Categoria: Scuola e Società

  • Auguri e buone feste da #Snadir!

     

     

     

     

    Snadir – Professione i.r. – 22 dicembre 2023 – h.18,15

     

  • Scuola: istituti Tecnici-Professionali

    La Federazione Gilda-Unams/Snadir invia al Senato una memoria per il DDL S.924 sull’istituzione della filiera formativa tecnologico- professionale

    La Federazione della Gilda-Unams/Snadir attraverso una sua delegazione ha espresso, con un memoria inviata al Senato della Repubblica, nella qualità del Presidente della 7^ Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport, dubbi e pareri circa il disegno di legge S.924 sull’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale.  
     
    Crediamo fortemente che sia doveroso affrontare un dibatitto rilevante per il futuro degli Istituti Tecnici e Professionali e siamo consapevoli della necessità di interventi legislativi che incoraggino un riequilibrio, nel sistema dell’istruzione, tra gli indirizzi liceali e quelli tecnico-professionali. A maggior ragione se partiamo da un evidente presupposto, quello di riconoscere che lo sviluppo economico e culturale della nostra società abbia bisogno anche di un’istruzione tecnica forte e soprattutto di qualità.  
     
    Equilibrio che ad oggi troviamo riscontrabile nei Paesi più avanzati dell’Europa, primo tra tutti la Germania e che ha caratterizzato per decenni anche il sistema nazionale italiano; fin quando con i durissimi tagli imposti dalla Riforma Gelmini, abbiamo assistito ad un collasso della formazione tecnica e professionale, come evidenziano i dati statistici ufficiali.  
     
    La Federazione Gilda-Unams ritiene tuttavia che le sperimentazioni quadriennali siano irricevibili, nella misura in cui, a fronte di una legge che sia improntata sulla valorizzazione della qualità della formazione tecnica, si introduce un’abbreviazione dei percorsi che ha a che fare, ancora una volta, con politiche di tagli e non invece con la qualità.  
     
    A nostro parere, quindi, si rischia di curare un male con un male peggiore. 
     
    Tra le proposte di rettifica al Disegno di legge S.924, riteniamo fondamentale la validazione del percorso quadriennale, attraverso il superamento degli esami di Stato, al pari di come avviene nelle scuole Statali o Paritarie.  
     
    La Gilda-Unams ha apprezzato l’opportunità di partecipare al dibattito ma ritiene che il disegno di legge S.924 debba essere rivisto, per far sì che il futuro degll’istruzione tecnologica e professionale in Italia sia più promettente.  
     
     
    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 06 dicembre 2023 – h.18,30

     

  • Ocse, crolla preparazione studenti nel mondo. Fgu/Snadir: utilizziamo le risorse del PNRR e di Agenda Sud per invertire il trend

    Dopo la pandemia, cala in modo vertiginoso la preparazione degli studenti nel mondo. A dirlo il rapporto Ocse-Pisa, l’ultima indagine del Programme for International Student Assessment (PISA) dell’Ocse, secondo cui il rendimento medio nei Paesi Ocse è sceso di 16 punti in matematica e di 11 punti in lettura. A livello mondiale si è tornati indietro di 10 anni. Il dato più allarmante è che circa il 25% dei quindicenni nei paesi dell’Ocse, che si traduce in circa 16 milioni di studenti, mostri risultati scarsi nelle tre materie fondamentali. Questa percentuale si estende anche agli studenti non inclusi nell’indagine PISA, con difficoltà nel gestire compiti elementari come l’uso di algoritmi di base o l’interpretazione di testi semplici. L’indagine riconosce l’effetto devastante della pandemia COVID-19 sull’istruzione, anche se l’analisi dei trend prima del 2018 rivela che i risultati in lettura e scienze hanno iniziato a diminuire ben prima della pandemia; ciò indica che sono in gioco anche problemi di più lungo periodo.

    I risultati di PISA 2022 mostrano, purtroppo, una situazione dell’istruzione mondiale non confortante. Il risultato complessivo vede l’Italia in linea con la media internazionale (471 punti vs 472 punti della media internazionale). Il 70% degli studenti raggiunge o supera il livello base di competenza matematica: nord-ovest e nord-est si attestano sull’82%, mentre il sud si ferma al 54%.

    L’andamento italiano è difforme rispetto ai tre ambiti indagati: si assiste a un calo di 15 punti in matematica, mentre vi è un miglioramento di 9 punti in scienze. In lettura, invece, non si registra alcun cambiamento significativo. Va però notato che il calo in matematica, seppur notevole, è comunque inferiore al dato OCSE (che registra un peggioramento di 16 punti rispetto al 2018).

    È il gender gap, invece, che in Italia risulta più accentuato: ben 9 punti di distanza tra maschi e femmine, a vantaggio dei primi, in matematica. In lettura, invece, i punteggi maggiori sono registrati in favore delle ragazze, mentre in scienze non si verificano significative differenze di genere.

    La variabilità tra gli studenti (57%) è maggiore rispetto a quella tra le scuole (40%) che negli anni è andata via via diminuendo, segno di un maggiore impegno da parte del Ministero e del Governo a uniformare l’offerta formativa su tutto il territorio nazionale. I punteggi superiori alla media riguardano i percorsi liceali, seguiti dagli istituti tecnici e, in coda, da quelli professionali.

    Sono purtroppo confermate le marcate differenze tra nord e sud della penisola, sia in riferimento al background socioculturale di provenienza, sia rispetto agli esiti nei tre macroambiti. 

    Altro aspetto indagato dalla rilevazione è il nesso tra l’incidenza del Covid e il rendimento in matematica: l’impatto negativo in Italia è di 16 punti mentre quello internazionale è di 11. È stato evidenziato come i sistemi educativi con risultati migliori in matematica abbiano evitato chiusure prolungate delle scuole, pur non essendo possibile associare questo dato ai cambiamenti di punteggio tra PISA 2018 e PISA 2022. 
     
    La Fgu/Snadir si augura che grazie all’impegno di tutte le forze in gioco e attraverso risorse del PNRR e dell’Agenda Sud, si lavori per invertire questo trend negativo e preoccupante investendo nel potenziamento delle risorse e nella formazione specifica del personale scolastico e soprattutto che si torni a pensare a una scuola che possa restituire dignità e valore ai suoi insegnanti, che garantisca l’adeguamento degli stipendi di docenti e personale ATA agli standard europei, che rimuova gli ostacoli e le barriere e che sia in grado di creare ovunque condizioni di uguaglianza e non discriminazione.
     
     
     
    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 06 dicembre 2023 – h.18,55
  • FGU in audizione alla Camera su Liceo Made in Italy

    Nel pomeriggio odierno, la Federazione Gilda Unams, rappresentata da Orazio Ruscica, presidente FGU e segretario nazionale Snadir, e da Gianfranco Meloni, dirigente nazionale della Gilda, si è espressa in audizione alla Camera in VII commissione istruzione per presentare una sua analisi e suggerire proposte in merito al Progetto di legge C.1341 “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy”..
     
    Tra le nostre proposte, quella di inquadrare il nuovo Liceo del Made in Italy nel contesto più ampio di un Liceo di matrice giuridico-economica da istituirsi a partire dal già esistente Liceo Economico Sociale (LES), attualmente configurato come opzione   del Liceo delle Scienze umane.
     
    Il percorso del LES, infatti, nel corso di più di un decennio di funzionamento, ha avuto modo di affermarsi, in virtù della sua curvatura formativa ampia e variegata, centrata sulle discipline giuridiche, economiche e sociali, orientate alla comprensione dei complessi fenomeni economici, sociali, culturali e ambientali nella loro dimensione globale.
     
    Sopprimere il LES, facendolo confluire nel nuovo Liceo del Made in Italy, oltre a creare un rilevante problema di organico per alcune classi di concorso (A018 e A046), significherebbe togliere alle famiglie e agli studenti la possibilità di questa scelta, senza alcuna garanzia che questa utenza, cosi faticosamente raggiunta, scelga il nuovo Liceo e non anche altri percorsi liceali già esistenti.
     
    Dall’audizione sono emersi segnali di interesse da parte dei parlamentari verso l’opportunità di una correzione delle criticità segnalate da effettuarsi durante il prosieguo del percorso parlamentare, su cui la FGU continuerà a vigilare.
     
     

     

     

    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 24 ottobre 2023 – h.21,08

  • Autonomia differenziata, sindacati al Senato: la scuola rimanga nazionale

    Comunicato stampa FLC CGIL – UIL Scuola RUA – Federazione GILDA Unams
     
    Roma, 12 settembre – Nella giornata di oggi, le organizzazioni sindacali della scuola FLC CGIL, UIL Scuola RUA e Federazione GILDA Unams in audizione insieme al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale presso la I Commissione Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e dell’Interno, hanno presentato le proprie memorie sul disegno di legge di iniziativa popolare sull’autonomia differenziata che prevede una riscrittura degli articoli 116 e 117 della Costituzione con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale e lo spostamento di alcune materie alla potestà esclusiva dello Stato,  a sostegno del quale sono state raccolte 100mila firme di cittadine e cittadini italiani.
     
    Graziamaria Pistorino per la FLC CGIL, Roberto Garofani per UIL Scuola RUA e Orazio Ruscica della Federazione GILDA Unams, si sono soffermati sui pericoli dell’autonomia differenziata per il sistema di istruzione. Qualunque ipotesi di regionalizzazione infatti, produrrebbe una disgregazione del sistema nazionale con la creazione di tanti sistemi educativi di istruzione e formazione, quante saranno le Regioni che dovessero chiedere maggiore autonomia. Ciò rappresenterebbe la fine dell’obiettivo, tuttora incompiuto, di garantire pari trattamento ad ogni studente e alunno del Paese nell’esercizio del diritto all’istruzione.
     
    I tre dirigenti sindacali hanno argomentato inoltre, i pericoli connessi ad un organico regionale del personale delle scuole con concorsi regionali per i docenti, il personale ATA e la dirigenza scolastica. Si arriverebbe inevitabilmente a contratti regionali e stipendi differenti in base al territorio e si determinerebbe la fine della mobilità del personale su tutto il territorio, poiché la regolamentazione degli spostamenti verrebbe definitivamente sottratta alla negoziazione nazionale.
     
    La frammentazione del sistema scolastico in 21 sistemi di istruzione diversi, con programmi decisi autonomamente dalle Regioni e sottoposti alle diverse linee di indirizzo politico di chi governa pro-tempore, comprometterebbe irrimediabilmente la libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione oltre che il valore legale del titolo di studio. Rappresenta dunque, un pericolo per l’unità stessa del Paese.
     
    Pertanto, concludono i tre sindacalisti: “Ribadiamo un chiaro NO al frazionamento e alla diversificazione territoriale della scuola, perché l’istruzione pubblica è un pilastro della coesione e dell’unità del Paese, e perché indebolirlo infliggerebbe un colpo pesantissimo alla stessa identità nazionale”.
     
     
     
    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 12 settembre 2023 – h.17,30