religioso
    en los sistemas educativos que se abre paso pero muy lentamente.
    En algunos de esos pases de la Europa del este se alcanzan
    porcentajes entre el 12% y el 20%.

     El programa del Foro

     Estas consideraciones expuestas, que nosotros
    hemos resumido a modo de dos conclusiones, se han puesto
    de manifiesto en los debates del Foro Europeo sobre la ERE,
    sus ponencias
    y su comunicado final que tambin ofrecemos
    al final de este artculo.

     El la primera ponencia del encuentro, el profesor
    Schweitzer,
    de la Universidad de Tubinga, articulo las tareas fundamentales
    de la ERE en torno a la formacin de la personalidad de
    los alumnos y su dimensin solidaria. Era la primera vez
    que en este foro intervena un profesor de pedagoga de
    la religin protestante y promovi a lo largo de toda
    su intervencin una sensibilidad ecumnica junto con un
    llamamiento a la cooperacin de las distintas confesiones
    para una mejor receptividad social de la enseanza de
    la religin en las escuelas. El auditorio asumi con receptividad
    sus propuestas acerca de una ERE impartida en una sociedad
    plural que necesariamente tiene que hacer compatible el
    ejercicio desde su propia identidad con la apertura a
    los otros, el inters pblico que tiene su aportacin
    cuando es ejercida desde la propia tradicin que enriquece
    el patrimonio de la sociedad a la vez que contribuye a
    una construccin plural y multirreligiosa de identidades.
    La personalidad, como visin cristiana de la identidad,
    y la solidaridad, como visin cristiana de la sociabilidad,
    son dos aportaciones fundamentales de la ERE que se justificaron
    en la ponencia que tambin subray la importancia de la
    identidad confesante del profesorado que imparte la enseanza
    de la religin en las estructuras pblicas de la sociedad.

     El ponente tambin present algunas experiencias
    de una ERE cooperativa entendiendo esta cooperacin entre
    las confesiones protestante y catlica. Los estudios referidos
    a esas experiencias muestran muy pocas reservas y prejuicios
    por parte de los alumnos que tampoco ven mermados sus
    objetivos educativos por este tipo de cooperacin entre
    las confesiones religiosas. Por ello, se recomendaba una
    cooperacin ecumnica entre las iglesias en la enseanza.

     En la segunda ponencia, el profesor Gry Gevaert, de Brujas, present algunas
    aportaciones de la enseanza de la religin a la construccin
    europea. Fundamentalmente parti del informe Delors y
    sus cuatro pilares bsicos para la educacin para ir articulando
    las aportaciones esenciales de la ERE en la formacin
    escolar de los alumnos. En torno al concepto de la enseanza
    de la religin subray, el marco de la pluralidad en la
    que es ejercida en las sociedades occidentales y el enorme
    desafo del dilogo que tiene que asumir desde su propia
    identidad y tradicin. Para los alumnos es decisivo el
    mtodo del dilogo y la comunicacin como pedagoga que
    posibilita la autoconstruccin de la personalidad. Finalmente
    concret la experiencia de Blgica en la que, aunque las
    escuelas cristianas ocupan dos terceras partes del sistema
    educativo, la enseanza de la religin puede impartirse
    hasta en seis confesiones diferentes y los que no optan
    por ninguna de ellas tienen una enseanza de tica.

     Este encuentro tambin prest atencin a las
    nuevas tecnologas y su impacto en la cultura de nuestros
    das y tambin en los procesos de enseanza-aprendizaje.
    El profesor Franco Mazza, de Miln, mostr la importancia de estos nuevos mtodos
    de comunicacin y su espacio en la educacin. Constatamos
    que los alumnos han entrado en ese mundo ms que los propios
    profesores que no han sido preparados para esta nueva
    realidad y que ven erosionadas algunas tareas fundamentales
    por esta nueva situacin. Por otra parte, el conocimiento
    y la informacin se ha multiplicado y los nuevos roles
    del profesorado habrn de proporcionar aprendizajes para
    seleccionar y manejar las informaciones.

     Un espacio importante en el programa del Foro
    lo ocupaba la reflexin formulada desde los pases del
    este, concretamente desde la Alemania oriental en la que
    se celebraba el encuentro. Para ello se contaba con las
    ponencias de los profesores Tiefensee y Reinhard Hauke,
    de Erfurt. El primero, como ya hemos sealado ms arriba,
    explico lo que l denomina una tercera confesin arreligiosa,
    mostrando como Alemania oriental puede ser tan arreligiosa
    como catlica es Polonia o Baviera, insistiendo en evitar
    el trmino ateo porque contiene una connotacin de negacin
    de dios, despus de la pregunta, que en aquel contexto
    no lo tiene. Entre los datos que se ofrecieron podemos
    destacar: en 1946, el 82% de la poblacin se declaraba
    protestante y el 12% catlico; en 1990, las encuestas
    daban un 25% de protestantes y un 4% de catlicos. En
    ese mismo perodo, los aconfesionales han pasado del 5%
    al 67%. En muchas ciudades los cristianos forman minoras
    que estadsticamente parecen sectas, son una autntica
    iglesia en la dispora que, por otra parte ha desarrollado
    una mentalidad de fortaleza. El profesor Hauke, den de
    la catedral de Erfurt, desde su experiencia de vocacin
    sacerdotal en la clandestinidad, mostr los desafos para
    la experiencia confesante de la nueva situacin de la
    Iglesia hoy.

     Todas las ponencias del foro tenan posteriormente
    un trabajo de debate
    por grupos
    lingsticos y finalmente un plenario.
    Los representantes de los 15 pases se dividan en cuatro
    grupos, espaol, italiano y dos grupos en alemn. La comunicacin
    y las experiencias compartidas complementaban desde la
    realidad las aportaciones tericas de las ponencias. Estos
    dilogos en los que tambin estaban presentes los ponentes
    servan para ir preparando las conclusiones del encuentro.

     

  • Stato_giuridico_approvato_in_Senato.htm

    Disegno
    di legge concernente "Norme sullo stato giuridico e
    sul reclutamento degli insegnanti di religione cattolica"
    (n.662). Emendamento.


    Art.1


    (Stato
    giuridico)



    1. Agli
      insegnanti di religione cattolica inseriti nei ruoli di
      cui al comma 2 si applicano, per quanto compatibili con
      la presente legge, le norme di stato giuridico e il trattamento
      economico previsti dal testo unico delle disposizioni
      legislative vigenti in materia di istruzione, relative
      alle scuola di ogni ordine e grado, approvato con decreto
      legislativo 16 aprile 1994, n.297, di seguito denominato
      "testo unico", e dalla contrattazione collettiva.

    2. Sono
      istituiti due distinti ruoli provinciali, rispettivamente,
      per gli insegnanti di religione cattolica della scuola
      dell’infanzia e di base e per gli insegnanti di religione
      cattolica della scuola secondaria.


    Art.2


    (Dotazioni
    organiche dei posti per l’insegnamento della religione cattolica)



    1. In
      attesa dell’entrata in vigore delle disposizioni di attuazione
      della legge 10 febbraio 2000, n.30, le dotazioni organiche
      per l’insegnamento della religione cattolica sono stabilite:
      a) nella scuola media e secondaria superiore, nell’ambito
      dell’organico complessivo di ciascuna provincia, nella
      misura del 60 per cento dei posti corrispondenti alle
      classi prevedibilmente funzionanti nel territorio di pertinenza
      di ciascuna diocesi; b) nella scuola materna ed elementare,
      nell’ambito dell’organico complessivo di ciascuna provincia,
      nella misura del 60 per cento dei posti corrispondenti
      alle classi di scuola elementare o alle sezioni di scuola
      materna funzionanti nell’anno scolastico precedente a
      quello di costituzione dell’organico nel territorio di
      pertinenza di ciascuna diocesi e nelle quali, nel medesimo
      anno, gli insegnanti titolari non hanno fornito la loro
      disponibilit all’insegnamento della religione cattolica.

    2. I
      posti di cui al comma 1 possono essere coperti con personale
      a tempo pieno o a tempo parziale, secondo le quote e le
      modalit stabilite dalla contrattazione collettiva.


    Art.3


    (Reclutamento)



    1. Per
      l’accesso ai ruoli di cui all’articolo 1 si applicano,
      per quanto compatibili con la presente legge, le norma
      sul reclutamento del personale docente di cui alla Parte
      II, Titolo I, Capo II, Sezione II del testo unico.

    2. Per
      la partecipazione alle procedure concorsuali richiesto
      il possesso di almeno uno dei titoli di qualificazione
      professionale stabiliti al punto 4 dell’Intesa tra il
      Ministro della pubblica istruzione e il Presidente della
      Conferenza Episcopale Italiana resa esecutiva con il decreto
      del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n.751,
      e successive modificazioni, unitamente ad un diploma di
      laurea valido per l’ammissione ai concorsi a posti d’insegnamento.

    3. Ciascun
      candidato dovr inoltre essere in possesso del riconoscimento
      di idoneit di cui al n.5, lettera a), del Protocollo
      addizionale all’Accordo tra la Repubblica Italiana e la
      santa Sede di revisione del Concordato Lateranense dell’11
      febbraio 1929, reso esecutivo con legge 25 marzo 1985,
      n.121, rilasciato dall’Ordinario diocesano competente
      per territorio e potr concorrere soltanto per i posti
      disponibili nel territorio di pertinenza della relativa
      diocesi.

    4. Relativamente
      alle prove d’esame, fatto salvo quanto stabilito dall’articolo
      5, comma 3, si applicano le norme di cui al comma 1 del
      presente articolo ed in particolare l’articolo 400, comma
      6, del testo unico, con esclusione dell’accertamento della
      preparazione sui contenuti specifici dell’insegnamento
      della religione cattolica.

    5. L’assunzione
      con contratto di lavoro a tempo indeterminato disposta
      dal dirigente dell’ufficio scolastico periferico d’intesa
      con l’Ordinario diocesano competente per territorio, ai
      sensi del n.5, lettera a), del Protocollo addizionale
      di cui al comma 3 del presente articolo e del punto 2.5
      dell’Intesa di cui all’articolo 1, comma 2, della presente
      legge.

    6. Fatto
      salvo quanto previsto dall’articolo 4, comma 2, ai motivi
      di risoluzione del rapporto di lavoro previsti dalle vigenti
      disposizioni si aggiunge la revoca dell’idoneit da parte
      dell’Ordinario diocesano competente, divenuta esecutiva
      a norma dell’ordinamento canonico.

    7. Per
      tutti i posti non coperti da insegnanti con contratto
      di lavoro a tempo indeterminato, si provvede mediante
      contratti di lavoro a tempo determinato stipulati dai
      dirigenti scolastici, su indicazione del dirigente dell’ufficio
      scolastico periferico, d’intesa con il competente Ordinario
      diocesano.


    Art.4


    (Mobilit)



    1. Agli
      insegnanti di religione cattolica inseriti nei ruoli provinciali
      di cui all’articolo 1, comma 2, si applicano le disposizioni
      vigenti in materia di mobilit nel comparto del personale
      della scuola. La mobilit professionale all’interno dei
      predetti ruoli subordinata al possesso del titolo di
      qualificazione richiesto per il ruolo al quale si aspira.
      La mobilit professionale verso altro insegnamento non
      consentita prima che siano decorsi cinque anni di effettivo
      insegnamento dall’assunzione in ruolo.

    2. L’insegnante
      di religione cattolica con contratto di lavoro a tempo
      indeterminato al quale sia stata revocata l’idoneit ha
      titolo a fruire della mobilit professionale nel comparto
      del personale della scuola.

    3. I
      posti rimasti vacanti a seguito di revoca dell’idoneit
      non concorrono, per un quinquennio, a determinare le dotazioni
      organiche di cui all’articolo 2 e sono coperti mediante
      stipula di contratti di lavoro a tempo determinato ai
      sensi dell’articolo 3, comma 7.


    Art.5


    (Norme
    transitorie e finali)



    1. Al
      primo concorso per titoli ed esami che sar bandito successivamente
      alla data di entrata in vigore della presente legge sono
      ammessi gli insegnanti di religione cattolica che abbiano
      prestato servizio nell’insegnamento della religione cattolica
      per almeno 4 anni e per un orario settimanale non inferiore
      a 12 ore esplicato anche in ordini e gradi scolastici
      diversi e che siano in servizio nell’anno scolastico in
      corso alla data di entrata in vigore della presente legge. 

      Al predetto concorso pu altres partecipare il personale
      docente che abbia prestato effettivo servizio per altro
      insegnamento nelle scuole statali per almeno quattro anni
      scolastici e che sia in servizio nell’anno scolastico
      in corso alla data predetta
      .

    2. Il
      personale di cui al comma 1 deve essere in possesso dei
      requisiti previsti dall’articolo 3, commi 2 e 3. Limitatamente
      alle procedure riguardanti i posti di insegnamento nella
      scuola dell’infanzia e nella costituenda scuola di base,
      per i candidati al primo concorso di cui al comma 1 si
      prescinde dal requisito del possesso del diploma di laurea.

    3. Il
      programma d’esame del primo concorso di cui al
      comma 1, consistente in una prova scritta ed una prova
      orale
      , sar volto all’accertamento della conoscenza
      della legislazione e dell’ordinamento scolastico, degli
      orientamenti didattici e pedagogici relativi ai gradi
      di scuola ai quali si riferisce il concorso, nonch all’accertamento
      della cultura posseduta dal candidato nel campo delle
      scienze sociali, filosofiche e storiche
      .

    4. La
      presente legge si applica anche agli insegnanti di religione
      cattolica delle regioni di confine, ove essa non risulti
      in contrasto con le norme locali tutelate dalla disposizione
      del n.5, lettera c, del Protocollo addizionale di cui
      all’articolo 3, comma 3, della presente legge.


    Art.5
    bis


    (Disposizione
    finanziaria)



    1. All’onere
      derivante dalla presente legge, valutato in lire 510 milioni
      per l’anno 2000 e di lire 47.000 milioni per l’anno 2002
      , si provvede mediante corrispondente riduzione dello
      stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale
      2000-2002, nell’ambito dell’unit previsionale di base
      di conto corrente "Fondo speciale" dello stato
      di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e
      della programmazione economica, allo scopo parzialmente
      utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della
      pubblica istruzione.


     


    Maria
    Grazia Pagano (DS)  Adolfo Manis (R.I.), Roberto Napoli
    (Udeur), Carla Mazzucca Poggiolini (I Democratici) , Gian
    Guido Folloni (Centro Riformatori), Alberto Monticone (PPI),
    , Armin Pinggera (SVP)


     


     

  • statutoadr.htm


    Statuto
    ADR

    Art.2)
    – L’ADR non ha scopo di lucro, neppure indiretto. Essa si
    propone di curare e far progredire le condizioni professionali
    dei docenti di religione e di favorire la collaborazione
    e il confronto critico tra le varie forme di cultura. L’ADR
    persegue gli obiettivi dichiarati attraverso la promozione
    di iniziative tendenti:


    •   A sviluppare ed approfondire
      il carattere scolastico   dell’insegnamento
      della religione cattolica come   disciplina
      inserita   nel quadro delle finalit della
      scuola;
    •   A
      superare tutte le forme di ignoranza e intolleranza
        religiosa;
    •   A
      rendere sempre pi evidenti i principi e i valori
      del   Cattolicesimo   presenti
      nel patrimonio storico del   popolo   italiano.

    Art.3)
    L’Associazione
    persegue gli scopi di cui all’art.2 con le seguenti attivit:

    1. attivit
      di aggiornamento (convegni, corsi e simili);
    2. attivit
      editoriali;
    3. attivit
      di confronto con altre visioni di vita e sistemi di significato;
    4. azioni
      di solidariet ……

  • statutosnadir.htm


    Statuto
    SNADIR

    Articolo
    2

    Lo
    SNADIR si propone di tutelare e far progredire le condizioni
    professionali dei docenti di religione e di tutelare i loro
    interessi giuridici, sociali e di lavoro, nonch contribuire
    allo sviluppo della politica scolastica e del sistema di
    istruzione.

    Articolo
    3

    Lo
    SNADIR persegue gli scopi di cui allrt.2 attraverso adeguate
    proposte politiche e sindacali, specifiche attivit di contrattazione,
    legittime azioni di pressione verso le controparti, particolari
    federazioni con altri organismi sindacali o professionali
    ed appropriate attivit di patronato e quant’altro decider
    il consiglio nazionale.

     

  • Statuto_Snadir.htm

    STATUTO

    Denominazione e sede

    Art.1) E’ costituito lo SNADIR – SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO
    DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE, autonomo organismo rappresentativo
    dei docenti di religione dei vari ordini e gradi delle scuole
    statali e private, in servizio, in pensione o in attesa
    di nomina iscritti.
    Lo SNADIR ha sede in Modica in via Sacro Cuore n. 87. La
    variazione della sede sociale nell’ambito del Comune di
    Modica non costituirˆ variazione del presente Statuto.

    Scopi

    Art.2) Lo SNADIR si propone di tutelare, valorizzare e
    far progredire le condizioni professionali dei docenti di
    religione e di tutelare i lori interessi giuridici, sociali
    e di lavoro, nonché di contribuire allo sviluppo
    della politica scolastica e del sistema di istruzione.

    Attività

    Art.3) Lo SNADIR persegue gli scopi di cui all’articolo
    2 attraverso adeguate proposte politiche e sindacali, specifiche
    attività di contrattazione, legittime azioni di pressione
    verso le controparti, particolari federazioni con altri
    organismi sindacali o professionali ed appropriate attivitàˆ
    di patronato e quant’altro deciderˆ il Congresso nazionale.

    Durata

    Art.4) Il SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO DEGLI INSEGNANTI
    DI RELIGIONE è a tempo indeterminato.

    I soci

    Art.5) I soci possono essere tutti coloro che presentino
    le caratteristiche indicate nell’articolo 1. Per essere
    ammessi come tali devono versare una quota sociale il cui
    ammontare è stabilito dal Congresso nazionale.
    Tutti i soci devono partecipare attivamente alle iniziative
    del sindacato nelle forme stabilite dal presente Statuto
    e dal Regolamento attuativo. L’attività dei soci
    non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal
    beneficiario della stessa.
    L’iscrizione al sindacato e la riscossione della quota associativa
    si intendono tacitamente rinnovate per l’anno successivo
    – anche in caso di variazione dell’importo della quota a
    seguito di deliberazione del Congresso nazionale, da notificarsi
    con i mezzi che il sindacato riterrà più opportuni
    entro il trenta (30) settembre – ove non vengano formalmente
    revocate dal socio mediante comunicazione scritta alla segreteria
    nazionale.
    La qualità di socio si perde:
    a) per dimissioni;
    b) per morosità;
    c) per radiazione.
    A carico dei soci potranno essere adottati i seguenti provvedimenti
    disciplinari:
    a) l’ammonizione;
    b) la sospensione dagli incarichi sociali per tempo indeterminato;
    c) l’espulsione dal sindacato.
    Tali sanzioni disciplinari vengono deliberate dalla segreteria
    nazionale.

    Organi statutari

    Art.6) Gli organi dello SNADIR sono:
    – il congresso provinciale;
    – la segreteria provinciale;
    – il congresso nazionale;
    – il collegio nazionale dei probiviri;
    – la segreteria nazionale.

    Il congresso provinciale

    Art.7) Il congresso provinciale è l’assemblea dei
    soci dello SNADIR della provincia.
    Il congresso provinciale si pronuncia sulla situazione della
    categoria e sull’azione svolta dal sindacato; definisce
    linee programmatiche, piattaforme rivendicative e forme
    di mobilitazione in modo da costituire un orientamento generale
    per l’attività degli organi dello SNADIR a livello
    provinciale, regionale e nazionale; compila ed approva il
    regolamento congressuale provinciale; elegge i delegati
    provinciali al congresso nazionale; elegge la segreteria
    provinciale e ne valuta l’operato.

    La segreteria provinciale

    Art.8) La segreteria provinciale è l’espressione
    del congresso provinciale presso gli organismi nazionali
    e rappresenta lo SNADIR presso gli organismi provinciali.
    Dà attuazione alle deliberazioni del congresso provinciale
    e degli organi regionali e nazionali; svolge attività
    di contrattazione decentrata e di patronato; approva il
    bilancio preventivo e consuntivo; redige e conserva su appositi
    registri i verbali delle riunioni degli organi provinciali,
    la contabilità di bilancio e l’elenco dei beni patrimoniali
    disponibili a livello provinciale; elegge al suo interno
    un segretario coordinatore, responsabile della funzione
    di rappresentanza della segreteria provinciale, il quale
    fa parte di diritto del congresso nazionale.

    Particolari deleghe

    Art.9) Qualora ragioni di opportunità lo consentano,
    la segreteria nazionale può costituire segreterie
    provinciali con funzioni di segreteria regionale. Tali segreterie
    avranno la funzione di coordinamento dell’attività
    sindacale a livello regionale; rappresentano lo SNADIR presso
    gli organismi regionali.
    Può essere convocato il congresso regionale.
    Esso si pronuncia sulla situazione della categoria e sull’azione
    svolta dal sindacato; definisce linee programmatiche, piattaforme
    rivendicative e forme di mobilitazione in modo da costituire
    un orientamento generale a carattere consultivo per l’attività
    degli organi dello SNADIR.

    Il congresso nazionale

    Art.10) Partecipano al congresso nazionale:
    – il segretario nazionale;
    – i membri della segreteria nazionale;
    – i delegati eletti dai congressi provinciali;
    – i segretari provinciali o i delegati provinciali;
    – i coordinatori regionali;
    – i soci fondatori regolarmente iscritti allo SNADIR.
    Il congresso nazionale si pronuncia sulla situazione della
    categoria e sull’azione svolta dal sindacato; compila ed
    approva il regolamento congressuale nazionale; definisce
    linee programmatiche, piattaforme rivendicative e forme
    di mobilitazione in modo da costituire un orientamento generale
    per l’attività degli organi dello SNADIR a livello
    nazionale; stabilisce l’importo della quota associativa
    e la percentuale della quota da distribuire annualmente
    a ciascuna sezione provinciale; elegge il segretario nazionale
    e la segreteria nazionale; elegge il collegio nazionale
    dei probiviri.

    Il collegio nazionale dei probiviri

    Art.11) Il collegio dei probiviri è composto da
    tre (3) membri effettivi e da due (2) supplenti, eletti
    dal congresso nazionale.
    Il collegio dei probiviri elegge nel proprio seno un Presidente.
    Al collegio dei probiviri spetta il giudizio, previo ricorso,
    sulla conformità allo statuto degli atti adottati
    dallo SNADIR. Esso esamina e compone altresì le controversie
    che dovessero insorgere tra organi del sindacato. Le decisioni
    sono inappellabili.
    Le altre competenze del collegio dei probiviri e le modalità
    di funzionamento sono demandate ad un apposito regolamento
    adottato dal congresso nazionale.

    La segreteria nazionale

    Art.12) La segreteria nazionale, organo direttivo, è
    l’espressione del congresso nazionale ed ha funzione di
    rappresentanza generale dello SNADIR.
    E’ composta dal segretario nazionale e da non più
    di dieci (10) soci, eletti fra i membri del congresso nazionale.

    La segreteria nazionale:
    a) dà attuazione alle deliberazioni del congresso
    nazionale;
    b) svolge attività di contrattazione generale e di
    patronato;
    c) approva il bilancio preventivo e consuntivo;
    d) redige e conserva su appositi registri i verbali delle
    riunioni degli organi nazionali, la contabilità di
    bilancio e l’elenco dei beni patrimoniali disponibili a
    livello nazionale;
    e) delibera, nelle more della costituzione di segreterie
    provinciali, in via d’urgenza, l’ammissione di nuovi soci
    e la decadenza degli stessi;
    f) ratifica o meno, ferma restando in ogni caso la loro
    efficacia giuridica, gli atti compiuti in via d’urgenza
    dal segretario nazionale;
    g) delega all’occorrenza i propri poteri a uno o pi
    componenti della segretaria nazionale, fissando i limiti
    delle deleghe;
    h) aggiorna all’inizio dell’anno, o quando ne ravvisa la
    necessità, l’elenco dei soci che fanno parte del
    sindacato;
    i) elegge al suo interno tre vice segretari nazionali;
    j) elegge al suo interno un tesoriere responsabile dell’attività
    finanziaria del sindacato;
    k) delibera, ove lo ritenga necessario, l’istituzione di
    segreterie zonali (sub provinciali) fissandone i compiti
    con appositi regolamenti all’uopo emanati; il segretario
    zonale farà parte di diritto della segreteria provinciale;

    l) delibera l’istituzione di centro-studi, centri autonomi
    di assistenza fiscale e di patronati;
    m) convoca gli organismi provinciali; nelle more della convocazione
    del primo congresso provinciale elegge il segretario ed
    il tesoriere provinciali; il segretario ed il tesoriere
    così eletti resteranno in carica fino all’elezione
    di tali organi da parte del congresso provinciale;
    n) compie quant’altro le viene demandato dal presente Statuto.

    Il segretario nazionale

    Art.13) Il segretario nazionale:
    a) ha la rappresentanza legale del sindacato sia in campo
    negoziale che giudiziale ed amministrativo;
    b) in caso di urgenza compie tutti gli atti che ritiene
    necessari, comprese le azioni da promuovere o da sostenere
    in giudizio e le azioni di natura conservativa o esecutiva;
    c) può delegare con atto formale avente anche rilevanza
    esterna, alcuni suoi compiti al vice segretario o ad altro
    membro della segreteria nazionale;
    d) convoca e presiede le riunioni del congresso nazionale
    e della segreteria nazionale;
    e) promuove, dirige e coordina l’attività del sindacato
    con la collaborazione della segreteria nazionale;
    f) può compiere in qualsiasi momento verifiche alla
    cassa in presenza del tesoriere;
    g) compie quant’altro previsto nel presente statuto.

    Il tesoriere

    Art.14) Il tesoriere è responsabile solidalmente
    col segretario nazionale dell’attività finanziaria
    del sindacato; tiene i libri contabili; prepara lo stato
    di previsione e il bilancio consuntivo nonché lo
    stato patrimoniale da sottoporre alla segreteria nazionale;
    provvede all’esazione delle quote dei soci e delle entrate
    in genere, nonché ai pagamenti e alle spese necessarie,
    previa autorizzazione del segretario nazionale o di un suo
    delegato.

    Le sezioni provinciali

    Art.15) Le sezioni provinciali dello SNADIR sono, dal punto
    di vista amministrativo e patrimoniale, autonome, entità
    distinte tra loro e dal Sindacato Nazionale e dai suoi organi
    periferici. Pertanto, il SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO DEGLI
    INSEGNANTI DI RELIGIONE, nella sua struttura nazionale e
    i suoi organi nazionali non rispondono della gestione amministrativa
    delle sedi provinciali, le quali restano le sole responsabili
    dei loro impegni economici, salvo il caso in cui vi sia
    stata una preventiva autorizzazione per iscritto della segreteria
    nazionale.

    Delegati d’Istituto

    Art.16) I delegati d’Istituto sono nominati dalla segreteria
    provinciale o, dove manca, dalla segreteria regionale o
    nazionale.
    Svolgono attività di contrattazione decentrata, seguendo
    le direttive della segreteria nazionale.

    Le cariche

    Art.17) Le cariche negli organismi statutari sono elettive
    e durano tre (3) anni. Hanno diritto di voto tutti i soci
    dello SNADIR. Le elezioni sono organizzate dalla segreteria
    di competenza e si svolgono con votazioni dirette o segrete.
    Tutte le cariche sono esercitate a titolo gratuito. E’ consentito
    soltanto il rimborso delle spese vive.

    Le risorse finanziarie e patrimoniali

    Art.18) Il patrimonio del sindacato è costituito
    da:
    a) le quote versate periodicamente dai soci;
    b) eventuali lasciti e donazioni;
    c) contributi provenienti da privati e da enti pubblici;
    d) eventuali acquisti effettuati con proprie disponibilità;
    e) i corrispettivi dei costi per i servizi resi in rapporto
    di convenzione;
    f) i redditi del patrimonio medesimo.
    Le quote associative non sono rivalutabili e sono intrasmissibili
    sia per atto tra vivi che mortis causa.
    Le risorse finanziarie e patrimoniali dello SNADIR sono
    amministrate dalla segreteria nazionale e da quelle provinciali.
    Ogni segreteria è responsabile in solido della gestione
    economica di sua competenza.
    L’anno sociale e l’esercizio finanziario si aprono il 1°
    gennaio e si chiudono il 31 dicembre. Il bilancio preventivo
    e quello consuntivo sono redatti per capitoli e con criteri
    analitici.
    Durante la vita del Sindacato è preclusa la distribuzione,
    anche indiretta, di utili o avanzi di gestione, nonché
    di fondi, riserve o capitale, salvo che la destinazione
    o la distribuzione non siano imposte dalla legge.

    Gli organismi nazionali

    Art.19) Fino alla convocazione del primo congresso nazionale
    la segreteria nazionale può completare la propria
    composizione mediante la cooptazione dei membri mancanti.

    Modifiche dello Statuto

    Art.20) Le modifiche del presente statuto saranno deliberate,
    su proposta della segreteria nazionale, dal congresso nazionale
    con la maggioranza dei due terzi (2/3) dei suoi componenti
    presenti.

    Scioglimento del sindacato

    Art.21) Lo scioglimento del sindacato può essere
    deliberato dal congresso nazionale a maggioranza dei due
    terzi (2/3) dei suoi componenti presenti.
    Esaurita la liquidazione, la destinazione del patrimonio
    residuo avverrà, sentito l’organismo di controllo
    preposto per legge, a favore di altra associazione che persegua
    finalità analoghe ovvero a fini di pubblica utilità,
    fatta salva diversa destinazione imposta dalla legge.

    Rinvio a norme generali

    Art.22) Per quanto non disciplinato dal presente statuto
    valgono le norme del diritto civile relative alle associazioni.

  • susanna_non_di_panna.htm

    SUSANNA
    NON DI PANNA.


     (Un’elegantissima
    guerriera: Susan George).

    Di: Maria de falco Marotta& E. Marotta.


     


    Nelle
    varie sezioni di Fondamenta-
    Venezia Citt di Lettori
    , un laboratorio permanente
    sulla lettura, promosso dall’Assessorato alla Cultura e
    Spettacolo e ideato con molto anticipo sui temi “caldi”
    che poi divengono tormentoni comuni, dallo scrittore Daniele
    Del Giudice, sostenuto da un pregevole comitato scientifico,
    dal 1999, ogni anno( a giugno) nell’accogliente Campo s.
    Angelo, personalit di rilievo internazionale si confrontano
    sui nuovi modi d’analisi interdisciplinare(scientifica,
    teologica, letteraria, economica.)dei velocissimi cambiamenti
    d’oggi, dalle forme dell’immaginare e dell’agire, delle
    ininterrotte emergenze sociali, politiche e geopolitiche.


    Ed oggi quali sono le emergenze che ci
    affliggono?


    La globalizzazione, la guerra, la presenza
    di religioni che, difficilmente, riescono a capirsi, la
    moralit degli scienziati, il pensiero unico, gli aggiustamenti
    strutturali, il debito dei paesi poveri, il volontariato,
    come forma di nuova idiozia, alla maniera di Dostojeskj.


    A Fondamenta, nella serie Nel conflitto, si sono alternati uomini e donne che hanno spiattellato
    in faccia i pericoli che incombono sull’umanit, in modo
    che nessuno possa dire che il potere(
    economico, politico, religioso.) ci sta conducendo come
    pecore al macello o all’apocalisse finale.


    Tra questi, una che le canta senza peli
    sulla lingua Susan George, una nostra “vecchia” amica.
    Magari, proprio per dirla fuori dai denti, per vendere pi
    libri che tradotti in 12 lingue vanno a ruba, specie tra
    i pi giovani, essendo da sempre considerata una portabandiera
    dell’antiglobalizzazione( e guai a dirle di no- global,
    lo prende come un’offesa). Ma seriamente.


    Studiosa di fama internazionale, nata
    negli Stati Uniti e dal 1970 vive in Francia. Ha studiato
    presso lo Smith College (Mass.), la Sorbona e la Scuola
    di Alti Studi di Scienze Sociali dell’Universit di Parigi.

    Attualmente Direttore associato del Transnational Institute
    di Amsterdam e Presidente dell’Osservatorio sulla
    Globalizzazione di Parigi.

    E’ anche membro di direzione del Cercle Condorcet, di Les
    Amis du Monde Diplomatique e del Centre International Pierre
    Mendes France, della North-South Round table della Societ
    per lo Sviluppo Internazionale e attiva nel Forum Internazionale
    sulla Globalizzazione.

    Ha collaborato anche con numerose Agenzie delle Nazioni
    Unite e Federazioni Sindacali Internazionali, cos come,
    in molti paesi, con diverse Organizzazioni Non Governative
    ambientaliste e di sviluppo.


    E’ un vero ciclone quando parla, ti travolge
    e l’impressione che ti fa quella di vederla a mo’ di Giovanna
    d’Arco con la spada in pugno per difendere il popolo dagli
    imbrogli dell’economia.


    DOMANDA:
    perch ce l’hai a morte con il Wto?


    RISPOSTA:
    L’organizzazione mondiale del commercio l’unica istituzione
    transnazionale a essere dotata di un potere coercitivo,
    grazie al suo Organo di regolazione delle controversie.
    Per il Wto il commercio un valore supremo, pi importante
    di qualsiasi altra considerazione politica, culturale, sanitaria
    o ecologica. una delle istituzioni che dettano legge nel
    mondo, insieme al Fondo monetario internazionale e alla
    Banca mondiale. La sconfitta di Seattle ha solo rallentato
    le sue ambizioni di trasformare l’intero pianeta in una
    merce.


    DOMANDA:
    spesso dici che il Wto un pericolo per la democrazia:
    in che senso?


    RISPOSTA:
    Il Wto un’organizzazione rivolta a una sempre maggiore
    liberalizzazione di molte aree, non solo merci, ma anche
    servizi, inclusi servizi pubblici cio educazione, sanit,
    cultura, ambiente, acqua e altre necessit primarie. Il
    suo campo d’azione comprende anche la propriet intellettuale
    e la possibilit di brevettare le forme di vita. Quindi
    va molto pi in l di qualunque altro organismo internazionale,
    particolarmente per le nazioni al Nord del mondo. Noi per
    non siamo mai stati soggetti della Banca Mondiale e del
    Fondo monetario internazionale come lo sono stati per anni
    al Sud del mondo. Non ci siamo abituati. Il Wto ha un meccanismo,
    una sorta di corpo risolutorio delle dispute, una specie
    di Corte suprema che gli permette di emanare decisioni vincolanti
    e poi di farle rispettare. Questo organismo non democratico.
    Le decisioni vengono prese tramite il consenso, ma sono
    normalmente Stati Uniti, Canada, Europa e Giappone che si
    accordano mentre gli altri si devono adeguare. I cittadini
    e i loro rappresentanti non possono pronunciarsi sugli accordi
    che vengono assunti dai rappresentanti del mercato. Potrei
    andare avanti a lungo, ma queste sono le cose per cui molti
    pensano che il Wto sia molto pericoloso e da tenere d’occhio.


    DOMANDA:
    a Porte Alegre era presente la Banca Mondiale: non stato
    un buon segno?


    RISPOSTA:
    Non c’ assolutamente nessuna relazione tra la Banca
    mondiale e Porto Alegre. A Porto Alegre, c’erano dei delegati
    della Banca mondiale, ma ci non significa affatto nulla
    per i Social Forum. Quella della Bm gente che non ha nulla
    a che fare con gli obiettivi dei Social Forum, e la loro
    presenza non ha significato nulla riguardo all’approvazione
    degli indirizzi della Bm da parte dei Forum. Il microcredito
    stato seriamente minacciato per i fallimenti della Grameen
    Bank che si dimostrato non essere un sistema utile per
    la gente povera. Un apparato utile che i poveri prendano
    da soli pi potere e non limitatamente che siano in grado
    di mettere in piedi dei piccoli commerci. E Porto Alegre
    ha avuto senso proprio nel dare il potere alla gente di
    appropriarsi della propria vita, raggiungendo il potere
    politico. Possono questi organismi cambiare le loro politiche
    ed essere pi umanitari? Hanno avuto un sacco di tempo per
    farlo. Sono almeno 25 anni che vengono rivolte loro critiche
    rispetto all’aggiustamento strutturale. Se avessero voluto
    cambiare penso che l’avrebbero gi fatto. Non sta accadendo,
    anche se continuano a dire "Adesso cambiamo".
    Sono ormai 25 anni che studio la Banca mondiale. Si modifica
    sempre, ma sfortunatamente non arriva mai a un reale rispetto
    dei propri indirizzi. Cos adesso coinvolgono sempre pi
    Ong quando definiscono gli orientamenti, ma dietro alla
    Banca vi in realt il Tesoro americano. Il potere della
    Banca non muter mai. Invece il Fondo monetario internazionale
    non ha neanche artefatto il cambiamento. Si 
    crede ancora che l’aggiustamento strutturale sia
    l’unica politica percorribile. Ma questa ha distrutto l’Argentina
    e se non si trovano rimedi immediati, altri paesi seguiranno.
    Credo che non ci sia speranza che l’Fmi cambi la sua politica.

    DOMANDA: continui
    ad affermare che la globalizzazione non unisce ma divide.
    Non un eccesso della tua politica?


    RISPOSTA:
    Globalizzazione una parola che d l’impressione che
    tutti ci si tenga per mano, ma ci assolutamente errato
    ed erroneo.

    All’insegna della parola d’ordine: Globalizzazione!,
    si sono generati conflitti insanabili che purtroppo non
    sono episodi isolati o circoscritti., ma sono patrimonio
    e risultato di una politica economica ben precisa, di un
    progetto ben accurato di progressivo arricchimento degli
    stati pi ricchi a scapito degli stati pi deboli e poveri
    del sud del mondo. Poteri e politiche che seguono il denaro,
    privatizzazioni, investimenti che non generano sviluppo:
    sono solo alcuni dei nomi all’insegna dei quali si inneggia
    alla globalizzazione. Ma quale? Questi non sono propriamente
    significati che tutti condividono. Tanto perch si rifletta
    su dati concreti, eccone alcuni:

     – 800 milioni
    di persone al mondo soffrono la fame: questo il dato confermato
    dalla conferenza organizzata dalla FAO ultimamente a Roma,
    dove alcuno degli Stati pi potenti era presente, n ha
    esposto un qualche progetto per migliorare la situazione
    sul pianeta. La Francia, ad esempio, ha scelto di non parlarne.

    – 28.000 sono i dollari al minuto che l’Africa sud sahariana
    paga di interesse sul debito contratto con le potenze economiche
    mondiali.

    – 1,5 miliardi di dollari vengono quotidianamente cambiati
    nel mondo, ma nulla di tutto questo viene utilizzato per
    incrementare la produttivit, quella vera, quella che crea
    posti di lavoro, che fa vivere famiglie intere, garantendo
    loro la speranza di un futuro. Sono, al contrario, soldi
    che vengono usati soprattutto a fini di speculazione. Tra
    l’altro, non un segreto che alcune fondazioni hanno speso
    centinaia di milioni di dollari affinch si arrivasse a
    pensare come pensiamo ora.( il famoso pensiero unico). con
    la precisa volont di imporre i loro significati che, alla
    fine, inevitabilmente sono diventati i nostri significati(
    ma allora, quali sono i significati condivisi???).

    Questo globalizzazione: la creazione di una realt di
    esclusione, di una indifferenza generalizzata, di un mondo
    disuguale, un’autocelebrazione delle potenze pi forti che
    di globale hanno solo i loro interessi particolari.


    DOMANDA:
    tutti sono convinti che l’11 settembre 2002 abbia provocato
    un ripensamento sulle politiche economiche. Cosa ne pensi?


    RISPOSTA:
    . nemmeno l’11 settembre stato uno shock sufficiente
    a convincere l’Occidente a cambiare politica.


    L’arricchimento, anche se ufficialmente
    si afferma che l’obiettivo l’inclusione di tutti, un
    fine condiviso da gran parte degli individui…


    DOMANDA:
    ci vuol dire che noi occidentali( in maggior parte), siamo
    complici del sistema che hai delineato, perch ne godiamo
    i benefici…


    RISPOSTA:
    Studi delle Nazioni Unite hanno dimostrato che l’85%
    delle persone vivono in societ in cui crescono le disuguaglianze.
    Un altro studio ha dimostrato che negli anni di Reagan,
    dall’80 all’89, il 20% pi ricco della popolazione americana
    ha migliorato la sua condizione economica, ma il restante
    80% l’ha peggiorata. Inasprendo man mano che ci si volgeva
    verso il basso in classifica.


    DOMANDA:
    non capisco per  il
    consenso quasi generale per queste politiche.


    RISPOSTA:
    Il fatto che in atto da decenni un’offensiva ideologica
    massiccia, finanziata da Fondazioni e istituzioni private,
    che passa attraverso i media, ma anche l’editoria, l’universit,
    i programma pubblici, che riuscita ad imporre una particolare
    visione del mondo. Nel ’50 studiosi ed esponenti politici
    erano tutti keinesiani, o socialisti, o marxisti, e oggi
    sono tutti liberisti. Questo non frutto del caso, stato
    razionalmente costruito, producendo il pensiero
    unico
    cui, secondo la statista Margaret Thatcher "non
    vi sono alternative". Invece di alternative ce ne sono
    centinaia.


    DOMANDA:
    qualche esempio?


    RISPOSTA: si pu proporre per il Nord del mondo, l’imposizione
    di tasse globali sul reddito e sulle transazioni finanziarie,
    per sostenere progetti di sviluppo nel Sud. Poi ci sono spazi
    crescenti per alleanze economiche in tutto il mondo – all’insegna
    della democrazia e dell’autogestione – fra contadini, piccole
    imprese, organizzazioni non governative, intellettuali. E
    in Europa possiamo fare pressioni sui singoli stati per avviare
    politiche diverse: il movimento per la globalizzazione della
    solidariet si rafforzato in questi anni. Il problema
    il tempo che ci vuole per tutto questo. Un tempo immenso.

     Ma noi non
    ci fermiamo e continueremo a lottare, in nome dell’umanit.

  • S_P_2_Convir_2000.htm

    2
    CONVIR 2000

    Per
    una professionalit Idr da riconoscere

    30
    OTTOBRE 2000

    STAR
    HOTEL TERMINUS – NAPOLI

     

    Scheda
    di iscrizione e di prenotazione
    da inviare entro il 27 ottobre 2000 (anche tramite fax)
    a
    SNADIR – Segreteria Provinciale
    via Cesare Rossaroll, 174 – 80139 NAPOLI
    tel./fax 081/440733

    __/__ sottoscritt__ _________________________________ nat__
    a ________________________ il ___________, residente in
    via____________________ Citt _______________________ c.a.p.
    _________ tel. ____/ ___________ 

    comunic__

    a codesta segreteria
    che parteciper al 2 Convir 2000 sul tema “Per una professionalit
    Idr da riconoscere” che si terr il 30 ottobre 2000 presso
    lo Star Hotel Terminus – Napoli.

    Garanzia di riservatezza. Il trattamento
    dei dati personali che La riguardano viene svolto nell’ambito
    della banca dati elettronica dello SNADIR e dell’ADR nel
    rispetto di quanto stabilito dalla legge 675/96 sulla tutela
    dei dati personali. Il trattamento dei dati personali, di
    cui Le garantiamo la massima riservatezza, effettuato,
    salvo divieto espresso per iscritto degli interessati, per
    le proprie attivit istituzionali ivi comprese la comunicazione,
    l’informazione e la promozione, nonch per eseguire obblighi
    di legge. I Suoi dati non saranno comunicati o diffusi a
    terzi e per essi Lei potr chiedere, in qualsiasi momento,
    la modifica o la cancellazione scrivendo a ADR – Responsabile
    trattamento banca dati – via Risorgimento, 161/A – 97105
    MODICA (RG).

    Data, _______________                                                                                    
    ______________________ 

    Firma leggibile
    per esteso

  • S_P_2_Convir_2001.htm


    CONVIR
    2001



    Insegnanti di religione:



    professionisti in attesa dello
    stato giuridico



    30
    NOVEMBRE 2001



    TEATRO
    POLITEAMA – NAPOLI



    Scheda
    di iscrizione e di prenotazione

    da inviare entro il 26 novembre 2001 ( anche tramite fax o
    e-mail ) a

    SNADIR – Segreteria Provinciale

    via Cesare Rossaroll, 174 – 80139 NAPOLI

    tel./fax 081/440733 – e-mail snadir.napoli@snadir.it 







    __/__ sottoscritt__ ______________________________________
    nat__ il ______________ a _____________________ , residente
    in via___________________________________ Citt _______________________
    c.a.p. _________ tel. ____/ ___________ 


    comunica


    a codesta segreteria
    che parteciper al Convir 2001 sul tema “Insegnanti di
    religione: professionisti in attesa dello stato giuridico
    "
    che si terr il 30 novembre 2001 presso il Teatro Politeama
    – Napoli.





    N.B. Si prega di scrivere i propri dati a stampatello ed
    in modo leggibile




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    dati personali che La riguardano viene svolto nell’ambito
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    personali. Il trattamento dei dati personali, di cui Le garantiamo
    la massima riservatezza, effettuato, salvo divieto espresso
    per iscritto degli interessati, per le proprie attivit istituzionali
    ivi comprese la comunicazione, l’informazione e la promozione,
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    161/A – 97105 MODICA (RG).




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    ______________________ 

    Firma leggibile per esteso


     


     


  • S_P_Convir_09_12_2002.htm

    SCHEDA
    DI ADESIONE
    da inviare entro il 5 dicembre 2002
    (anche tramite fax) a
    SNADIR – Segreteria Provinciale
    via Cesare Rossarol, 174 – Napoli
    tel./fax 081 440733 – e-mail: snadir.na@snadir.it

    5° CONVIR
    2002

    Docenti di
    religione:

    Insegnanti … tra gli altri

    9 dicembre 2002
    Centro Sociale ”Salerno Solidale spa”
    – Salerno

    __/__ sottoscritt__ ___________________________
    nat__ a ________________________ il ___________, residente
    in via _____________________ Città ________________
    c.a.p. _________ tel. ____/ ___________
    comunica
    a codesta segreteria che parteciperà al 5° Convir
    2002 sul tema "Docenti di religione: Insegnanti
    … tra gli altri
    " che si terrà il 9 dicembre
    2002 presso il Centro Sociale ”Salerno Solidale spa”
    – Salerno.

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    della banca dati elettronica dello SNADIR e dell’ADR nel
    rispetto di quanto stabilito dalla legge 675/96 sulla tutela
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    comunicati o diffusi a terzi e per essi Lei potrà
    chiedere, in qualsiasi momento, la modifica o la cancellazione
    scrivendo a ADR – Responsabile trattamento banca dati –
    via Sacro Cuore, 87 – 97105 MODICA (RG).

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