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    CAMERA DEI DEPUTATI – XIV LEGISLATURA

    Resoconto della XI Commissione permanente

    (Lavoro pubblico e privato)


    Resoconto
    di marted 16 luglio 2002


     


    Sui lavori della Commissione.


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, in considerazione
    della momentanea impossibilit del sottosegretario di Stato
    competente in materia di insegnanti di religione cattolica
    a partecipare ai lavori della Commissione, propone di passare
    immediatamente all’esame in sede consultiva del documento
    di programmazione economico-finanziaria.


    La Commissione consente.


    Omissis 


    SEDE
    REFERENTE


    Marted 16 luglio 2002. – Presidenza del presidente
    Domenico BENEDETTI VALENTINI. – Interviene il Sottosegretario
    di
    Stato per l’istruzione, l’universit e al ricerca
    scientifica Valentina Aprea.


    La seduta comincia alle 16.40.


    Insegnanti di religione cattolica.

    C. 561 Molinari, C. 580 Loddo, C. 737 Angela Napoli, C.
    909 Lumia, C. 1433 Landolfi, C. 1487 Coronella, C. 1493
    Di Teodoro, C. 1908 Luigi Pepe, C. 1972 Antonio Barbieri,
    C. 2480 Governo.

    (Seguito dell’esame e rinvio – Adozione del testo
    base).


    La Commissione prosegue l’esame, rinviato nella seduta
    del 3 luglio 2002.


    Alba SASSO (DS-U), ricordato che le proposte di legge in
    esame perseguono l’obiettivo comune di superare la condizione
    di precariato dei docenti di religione cattolica, osserva
    che tale situazione di precariato destinata comunque ad
    alimentarsi ulteriormente, atteso che il Tesoro non ha ancora
    definito il numero degli immessi in ruolo per il prossimo
    anno: se gli insegnanti di religione saranno immessi in
    ruolo, ci sar per loro una decorrenza giuridica ma non
    economica.

    Rileva poi, in particolare, che le questioni attinenti ai
    docenti di religione cattolica non possono essere separate
    dalle questioni che riguardano la disciplina della religione
    in generale: in proposito, ricorda che si tratta di una
    disciplina che si basa sul concordato tra la Santa Sede
    e lo Stato italiano e che possiede la caratteristica della
    facoltativit, condizione necessaria per la sua presenza
    nella scuola pubblica.

    In merito al problema della idoneit, conditio sine qua
    non
    per l’insegnamento della religione cattolica, osserva
    che si di fronte ad una situazione del tutto particolare,
    dal momento che tale idoneit pu essere riconosciuta e
    revocata sulla base non del diritto dello Stato italiano,
    ma sulla base del diritto canonico. Pertanto l’insegnante
    di religione cattolica viene assunto dallo Stato solo dopo
    aver ottenuto l’idoneit da parte della sua diocesi; idoneit
    che pu essere revocata per motivi culturali, morali o ideologici,
    strettamente legati al diritto canonico. In proposito, sottolinea
    l’apparente contraddizione tra il carattere facoltativo
    attribuito all’insegnamento della religione cattolica e
    l’immissione in ruolo degli stessi insegnanti, ci che determina
    la possibilit di creare un organico di ruolo sulla base
    di una scelta facoltativa.

    Altro elemento contraddittorio dato dalla possibilit
    di prevedere una limitazione permanente alla sovranit dello
    Stato che, in caso di revoca dell’idoneit, dovrebbe licenziare
    un proprio dipendente sulla base di motivazioni culturali,
    morali ed ideologiche decise da un’altra autorit.

    Pertanto, sottolinea la necessit di dare maggiore chiarezza
    agli insegnanti di religione cattolica in materia di pari
    dignit e pari trattamento economico rispetto agli incaricati
    a tempo indeterminato nella scuola, tenendo comunque presente
    che il loro rapporto di lavoro nasce da una disciplina pattizia.
    In ordine a tale questione preannuncia la presentazione
    di proposte emendative da parte dei deputati dei democratici
    di sinistra.

    Sul problema della mobilit territoriale, possibile solo
    all’interno di ogni diocesi, il gruppo dei DS esprime ferma
    contrariet al fatto che i docenti di religione cattolica
    a cui sia stata revocata l’idoneit possano transitare ad
    altri ruoli dello Stato, con ci creando una facilit di
    accesso al sistema dell’istruzione non vincolata dalla normativa
    vigente e soprattutto tale da ledere gli interessi degli
    altri lavoratori.

    In conclusione, concorda sulla necessit di garantire le
    condizioni di lavoro degli insegnanti di religione cattolica,
    equiparandole al massimo alle condizioni economiche e normative
    degli altri incaricati a tempo indeterminato.


    Alfonso GIANNI (RC), sollevata perplessit sull’effettiva
    necessit della disciplina della religione cattolica, conferma
    la propria netta e radicale contrariet al Concordato tra
    lo Stato italiano e la Santa Sede, nonch alle norme che
    ne derivano e dunque, nello specifico, all’insegnamento
    della religione cattolica nella scuola italiana. Precisato
    che tale contrariet non si basa su forme di disprezzo della
    religione in generale ma dettata dal fatto che non esiste
    un’unicit n di fede n di religioni, ritiene insopportabile
    che in uno Stato si determini la prevalenza di una religione
    piuttosto che un’altra sulla base di un retaggio storico
    che si sarebbe dovuto superare.

    Fatta questa precisazione, si dichiara estremamente sensibile
    al problema del precariato che per non riguarda solo gli
    insegnanti di religione cattolica, bens un gran numero
    di lavoratori e ritiene che la soluzione del loro problema
    specifico creerebbe ulteriori disparit inaccettabili.

    Rileva poi la possibile sussistenza di un conflitto di competenza
    tra lo Stato italiano e la Santa Sede in materia di idoneit
    canonica ad insegnare la religione e di immissione in ruolo
    di questi docenti: l’idoneit concessa infatti da un’autorit
    esterna allo Stato, mentre l’immissione in ruolo un passaggio
    che riguarda l’organizzazione statuale per sua definizione
    laica, al di l delle convinzioni personali.

    Condivide la preoccupazione espressa dal deputato Sasso
    in merito alla possibilit che l’insegnante di religione
    cattolica, una volta revocata l’idoneit, possa transitare
    verso un altro insegnamento, creando una disparit nell’accesso
    al sistema dell’istruzione.

    Ritiene indispensabile trovare una soluzione alternativa
    rispetto a quella dell’immissione nei ruoli dello Stato
    al fine di garantire parit di trattamento economico e di
    prestazioni lavorative a tutti gli insegnanti delle scuole
    italiane.

    Solleva infine il problema dell’insegnamento alternativo
    all’ora di religione che spesso determina disagi soprattutto
    laddove non previsto.


    Cesare CAMPA (FI), sottolineato l’obiettivo comune delle
    proposte di legge in esame, volto al superamento della condizione
    di precariet degli insegnanti di religione cattolica, in
    ordine alle perplessit sollevate dal deputato Sasso in
    materia di mobilit, osserva che il meccanismo previsto
    consente all’insegnante – che comunque ha vinto un regolare
    concorso e possiede il titolo di qualificazione necessario
    – di fruire sia della mobilit professionale nel comparto
    del personale della scuola sia della partecipazione alle
    procedure di diversa utilizzazione e mobilit collettiva
    previste dal decreto legislativo n. 165 del 2001.

    Ritiene che l’insegnamento della religione cattolica vada
    valutato positivamente, perch consente di vedere sviluppata
    una serie di problematiche di riferimento che sono fondamentali
    per l’educazione dei giovani.

    Posto che, nonostante le critiche avanzate dall’opposizione,
    l’attuale Governo si dimostrato disponibile ad affrontare
    i problemi del mondo della scuola in generale, osserva che
    l’esubero dei docenti conseguente alla contrazione dei posti
    di insegnamento, nonch la localizzazione delle scuole,
    non favorisce la qualit dell’insegnamento e lo sviluppo
    di una scuola efficiente ed efficace.

    Condivide pertanto il contenuto e l’obiettivo dei provvedimenti
    in discussione, auspicando la disponibilit di tutti ad
    attivarsi affinch si possa giungere al pi presto alla
    soluzione del problema con l’attribuzione agli insegnanti
    in questione di uno status giuridico analogo a quello
    dell’ordinario personale docente di ruolo dello Stato.


    Il sottosegretario Valentina APREA, dopo aver ringraziato
    il relatore ed i deputati intervenuti per aver riportato
    all’attenzione del Governo i problemi legati all’approvazione
    e all’attuazione delle norme contenute nei provvedimenti
    in discussione, ricorda che il disegno di legge governativo
    trae origine dall’intento dello Stato, esplicitato nel preambolo
    dell’intesa ratificata nel marzo del 1985 tra l’autorit
    scolastica italiana e la Conferenza episcopale italiana,
    di dare una nuova disciplina dello stato giuridico degli
    insegnanti di religione cattolica.

    Osserva quindi che dal 1985 ad oggi la disciplina della
    religione cattolica si consolidata nella scuola italiana
    e, se vero che ci sono stati e ci sono ancora i problemi
    evidenziati dai deputati intervenuti rispetto ad un’opzione
    che tiene conto delle scelte degli altri, anche vero che
    si di fronte ad un’adesione a questo tipo di insegnamento
    pari al 90-95 per cento della popolazione scolastica. Si
    tratta di una disciplina scelta dalle famiglie italiane
    che ha rappresentato un elemento di flessibilit e di opzionalit
    di grande rilievo nella scuola italiana.

    Anche se l’attuale Governo ha predisposto in Consiglio dei
    ministri un provvedimento volto a riconoscere e tutelare
    le altre confessioni religiose, osserva che il disegno di
    legge in esame risponde ad una realt di riferimento secondo
    la quale la religione cattolica quella prevalente in Italia.

    Dopo aver ricordato che nella passata legislatura, grazie
    anche al lavoro profuso dalle forze politiche oggi di opposizione,
    stato approvato dal Senato un disegno di legge in materia
    di stato giuridico e reclutamento di insegnanti di religione
    cattolica, il cui iter si per interrotto presso la Commissione
    lavoro della Camera per la fine della legislatura, sottolinea
    che l’attuale Governo ha inteso affrontare lo stesso problema
    con serenit e disponibilit proprio in apertura di legislatura,
    posto che si sono ritenuti maturi i presupposti.

    Ribadito che gli insegnanti di religione cattolica devono
    essere riconosciuti dallo Stato perch prestano un servizio
    nelle scuole italiane anche pubbliche, sottolinea la necessit
    che nell’attribuzione dello status giuridico non
    ci si discosti dai principi sanciti nel Concordato.

    In merito alla consistenza della dotazione organica dei
    posti per l’insegnamento della religione cattolica, osserva
    che nel testo governativo si mantenuta la copertura del
    70 per cento dei posti di insegnamento complessivamente
    funzionanti.

    In ordine al problema della revoca dell’idoneit canonica,
    precisa che l’insegnante di religione cattolica con contratto
    di lavoro a tempo indeterminato pu fruire della mobilit
    professionale nel comparto del personale della scuola, con
    le modalit previste dalle disposizioni vigenti e subordinatamente
    al possesso dei requisiti prescritti per l’insegnamento
    richiesto ed ha altres titolo a partecipare alle procedure
    di diversa utilizzazione e di mobilit collettiva previste
    dall’articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001,
    n. 165.

    In riferimento all’insegnamento della storia della religione,
    allo studio di tutte le confessioni e all’educazione della
    convivenza civile, ritiene che si tratti di una scelta che
    pu essere compiuta a prescindere dal Concordato e solo
    dopo che saranno avviati i nuovi piani di studio.

    Infine, sull’ora alternativa all’insegnamento della religione
    cattolica, posto che attualmente la scuola non pi obbligata
    a prevederla, ritiene che, pur non riguardando la stabilizzazione
    del personale docente, la questione potrebbe essere affrontata
    in un ordine del giorno.


    Marcello TAGLIALATELA (AN), relatore, ringraziato
    il rappresentante del Governo per il contributo fornito
    alla discussione dei provvedimenti in materia di reclutamento
    degli insegnanti di religione cattolica, auspica che le
    osservazioni formulate dai deputati intervenuti e le sollecitazioni
    espresse nel corso delle audizioni in proposito svolte,
    possano trovare accoglimento da parte del Governo.


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, come gi
    preannunciato, propone che la Commissione adotti quale testo
    base il testo del disegno di legge governativo n. 2480.


    La Commissione consente.


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, concordando
    con molte delle osservazioni manifestate nel corso del dibattito,
    pur nella diversit delle opinioni espresse, osserva che
    l’insegnamento della religione cattolica risponde ad un’opzione
    di carattere culturale e di formazione complessiva del paese.
    Ritiene pertanto indispensabile disciplinare questo settore,
    in modo da minimizzare le discrasie che potranno ancora
    verificarsi per un consolidato passato e da massimizzare
    i ritorni positivi di una nuova collocazione giuridica che
    vada incontro alla razionalizzazione di tutto il comparto.

    Espresso apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione,
    nella contrapposizione delle idee e nella chiarificazione
    delle posizioni, ritiene di poter fissare il termine per
    la presentazione degli emendamenti alle ore 19 di domani.

    Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il
    seguito dell’esame ad altra seduta.


    La seduta termina alle 17.30.


     



    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, preso
    atto che nessuno dei presenti chiede di intervenire, rinvia
    il seguito dell’esame ad altra seduta.


    La seduta, sospesa alle 14.45, ripresa alle 16.15.


    Si riprende l’esame delle proposte di legge n. 561 e
    abbinate.


    Emilio DELBONO (MARGH-U), a nome dei deputati del gruppo
    della Margherita, esprime una valutazione sostanzialmente
    positiva sul provvedimento in esame, che persegue l’obiettivo
    del superamento della condizione di precariato dei docenti
    di religione cattolica, dando seguito ad un impegno assunto
    dallo Stato italiano con la legge 25 marzo 1985, n. 121.

    Dopo aver ricordato che nella scorsa legislatura il Senato
    aveva approvato un disegno di legge su identica materia,
    trasmesso alla Camera, ma il cui esame si interrotto presso
    la Commissione lavoro per la fine della legislatura, ritiene
    che al momento siano maturate le condizioni culturali e
    politiche perch gli insegnanti di religione cattolica vengano
    inseriti nel quadro delle finalit della scuola, riconoscendo
    loro, grazie ad uno sviluppo della contrattazione collettiva,
    i diritti e i doveri riconosciuti al resto del personale
    docente.

    Preso atto anche della maturazione dello stesso fronte delle
    organizzazioni sindacali, che rende meno conflittuale l’approvazione
    dei provvedimenti in esame, anche se suscettibili di alcune
    modifiche, si sofferma in particolare su due aspetti particolari
    che caratterizzano il nuovo quadro di riferimento. Sottolinea
    innanzitutto il verificarsi di una modifica nella composizione
    del corpo docente: l’80,5 per cento degli insegnanti di
    religione cattolica laico. In secondo luogo, la stabilizzazione
    del rapporto di lavoro e la maggiore professionalit degli
    insegnanti di religione in termini di presenza scolastica
    segnalano un avvicinamento agli intenti della stessa intesa
    del febbraio 1984, recepita nella legge di ratifica n. 121
    del 1985.

    Tutti questi elementi dovrebbero consentire alla Commissione
    lavoro di decidere sulla materia nel pieno rispetto della
    legge citata, che peraltro riconosce il valore della cultura
    religiosa quale patrimonio storico del popolo italiano.

    Atteso che nella formulazione del disegno di legge governativo
    vi un esplicito riferimento alla scuola statale, riterrebbe
    opportuno, preannunciando la presentazione di una proposta
    emendativa, che si parlasse di scuola pubblica, sempre in
    rispondenza al dettato della legge n. 121 del 1985. Ricorda
    che anche la Corte costituzionale si espressa sulla decisione
    di dare una disciplina legislativa allo status degli
    insegnanti di religione cattolica: la sentenza n. 203 del
    1989 ha stabilito che il principio di laicit da intendersi
    alla stregua di garanzia da parte dello Stato della libert
    di religione in regime di pluralismo confessionale religioso.

    In merito ai contenuti del disegno di legge governativo,
    conferma l’intenzione di concorrere a predisporre un testo
    che vada oltre i confini della maggioranza che sostiene
    il Governo e tale volont di indirizzo politico verr esplicitata
    in occasione dell’esame delle singole proposte emendative.

    Concorda sulla scelta che gli insegnanti di religione cattolica
    siano immessi in ruolo con contratti a tempo indeterminato,
    nonch sulla previsione che la consistenza della dotazione
    organica sia determinata nella misura del 70 per cento dei
    posti di insegnamento complessivamente funzionanti, a fronte
    di una flessibilit della stessa dotazione organica che
    inevitabile rispetto a questo tipo di disciplina.

    Ritenute apprezzabili le scelte adottate in merito all’immissione
    in ruolo del personale attualmente in servizio e al superamento
    di concorsi per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli degli
    insegnanti di religione, in materia di revoca dell’idoneit
    e di mobilit professionale nel comparto del personale della
    scuola considera necessari ulteriori approfondimenti. Infatti
    la dichiarazione di un’insegnante di religione di non essere
    pi disponibile a riconoscersi nella dottrina della Chiesa,
    rientrando nel caso di mobilit professionale, non rientra
    pi nella competenza dell’autorit ecclesiastica e dunque
    ritiene che un legislatore attento debba valutare anche
    questa ipotesi. Sorge pertanto il problema di garantire
    il diritto di quei lavoratori che, avendo acquisito stabilit
    nel mondo della scuola, devono vedersi riconosciuta una
    certa stabilit nel mondo del lavoro, anche qualora volessero
    smettere di insegnare la religione. Infine, un chiarimento
    merita, a suo giudizio, la formulazione indistinta dell’elenco
    di coloro che hanno superato il concorso, senza tener conto
    dell’andamento dello stesso.

    In conclusione, invita la Commissione a lavorare secondo
    un intento comune, al fine di rispondere alle aspettative
    di diciassette mila insegnanti di religione cattolica.


    Lino DUILIO (MARGH-U), condividendo le osservazioni espresse
    dal deputato Delbono, intende ribadire solo due questioni
    che attengono al rapporto fra Stato e Chiesa nel momento
    in cui i docenti di religione cattolica vengono incardinati
    nei ruoli e nell’organico dello Stato.

    La prima questione riguarda la compilazione dell’elenco
    prevista al comma 7 dell’articolo 1, procedura che in altra
    sede comporterebbe la predisposizione di una graduatoria
    sulla base dei risultati degli esami sostenuti: ritiene
    che tale elenco vada definito dal punto di vista giuridico-formale,
    perch l’attuale indeterminatezza potrebbe rappresentare
    un vulnus nelle disposizioni che si intendono fissare.

    In merito alle intese con l’ordinario diocesano, considera
    poi necessario ricondurre la normativa a quei principi generale
    e astratti che sempre devono caratterizzare la legislazione.
    In questo caso, in particolare, bisogna conciliare le aspettative
    del personale in questione, che entra a pieno titolo negli
    organici dello Stato ma che, in caso di sopravvenuta incompatibilit
    con le esigenze dell’insegnamento religioso, valutata dall’ordinario
    diocesano, potrebbe un domani avanzare richiesta di mobilit
    con quelle del restante personale docente, assunto a seguito
    di un concorso e dell’utile inserimento in graduatoria.
    Paventa altrimenti il rischio che si possano eccepire questioni
    formali e giuridiche in ordine a presunti o reali vizi in
    merito a tale norma, prevista dal comma 3 dell’articolo
    4 del disegno di legge governativo. Ritiene, in proposito,
    che si debba esplicitare che l’insegnamento della religione,
    garantiti i presupposti, non rappresenti uno strumento surrettizio
    per poter insegnare altre materie di cui non si ha l’esperienza,
    per il solo fatto di possedere il titolo abilitante all’insegnamento.
    Il problema, semmai, quello della conservazione del posto
    del lavoro, in modo da non ledere le aspettative e i diritti
    di persone che attendono da anni di avere una sistemazione.


    Tuttavia, non si pu creare una competitivit viziata da
    norme di favore all’interno del corpo docente. In conclusione,
    invita il rappresentante del Governo a considerare l’opportunit
    di valutare i problemi che fisiologicamente dovessero verificarsi
    in sede di attuazione, prevedendo una sorta di monitoraggio
    dei risultati ottenuti.


    Andrea DI TEODORO (FI), espresso apprezzamento per il disegno
    di legge governativo, che si muove nel rispetto della piena
    autonomia e delle prerogative sovrane dello Stato italiano
    e della Chiesa, come riconosciuto nell’intesa del 1984,
    condividendo le osservazioni del deputato Delbono, ritiene
    che il testo, che pure presenta punti di equilibrio da non
    sottovalutare, possa essere sottoposto al giudizio e alla
    capacit di elaborazione di tutti i gruppi presenti in Commissione.

    Valuta positivamente il fatto che, pur lasciando all’autorit
    preposta il compito di accertare e selezionare l’idoneit
    dell’insegnante dal punto di vista dell’attitudine didattica,
    il testo ribadisca il principio per l’autorit ecclesiastica
    di valutare e riconoscere l’idoneit dal punto di vista
    della correttezza della materia all’interno della sua specificit.

    Riconosciuto quale compito della Commissione quello di portare
    a termine quanto prima l’esame dei provvedimenti volti al
    superamento della condizione di precariato dei docenti di
    religione cattolica, riconoscendo loro gli stessi diritti
    di cui godono tutti gli altri insegnanti, solleva alcune
    perplessit in merito alla compilazione dell’elenco in esito
    alla unica prova di concorso in sede di prima applicazione
    della legge e alla previsione del trattamento di mobilit,
    paventando il rischio che esso diventi un potenziale canale
    di accesso pi rapido all’insegnamento di altre materie.

    Richiama l’attenzione del Governo e del relatore sul fatto
    che il concetto dell’elenco, cio di una lista dei candidati
    che hanno superato l’esame di idoneit previsto dal concorso
    in sede di prima applicazione della legge, pur non rappresentando
    una graduatoria nel senso tradizionale del termine, e quindi
    non prevedendo un vincolo per l’autorit ecclesiastica di
    scegliere gli insegnanti di religione per i posti in organico
    necessari, introduce comunque un principio di ordinazione
    dei candidati per quanto riguarda lo Stato italiano. Ritiene
    che si potrebbe venire incontro alle preoccupazioni sollevate
    dai rappresentanti del gruppo della Margherita qualora si
    prevedesse l’elemento della competitivit: del resto lo
    Stato ha il diritto di formulare un suo giudizio che discrimina
    le possibilit di questi insegnanti che hanno partecipato
    al concorso, inserendoli in un’ottica di meritocrazia che
    l’elenco, lasciato senza aggettivazione, potrebbe non sufficientemente
    valorizzare. Segnala questa come possibile soluzione per
    uscire dall’impasse tra graduatoria ed elenco, nel
    rispetto dell’autonomia ecclesiastica.

    Chiede poi al Governo un chiarimento in merito alla sorte
    degli insegnanti che dovessero superare il concorso in sede
    di prima applicazione della legge ma non riuscissero ad
    entrare nella quota del 70 per cento dei posti di insegnamento
    disponibili: riterrebbe opportuno intervenire, modificando
    con una proposta emendativa il testo del disegno di legge,
    per rendere permanente, attraverso una graduatoria aggiuntiva
    o quant’altro, il principio secondo il quale coloro che
    hanno superato la prova di idoneit in sede di prima applicazione
    della legge risultano comunque posizionati in maniera adeguata
    per le disponibilit successive.


    Marcello TAGLIALATELA (AN), relatore, in merito
    alla compilazione dell’elenco degli idonei, osserva che
    tale formulazione consente di superare le maggiori preoccupazioni
    e perplessit che il termine di graduatoria poteva determinare.

    Evidenzia la necessit che, in sede di primo concorso, si
    possa valutare, cos come peraltro sottolineato dalle organizzazioni
    scolastiche audite in Commissione, non solo i titoli e gli
    esami, ma anche il  servizio
    prestato, cio l’anzianit eventualmente acquisita dagli
    insegnanti di religione cattolica.

    Un altro problema da affrontare riguarda l’eventualit che
    ci siano insegnanti di religione cattolica che, pur avendo
    regolarmente l’idoneit, paradossalmente non possiedono
    i requisiti richiesti dalla legge n. 121 del 1985 per partecipare
    ai concorsi. Prospetta pertanto l’opportunit di prevedere
    all’interno nel testo del disegno di legge una forma di
    sanatoria per questi docenti, al fine di evitare il verificarsi
    di simili casi in futuro.

    In conclusione, chiede al presidente se non sia il caso
    di programmare i tempi dell’esame del provvedimento.


    Angelo SANTORI, presidente, fa presente che i tempi
    di esame del provvedimento potranno essere pi opportunamente
    fissati nell’ambito ufficio di presidenza, integrato dai
    rappresentanti dei gruppi, che si riunir nella seduta di
    domani.

    Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito
    dell’esame ad altra seduta.


    La seduta termina alle 17.20.


     

  • Stato_Giuridico_due/gli_idr_di_salerno_a_confronto.asp

    GLI IDR DI SALERNO
    A CONFRONTO CON L’ON. TAGLIALATELA




    Lo
    stato giuridico degli insegnanti di religione continua a
    tenere banco nei convegni organizzati dallo SNADIR. A Salerno,
    l’11 luglio scorso, era presente anche l’On. Tagliatatela,
    relatore del disegno di legge sullo stato giuridico degli
    idr davanti alla XI Commissione Lavoro della Camera che,
    di fronte ad un folto ed attento pubblico, ha ribadito la
    volont di approvare il ddl in Commissione prima della pausa
    estiva, in modo che passi in aula nei primi mesi dell’autunno
    e che per la fine dell’anno possa essere approvato anche
    dal Senato.

    La posizione dello SNADIR stata ampiamente illustrata
    dal Coordinatore Regionale dello SNADIR Prof. Ernesto Soccavo,
    dal Segretario Provinciale di Napoli Prof. Francesco Cacciapuoti
    e dal Responsabile per la provincia di Avellino Prof. Antonio
    Panza, che ha fatto riferimento anche a quanto affermato
    dal Segretario Nazionale Prof. Ruscica durante l’audizione
    in Commissione Lavoro del 12 giugno scorso.

    A questo punto gli occhi di tutti gli idr sono puntati sulla
    XI Commissione Lavoro della Camera, nella speranza che effettivamente,
    secondo quanto promesso gi da tempo, riesca ad esitare
    il ddl sullo stato giuridico nelle ultime sedute pre-estive.




    Antonio Panza


  • Stato_Giuridico_due/resoconto_3_7_2002.asp

    CAMERA DEI DEPUTATI – XIV LEGISLATURA

    Resoconto della XI Commissione permanente

    (Lavoro pubblico e privato)



    XI Commissione – Resoconto di mercoled 3 luglio 2002



    TESTO AGGIORNATO AL 4 LUGLIO 2002

    COMITATO
    DEI NOVE


    Mercoled 3 luglio 2002.


    Proroga della delega al Governo in materia di occupazione
    e ammortizzatori sociali.

    C. 2843-ter Governo.


    Il Comitato dei nove si riunito dalle 11 alle 11.15.


    SEDE
    REFERENTE


    Mercoled 3 luglio 2002. – Presidenza del presidente
    Domenico BENEDETTI VALENTINI, indi del vicepresidente Angelo
    SANTORI. – Intervengono i sottosegretari di Stato per l’istruzione,
    l’universit e la ricerca scientifica Valentina Aprea e
    per il lavoro e le politiche sociali Pasquale Viespoli.


    La seduta comincia alle 14.35.


    Insegnanti di religione cattolica.

    C. 561 Molinari, C. 580 Loddo, C. 737 Angela Napoli, C.
    909 Lumia, C. 1433 Landolfi, C. 1487 Coronella, C. 1493
    Di Teodoro, C. 1908 Luigi Pepe, C. 1972 Antonio Barbieri,
    C. 2480 Governo.

    (Seguito dell’esame e rinvio).


    La Commissione prosegue l’esame, rinviato nella seduta
    dell’8 maggio 2002.


    Emilio DELBONO (MARGH-U), intervenendo sull’ordine dei
    lavori, chiede di sospendere la seduta in considerazione
    della momentanea assenza del rappresentante del Governo.


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, osserva
    che la presenza del rappresentante del Governo, qualora
    si tratti di una seduta in cui si deve procedere semplicemente
    ad interventi di carattere generale, non da ritenersi
    indispensabile, posto che il regolamento non impone la presenza
    del Governo in sede referente.


    Emilio DELBONO (MARGH-U) ritiene che il Governo debba chiarire
    il proprio orientamento sia in merito ai rapporti che intercorrono
    con la Conferenza episcopale italiana sia in ordine ad eventuali
    problemi di copertura finanziaria.

    Concorda sulla necessit di procedere in tempi brevi all’approvazione
    del provvedimento; tuttavia, manifestando l’intenzione di
    intervenire nella discussione preliminare, insiste perch
    sia presente il rappresentante del Governo.


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, fa presente
    che il rappresentante del Governo impossibilitato momentaneamente
    a partecipare ai lavori della Commissione stante la concomitanza
    di impegni nell’altro lato del Parlamento. Comunica, altres,
    che il sottosegretario Aprea raggiunger la Commissione
    non appena possibile e cio, presumibilmente, attorno alle
    ore 16.

    Pertanto, per venire incontro alla richiesta avanzata dal
    deputato Delbono, sospende fino alle ore 16 l’esame delle
    proposte di legge n. 561 ed abbinate.


    Delega al Governo in materia previdenziale.

    C. 2145 Governo.

    (Rinvio del seguito dell’esame).


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, preso
    atto che nessuno dei presenti chiede di intervenire, rinvia
    il seguito dell’esame ad altra seduta.


    La seduta, sospesa alle 14.45, ripresa alle 16.15.


    Si riprende l’esame delle proposte di legge n. 561 e
    abbinate.


    Emilio DELBONO (MARGH-U), a nome dei deputati del gruppo
    della Margherita, esprime una valutazione sostanzialmente
    positiva sul provvedimento in esame, che persegue l’obiettivo
    del superamento della condizione di precariato dei docenti
    di religione cattolica, dando seguito ad un impegno assunto
    dallo Stato italiano con la legge 25 marzo 1985, n. 121.

    Dopo aver ricordato che nella scorsa legislatura il Senato
    aveva approvato un disegno di legge su identica materia,
    trasmesso alla Camera, ma il cui esame si interrotto presso
    la Commissione lavoro per la fine della legislatura, ritiene
    che al momento siano maturate le condizioni culturali e
    politiche perch gli insegnanti di religione cattolica vengano
    inseriti nel quadro delle finalit della scuola, riconoscendo
    loro, grazie ad uno sviluppo della contrattazione collettiva,
    i diritti e i doveri riconosciuti al resto del personale
    docente.

    Preso atto anche della maturazione dello stesso fronte delle
    organizzazioni sindacali, che rende meno conflittuale l’approvazione
    dei provvedimenti in esame, anche se suscettibili di alcune
    modifiche, si sofferma in particolare su due aspetti particolari
    che caratterizzano il nuovo quadro di riferimento. Sottolinea
    innanzitutto il verificarsi di una modifica nella composizione
    del corpo docente: l’80,5 per cento degli insegnanti di
    religione cattolica laico. In secondo luogo, la stabilizzazione
    del rapporto di lavoro e la maggiore professionalit degli
    insegnanti di religione in termini di presenza scolastica
    segnalano un avvicinamento agli intenti della stessa intesa
    del febbraio 1984, recepita nella legge di ratifica n. 121
    del 1985.

    Tutti questi elementi dovrebbero consentire alla Commissione
    lavoro di decidere sulla materia nel pieno rispetto della
    legge citata, che peraltro riconosce il valore della cultura
    religiosa quale patrimonio storico del popolo italiano.

    Atteso che nella formulazione del disegno di legge governativo
    vi un esplicito riferimento alla scuola statale, riterrebbe
    opportuno, preannunciando la presentazione di una proposta
    emendativa, che si parlasse di scuola pubblica, sempre in
    rispondenza al dettato della legge n. 121 del 1985. Ricorda
    che anche la Corte costituzionale si espressa sulla decisione
    di dare una disciplina legislativa allo status degli
    insegnanti di religione cattolica: la sentenza n. 203 del
    1989 ha stabilito che il principio di laicit da intendersi
    alla stregua di garanzia da parte dello Stato della libert
    di religione in regime di pluralismo confessionale religioso.

    In merito ai contenuti del disegno di legge governativo,
    conferma l’intenzione di concorrere a predisporre un testo
    che vada oltre i confini della maggioranza che sostiene
    il Governo e tale volont di indirizzo politico verr esplicitata
    in occasione dell’esame delle singole proposte emendative.

    Concorda sulla scelta che gli insegnanti di religione cattolica
    siano immessi in ruolo con contratti a tempo indeterminato,
    nonch sulla previsione che la consistenza della dotazione
    organica sia determinata nella misura del 70 per cento dei
    posti di insegnamento complessivamente funzionanti, a fronte
    di una flessibilit della stessa dotazione organica che
    inevitabile rispetto a questo tipo di disciplina.

    Ritenute apprezzabili le scelte adottate in merito all’immissione
    in ruolo del personale attualmente in servizio e al superamento
    di concorsi per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli degli
    insegnanti di religione, in materia di revoca dell’idoneit
    e di mobilit professionale nel comparto del personale della
    scuola considera necessari ulteriori approfondimenti. Infatti
    la dichiarazione di un’insegnante di religione di non essere
    pi disponibile a riconoscersi nella dottrina della Chiesa,
    rientrando nel caso di mobilit professionale, non rientra
    pi nella competenza dell’autorit ecclesiastica e dunque
    ritiene che un legislatore attento debba valutare anche
    questa ipotesi. Sorge pertanto il problema di garantire
    il diritto di quei lavoratori che, avendo acquisito stabilit
    nel mondo della scuola, devono vedersi riconosciuta una
    certa stabilit nel mondo del lavoro, anche qualora volessero
    smettere di insegnare la religione. Infine, un chiarimento
    merita, a suo giudizio, la formulazione indistinta dell’elenco
    di coloro che hanno superato il concorso, senza tener conto
    dell’andamento dello stesso.

    In conclusione, invita la Commissione a lavorare secondo
    un intento comune, al fine di rispondere alle aspettative
    di diciassette mila insegnanti di religione cattolica.


    Lino DUILIO (MARGH-U), condividendo le osservazioni espresse
    dal deputato Delbono, intende ribadire solo due questioni
    che attengono al rapporto fra Stato e Chiesa nel momento
    in cui i docenti di religione cattolica vengono incardinati
    nei ruoli e nell’organico dello Stato.

    La prima questione riguarda la compilazione dell’elenco
    prevista al comma 7 dell’articolo 1, procedura che in altra
    sede comporterebbe la predisposizione di una graduatoria
    sulla base dei risultati degli esami sostenuti: ritiene
    che tale elenco vada definito dal punto di vista giuridico-formale,
    perch l’attuale indeterminatezza potrebbe rappresentare
    un vulnus nelle disposizioni che si intendono fissare.

    In merito alle intese con l’ordinario diocesano, considera
    poi necessario ricondurre la normativa a quei principi generale
    e astratti che sempre devono caratterizzare la legislazione.
    In questo caso, in particolare, bisogna conciliare le aspettative
    del personale in questione, che entra a pieno titolo negli
    organici dello Stato ma che, in caso di sopravvenuta incompatibilit
    con le esigenze dell’insegnamento religioso, valutata dall’ordinario
    diocesano, potrebbe un domani avanzare richiesta di mobilit
    con quelle del restante personale docente, assunto a seguito
    di un concorso e dell’utile inserimento in graduatoria.
    Paventa altrimenti il rischio che si possano eccepire questioni
    formali e giuridiche in ordine a presunti o reali vizi in
    merito a tale norma, prevista dal comma 3 dell’articolo
    4 del disegno di legge governativo. Ritiene, in proposito,
    che si debba esplicitare che l’insegnamento della religione,
    garantiti i presupposti, non rappresenti uno strumento surrettizio
    per poter insegnare altre materie di cui non si ha l’esperienza,
    per il solo fatto di possedere il titolo abilitante all’insegnamento.
    Il problema, semmai, quello della conservazione del posto
    del lavoro, in modo da non ledere le aspettative e i diritti
    di persone che attendono da anni di avere una sistemazione.


    Tuttavia, non si pu creare una competitivit viziata da
    norme di favore all’interno del corpo docente. In conclusione,
    invita il rappresentante del Governo a considerare l’opportunit
    di valutare i problemi che fisiologicamente dovessero verificarsi
    in sede di attuazione, prevedendo una sorta di monitoraggio
    dei risultati ottenuti.


    Andrea DI TEODORO (FI), espresso apprezzamento per il disegno
    di legge governativo, che si muove nel rispetto della piena
    autonomia e delle prerogative sovrane dello Stato italiano
    e della Chiesa, come riconosciuto nell’intesa del 1984,
    condividendo le osservazioni del deputato Delbono, ritiene
    che il testo, che pure presenta punti di equilibrio da non
    sottovalutare, possa essere sottoposto al giudizio e alla
    capacit di elaborazione di tutti i gruppi presenti in Commissione.

    Valuta positivamente il fatto che, pur lasciando all’autorit
    preposta il compito di accertare e selezionare l’idoneit
    dell’insegnante dal punto di vista dell’attitudine didattica,
    il testo ribadisca il principio per l’autorit ecclesiastica
    di valutare e riconoscere l’idoneit dal punto di vista
    della correttezza della materia all’interno della sua specificit.

    Riconosciuto quale compito della Commissione quello di portare
    a termine quanto prima l’esame dei provvedimenti volti al
    superamento della condizione di precariato dei docenti di
    religione cattolica, riconoscendo loro gli stessi diritti
    di cui godono tutti gli altri insegnanti, solleva alcune
    perplessit in merito alla compilazione dell’elenco in esito
    alla unica prova di concorso in sede di prima applicazione
    della legge e alla previsione del trattamento di mobilit,
    paventando il rischio che esso diventi un potenziale canale
    di accesso pi rapido all’insegnamento di altre materie.

    Richiama l’attenzione del Governo e del relatore sul fatto
    che il concetto dell’elenco, cio di una lista dei candidati
    che hanno superato l’esame di idoneit previsto dal concorso
    in sede di prima applicazione della legge, pur non rappresentando
    una graduatoria nel senso tradizionale del termine, e quindi
    non prevedendo un vincolo per l’autorit ecclesiastica di
    scegliere gli insegnanti di religione per i posti in organico
    necessari, introduce comunque un principio di ordinazione
    dei candidati per quanto riguarda lo Stato italiano. Ritiene
    che si potrebbe venire incontro alle preoccupazioni sollevate
    dai rappresentanti del gruppo della Margherita qualora si
    prevedesse l’elemento della competitivit: del resto lo
    Stato ha il diritto di formulare un suo giudizio che discrimina
    le possibilit di questi insegnanti che hanno partecipato
    al concorso, inserendoli in un’ottica di meritocrazia che
    l’elenco, lasciato senza aggettivazione, potrebbe non sufficientemente
    valorizzare. Segnala questa come possibile soluzione per
    uscire dall’impasse tra graduatoria ed elenco, nel
    rispetto dell’autonomia ecclesiastica.

    Chiede poi al Governo un chiarimento in merito alla sorte
    degli insegnanti che dovessero superare il concorso in sede
    di prima applicazione della legge ma non riuscissero ad
    entrare nella quota del 70 per cento dei posti di insegnamento
    disponibili: riterrebbe opportuno intervenire, modificando
    con una proposta emendativa il testo del disegno di legge,
    per rendere permanente, attraverso una graduatoria aggiuntiva
    o quant’altro, il principio secondo il quale coloro che
    hanno superato la prova di idoneit in sede di prima applicazione
    della legge risultano comunque posizionati in maniera adeguata
    per le disponibilit successive.


    Marcello TAGLIALATELA (AN), relatore, in merito
    alla compilazione dell’elenco degli idonei, osserva che
    tale formulazione consente di superare le maggiori preoccupazioni
    e perplessit che il termine di graduatoria poteva determinare.

    Evidenzia la necessit che, in sede di primo concorso, si
    possa valutare, cos come peraltro sottolineato dalle organizzazioni
    scolastiche audite in Commissione, non solo i titoli e gli
    esami, ma anche il  servizio
    prestato, cio l’anzianit eventualmente acquisita dagli
    insegnanti di religione cattolica.

    Un altro problema da affrontare riguarda l’eventualit che
    ci siano insegnanti di religione cattolica che, pur avendo
    regolarmente l’idoneit, paradossalmente non possiedono
    i requisiti richiesti dalla legge n. 121 del 1985 per partecipare
    ai concorsi. Prospetta pertanto l’opportunit di prevedere
    all’interno nel testo del disegno di legge una forma di
    sanatoria per questi docenti, al fine di evitare il verificarsi
    di simili casi in futuro.

    In conclusione, chiede al presidente se non sia il caso
    di programmare i tempi dell’esame del provvedimento.


    Angelo SANTORI, presidente, fa presente che i tempi
    di esame del provvedimento potranno essere pi opportunamente
    fissati nell’ambito ufficio di presidenza, integrato dai
    rappresentanti dei gruppi, che si riunir nella seduta di
    domani.

    Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito
    dell’esame ad altra seduta.


    La seduta termina alle 17.20.


     

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    XI Commissione
    – Resoconto di mercoled 19 giugno 2002



    COMUNICAZIONI
    DEL PRESIDENTE SUL PROGRAMMA E SUL


    CALENDARIO
    DEI LAVORI


    Mercoled 19 giugno 2002. – Presidenza del presidente
    Domenico BENEDETTI VALENTINI.


    La seduta comincia alle 15.45.


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, comunica
    che l’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti
    dei gruppi, nella riunione di gioved 13 giugno ha predisposto
    all’unanimit, ai sensi dell’articolo 25 del regolamento,
    il seguente programma dei lavori per i mesi di giugno e
    luglio 2002:


    Giugno

    Sede referente:

    Esame del decreto-legge 11 giugno 2002 n. 108, recante disposizioni
    urgenti in materia di occupazione e previdenza (2843);


    Seguito dell’esame delle proposte di legge C. 257 ed abb.,
    Grandi invalidi di guerra e per servizio;

    Seguito dell’esame dei progetti
    di legge C. 561 e abb., Norme sullo stato giuridico e sul
    reclutamento degli insegnanti di religione cattolica;


    Seguito dell’esame del disegno di legge C. 2145 Delega al
    Governo in materia previdenziale, misure di sostegno alla
    previdenza complementare e all’occupazione stabile e riordino
    degli enti di previdenza e assistenza obbligatoria;

    Seguito dell’esame delle proposte di legge C. 228 e abb.,
    Norme per la vigenza triennale dei contratti collettivi
    nazionali di lavoro per il personale delle Ferrovie dello
    Stato;

    Seguito dell’esame delle proposte di legge C. 1277, Misure
    riparatorie nel caso di indebita sospensione dal servizio
    di pubblici dipendenti;

    Esame della proposta di legge C. 1450, Modifica del comma
    43 dell’articolo 1 della legge 8 agosto 1995, n. 335, in
    materia di cumulo tra le prestazioni erogate dall’INAIL
    e dall’INPS;

    Esame delle proposte di legge C. 2631 ed abbinate, Modifiche
    all’articolo 70 del testo unico di cui al decreto legislativo
    26 marzo 2001, n. 151, in materia di indennit di maternit
    per le libere professioniste.


    Luglio

    Seguito dell’esame delle proposte di legge C. 257 ed abb.,
    Grandi invalidi di guerra e per servizio;

    Seguito dell’esame delle proposte di legge C. 1392, Mobilit
    del personale della soppressa Azienda di Stato per i servizi
    telefonici;

    Seguito dell’esame dei progetti
    di legge C. 561 ed abbinate, Norme sullo stato giuridico
    e sul reclutamento degli insegnanti di religione cattolica;


    Seguito dell’esame del disegno di legge C. 2145 Delega al
    Governo in materia previdenziale, misure di sostegno alla
    previdenza complementare e all’occupazione stabile e riordino
    degli enti di previdenza e assistenza obbligatoria;

    Seguito dell’esame della proposta di legge C. 2023, Partecipazione
    dei lavoratori alla gestione e ai risultati d’impresa;

    Seguito dell’esame della proposta di legge C. 1578, Previdenza
    degli spedizionieri doganali;

    Seguito dell’esame delle proposte di legge C. 1277, Misure
    riparatorie nel caso di indebita sospensione dal servizio
    di pubblici dipendenti;

    Esame della proposta di legge C. 1450, Modifica del comma
    43 dell’articolo 1 della legge 8 agosto 1995, n. 335, in
    materia di cumulo tra le prestazioni erogate dall’INAIL
    e dall’INPS;

    Esame delle proposte di legge C. 2631 ed abbinate, Modifiche
    all’articolo 70 del testo unico di cui al decreto legislativo
    26 marzo 2001, n. 151, in materia di indennit di maternit
    per le libere professioniste.

    Esame della proposta di legge C. 10, Nuove disposizioni
    su reversibilit e perequazione delle pensioni;

    Esame della proposta di legge C. 12, Adeguamento delle pensioni
    di reversibilit in presenza di familiari conviventi con
    gravissima disabilit.


    Nei mesi di giugno e luglio alcune sedute verranno dedicate
    allo svolgimento di atti di sindacato ispettivo ed alla
    discussione di risoluzioni.

    Il programma potr essere integrato con l’eventuale esame
    di disegni di legge di conversione, di progetti di legge
    approvati dal Senato, di schemi di atti del Governo e con
    l’esame in sede consultiva di progetti di legge per i quali
    venga richiesto il parere, nonch con lo svolgimento di
    audizioni su temi di attualit.


    Comunica altres che, a seguito della medesima riunione
    dell’ufficio di presidenza, stato predisposto il seguente
    calendario dei lavori per il periodo dal 18 giugno al 5
    luglio:


    Marted 18 giugno.


    Omissis


    Mercoled 19 giugno.


    Omissis


    Audizioni informali:

    Audizioni di rappresentanti di organizzazioni sindacali
    (CGIL, CISL, UIL) relativa al reclutamento e allo status
    giuridico degli insegnanti di religione cattolica.


    Marted 25 giugno.


    Omissis


    Mercoled 26 giugno.


    Omissis  


    Norme sullo stato giuridico
    e sul reclutamento degli insegnanti di religione cattolica
    (seguito esame C.561 ed abbinate – Rel. Taglialatela).
    NON
    E’ STATO TRATTATO


    Omissis  


    Mercoled 3 luglio.


    Sede referente:

    Omissis

    Norme sullo stato giuridico e sul
    reclutamento degli insegnanti di religione cattolica (seguito
    esame C.561 ed abbinate – Rel. Taglialatela).


    Omissis


    Gioved 4 luglio.


    Sede referente:

    Norme sullo stato giuridico e sul
    reclutamento degli insegnanti di religione cattolica (seguito
    esame C. 561 ed abbinate – Rel. Taglialatela).

    NON E’ STATO TRATTATO


    Omissis


    La Commissione prende atto.


    La seduta termina alle 15.50.

  • Stato_Giuridico_due/resoconto_8_5_2002.asp

    CAMERA DEI DEPUTATI – XIV LEGISLATURA

    Resoconto della XI Commissione permanente

    (Lavoro pubblico e privato)



    XI Commissione – Resoconto di mercoled 8 maggio 2002




    SEDE CONSULTIVA

    Mercoled 8 maggio 2002. – Presidenza del vicepresidente
    Angelo SANTORI, indi del presidente Domenico BENEDETTI VALENTINI.
    – Interviene il sottosegretario di Stato per l’istruzione,
    l’universit e la ricerca Valentina Aprea.




    La seduta comincia alle 15.15.


    Insegnanti di religione cattolica.

    C. 561 Molinari, C. 580 Loddo, C. 737 Angela Napoli, C.
    909 Lumia, C. 1433 Landolfi, C. 1487 Coronella, C. 1493
    Di Teodoro, C. 1972 Antonio Barbieri, C. 2480 Governo.

    (Seguito dell’esame e rinvio).



    La Commissione prosegue l’esame del provvedimento,
    rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 aprile 2002.


    Angelo SANTORI, presidente, ricorda che l’esame
    delle proposte di legge all’ordine del giorno era stato
    sospeso, dopo un supplemento di relazione ad integrazione
    di quella svolta dal relatore nella seduta del 24 aprile
    scorso, per consentire al rappresentante del Governo di
    partecipare al dibattito ed esprimere le proprie valutazioni.


    Il sottosegretario Valentina APREA, riconosciuta grande
    importanza alle proposte di legge di iniziativa parlamentare
    presentate in materia di stato giuridico e reclutamento
    degli insegnanti di religione cattolica, le quali denotano
    l’intenzione di rivolgere particolare attenzione ad un problema
    aperto da tempo, facendo ben sperare in un iter rapido e
    produttivo, osserva che quello predisposto dall’attuale
    Governo il primo disegno di legge in materia, a fronte
    del tentativo, esperito nella passata legislatura ma non
    realizzato per la scadenza della stessa, di esaminare
    in modo completo ed approfondito la tematica dello
    stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica.

    Trattandosi di un problema che all’attenzione delle forze
    della nuova maggioranza, osserva che il Governo ha ritenuto
    di farsi parte diligente e di affrontare nuovamente la questione,
    attraverso la predisposizione di un suo proprio disegno
    di legge, per cercare di dare risposte alle aspettative
    degli insegnanti di religione che sono rimasti gli unici
    precari, privi di una stabilizzazione nel sistema educativo
    e scolastico del paese.

    Pertanto, prospetta alla Commissione l’opportunit di adottare
    come testo base per la discussione il testo del disegno
    di legge governativo, non solo perch esso garantisce la
    copertura finanziaria, ma anche perch prevede una serie
    di soluzioni che sono in linea con il Concordato internazionale
    e che sono state gi verificate con gli uffici legislativi
    dei due Stati interessati. Assicura comunque i componenti
    la Commissione che il Governo disponibile a rivolgere
    la giusta attenzione alle proposte di legge d’iniziativa
    parlamentare che hanno dimostrato un intento comune.

    Confida pertanto nell’impegno del relatore e nella volont
    delle forze politiche presenti in Commissione al fine di
    giungere, sulla base di un confronto aperto e chiaro, ad
    una rapida approvazione delle disposizioni in materia di
    stato giuridico e reclutamento degli insegnanti di religione
    cattolica.


    Marcello TAGLIALATELA (AN), relatore, ricorda che
    la Commissione ha in precedenza sospeso l’esame delle proposte
    di legge all’ordine del giorno in attesa che venisse presentato
    alla Camera il testo del disegno di legge governativo in
    materia di stato giuridico e reclutamento degli insegnanti
    di religione cattolica in modo da avere a disposizione uno
    strumento pi completo di riferimento e di confronto.

    In proposito osserva che il testo predisposto dal Governo
    contiene una contraddizione laddove prevede che vi sia un
    concorso per l’immissione in ruolo del personale attualmente
    in servizio, alla fine del quale verrebbe compilato un elenco
    e non una graduatoria. Sulla base delle istanze avanzate
    dai rappresentanti degli insegnanti, riterrebbe opportuno
    – come del resto accade per tutte le altre categorie di
    insegnanti – che per tale immissione si prevedesse un corso
    abilitante e non un concorso, come invece indicato nel testo
    del disegno di legge governativo.


    Il sottosegretario Valentina APREA precisa che, poich
    quello degli insegnanti di religione cattolica un ruolo
    atipico, che risponde non solo alla normativa dettata dallo
    Stato italiano, ma anche a requisiti previsti dalla Conferenza
    episcopale italiana, il testo del disegno di legge governativo
    ha dovuto adattare a questa situazione specifica il normale
    reclutamento dei docenti di religione. Pertanto, in considerazione
    del fatto che per questi ultimi, espletato il concorso,
    la decisione per l’ammissione in ruolo spetta all’ordine
    diocesano, osserva che non si pu parlare di graduatoria,
    bens di elenco degli idonei, dal quale la curia sceglie
    i candidati per l’assunzione in ruolo e per la sede.


    Marcello TAGLIALATELA (AN), relatore, ritiene che,
    proprio in considerazione del fatto che si tratta di un
    concorso riservato a chi gi in possesso dei requisiti
    richiesti, alla fine dello stesso debba compilarsi una graduatoria.


    Il sottosegretario Valentina APREA ribadisce che il Governo
    ha una responsabilit limitata nell’ambito del Concordato
    firmato tra lo Stato italiano e la Santa Sede: il punto
    trovare un equilibrio che consenta di espletare il primo
    concorso riservato, che non pu chiamarsi corso abilitante,
    perch l’abilitazione interviene successivamente e la stessa
    Costituzione parla di accesso ai pubblici impieghi mediante
    concorso.


    Emilio DELBONO (MARGH-U), intervenendo sull’ordine dei
    lavori, chiede al relatore di precisare quale testo intenda
    adottare come testo base per la discussione
    preliminare e osserva che l’avvio di una fase di audizioni
    con i soggetti interessati dalle disposizioni normative
    in esame potrebbe essere utile a tal fine.


    Carmen MOTTA (DS-U) si associa, a nome dei deputati del
    gruppo dei Democratici di sinistra-L’Ulivo, alla richiesta
    del deputato Delbono di prevedere una serie di audizioni
    che consentano di assumere elementi idonei a definire la
    materia nel miglior modo possibile. Ricorda, in proposito,
    che negli ultimi mesi si sono svolti convegni da parte di
    alcuni sindacati rappresentativi del personale in oggetto
    di cui riterrebbe utile conoscere gli intendimenti.


    Andrea DI TEODORO (FI) ritiene anch’egli opportuno procedere
    alla definizione del testo base che, a suo avviso, potrebbe
    essere quello governativo, ferma restando la disponibilit
    del Governo ad accogliere contributi e proposte emendative.

    Concorda sulla possibilit di avviare una serie di audizioni,
    proponendo in particolare quella degli esponenti della Conferenza
    episcopale italiana.


    Marcello TAGLIALATELA (AN), relatore, conferma il
    suo orientamento ad adottare come testo base il disegno
    di legge governativo, che pure pu essere oggetto di modificazioni,
    e concorda sulla possibilit di avviare audizioni in materia,
    purch i tempi siano ragionevolmente brevi.


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, osserva
    innanzitutto che sul piano formale la Commissione potrebbe
    avviare la discussione preliminare, tenendo presente il
    criterio orientativo che il testo base possa essere quello
    predisposto dal Governo: del resto, la discussione non pu
    che essere generale su tutte le proposte di legge presentate
    e l’adozione formale del testo base non potr che essere
    decisione successiva alla discussione preliminare. In quella
    sede, peraltro, si potr eventualmente deliberare la costituzione
    di un Comitato ristretto.

    Infine, concorda sulla necessit di prevedere una fase di
    audizioni, rimettendo all’ufficio di presidenza la decisione
    sui tempi e sulle modalit di svolgimento delle stesse,
    compatibilmente con l’organizzazione dei lavori dell’Assemblea.


    Lalla TRUPIA (DS-U) ricorda che in Conferenza dei presidenti
    di gruppo stata pi volte evidenziata la difficolt di
    organizzare in modo razionale e produttivo i lavori delle
    Commissioni e ribadisce la necessit che la questione venga
    nuovamente posta anche dai presidenti delle Commissioni.


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, rinvia
    il seguito dell’esame ad altra seduta.


    La seduta termina alle 15.55.

  • Stato_Giuridico_due/riprende_esame_24_4_2002.asp

    Riprende l’esame
    dei ddl sullo stato giuridico


    Mercoled 24 proseguir l’esame delle proposte di
    legge C561 ed abbinate, relative allo status giuridico e
    al reclutamento degli insegnanti di religione cattolica.
    Il provvedimento persegue l’obiettivo comune del superamento
    della condizione di precariato dei docenti interessati.
    Si propone pertanto l’attribuzione agli insegnanti in questione
    di uno status giuridico analogo a quello dell’ordinario
    personale docente di ruolo dello Stato, nonch la regolarizzazione,
    con apposite procedure concorsuali, delle modalit di reclutamento.
    Sulla medesima materia, nella scorsa legislatura, fu approvato
    dal Senato, in data 19 luglio 2000, un testo su cui la Camera
    dei deputati ha avviato l’esame, senza peraltro poterlo
    portare a termine per la fine della legislatura. Relatore
    Taglialatela.



    fonte Camera dei Deputati


  • Stato_Giuridico_due/riprende_esame_16_4_2002.asp

    Riprende l’esame
    dei ddl sullo stato giuridico


    Marted 16 aprile 2002. 


    La Commissione proseguir l’esame delle proposte di legge
    C561 ed abbinate, relative allo status giuridico e al reclutamento
    degli insegnanti di religione cattolica. Il provvedimento
    persegue l’obiettivo comune del superamento della condizione
    di precariato dei docenti interessati. Si propone pertanto
    l’attribuzione agli insegnanti in questione di uno status
    giuridico analogo a quello dell’ordinario personale docente
    di ruolo dello Stato, nonch la regolarizzazione, con apposite
    procedure concorsuali, delle modalit di reclutamento. Sulla
    medesima materia, nella scorsa legislatura, fu approvato
    dal Senato, in data 19 luglio 2000, un testo su cui la Camera
    dei deputati ha avviato l’esame, senza peraltro poterlo
    portare a termine per la fine della legislatura. Relatore
    Taglialatela (AN).


    fonte Camera dei Deputati


  • Stato_Giuridico_due/riprende_esame_16_4_2002.asp

    Riprende l’esame
    dei ddl sullo stato giuridico


    Marted 16 aprile 2002. 


    La Commissione proseguir l’esame delle proposte di legge
    C561 ed abbinate, relative allo status giuridico e al reclutamento
    degli insegnanti di religione cattolica. Il provvedimento
    persegue l’obiettivo comune del superamento della condizione
    di precariato dei docenti interessati. Si propone pertanto
    l’attribuzione agli insegnanti in questione di uno status
    giuridico analogo a quello dell’ordinario personale docente
    di ruolo dello Stato, nonch la regolarizzazione, con apposite
    procedure concorsuali, delle modalit di reclutamento. Sulla
    medesima materia, nella scorsa legislatura, fu approvato
    dal Senato, in data 19 luglio 2000, un testo su cui la Camera
    dei deputati ha avviato l’esame, senza peraltro poterlo
    portare a termine per la fine della legislatura. Relatore
    Taglialatela (AN).


    fonte Camera dei Deputati


  • Stato_Giuridico_due/resoconto_9_4_2002.asp

    CAMERA DEI DEPUTATI
    – XIV LEGISLATURA

    Resoconto della XI Commissione permanente

    (Lavoro pubblico e privato)


    Resoconto di marted 9 aprile 2002


    Omissis




    SEDE REFERENTE



    Marted 9 aprile 2002 – Presidenza del presidente Domenico
    BENEDETTI VALENTINI. –


     


    Interviene il sottosegretario di Stato per l’istruzione,
    l’universit e la ricerca Valentina Aprea.


    La seduta comincia alle 12.15.


    Insegnanti di religione cattolica.

    C. 561 Molinari, C. 580 Loddo, C. 737 Angela Napoli, C.
    909 Lumia, C. 1433 Landolfi, C. 1487 Coronella, C. 1493
    Di Teodoro, C. 1972 Antonio Barbieri, C. 2480 Governo.

    (Seguito dell’esame e rinvio).




    La Commissione prosegue l’esame, rinviato nella seduta
    del 12 febbraio 2002.


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, ricorda
    che l’esame delle proposte di legge all’ordine del giorno
    era stato sospeso in attesa che venisse presentato alla
    Camera il testo del disegno di legge governativo in materia
    di stato giuridico e reclutamento degli insegnati di religione
    cattolica.

    Peraltro, nonostante l’impossibilit del relatore, onorevole
    Taglialatela, ad essere presente alla seduta odierna, propone
    di dare la parola al sottosegretario Aprea per una rapida
    esposizione del testo governativo.


    Elena Emma CORDONI (DS-U), alla luce della presentazione
    da parte del Governo del nuovo testo in materia di stato
    giuridico e di reclutamento degli insegnati di religione
    cattolica, ritiene indispensabile da parte dell’onorevole
    Taglialatela una integrazione della relazione svolta nella
    seduta del 5 febbraio scorso. Considera pertanto inopportuno
    proseguire l’esame dei progetti di legge all’ordine del
    giorno.


    Emilio DEL BONO (MARGH-U) si dichiara contrario al percorso
    indicato dal presidente, atteso che, in osservanza della
    centralit del ruolo del Parlamento, spetta prima al relatore
    pronunciarsi sui provvedimenti in discussione e solo successivamente
    il rappresentante del Governo pu intervenire. Peraltro
    paventa il rischio che in qualche modo si verifichi un precedente
    da evitare in modo assoluto.


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, confermata
    la sua posizione a difesa della centralit del ruolo e delle
    prerogative del Parlamento e della Commissione, precisa
    che la sua proposta nata dalla impossibilit del relatore,
    per un banale ritardo, ad essere presente al momento in
    Commissione e dall’opportunit di approfittare della presenza
    del sottosegretario Aprea per l’illustrazione del testo
    governativo, ferma restando la necessit di una integrazione
    di relazione da parte del relatore.


    Il sottosegretario Valentina APREA, pur riconoscendo il
    garbo con il quale il presidente le aveva offerto la possibilit
    di intervenire a fronte dell’imprevista assenza del relatore,
    rinuncia a prendere la parola dichiarandosi comunque disponibile
    ad intervenire in qualunque altro momento.


    Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, rinvia
    pertanto il seguito dell’esame ad altra seduta.


    La seduta termina alle 12.25.

  • Stato_Giuridico_due/riprende_esame_9_4_2002.asp

    Riprende l’esame
    dei ddl sullo stato giuridico


    Marted 9 la Commissione proseguir l’esame delle
    proposte di legge C561 ed abbinate, relative allo status
    giuridico e al reclutamento degli insegnanti di religione
    cattolica. Il provvedimento persegue l’obiettivo comune
    del superamento della condizione di precariato dei docenti
    interessati. Si propone pertanto l’attribuzione agli insegnanti
    in questione di uno status giuridico analogo a quello dell’ordinario
    personale docente di ruolo dello Stato, nonch la regolarizzazione,
    con apposite procedure concorsuali, delle modalit di reclutamento.
    Sulla medesima materia, nella scorsa legislatura, fu approvato
    dal Senato, in data 19 luglio 2000, un testo su cui la Camera
    dei deputati ha avviato l’esame, senza peraltro poterlo
    portare a termine per la fine della legislatura. Relatore
    Taglialatela.


    fonte Camera dei Deputati