Categoria: Scuola e Società

  • Decreto scuola: venerdì 6 maggio alle ore 15 assemblea sindacale unitaria delle RSU in diretta streaming

     

    Al via le iniziative di mobilitazione  

    Decreto scuola: venerdì 6 maggio alle ore 15 assemblea sindacale unitaria delle RSU in diretta streaming
     
    Le norme su formazione e reclutamento dei docenti, contenute nel decreto legge 36 del 30 aprile 2022, mortificano la scuola che subisce tagli di spesa e torna a essere terreno di scontro politico – ideologico.
     
    Ancora una volta si decidono questioni di grande rilievo per il sistema scolastico attraverso atti unilaterali, sfuggendo da ogni confronto con il mondo della scuola.
     
    E mentre il Governo assume decisioni gravi senza ascoltare i lavoratori della scuola, quegli stessi lavoratori attendono ancora il rinnovo del contratto scaduto da 3 anni, con la prospettiva di miseri aumenti stipendiali. 
     
    È ora di dire basta! La scuola non merita tutto questo!
     
    All’iniziativa parteciperanno anche il coordinatore nazionale della Gilda-Unams, Rino Di Meglio, e i segretari generali di Flc Cgil, Francesco Sinopoli, Cisl Scuola, Ivana Barbacci, Uil Scuola Rua, Pino Turi, Snals Confsal, Elvira Serafini.
     
     
    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 4 maggio 2022 – h.16,00
  • Sempre e solo per decreto. La comunità scolastica non merita tutto questo. Documento unitario, al via la mobilitazione

    Con la pubblicazione del decreto sulla scuola in G.U. del 1°maggio il Governo interviene pesantemente su molti aspetti della vita della scuola che, da autentica risorsa per il Paese, torna ed essere terreno di tagli di spesa e di scontro politico – ideologico. I documenti di programmazione economica pluriennale non prevedono investimenti, ma tagli che puntualmente il sistema subisce da decenni.

    Ancora una volta si decidono questioni di grande rilievo per il sistema scolastico attraverso atti unilaterali addirittura con Decreto legge, sfuggendo da ogni confronto con il mondo della scuola. La consapevolezza che la partecipazione al cambiamento contribuisce, accrescendone la qualità e il valore, ai processi di innovazione, evidentemente in questa fase manca del tutto al Governo e alla “politica”. E questo dopo due anni di pandemia, in cui la scuola si è completamente reinventata, e con una guerra che comporta la necessità di accogliere i profughi dall’Ucraina (ne sono arrivati ed accolti oltre 30.000, anche minori non accompagnati).
     
    La scuola si sta confermando uno dei più efficaci strumenti di integrazione, attraverso atti di concreta e solidale accoglienza, nell’ottica di una vera cultura di pace. Anche solo per questo avrebbe meritato un trattamento diverso, caratterizzato da attenzione e coinvolgimento; analogamente lo avrebbero meritato le organizzazioni sindacali alle quali il personale ha rinnovato pochi giorni or sono la propria fiducia con una larghissima partecipazione al voto per il rinnovo delle RSU, legittimandone ancora una volta il ruolo di rappresentanza.
     
    Invece, solo dopo qualche giorno dal voto per il rinnovo delle RSU che ha visto un milione di lavoratori dare la propria fiducia alle Organizzazioni Sindacali, si decide di procedere per decreto su tematiche così importanti.
     
    Per questo le Organizzazioni sindacali della scuola, unitariamente, hanno deciso una grande mobilitazione, a partire dai lavoratori, per arrivare a coinvolgere l’intera comunità educante che si vede ridurre l’ambito di autonomia, anch’esso di rilevanza costituzionale, al pari della libertà di insegnamento che rischia di subire inaccettabili condizionamenti.
     
    Tutto ciò in presenza di un’annosa e irrisolta questione retributiva che riguarda tutto il personale della scuola. Il Governo sottrae le risorse aggiuntive inserite in legge di Bilancio per il rinnovo del contratto destinandole a modalità di formazione incentivata decise unilateralmente, con evidente riduzione di quelle destinate a rivalutare nel loro complesso le retribuzioni di tutti e con l’ipoteca di tagliare l’organico nei prossimi anni. Per recuperare le risorse per una politica retributiva selettiva si ipotizza, fuori da ogni confronto negoziale, anche l’impiego delle risorse attualmente utilizzate per la card docenti.
     
    Nel frattempo non si affronta il tema del precariato, anzi il sistema di reclutamento delineato, ulteriormente appesantito nei tempi e nei requisiti, appare oltremodo punitivo e non in grado di risolvere la piaga del lavoro precario.
     
    Non si prevede per la formazione iniziale una normale e legittima fase transitoria e non si tiene in alcun conto la necessità di offrire opportunità di stabilizzazione del personale precario, per il quale non viene previsto uno specifico percorso di accesso al ruolo.
     
    Per tutte queste motivazioni, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS e GILDA hanno convenuto di organizzare una forte mobilitazione, a partire da un’imponente campagna di informazione capillare rivolta non solo al personale della scuola, ma anche alla società civile, alle famiglie e ai cittadini, cui va immediatamente evidenziato come tali provvedimenti non riconoscano la necessaria centralità alle politiche dell’istruzione e della formazione con scelte che rafforzino realmente il ruolo della scuola pubblica e democratica del Paese, al fine di garantire il pieno esercizio del diritto allo studio.
     
    Con il percorso di mobilitazione di tutto il personale FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS e GILDA intendono rimarcare il dissenso contro il Decreto Legge 36, per ottenerne radicali modifiche e rivendicare la devoluzione di tutte le materie che incidono sul rapporto di lavoro al rinnovo del contratto, per il quale chiedono l’immediato avvio delle trattative. È in tale sede che va ricondotto anche il confronto sui percorsi di valorizzazione professionale per i quali è comunque indispensabile l’investimento di ulteriori e specifiche risorse.
     
    Riservandosi quindi di valutare il ricorso a tutte le azioni di mobilitazione che si renderanno necessarie, anche in relazione allo sviluppo del confronto che intendono sollecitare e avviare con il Governo e le forze politico parlamentari, indicono una serie di iniziative:
    • Convocazione di tutte le RSU elette nelle ultime elezioni per la giornata di venerdì 6 Maggio alle ore 15 in diretta streaming con l’intervento dei 5 segretari generali di categoria (seguirà volantino iniziativa)
    • Convocazione direttivi unitari dei 5 sindacati, per la giornata del 13 Maggio alle ore 15, sempre in modalità on line
    • Dal 3 Maggio proclamazione dello stato di agitazione con invio piattaforma rivendicativa su cui avviare le procedure di raffreddamento e contestuale blocco delle attività aggiuntive per tutto il personale della scuola
    • Incontro con tutti i gruppi parlamentari
    Nel corso delle iniziative sopra indicate saranno valutate ulteriori proposte di mobilitazione per raggiungere i risultati necessari per tutto il personale della categoria.
     
    Roma, 2 maggio 2022
     
    Flc CGIL Francesco Sinopoli
    CISL Scuola Ivana Barbacci
    UIL Scuola Rua Giuseppe Turi
    SNALS Confsal Elvira Serafini
    GILDA Unams Rino Di Meglio
     
     
     
    Fgu/Snadir – 3 maggio 2022 – h.12,30
  • Rapporto Eurydice: precarietà e stipendi inadeguati attanagliano i docenti. Lo Snadir: Combatteremo queste ingiuste condizioni con ogni mezzo!

    In Italia, più di due terzi degli insegnanti con meno di 35 anni ha un contratto a tempo determinato, una percentuale altissima non è soddisfatta dello stipendio percepito e il lavoro sommerso ha raggiunto livelli inauditi, tanto che la maggior parte degli insegnanti afferma di dedicare meno della metà del tempo lavorativo all’insegnamento, essendo impegnata per il resto del tempo a svolgere altri compiti e a gestire altre responsabilità ( dalla preparazione di lezioni e verifiche, alla loro correzione, fino alle comunicazioni con i genitori e ai lavori burocratici sulla gestione scolastica).

    È quanto confermato dall’ultimo Quaderno di Eurydice Italia, dal titolo “Insegnanti in Europa: carriera, sviluppo professionale e benessere” che punta il dito su quelli che da sempre sono i veri mali della scuola italiana: il precariato dilagante e gli stipendi inadeguati in rapporto al carico reale di lavoro.

    La pratica comune è quella che lo Snadir e la Federazione Gilda-Unams denunciano da anni: migliaia di docenti, soprattutto giovani ma non solo, vengono assunti e impiegati nel tempo per mezzo di una successione di contratti a tempo determinato e con uno stipendio del tutto sproporzionato al carico di lavoro svolto. La condizione di precarietà dei docenti si protrae così per anni, e i motivi, come conferma anche il rapporto, c’entrano poco con la flessibilità dei sistemi educativi e con gli scenari mutevoli dovuti ai cambiamenti demografici o alla necessità di sostituzioni temporanee. Le vere ragioni sono altre, come i rallentamenti dei processi di assunzione, le alte percentuali di insegnanti che vanno in pensione e chiaramente la riduzione della spesa pubblica.

    Per certe categorie di docenti le ragioni aumentano e si aggiunge un annoso pregiudizio che è difficile da sradicare. Come accade agli insegnanti di religione che vivono da anni una condizione di precariato storico per nulla paragonabile a quello vissuto dai colleghi delle altre discipline. Difatti, mentre per tutte le altre categorie di docenti lo Stato è intervenuto negli anni sul tema del precariato della scuola con vari strumenti come le GAE (graduatorie ad esaurimento) e le diverse procedure straordinarie che hanno riconosciuto e valorizzato le esperienze maturate sul campo dai docenti precari in anni e anni di servizio, gli insegnanti di religione sono sempre stati esclusi da tali percorsi per l’accesso al ruolo subendo discriminazioni ingiustificabile.

    Per questi motivi, da tempo ormai chiediamo che venga fatta giustizia sottolineando a più riprese e con ogni risorsa a nostra disposizione la necessità di attuare una procedura semplificata di assunzione in ruolo che soddisfi le legittime aspettative di tutti i docenti di religione precari. L’ormai famosa sentenza della CGUE del 13 gennaio scorso ci ha dato ragione, e dopo quella, continuano ad arrivare importanti sentenze a favore dei docenti precari di religione circa l’abuso della reiterazione dei contratti di lavoro oltre i 36 mesi di servizio.

    Fino a che la politica non verrà incontro alle istanze di questi docenti con interventi normativi risolutivi, il nostro impegno proseguirà presso la Magistratura competente attraverso la presentazione di ricorsi ai quali potranno gratuitamente aderire i docenti di religione che vorranno. Noi non ci fermiamo. Occorre a tutti i costi contrastare questa ingiusta condizione, e lo faremo con ogni mezzo.

  • Rapporto Eurydice: precarietà e stipendi inadeguati attanagliano i docenti. Lo Snadir: Combatteremo il precariato con ogni mezzo!

    In Italia, più di due terzi degli insegnanti con meno di 35 anni ha un contratto a tempo determinato, una percentuale altissima non è soddisfatta dello stipendio percepito e il lavoro sommerso ha raggiunto livelli inauditi, tanto che la maggior parte degli insegnanti afferma di dedicare meno della metà del tempo lavorativo all’insegnamento, essendo impegnata per il resto del tempo a svolgere altri compiti e a gestire altre responsabilità ( dalla preparazione di lezioni e verifiche, alla loro correzione, fino alle comunicazioni con i genitori e ai lavori burocratici sulla gestione scolastica).

    È quanto confermato dall’ultimo Quaderno di Eurydice Italia, dal titolo “Insegnanti in Europa: carriera, sviluppo professionale e benessere” che punta il dito su quelli che da sempre sono i veri mali della scuola italiana: il precariato dilagante e gli stipendi inadeguati in rapporto al carico reale di lavoro.

    La pratica comune è quella che lo Snadir e la Federazione Gilda-Unams denunciano da anni: migliaia di docenti, soprattutto giovani ma non solo, vengono assunti e impiegati nel tempo per mezzo di una successione di contratti a tempo determinato e con uno stipendio del tutto sproporzionato al carico di lavoro svolto. La condizione di precarietà dei docenti si protrae così per anni, e i motivi, come conferma anche il rapporto, c’entrano poco con la flessibilità dei sistemi educativi e con gli scenari mutevoli dovuti ai cambiamenti demografici o alla necessità di sostituzioni temporanee. Le vere ragioni sono altre, come i rallentamenti dei processi di assunzione, le alte percentuali di insegnanti che vanno in pensione e chiaramente la riduzione della spesa pubblica.

    Per certe categorie di docenti le ragioni aumentano e si aggiunge un annoso pregiudizio che è difficile da sradicare. Come accade agli insegnanti di religione che vivono da anni una condizione di precariato storico per nulla paragonabile a quello vissuto dai colleghi delle altre discipline. Difatti, mentre per tutte le altre categorie di docenti lo Stato è intervenuto negli anni sul tema del precariato della scuola con vari strumenti come le GAE (graduatorie ad esaurimento) e le diverse procedure straordinarie che hanno riconosciuto e valorizzato le esperienze maturate sul campo dai docenti precari in anni e anni di servizio, gli insegnanti di religione sono sempre stati esclusi da tali percorsi per l’accesso al ruolo subendo discriminazioni ingiustificabile.

    Per questi motivi, da tempo ormai chiediamo che venga fatta giustizia sottolineando a più riprese e con ogni risorsa a nostra disposizione la necessità di attuare una procedura semplificata di assunzione in ruolo che soddisfi le legittime aspettative di tutti i docenti di religione precari. L’ormai famosa sentenza della CGUE del 13 gennaio scorso ci ha dato ragione, e dopo quella, continuano ad arrivare importanti sentenze a favore dei docenti precari di religione circa l’abuso della reiterazione dei contratti di lavoro oltre i 36 mesi di servizio.

    Fino a che la politica non verrà incontro alle istanze di questi docenti con interventi normativi risolutivi, il nostro impegno proseguirà presso la Magistratura competente attraverso la presentazione di ricorsi ai quali potranno gratuitamente aderire i docenti di religione che vorranno. Noi non ci fermiamo. Occorre a tutti i costi contrastare questa ingiusta condizione, e lo faremo con ogni mezzo.

     

  • Buona Pasqua di Resurrezione 2022

     

     

    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 15 aprile 2022 – h.20,00

  • Lo Snadir fa una donazione alla Caritas a sostegno della popolazione ucraina

    Dopo il precipitare degli eventi ai danni della popolazione ucraina e davanti al doloroso racconto a margine delle atrocità della guerra in corso, la segreteria nazionale dello Snadir, facendosi interprete della sensibilità dei propri iscritti,  ha ritenuto doveroso destinare un contributo per sostenere gli interventi della Caritas italiana, già inserita nella rete internazionale delle Caritas europee, che in questo momento sta dando il massimo sostegno alla popolazione in difficoltà moltiplicando gli sforzi per poter raggiungere quante più persone possibili.
     
    Coerentemente con l’impegno quotidiano che il nostro sindacato riserva da sempre agli ultimi e alle persone in difficoltà, seguiamo il monito di Papa Francesco: l’urgenza di accostarsi alla “gente comune che vuole la pace e che in ogni conflitto è la vera vittima che paga, sulla propria pelle, le follie della guerra".
     
    Per questo lo Snadir, che ha scelto di stare accanto a chi opera per la giustizia e la pace, ha deciso di destinare una somma pari a 7.000 euro a sostegno della Caritas che si sta prodigando al meglio per far fronte a ogni emergenza.
     
     
    Orazio Ruscica, Segretario nazionale Snadir




    Snadir – Professione i.r. – 7 marzo 2022 – h.11,30
  • Rientro a scuola, nuove modalità di gestione dei casi di positività Covid-19 in ambito scolastico

     
    SCUOLA DELL’INFANZIA
    • In presenza di un positivo in sezione

    Bambini

    Sospensione delle attività per 10 giorni
    Quarantena di 10 giorni e rientro con tampone molecolare o antigenico negativo
     
    Personale della scuola e esterno
    Coloro che hanno svolto attività in presenza per almeno 4 ore (anche non continuative) nelle 48 ore precedenti l’insorgenza del caso si applica la quarantena prevista per soggetti ALTO RISCHIO (Circ Min. Salute 30/12/2021)
     
     
    SCUOLA PRIMARIA
    • Con un solo caso
    Alunni
    Attività didattica in presenza; consumo del pasto distanza personale di 2 metri
    Sorveglianza: tampone al primo e al quinto giorno dalla scoperta del caso
     
    Personale della scuola e esterno
    Coloro che hanno svolto attività in presenza per almeno 4 ore (anche non continuative) nelle 48 ore precedenti l’insorgenza del caso si applica l’Auto sorveglianza
     
    • Con due o più soggetti contagiati
    Alunni
    Si va in dad per 10 giorni
    Quarantena di 10 giorni e rientro con tampone molecolare o antigenico negativo
     
    Personale della scuola e esterno
    Coloro che hanno svolto attività in presenza per almeno 4 ore (anche non continuative) nelle 48 ore precedenti l’insorgenza del caso si applica la quarantena prevista per soggetti ALTO RISCHIO (Circ Min. Salute 30/12/2021)
     
     
    SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO
    • Con un caso di positività
    Studenti
    Attività didattica in presenza
    Si applica l’auto-sorveglianza e l’obbligo di mascherine Ffp2; consumo del pasto soltanto se può essere mantenuta una distanza personale di 2 metri
     
    Personale della scuola e esterno
    Coloro che hanno svolto attività in presenza per almeno 4 ore (anche non continuative) nelle 48 ore precedenti l’insorgenza del caso si applica l’Auto sorveglianza
     
    • Con due casi di positività
    Studenti
    A) i non vaccinati e i vaccinati e guariti da più di 120 giorni vanno in dad; quarantena di 10 giorni e rientro con tampone molecolare o antigenico negativo
    B) chi è vaccinato con il booster o guarito da meno di 4 mesi resta in classe; Si applica l’auto-sorveglianza e l’obbligo di mascherine Ffp2; consumo del pasto soltanto se può essere mantenuta una distanza personale di 2 metri
     
    La scuola deve poter conoscere lo stato vaccinale degli studenti.
     
    Personale della scuola e esterno
    Coloro che hanno svolto attività in presenza per almeno 4 ore (anche non continuative) nelle 48 ore precedenti l’insorgenza del caso si applica la quarantena prevista per soggetti ALTO RISCHIO (Circ Min. Salute 30/12/2021)
     
    • Con 3 o più positivi
    Studenti
    Tutta la classe segue le lezioni da remoto per un tempo massimo di 10 giorni.
    Si applica la quarantena prevista per soggetti ALTO RISCHIO (Circ Min. Salute 30/12/2021)
     
    Personale della scuola e esterno
    Coloro che hanno svolto attività in presenza per almeno 4 ore (anche non continuative) nelle 48 ore precedenti l’insorgenza del caso si applica la quarantena prevista per soggetti ALTO RISCHIO (Circ Min. Salute 30/12/2021)
     
     
    MISURE PER IL TRACCIAMENTO NELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA
    Fino al 28 febbraio 2022 per la popolazione scolastica delle scuole secondarie di primo e secondo grado in regime di auto-sorveglianza è possibile effettuare gratuitamente test antigenici rapidi a seguito di prescrizione medica (medico medicina generale o pediatra di libera scelta).
     
     
     

     

    Snadir – Professione i.r. – 9 gennaio 2022 – h.16,00