Categoria: Riforma della Scuola
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Sit In davanti a Montecitorio, mercoledì 6 maggio ore 10.00
Sit In davanti a Montecitorio, mercoledì 6 maggio ore 10.00
Lo Snadir ha indetto un sit in davanti a Montecitorio (Roma) il giorno 6 maggio dalle ore 10 alle ore 13 per portare all’attenzione del Parlamento e del Governo le giuste rivendicazioni degli insegnanti di religione. In particolare chiederemo che- Sia prorogatala VALIDITÀ DELLA GRADUATORIA dell’unico concorso svolto dagli insegnanti di religione
- Sia definito un PIANO TRIENNALE DI ASSUNZIONE per i precari di religione con 36 mesi di incarico
- Sia indetto un NUOVO CONCORSO per l’assunzione dei docenti di religione
- Sia mantenutonella scuola pubblica IL RUOLO DI COMUNITA’ EDUCANTE, con adeguate risorse economiche e la potestà deliberativa degli organi collegiali
- Sia rinnovato il CONTRATTO COLLETTIVO DI LAVORO NAZIONALE adeguando i salari dei lavoratori della scuola al resto d’Europa.
E’ un momento storico per tutta la scuola italiana! La buona scuola si fa con noi!
Snadir – Professione i.r. – 29 aprile 2015
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Sciopero generale unitario del 5 maggio 2015, le modalità di adesione
Sciopero generale unitario del 5 maggio 2015, le modalità di adesioneDue schede di approfondimento con le modalità di comunicazione dell´adesione, gli adempimenti e le procedure per aderire allo scioperoLa scuola statale è inclusa tra i servizi pubblici essenziali e, per questo, in occasione di ogni sciopero le modalità di adesione, gli adempimenti e le procedure da seguire sono spesso causa di controversie.In vista dello sciopero generale del prossimo 5 maggio indetto unitariamente dai sindacati scuola FLC CGIL, CISL scuola, UIL scuola, SNALS e Federazione GILDA-Unams/Snadir per l´intera giornata di martedì 5 maggio 2015 abbiamo ritenuto utile raccogliere in modo organico tutta la normativa riguardante le modalità di sciopero sia per il personale docente/educativo e ata che per i dirigenti scolastici e presidi incaricati.
Si tratta di due utili schede di approfondimento che riassumono le regole e le procedure da seguire per esercitare correttamente un diritto Costituzionale. Ad integrazione del contenuto normativo delle schede allegate si precisano anche alcune situazioni specifiche.
a. Il 5 maggio nelle scuole primarie è prevista la somministrazione delle prove INVALSI e, molti si chiedono se sia possibile una qualche forma di "precettazione". L´accordo attuativo della L.146/90 (allegato del CCNL 1998/2001) prevede, per la scuola, che in caso di sciopero il Dirigente individui un contingente per assicurare i c.d. "servizi minimi" (in attuazione dei criteri previsti nel contratto d´istituto ai sensi dell´art. 6, c. 2, lett. l, del CCNL/07), ma esclusivamente nei casi definiti nell´accordo.
b. Le prove INVALSI non sono comprese tra le prestazioni indispensabili (servizi minimi) e, quindi, nessun docente che intende aderire allo sciopero può essere precettato in nessun modo, né è tenuto a dichiarare in anticipo la propria decisione in merito all´adesione allo sciopero.
c. In presenza di tali atti si configura il comportamento antisindacale sanzionabile, ai sensi dell´art28 della legge n. 300/70.
d. In presenza di attività collegiali (obbligatorie) programmate nel piano delle attività nella giornata del 5 maggio (ed esempio il collegio docenti, i consigli di classe, ecc…) queste non possono essere spostate a data successiva, anche in questo caso si configurerebbe come comportamento antisindacale tendente a vanificare gli effetti dello sciopero. Ovviamente chi aderisce allo sciopero, trattandosi di sciopero per l´intera giornata, non è tenuto a parteciparvi. Altra cosa è riconvocare, ma successivamente allo sciopero e sempre entro i limiti e con le procedure di cui all´art. 29 del CCNL/07, quella determinata attività, se non si è potuta svolgere per il livello di adesione allo sciopero e ritenuta necessaria. Ovviamente, le ore previste nella giornata dello sciopero vanno computate nei limiti massimi di servizio obbligatori, anche se quella attività non è stato possibile effettuarla.
e. Nel caso in cui la scuola abbia programmato attività "non obbligatorie" nella giornata dello sciopero (ed es. visite guidate, gite scolastiche, partecipazione a manifestazioni, ecc…), attività che potrebbero anche avere già impegnato risorse quali acquisto di biglietti del treno, per ingresso ai musei, per noleggio autobus, ticket, ecc… è fatto salvo il diritto individuale di adesione allo sciopero.
- Lo Snadir/FGU chiama tutti allo sciopero del 5 maggio 2015, proclamato unitariamente da tutte le forze sindacali
- Modalità di sciopero per il personale docente, educativo e ata (adempimenti, modalità di adesione e procedure)
- Modalità di sciopero dei dirigenti scolastici e dei presidi incaricati (adempimenti, modalità di adesione e procedure)
- FlcCgil-Cislscuola-Uilscuola-Snals-FederazioneGilda-Unams. Proclamazione sciopero generale del prossimo 5 maggio
- Nota n. 11668 del 22 aprile 2015 – Indizione sciopero generale unitario scuola del 5 maggio 2015
Snadir – Professione i.r. – 27 aprile 2015
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La Scuola in piazza dal 20 marzo. Contratto, stabilizzazione dei precari, investimenti: i temi della protesta del mondo della scuola. Comunicato unitario delle OO.SS.
La Scuola in piazza dal 20 marzo
Contratto, stabilizzazione dei precari, investimenti: i temi della protesta del mondo della scuola. Comunicato unitario delle OO.SS.Rinnovare il contratto di lavoro e dare risposte concrete alle migliaia di persone che oggi lavorano con contratti precari per assicurare organici funzionali alla scuola dell´autonomia, investire in formazione: ecco le ragioni della mobilitazione promossa da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Federazione Gilda-Unams [1] per le prossime settimane.Le ipotesi che circolano sulle misure a cui il Governo sta lavorando prefigurano il taglio degli stipendi e dei diritti, mentre non danno ancora nessuna risposta alle attese di stabilizzazione del lavoro di decine di migliaia di precari.
Non vi è coerenza fra gli impegni presi e i provvedimenti che si stanno preparando.
Il contratto è scaduto da 6 anni. Nel frattempo il Governo congela gli scatti di anzianità e si propone di introdurre un confuso e farraginoso sistema di premialità che prevede aumenti stipendiali solo nel 2019. In questo modo si costringerebbe il personale a porsi in una relazione di pericoloso antagonismo con i colleghi per ottenere benefici economici.
Su salario, carriere, orari, professionalità la sede di discussione e decisione dev´essere quella del rinnovo del contratto, da aprire immediatamente. Netta la nostra contrarietà al ritorno alla regolazione per legge del rapporto di lavoro, che deve continuare a essere disciplinato dal contratto per tutto il personale della scuola.
E´ solo attraverso il contratto, e investendo risorse aggiuntive, che si può riconoscere adeguatamente il lavoro nella scuola, rivalutando gli stipendi in termini comparabili col resto d´Europa e valorizzando la professionalità del personale della scuola, sulla scia di quanto già prevede il CCNL vigente.
I provvedimenti in preparazione, inseguendo in modo velleitario un cambiamento a costo zero, rischiano di minare in modo serio la qualità della scuola.
Anche il sistema delineato per la valutazione dei docenti appare segnato da inaccettabili rigidità: si affida al dirigente un ruolo improprio, accentuandone le funzioni di controllo, del tutto fuori luogo in un campo, quello dell´azione pedagogico-didattica, in cui deve prevalere la dimensione della condivisione, della corresponsabilità, della cooperazione e collaborazione fra le diverse figure, per assicurare un´offerta formativa efficace e di qualità, attraverso il protagonismo dei docenti nella didattica e la valorizzazione delle funzioni di supporto organizzativo assicurate dal personale ATA.
A fronte di un coacervo di misure assai discutibili, per le quali non sussistono vere ragioni di necessità né di urgenza, la questione da assumere invece con assoluta priorità e con strumenti di immediata decisione è la stabilizzazione dei precari docenti e Ata. Non si può continuare con i contratti a tempo determinato, il cui abuso è già stato sanzionato dalla Corte di Giustizia europea.
Basta con la confusione e la demagogia sulla pelle dei precari! Sui loro diritti e sulle loro attese non si può giocare: il governo dia immediatamente le risposte dovute.
Lo stato di incertezza sul fronte delle assunzioni e le ipotesi di interventi sbagliati sulle retribuzioni stanno generando preoccupazione e tensioni. Il progetto del governo non ha i requisiti della vera innovazione, non investe risorse, non si fonda su un reale confronto, presuppone la condivisione ma poi non la pratica.
La scuola italiana ha bisogno di un significativo piano di investimenti che la riporti in linea con gli altri Paesi europei.
Il Governo apra allora subito il confronto con le organizzazioni sindacali su un progetto credibile di cambiamento della scuola italiana e sui contratti!
Su questa rivendicazione, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Federazione Gilda-Unams avviano un percorso di mobilitazione articolato in una serie di iniziative:
- dal 20 al 24 marzo azioni che coinvolgono le scuole e i territori a livello locale e regionale
- il 25 marzo a Roma un incontro nazionale di rappresentanti nelle scuole di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Federazione Gilda-Unams, alla quale saranno invitati i rappresentanti dei gruppi parlamentari e dei partiti politici
- l´11 aprile una grande manifestazione nazionale del personale della scuola a Roma.
Dal 20 marzo all´11 aprile Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Federazione Gilda-Unams proclamano l’astensione dalle attività aggiuntive per la durata di questa fase di mobilitazione.
________________________[1] Lo Snadir e la Gilda aderiscono alla Federazione Gilda-UnamsSnadir – Professione i.r. – 10 marzo 2015