Categoria: Sezione Fittizia

  • lavoricommissioneristretta.htm

    Lavori commissione ristretta
    – VII Commissione Istruzione del Senato


    Relatore Sen. Mario Occhipinti


     


    Il 21 luglio 1998 la VII Commissione Istruzione
    del Senato ha ripreso l’esame congiunto dei disegni di legge
    nn.662-703-1376-1411-2965. Pubblichiamo il resoconto
    sommario della seduta.


    IN SEDE REFERENTE


    (662) SPECCHIA ed altri: Norme in
    materia di stato giuridico degli insegnanti della religione
    cattolica


    (703) MONTICONE e CASTELLANI Pierluigi:
    Norme in materia di stato giuridico degli insegnanti della
    religione cattolica


    (1376) FUMAGALLI CARULLI ed altri:
    Norme sullo stato giuridico e sul reclutamento dei docenti
    di religione cattolica


    (1411) MINARDO ed altri: Nuova disciplina
    sullo stato giuridico e sul reclutamento dei docenti di
    religione cattolica


    (2965) COSTA: Norme in materia di
    stato giuridico degli insegnanti di religione
    (Seguito
    dell’esame congiunto e rinvio)


    Riprende l’esame congiunto, sospeso nella
    seduta antimeridiana del 24 marzo scorso.


    Il PRESIDENTE invita il relatore Occhipinti
    a dar conto dei lavori del Comitato ristretto.


    Il relatore OCCHIPINTI ricorda che il Comitato
    ristretto si è riunito più volte, per procedere
    allo svolgimento delle audizioni richieste e successivamente
    per la redazione di un testo unificato. Il proficuo confronto
    sviluppatosi in tale sede ha condotto in prossimità
    della conclusione dei lavori; da ultimo, tuttavia, un Gruppo
    parlamentare ha chiesto la rimessione dell’esame alla sede
    plenaria e conseguentemente il Comitato ristretto ha avuto
    fine. D’altra parte, egli ritiene che il testo già
    predisposto in seno al Comitato ristretto sia un utile termine
    di riferimento e pertanto lo presenta alla Commissione come
    proprio testo, proponendo di assumerlo quale testo base.


    Il PRESIDENTE, preso atto di tali comunicazioni,
    avverte che il testo unificato del relatore sarà
    pubblicato in allegato al resoconto dei lavori della seduta.


    Il seguito dell’esame congiunto è
    quindi rinviato.


    La seduta termina alle ore 15,20.

  • Lazio_avviso.htm

    Candidati Scuola dell’infanzia
    ed elementare

    Prove orali: pubblicato il calendario delle
    convocazioni per il periodo 13 – 30 luglio 2004 (iniziale
    del cognome dalla V a Fraternali Rita), presso l’IPSIA
    "De Amicis", Via Galvani 6, Roma. In seguito
    sarà pubblicato il calendario delle successive
    convocazioni per le prove orali, che termineranno il 21
    settembre.
    Per ulteriori informazioni, rivolgersi all’Ufficio VII
    della Direzione Generale in Via Pianciani 32, Roma – tel.
    0677206465.

  • Lazio_primaria_inf_dati_perc.htm

    Regione
    Lazio – Concorso IdR
    Scuola Primaria e dell’Infanzia

    • Candidati
      presenti alla prova scritta n. 1054
    • Candidati
      ammessi alla prova orale n. 1005
    • Candidati NON
      ammessi alla prova orale n. 49 (4,65%)

  • Lazio_secondaria_dati_perc.htm

    Regione
    Lazio – Concorso IdR
    Scuola Secondaria di 1° e 2° grado

    • Candidati
      presenti alla prova scritta n. 916
    • Candidati
      ammessi alla prova orale n. 890
    • Candidati NON
      ammessi alla prova orale n. 26 (2,84%)

  • la_legislatura_è_finita.htm

    La legislatura
    finita, ma…


    OTTERREMO LO STATO
    GIURIDICO


    Intervista con il
    segretario nazionale Ruscica


    Questa
    legislatura terminata prima che riuscisse a deliberare
    lo stato giuridico degli Idr: sar dunque la prossima a
    dovere dare una risposta positiva e concreta alle aspettative
    dei 24.000 docenti di religione sullo stato giuridico. 

    In questa attesa, per, viene spontaneo chiedersi se il
    lavoro sin qui svolto con tenacia e determinazione non sia
    andato perduto; su questo punto e sui principali temi del
    dibattito sulle legittime aspettative degli Idr, abbiamo
    intervistato il segretario nazionale dello SNADIR Prof.
    Orazio Ruscica:
    Il dialogo serrato con i parlamentari
    della precedente legislatura ha, senza dubbio, sortito l’effetto
    di affrontare in modo serio ed approfondito la legittimit
    dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole
    statali in quanto insegnamento culturale e non catechistico.
    Un risultato molto importante che consente adesso di basare
    la discussione sull’insegnamento della religione cattolica
    sul concetto che esso “dentro” la scuola e si sviluppa
    secondo le stesse finalit della scuola, allo scopo di permettere
    allo studente di apprendere e gestire “conoscenze, competenze
    e capacit” dei contenuti essenziali del cristianesimo e
    delle sue espressioni pi significative, in dialogo con
    le altre confessioni cristiane e con le altre religioni:
    un insegnamento
    – conclude Ruscica – che al servizio
    degli studenti, delle famiglie e della scuola italiana ed
    europea
    “. 

    Su queste precisazioni anche due autorevoli esponenti dei
    diesse (l’On.le Massimo D’Alema e il sen. Gavino Angius
    nel settembre del 1999) hanno espresso una opinione molto
    positiva; in particolare il senatore Angius ha detto: “E’
    evidente che se l’ora di religione non catechismo ma tutte
    le cose che Ruscica espone, i motivi di accordo e di collaborazione
    sono molti”.

    Se, grazie a queste dichiarazioni, appare pi vicino
    il momento in cui sar possibile eliminare la condizione
    di precariato in cui si trovano i docenti di religione,
    nel pieno rispetto degli accordi concordatari, rimane comunque
    il problema di un diffuso ostruzionismo che rallenta sensibilmente
    i tempi di attuazione dei programmi degli Idr: ad esempio,
    lo Stato giuridico stato approvato dal Senato in modo
    notevolmente diverso da quello che era stato elaborato dalla
    commissione ristretta.
    Il perch – afferma
    il Prof. Ruscica – da ricercare nell’ostinazione dell’ala
    pi a sinistra dei diesse (quella vicina alla Cgil) e nell’aver
    permesso che questi parlamentari fungessero da ago della
    bilancia. Fino a dicembre del 1999, infatti, in commissione
    istruzione del senato vi era una maggioranza trasversale
    che permetteva alle forze di centro ed alla sinistra riformista
    (legata all’identit e ai valori del socialismo europeo)
    di proseguire l’iter della discussione su un binario equilibrato.
    In commissione la maggioranza era a favore di un giusto
    stato giuridico degli Idr: 12 a favore ed 11 contro. Tra
    i favorevoli – ovviamente – il senatore Occhipinti, relatore
    del disegno di legge; la sua nomina a Sottosegretario di
    Stato ai Trasporti richiedeva la sostituzione dello stesso
    in commissione e nel compito di relatore del ddl sullo stato
    giuridico: ma nel gennaio del 2000 la sostituzione del sen.
    Occhipinti con il diessino Pappalardo fece sbilanciare la
    commissione sul versante degli oppositori (11 contro 12!).
    Voglio sottolineare come la precedente composizione della
    VII Commissione invece era riuscita, il 28 luglio 1999,
    con una maggioranza trasversale, ad approvare il disegno
    di legge Occhipinti quale testo di discussione. Da quel
    momento l’ala pi oltranzista dei diesse (senatore Biscardi
    e senatrice Pagano che in occasione del voto furono messi
    in metta minoranza) condurr una battaglia contro un giusto
    stato giuridico degli Idr, sfociata poi nell’approvazione
    del disegno di legge sullo stato giuridico che penalizza
    l’80% dei docenti di religione gi in servizio.


    Prioritari appaiono dunque degli interventi volti a cambiare
    la legge; a questo proposito, lo SNADIR si mosso attraverso
    molteplici linee d’azione: quali le principali?


    Il Prof. Ruscica ce ne ha illustrate tre, messe in atto
    dal luglio 2000: “1) una petizione popolare emendativa:
    sono state raccolte 100.000 firme consegnate il 29 novembre
    2000; 2) un convegno nazionale tenutosi a Napoli il 30 ottobre
    2000 cui hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario
    alla Pubblica Istruzione, On.le Giuseppe Gambale, e don
    Vittorio Bonati, responsabile settore Irc della Cei. In
    quell’occasione abbiamo presentato gli emendamenti indispensabili
    per salvaguardare le legittime aspettative dei docenti di
    religione; 3) il contatto continuo con i parlamentari (membri
    della commissione lavoro e segretari di partito): ci ha
    portato alla presentazione da parte dei parlamentari di
    circa 130 emendamenti, di cui la maggioranza si articola
    sulle richieste dallo Snadir
    “.

    Impegno continuo, dunque, eppure non si riusciti lo
    stesso a deliberare prima della fine della legislatura?

    Il problema di fondo non sta nel tipo o nella quantit
    di impegno profuso dallo SNADIR; anzi, a questo proposito
    c’ da dire che il nostro sindacato,
    – ribatte Ruscica
    per dimostrare la sua buona volont e per evitare
    irrigidimenti penalizzanti per tutti, ha perfino cercato
    di mediare tra le posizioni dei 24.000 Idr e quelle di una
    parte della sinistra arroccata su atteggiamenti di netto
    rifiuto, presentando alla
    commissione lavoro una interessante proposta basata su richieste
    notevolmente ammorbidite
    . Ma non c’ stato niente da
    fare! Le posizioni della controparte hanno continuato ad
    essere ingiustificatamente ed incomprensibilmente negative:
    ecco dove sta il fulcro del problema!
    “.

    La situazione degli Idr non comunque la stessa in tutta
    Italia, tant’ che la Provincia Autonoma di Trento ha approvato
    lo stato giuridico degli Idr: come valuta tale deliberazione?


    La legge deliberata della provincia di Trento ha tenuto
    conto delle legittime aspettative dei docenti di religione
    gi in servizio. Aspettative che lo Snadir ha pi volte
    presentato ai Deputati e Senatori del Parlamento italiano.
    L’approvazione delle norme della provincia autonoma ci conferma
    che lo Snadir si mosso nella giusta direzione. Il ricominciare
    una nuova fatica ci trova ancora pi pronti e caparbi. Appena
    sar insediato il nuovo Parlamento avvieremo con maggiore
    sollecitudine e determinazione le opportune iniziative per
    arrivare all’approvazione di un equilibrato stato giuridico
    dei docenti di religione.
    ” 

    Per concludere un quesito di scottante attualit: considerato
    che ci troviamo in periodo strettamente preelettorale e
    che il comportamento degli Idr, di fronte al voto, mai come
    adesso pu avere una doppia valenza, cio etica e pratica;
    di fronte dunque alla possibilit o meno per gli Idr di
    astenersi dal voto.
    L’astensionismo non appartiene
    alla tradizione cristiana. Certamente l’attuale campagna
    elettorale segnata da velenose delegittimazioni reciproche
    confonde e sconcerta l’elettorato. Occorre allora che i
    docenti di religione, ma anche ogni elettore cristiano,
    maturi la propria scelta nel quadro di una grande chiarezza
    di progetti politici in grado di affrontare e risolvere
    i problemi sociali che interessano tutti i cittadini: salute,
    casa, lavoro, salario familiare, accesso alla cultura, accesso
    alle informazioni. A questi va ad aggiungersi per gli Idr
    la questione dello stato giuridico. Ritengo che ogni insegnante
    di religione sia in grado di scegliere in modo autonomo
    chi debba rappresentarlo in Parlamento. In questi anni i
    nostri colleghi hanno dimostrato che non sono disponibili
    a dare deleghe in bianco a nessun parlamentare. Ritengo
    che qualsiasi interlocutore avremo in Parlamento dovr essere
    in grado di dare una risposta positiva ed equilibrata ai
    24.000 docenti di religione che attendono il giusto riconoscimento
    della loro professionalit. Certamente la prossima maggioranza
    parlamentare
    – continua il Prof. Ruscica – non potr
    non riconoscere uno stato giuridico che corrisponda alle
    legittime aspettative degli Idr, quali: 

    a) istituzione delle classi di concorso per l’insegnamento
    della religione nei vari ordini e gradi scolastici;

    b) nuove procedure per il reclutamento e l’abilitazione
    dei docenti di religione, che tenga conto dell’idoneit
    per impartire l’Irc;

    c) misure idonee per l’immissione in ruolo dei docenti di
    religione gi in servizio, basate sul riconoscimento della
    professionalit acquisita, che abbiano le seguenti caratteristiche:

    * corso abilitante riservato;

    * due anni di servizio come requisito per accedere al corso
    abilitante riservato;

    * titoli di qualificazione professionale cos come previsti
    dal DPR 751/85;

    * riconoscimento del servizio prestato ai fini della graduatoria
    finale del corso abilitante riservato;

    * inserimento nella graduatoria permanente ad esaurimento
    (come gi previsto per altri insegnamenti: legge 124/99)
    dei vincitori del corso abilitante riservato; 

    * compilazione della graduatoria permanente sulla base dei
    titoli culturali e dei titoli di servizio;

    * la nomina in ruolo del personale inserito nella graduatoria
    permanente in relazione del 70% dei posti disponibili ogni
    anno.

    Certo, bisogna dire che lo SNADIR ha il merito di aver posto
    all’attenzione del Governo, dei Parlamentari e delle organizzazioni
    sindacali la questione dello stato giuridico dei docenti
    di religione e di aver condotto da solo in questi 5 anni
    (soltanto nell’ultimo periodo si sono visto i soliti noti
    che cercavano di appropriarsi del merito) la lotta per il
    raggiungimento di questo obiettivo fino alla quasi approvazione.
    Mai si era arrivati a tanto!

    Ritengo per che subito dopo l’insediamento del nuovo Parlamento
    – conclude a questo punto il Prof. Ruscica – le organizzazioni
    sindacali effettivamente rappresentative dei docenti di
    religione (e tra queste lo Snadir con il 20% della categoria),
    si attivino attraverso un percorso comune per proporre una
    forte azione di mobilitazione a favore della categoria”.


    Rossella Sudano

  • la_scuola_dei_crediti.htm

    LA
    SCUOLA DEI "CREDITI"

    di Ernesto Soccavo

    I crediti

    I "crediti"
    che possono essere riconosciuti agli alunni al termine dell’anno
    scolastico sono: crediti formativi e crediti scolastici.

    I crediti formativi
    scaturiscono da esperienze "acquisite al di fuori
    della scuola di appartenenza, in ambiti e settori della
    societ civile legati alla formazione della persona ed alla
    crescita umana, civile e culturale …"
    (D.M. n.
    49 del 24 febbraio 2000).

    Tali esperienze devono
    essere documentate e coerenti con gli obiettivi educativi
    e formativi del tipo di corso cui si riferisce l’esame.

    Il credito scolastico
    (D.P.R. 23 luglio 1998 n.286), invece, consiste in un punteggio
    (massimo di 20 punti) attribuito a ciascun candidato. Esso
    scaturisce dalle votazioni assegnate per le singole discipline,
    utilizzando l’intera scala decimale di valutazione (O.M.
    n. 128 del 14 maggio 19991999 confermata dall’O.M. n.126
    del 20 aprile 2000), ed entra a far parte del voto finale
    complessivo d’esame.

    Con specifico riferimento
    al credito scolastico, l’i.r.c. si colloca in modo
    particolare per due motivi (art. 3 n.1 O.M. n.128/1999 confermata
    dall’O.M. n.126 del 20 aprile 2000) : il primo dato dalla
    valutazione, che, per tale insegnamento, espressa da un
    giudizio e non da un voto numerico, con la conseguente difficolt
    (ma, ovviamente, non impossibilit) ad inserirlo nel calcolo
    della media matematica; il secondo motivo si evidenzia nella
    stessa redazione dell’art. 3 nella quale si sceglie di staccare
    la questione i.r.c. dall’insieme delle altre discipline,
    specificandone la funzione valutativa nel successivo punto
    n.2.

    Dalla lettura dell’art.3
    punto n. 2 si deduce la volont dell’Amministrazione scolastica
    di affermare un principio generale circa l’I.r.c. : quello
    della sua partecipazione a pieno titolo alle deliberazioni
    del consiglio di classe.

    Si tratta di una affermazione
    di ampia portata, in quanto, enunciato come principio generale,
    concorre a spazzar via ogni residuo dubbio circa il diritto-dovere
    degli insegnanti di religione cattolica di votare nelle
    deliberazioni del consiglio di classe. La precedente, ambigua,
    specificazione la quale prevede che nelle deliberazioni
    da adottarsi a maggioranza, qualora tale voto risulti determinante,
    esso diventa un giudizio motivato da riportare a verbale
    (Art. 25), stata ampiamente chiarita dalle diverse sentenze
    dei TAR. Infatti il voto dell’insegnante di religione "ove
    determinante si trasforma in giudizio motivato ma senza
    perci perdere il suo carattere decisionale e costitutivo
    della maggioranza."
    (vedi la sentenza del TAR Toscana
    n. 1089 del 20 dicembre 1999, pubblicata in Professione
    I.r.
    n. 1 genn.- febbr. 2000).

    Riepilogando:

    – tutte le discipline
    (quelle che utilizzano il voto espresso in valore numerico)
    concorrono alla definizione del credito scolastico ed alla
    individuazione della banda di oscillazione.

    – anche l’I.r.c. (a
    pieno titolo) concorre alla definizione del credito scolastico,
    ma non contribuisce alla determinazione della media dei
    voti, in quanto la valutazione, per questo insegnamento
    espressa attraverso un giudizio.

    Il punto centrale della
    questione lo rileviamo dalla lettura del punto n. 3 dello
    stesso art. 3. L’ I.r.c. concorre alla determinazione del
    credito scolastico, influenzando, con il proprio giudizio,
    la misura del credito tra i due o tre valori posti nella
    banda di oscillazione.

    Un esempio: la media
    dei voti espressi dalle discipline (quelle col voto numerico,
    quindi escluso l’I.r.c.) d come risultato 6 e colloca l’alunno
    in una banda di oscillazione (per l’anno scolastico 1998/99)
    che va da 4 a 6 (il credito scolastico).

    Quali sono gli elementi
    che determinano la scelta tra un credito di 4, 5 o 6 all’interno
    della banda di oscillazione ?

    Sono :

    a – giudizio formulato
    dal docente di religione.

    b – assiduit della
    frequenza scolastica.

    c – interesse e impegno
    nella partecipazione al dialogo educativo

    (vale per tutte le discipline,
    anche per l’I.r.c.).

    d – partecipazione alle
    attivit complementari ed integrative.

    e – eventuali crediti
    formativi documentati.

    L’attribuzione del credito
    scolastico ad ogni alunno spetta a tutti i docenti
    componenti il consiglio di classe: essa va deliberata e
    verbalizzata (O.M. n. 31 del 4 febbraio 2000, art. 8 n.6).

    Da questo quadro emerge
    lo spazio dell’i.r.c. nell’ambito dell’attribuzione del
    credito scolastico, ma non riveste minore importanza la
    questione dei crediti formativi.

    Negli spazi extrascolastici
    i docenti hanno, infatti, la possibilit di proporre un
    progetto educativo religioso (da attuare anche su reti di
    scuole), che si pu attuare attraverso esperienze di "crescita
    umana, civile e culturale"
    della persona (D.M.
    n. 49 del 24 febbraio 2000).

    I docenti, magari costituendosi
    in associazione, possono realizzare attivit culturali,
    di educazione all’ambiente, al volontariato ed alla solidariet
    che, adeguatamente organizzate e documentate, possono offrire
    un ulteriore spazio di formazione e di recupero (o approfondimento)
    di valori.

     

    Il Documento del
    Consiglio di classe

    Alla commissione degli
    esami di Stato dev’essre consegnato, entro il 15 maggio,
    il documento elaborato dal Consiglio di classe relativo
    all’azione educativa e didattica realizzata nell’ultimo
    anno di corso. In esso vengono illustrati i metodi, i mezzi,
    gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli
    strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti
    ed ogni altro elemento ritenuto utile per lo svolgimento
    degli esami. Prima della elaborazione del testo definitivo
    del Documento. i consigli di classe possono consultare,
    per eventuali proposte ed osservazioni, la componente studentesca
    e quella dei genitori, facenti parte dei consigli stessi.

    Il docente di religione,
    quale membro del consiglio di classe, ha l’obbligo di contribuire
    alla stesura del Documento, in particolar modo per la parte
    inerente all’azione educativa e didattica realizzata durante
    l’anno scolastico (O.M. n. 31 del 4 febbraio 2000, art.
    6 n.1). Il docente di religione interviene anche nei casi
    in cui abbia attuato iniziative i cui contenuti siano riferibili
    all’esame di Stato, e interviene sempre nella fase in cui
    si descrive il livello di partecipazione degli alunni ai
    sensi del Regolamento recante le norme dello Statuto delle
    studentesse e degli studenti (O.M. n. 31 del 4 febbraio
    2000, art. 6 n.5).

    **********

  • lettera_ai_leaders_9_4_2001.htm

    Modica,
    9 aprile 2001


    Ai
    leaders delle Coalizioni


    On.le
    Silvio Berlusconi – Casa delle Libert


    Dott. Sergio D’Antoni 
    Democrazia Europea


    Sen. Antonio Di Pietro – 
    Lista Di Pietro Italia dei Valori


    On.le
    Francesco Rutelli – Ulivo


     


    Ai Segretari di Partito


    On.le Gianfranco Fini – Alleanza Nazionale


    On.le Pierferdinando Casini – CCD


    On.le Rocco Buttiglione – CDU


    On.le Valter Veltroni – Democratici di Sinistra


    Dott.
    Sergio Dantoni – Democrazia Europea


    On.le Silvio Berlusconi 
    Forza Italia


    On.le Arturo Parisi – I Democratici


    Sen.
    Antonio Di Pietro – Lista Di Pietro – Italia dei
    Valori


    On.le Umberto Bossi  Lega Nord


    On.le Oliviero Diliberto – Partito dei Comunisti
    Italiani


    On.le Pierluigi Castagnetti 
    PPI – Popolari Democratici


    On.le Fausto Bertinotti 
    Rifondazione Comunista


    On.le Lamberto Dini  Rinnovamento Italiano


    On.le Clemente Mastella – Udeur


    Dott.ssa Grazia Francescato – Verdi


      


    Prot. 303


     


    Oggetto: invito all’assunzione di un impegno politico
    per la risoluzione dello stato giuridico degli insegnanti
    di religione


     


               
    Gentilissimi Onorevoli,


    gli insegnanti di religione cattolica (=idr) in Italia
    sono circa 24.000. Il 20% di loro iscritto al nostro sindacato,
    per cui siamo la forza sindacale pi rappresentativa di
    questa categoria professionale.


               
    Molte forze politiche dell’ultima legislatura hanno
    permesso che il nostro diritto allo stato giuridico non
    trovasse una definizione giusta e rispondente alle legittime
    aspettative dei 24.000 idr. Potete immaginare le aspettative
    e le speranze che gli idr ripongono nella legislatura che
    andremo a votare!


               
    Per ci Le saremo grati se Lei, con onest e franchezza,
    volesse farci conoscere l’impegno che fin da ora disposto
    ad assumere ed a farne un punto esplicito del programma
    della Sua coalizione e/o del Suo partito nella prossima
    legislatura, per risolvere definitivamente e meritatamente
    l’annoso problema dello stato giuridico dei docenti di religione
    secondo i seguenti requisiti che abbiamo verificato corrispondere
    alle legittime aspettative degli Idr:      


    a.      
    istituzione delle classi di concorso per l’insegnamento
    della religione nei vari ordini e gradi scolastici;


    b.     
    nuove procedure per il reclutamento e l’abilitazione
    dei docenti di religione, che tenga conto dell’idoneit
    per impartire l’Irc;


    c.      
    misure idonee per l’immissione in ruolo dei docenti
    di religione gi in servizio, basate sul riconoscimento
    della professionalit acquisita, che abbiano le seguenti
    caratteristiche:
































    corso
    abilitante riservato


    due
    anni di servizio come requisito per accedere al corso
    abilitante riservato


    titoli
    di qualificazione professionale cos come previsti
    dal DPR 751/85


    riconoscimento
    del servizio prestato ai fini della graduatoria finale
    del corso abilitante riservato


    inserimento
    nella graduatoria permanente ad esaurimento (come
    gi previsto per altri insegnamenti: legge 124/99)
    dei vincitori del corso abilitante riservato


    compilazione
    della graduatoria permanente sulla base dei titoli
    culturali e dei titoli di servizio


    la
    nomina in ruolo del personale inserito nella graduatoria
    permanente in relazione del 70% dei posti disponibili
    ogni anno


     


    Al
    fine di poter informare in tempo i nostri iscritti (20%
    della categoria):




    1. tramite
      il nostro Notiziario (Professione ir) che inviamo
      personalmente a 7.000 docenti in tutta Italia ed anche
      nelle scuole di ogni ordine e grado, negli uffici scuola
      delle Diocesi italiane e ad alcuni referenti in Europa)



    2. il
      nostro sito web (fino ad oggi il sito di categoria pi
      visitato, con 70.000 accessi).



    La
    preghiamo di farci pervenire la Sua risposta entro il 18
    aprile p.v.


    La
    saluto distintamente


     


     


    Il
    Segretario Nazionale


    Prof.
    Orazio Ruscica

  • lettera_riservata.htm

    modica, 09
    febbraio 2001 

    on.le
    prestigiacomo stefania
    on.le bastianoni stefano
    on.le stelluti carlo
    camera dei deputati
    roma

    riservata

    prot. 150

    oggetto: c 7238 – emendamenti indispensabili ed irrinunciabili.

    gentilissimi onorevoli,
    invio gli emendamenti indispensabili per un giusto riconoscimento
    dello stato giuridico dei docenti di religione.
    i punti su cui trattare sono i seguenti:
    1. la quota dei posti da mettere in organico (60%, 70% o
    80% non sono un problema);
    2. i posti non coperti con gli incarichi a tempo indeterminato
    possono essere assegnati con contratti di lavoro a tempo
    determinato;
    3. in sede di prima applicazione possiamo prevedere la partecipazione
    al corso abilitante riservato dei docenti in servizio con
    almeno quattro anni (e non due come richiesto precedentemente);
    4. in sede di prima applicazione il programma di esame del
    corso abilitante potr accertare oltre la conoscenza della
    legislazione e dell’ordinamento scolastico, degli orientamenti
    didattici e pedagogici relativi ai gradi di scuola ai quali
    si riferisce il corso, anche la cultura posseduta dal candidato
    nel campo delle scienze sociali, filosofiche.
    5. pu essere ritirato l’emendamento che sopprime l ‘art.4
    della legge 5 giugno 1930,n.824 e il comma 4 dell’art.309
    del d.l.vo 16 aprile 1994,n.297.
    riteniamo invece assolutamente irrinunciabili gli emendamenti
    che prevedono:
    1. l’eliminazione della richiesta della laurea statale;
    2. la sostituzione del concorso con un corso abilitante
    riservato
    3. quattro anni di servizio come requisito per accedere
    al corso abilitante riservato;
    4. i titoli previsti dall’intesa per partecipare al corso
    abilitante riservato;
    5. il riconoscimento del servizio prestato ai fini della
    graduatoria finale del corso abilitante riservato;
    6. l’inserimento in graduatoria permanente ad esaurimento
    (come gi previsto per altri insegnamenti: legge 124/99)
    dei vincitori del corso abilitante riservato;
    7. la compilazione delle graduatorie permanenti sulla base
    dei titoli culturali e dei titoli di servizio;
    8. la nomina in ruolo del personale inserito nella graduatoria
    permanente in relazione al 60 oppure 70 per cento dei posti
    disponibili ogni anno;

    questo il massimo che possiamo “obtorto collo” accettare.
    altre concessioni vorrebbero dire tradire il consenso e
    il gradimento della categoria e dei centomila firmatari
    della petizione popolare n. 1731.
    grati della attenzione mostrata, auguro un cordiale saluto.


    il segretario nazionale
    prof. orazio ruscica

    allegato: 
    1. emendamenti
    irrinunciabili
    ;
    2. sinossi pdl 7238 ed emendamenti irrinunciabili

  • lettera_x_anir.htm

    Modica, 02 novembre 2000


    Prof.
    Sergio De Carli


    Presidente
    Anir


    sergiodeca@libero.it


     


     


    Prot.
    816


     


     Oggetto:
    Documento Anir.


                            


         Egregio De Carli,


    il
    documento che ci hai inviato non ci ha per nulla convinto,
    soprattutto l’emendamento
    all’art.5 comma 2
    . Per le scuole secondarie superiori
    sostituire la richiesta del diploma di laurea con dieci
    anni di servizio (4 anni per accedere al concorso + 6 anni
    in sostituzione della laurea statale) ci sembra una proposta
    assolutamente inaccettabile e priva di ogni fondamento.


         Infatti, il ddl n.662, approvato in Senato,
    prevede, in sede di prima applicazione, il diploma di laurea
    per la partecipazione al concorso a motivo dell’eventuale
    revoca e per la conseguente mobilit del docente interessato.
    Lo Stato, qualora un docente di religione subisca la revoca
    dell’idoneit, desidera riutilizzare il docente, immesso
    in ruolo in qualit di insegnante di religione, in altra
    disciplina a secondo della laurea conseguita. Ad esempio
    un docente di religione con laurea in Giurisprudenza potr
    essere riutilizzato per insegnare diritto.


         Ora non si riesce a capire come un numero di
    anni di servizio (6 in questo caso) possa essere equiparato
    ad una laurea. Quale laurea?


         La nostra proposta (eliminazione della laurea
    e sostituzione del concorso con un corso abilitante riservato),
    ritenuta da voi eccessiva, ha riscosso il gradimento della
    categoria e trova consensi anche da parte di interlocutori
    qualificati dell’attuale Parlamento.


         I colleghi hanno testimoniato il loro consenso
    raccogliendo centomila firme entro breve tempo. 
    Questi dati ci impegnano moralmente ad andare avanti
    fino in fino senza fare sconti preventivi sulla pelle dei
    colleghi.


         Quanto, poi, all’iniziativa della raccolta
    di firme, ci sembra veramente strano che ci venga fatta
    questa proposta adesso. Lo Snadir, nell’incontro del 31
    luglio 2000 a Firenze fra i rappresentati di associazioni
    e sindacati degli Idr, aveva proposto a tutti l’iniziativa
    della petizione popolare da presentare alla Camera a sostegno
    degli emendamenti migliorativi al testo licenziato dal Senato.


         Nessuno dei presenti 
    ha inteso aderire all’iniziativa.


         Intanto lo Snadir andato avanti da solo e
    ha portato a termine l’iniziativa con risultati soddisfacenti
    (centomila firme).


         In ragione delle suddette considerazioni, lo
    Snadir ritiene di non poter sottoscrivere il documento che
    hai preparato.


         Cordiali saluti


    Il
    Vice Segretario Nazionale


    Prof.
    Salvatore Modica

  • le_deleghe_ai_sottosegretari.htm

    Le
    deleghe ai Sottosegretari


     
























    Sottosegretario


    Delega


    Sen.
    Prof.ssa Silvia Barbieri



    1. problematiche concernenti l’attuazione dell’autonomia
      scolastica e il prolungamento dell’obbligo scolastico;

    2. problematiche concernenti l’edilizia scolastica;

    3. provvedimenti di autorizzazione delle sperimentazioni
      di ordinamento e di struttura;

    4. interventi cofinanziati dai fondi strutturali
      dell’Unione Europea in coordinamento con il Sottosegretario
      Manzini;

    5. partecipazione ai lavori della Conferenza dei
      Presidenti delle Regioni, nonch alle riunioni della
      Conferenza Stato – regioni, della Conferenza Stato
      – citt ed autonomie locali e della Conferenza unificata,
      per le materie di competenza.



    Sen.
    Prof.ssa Carla Rocchi



    1. problematiche concernenti l’attuazione delle politiche
      giovanili (dispersione scolastica, educazioni varie,
      attivit sportiva, orientamento);

    2. consulte degli studenti;

    3. organi collegiali della scuola;

    4. educazione ambientale per la realizzazione nell’ambito
      dei programmi vigenti e nel quadro dell’accordo
      con il Ministero per l’ambiente, di attivit educativo-didattiche
      interdisciplinari;

    5. rapporti scuola-famiglia, pari opportunit, educazione
      interculturale;

    6. problematiche riguardanti le Accademie di Belle
      Arti, l’Accademia Nazionale di Danza, l’Accademia
      Nazionale di Arte Drammatica, gli Istituti superiori
      per le industrie artistiche (ISIA), nonch i Conservatori
      di musica, con riferimento in particolare all’attuazione
      della legge 21 dicembre 1999, n. 508;

    7. provvedimenti riguardanti il contenzioso in materia
      di stato giuridico e trattamento economico del personale
      della scuola e dell’amministrazione;

    8. partecipazione ai lavori della Conferenza dei
      Presidenti delle Regioni, nonch alle riunioni della
      Conferenza Stato – regioni, della Conferenza Stato
      – citt ed autonomie locali e della Conferenza unificata,
      per le materie di competenza.



    Prof.
    Giovanni Manzini



    1. problematiche concernenti la realizzazione di
      un sistema formativo integrato tra istruzione, formazione
      e lavoro, con particolare riguardo alla formazione
      post-qualifica, all’istruzione e formazione tecnica
      superiore, all’obbligo di frequenza di attivit
      formative fino a 18 anni e al rapporto scuola-lavoro;

    2. problematiche concernenti il sistema di valutazione
      e la definizione degli ordinamenti e dei programmi
      di studio;

    3. interventi di formazione nell’area del Mezzogiorno;

    4. per le materie di competenza, e in coordinamento
      con il Sottosegretario Barbieri, interventi cofinanziati
      dai fondi strutturali dell’Unione europea;

    5. partecipazione ai lavori del CIPE nei casi in
      cui il Ministro sia impedito a causa di impegni
      concomitanti;

    6. richieste di parere al Consiglio di Stato al fine
      della decisione dei ricorsi straordinari al Presidente
      della Repubblica;

    7. problematiche relative alle vigilanze su CEDE,
      BDP e IRRSAE;

    8. partecipazione ai lavori della Conferenza dei
      Presidenti delle Regioni, nonch ai lavori della
      Conferenza dei Presidenti delle Regioni, nonch
      alle riunioni della Conferenza Stato – regioni,
      della Conferenza Stato – citt ed autonomie locali
      e della Conferenza unificata, per le materie di
      competenza.



    On.
    Dott. Giuseppe Gambale



    1. problematiche riguardanti il passaggio del personale
      ATA e delle relative funzioni dagli enti locali
      allo Stato;

    2. problematiche concernenti gli interventi per il
      riconoscimento del ruolo del personale della scuola;

    3. problematiche concernenti gli interventi di formazione,
      aggiornamento e riconversione professionale del
      personale della scuola e dell’amministrazione scolastica;

    4. problematiche concernenti l’attuazione del dimensionamento
      delle istituzioni scolastiche e relativi rapporti
      con gli enti locali;

    5. problematiche relative all’elevazione del livello
      d’istruzione e formazione degli adulti e alla costruzione
      del sistema integrato per l’educazione permanente
      degli adulti;

    6. problematiche concernenti il diritto allo studio;

    7. problematiche relative all’integrazione scolastica
      dei disabili;

    8. problematiche concernenti l’attuazione della nuova
      disciplina degli esami di Stato;

    9. problematiche relative allo
      stato giuridico degli insegnanti di religione;

    10. partecipazione ai lavori della Conferenza dei
      Presidenti delle Regioni, nonch alle riunioni della
      Conferenza Stato – regioni, della Conferenza Stato
      – citt ed autonomie locali e della Conferenza unificata,
      per le materie di competenza.