Categoria: Rassegna stampa & Risposte

  • Avvenire – 14 agosto 1999



    Avvenire




    sabato
    14 agosto 1999 – pag.4



    Semaforo
    rosso per Berlinguer


    E’ ancora
    polemica sull’ora di religione. Con diessini e comunisti
    a difendere il ministro Berlinguer, e le opposizioni – ma
    non solo – a chiedere chiarimenti "ufficiali"
    sulle intenzioni governative. Intanto il senatore Francesco
    D’Onofrio ha chiesto la convocazione straordinaria del
    Senato per affrontare proprio la questione aperta dal ministro
    della Pubblica Istruzione, cos da discutere e votare una
    mozione (decisa insieme al segretario Pier Ferdinando Casini)
    presentata dal Ccd, che impegna il governo 4ad attuare una
    politica scolastica coerente con le affermazioni del Concordato,
    con particolare riferimento al valore culturale dell’insegnamento
    della religione cattolica. Non si pu lasciare una materia
    cos delicata – ha spiegato D’Onofrio – alle interviste
    e alle successive ovvie smentite o ai miagolii dei ribaltonisti.
    Se avessimo voluto fare demagogia – aggiunge – avremmo presentato
    una mozione di sfiducia al ministro. Invace, non desideriamo
    lasciare allo sbando il dibattito su un tema cos delicato,
    abbiamo preferito presentare una mozione "culturale".


    Fioccano
    nel frattempo le accuse al ministro della Pubblica Istruzione.
    La sua manovra molto sottile, ma va pienamente nella
    linea laico-marxista, scrive sul Secolo il capogruppo
    di AN Gustavo Selva. Registrata la pronta reazione delle
    componenti non di sinistra post-marxista della coalizione
    – commenta il vicesegretario Udeur, Salvatore Cuffaro –
    il ministro Berlinguer ha fatto una pronta retromarcia,
    rimandando a tempi migliori il suo disegno di scrizianizzazione
    della scuola e, dunque, della societ italiana.


    Ancora.
    La Costituzione e il Concordato – ricorda il coordinatore
    nazionale dei Popolari per l’Europa, Angelo Sansa – sono
    le migliori difese che il il mondo cattolico pu richaiamare
    rispetto alle riflessioni del ministro Berlinguer. Non
    in discussione un dibattito tra il pensiero dei cattolici
    e quello dei laicisti, ma la certezza del rispetto degli
    accordi concordatari. Infine di nuovo l’opposizione:Non
    pu essere decisione unilaterale l’eliminazione dell’ora
    di religione nelle scuole pubbliche, fa notare la responsabile
    scuola di Fi, Valentina Aprea:Il governo deve rispettare
    il Concordato, almeno fino a quando anche la Santa Sede
    non riterr opportuno operarne una revisione. E in ogni
    caso il ministro Berlinguer, avanzando questa ipotesi, ha
    dimostrato una volta di pi di avere dei pregiudizi nei
    confronti del’educazione cattolica.


    Ultima
    annotazione. Per il Sindacato nazionale autonomo degli insegnanti
    di rleigione (Snadir) se tutti i progetti di riforma messi
    in campo dal ministro Berlinguer si sintetizzano nell’esclusione
    dell’ora di religione dalla scuola, crediamo sia opportuno
    chiedere le sue dimissioni immediate, anche perch non
    possibile cercare di mercanteggiare la parit scolastica
    con l’insegnamento della religione.


    Ma la
    responsabila scuola diessina, Maria Grazia Pagano, perfettamente
    d’accordo col ministro quando dice che a scuola non si deve
    fare il catechismo. Molto meglio parlare di storia, filosofia
    e religioni in generale. Siamo andando verso una societ
    multietnica: a scuola si dovrebbe parlare anche di Islam.
    E a sentire il respinsabile scuola dei Comunisti italiani,
    Piergiorgio Bergonzi, il solleone fa brutti scherzi al
    centrodestra. D’Onofrio e il centrodestra non tengono in
    nessun conto la triplice precisazione rilasciata dal ministro.
    Per lui comunque deve rivedersi l’insegnamento della religione
    cattolica, vista l’anomalia che rappresenta nel panorama
    europeo

  • Gazzetta del Sud – 14 agosto 1999



    Gazzetta del Sud




    sabato
    14 agosto 1999 – pag.2



    Molti
    hanno dubbi sulle precisazioni di Berlinguer


    Storiella
    estiva o puntata d’assaggio?: quanto si chiede il quotidiano
    cattolicao Avvenire a proposito dell’intervista rilasciata
    dal ministro Berlinguer sull’insegnamento della rleigione
    nelle scuola statali.


    Avvenire
    prende atto delle successive precisazioni del minsitro,
    ma lascia la strada aperta a qualche dubbio. 4Il dubbio
    che resta – afferma la nota redazionale del quotidiano,
    considerato vicino alle posizioni dell’episcopato italiano
    – di qualche mezza parola troppo, magari di qualche retropensiero
    "dal sen fuggito" e subito captato. Il ministro
    – prosegue l’editoriale – non del tutto nuovo a cambi
    di rotta, a dichiarazioni seguite da aggiustamenti di tiro.
    La sua storia di governante – incalza Avvenire – non
    sempre stata un esmpio di prudenza. Affidare al cima ferragostano,
    magari con mezze parole, questioni delicate e fondamentali
    come il rapporto tra scuola e rleigione, come tentare
    un gioco d’azzardo. Pu capitare di farlo per leggerezza,
    per improdenza. Ma a volte – conclude il quotidiano cattolica
    – qualcuno ci prova per vedere l’effetto che fa.


    Sta riemergendo
    l’aticlericalismo da parte della sinistra e ci dispiace
    molto: cos padre Michele Simone, vicedirettore di Civilt
    Cattolica, commenta le dichiarazioni fatte dal ministro.
    Se noi mettiamo insieme – ha spiegato il gesuita – le dichiarazioni
    del ministro Berlinguer con quelle del segretario dei Ds
    Veltroni che, al momento della discussione in Parlamento
    della legge sulla fecondazione assistita, ha parlato delle
    posizionid ei cattolici come posizioni del Medio Evo, allora
    c’ da pensare a questo. Questo – ha aggiunto padre Simone
    – dispiace molto.


    Intanto
    il sen. Francesco D’Onofrio ha chiesto la convocazione
    straordinaria del Senato per affrontare la questione sollevata
    da Berlinguer e per discutere e votare una mozione presentata
    dal Ccd sull’argomento. IL presidente dei senatori del Ccd
    ha riferito che la mozione stata decisa d’intesa con l
    segretario politco, Casini.


    D’onofrio
    ricorda che, in settembre, tanto la Camera quanto il Senato
    saranno impegnati nella discussione di temi imprtanti come
    l’insegnanmento della religione nelle scuola statali e la
    parit scolastica. E’ bene – conclude D’Onofrio – che a
    questi appuntamenti si arrivi dopo aver sgombrato il campo
    da altre questioni


    Il solleone
    fa brutti scherzi al centrodestra. E’ la replica del responsabile
    scuola dei Comunisti Italiani Piergiorgio Bergonzi. D’Onofrio
    e il centrodestra – afferma Bergonzi in una nota – non tengono
    in nessun conto la triplice precisazione rilasciata dal
    ministro in materia. Per Bergonzi, comunque, si devono
    rivedere le norme che regolano l’insegnamento della religione
    cattolica, in considerazione dei processi di riforma della
    scuola che si stanno attuando.


    Registrata
    la pronta reazione delle compnenti non di sinistra post-marxista
    della coalizione, il ministro Berlinguer ha semplicemente
    fatto una pronta retromarcia, rimandando a tempi migliori
    il suo disegno di scristianizzazione della scuola e, dunque,
    della societ italiana. E’ quanto afferma, in una nota,
    il vice-segretario nazionale dell’Udeur Salvatore Cuffaro
    secondo il quale in futuro da sinistra si riproporr la
    revisione del Concordato.


    I cattolici
    di sinistra alla Mattarella, alla Jervolino, alla Marini
    e Bianco sono pronti a ingoiare il rospo della cancellazione
    dell’insegnamento della rleigione a scuola ipotizzato dal
    ministro Berlinguer? E’ quanto si chiede Gustavo Selva,
    capogruppo di An a Montecitorio. Secondo l’espondente di
    An il ministro non solo. Gli si sono affiancati subito
    i comunisti di Cossutta, interpreti ortodossi del materialismo
    storico, i laici di La Malfa, i socialisti di Boselli. Venti
    di laicismo antico soffiano anche nella quasi totalit dei
    Verdi. Ora la palla – rileva Selva – passa nell emani di
    D’Alema che quando andato in Vaticano non ha certo messo
    indiscussione la validit del Concodato con il quale l’insegnamento
    della rleigione nelle scuole un obbligo che non pu essere
    disatteso unilateralmente. Se questa scelta come credo
    condivisa da D’Alema – conclude Selva – si afferma la
    continuit tra Pci-Pds-Ds con il bagaglio di tatticismo
    di sapore togliattiano che approva il Concordato, ma penetra
    nel corpo vivo del sistema scolastico con le riforme di
    Berlinguer


    E mentre
    Valentina Aprea, responsabile scuola di Forza Italia, ribadisce
    che non pu essere una decisione unilaterale quella di
    eliminare l’ora di religione nelle scuole pubbliche, anche
    il Sindacato nazionale autonomo degli insegnanti di religione
    (Snadir) sceso ieri in campo contro le dichiarazioni rilasciate
    da Berlinguer. Se tutti i progetti di riforma messi in
    campo dal ministro Berlinguer si sintetizzano nell’esclusione
    dell’ora di religione dalla scuola, crediamo sia opportuno
    chiedere le sue dimissioni immediate

  • Il Giornale – 14 agosto 1999



    il GIORNALE




    sabato
    14 agosto 1999 – pag.2





    Gli
    insegnanti: se la riforma tutta qui




    Berlinguer
    farebbe bene a dimettersi


    Un
    bel quattro in pagella con debito formativo in religione.
    Il ministro Luigi Berlinguer bocciato senza appello anche
    da Orazio Ruscica, segretario del Sindacato nazionale autonomo
    degli insegnanti di rleigione (Snadir). La mezza marcia
    indietro non lo convince. Anzi, la sortita contro il catechismo
    in classe solo l’ultimo dei passi falsi del ministro della
    Pubblica istruzione. Se i programmi di riforma di Berlinguer
    si limitano all’esclusione dell’ora di religione a scuola,
    noi chiediamo le sue dimissioni. E non finita. Alle parole
    della senatrice Maria Grazia Pagano, di DS, che chiede di
    abolire la possibilit di revoca dell’idoneit degli insegnanti
    da parte del vescovo, Ruscica risponde per le rime. Se
    la Pagano accetta il requisito dell’idoneit, come fa a
    non riconoscere la revoca?.


    Insomma,
    gli insegnanti di rleigione (circa 18.000, per lottanta
    per cento laici) sono sul piede di guerra, di fronte all’attacco
    di mezza estate scatnato dalla sinistra governativa. Ruscica
    no non crede che le parole del ministro siano improvvisate.
    Secondo me una sortita studiata ad arte. Vogliono sollevare
    la questione dell’insegnamento della religione in occasione
    della parit. Ma cos – avverte – si fa solo confisione
    e non si affronta il problema in modo serio. La parit e
    l’insegnamento sono due cose diverse e non possibile mercanteggiare
    l’uno con l’altra. La parit non riguarda l’insegnamento
    della religione, ma la possibilit di scegliere un progetto
    educativo per i propri figli. Quello che non va gi alla
    categoria presa di mira da Berlinguer l’accostamento,
    un p d’altri tempi, tra catechismo e il modo moderno di
    fare lezione. L’insegnamento della religione cultura,
    non catechesi. Un ministro della Pubblica Istruzione dovrebbe
    saperlo bene. Il Concordato – ricorda Ruscica – riconosce
    il valore della cultura religiosa e il fatto che i principi
    del cattolicesimo son parte integrante della cultura italiana.
    Se vogliamo trasmettere agli studenti gli strumenti per
    orientarsi nella vita, non possiamo prescindere dalla religione.
    Non   dimentichiamo che la stragrande maggioranza degli
    italiani cattolica. Il 93 per cento dei ragazzi sceglie
    l’ora di religione – sottolinea -. Tra questi anche molti
    non credenti che apprezzano l’approccio culturale.


    Anche
    l’attacco della Pagano viene respinto con forza. Non capisco
    il problema. Anche lo Stato, dopo che ha dato l’abilitazione,
    ha la possibilit di destituire un insegnante. Cos il vescovo
    che ha dato l’idoneit, pu revocarla se vengono a mancare
    certi requisiti. Se poi vogliamo andare a fondo al problema
    – osserva Ruscica – perch non istituiamo un concorso per
    insegnanti di rleigione come per tutte le altre materie?
    Cos sarebbero garantiti i criteri oggettivi di scelta.
    Ferma restando l’idoneit stabilita dal vescovo. Nel mirino
    del leader degli insegnanti di religione c’ anche la diessina
    Gloria Buffo, secondo la quale l’Italia l’unico Paese
    dell’Unione europea ad avere l’ora di religione. E’ una
    sciocchezza. Spagana, Portogallo, Austria, Belgio, Lussemburgo,
    Germania e Ingliterra hanno l’ora di rleigione. In Germania,
    Austria e Inglinterra l’insegnamento della religione obbligatorio.
    Chi sostiene il contrario in malafede.


    Intanto,
    la rivista dei gesuiti, Civilt cattolica, mette
    in guardia dall’anticlericalismo della sinistra. Mi sembra
    – osserva il vicedirettore, padre Michele Simone – che il
    ministro non conosca il testo del Concordato. Gli suggerisco
    di attuare per prima cosa la riforma della scuola media
    superiore, che gli italiani attendono da decenni. Se aggiungiamo
    alle parole di Berlinguer quelle di Veltroni che, sulla
    fecondazione assistita, ha parlato delle posizioni dei cattolici
    come posizioni da Medio Evo, c’ da pensare al riemergere
    dell’anticlericalismo. Pi cauto l’Avvenire, quotidiano
    della Cei, al quale rimane il dibbio che a Berlinguer sia
    sfuggito qualche retropensiero. Il ministro non del
    tutto nuovo a cambi di rotta, a dichiarazioni seguite da
    correzioni di tiro. La sua storia di governante – ricorda
    l’Avvenire – non sempre stata un esmpio di prudenza.
    Affidare al clima di Ferragosto questioni delicate come
    il rapporto tra scuola e rleigione come tentare un gioco
    d’azzardo. Pu capitare di farlo con leggerezza, ma a volte
    – insinua Avvenire – qualcuno ci prova per vedere
    l’effetto che fa


    Giuseppe
    Leboffe

  • La Sicilia – 04 settembre 1999



    LA SICILIA




    sabato
    04 settembre1999 – pag.30



    LA
    POLEMICA

    Gi
    le mani dall’ora di religione


    In merito
    all’intervista rilasciata dal ministro della Pubblica Istruzione,
    on.le Luigi Berlinguer, a Famiglia Cristiana, prendiamo
    atto che il ministro dopo le facezie estive ha cambiato
    tattica ma continua ancora a mascherare le sue intenzioni
    (non ancora trsparenti) mediante illazioni di indagine sull’insegnamento
    della rleigione cattolica(irc) facendo trasparire l’intenzione
    di mercanteggiare la parit scolastica con l’irc.


    Da parte
    nostra ancora una volta ci permettiamo di precisare che:



    1. Il
      ministro fa due ipotesi: durante l’ora di religione o
      "c’ solo catechesi" oppure "con certi
      insegnanti un’occasione per cui i ragazzi parlano di
      s". Non considera la terza ipotesi, quella pi frequente:
      gli insegnanti di religione svolgono con i loro studenti
      i programmi di religione in sintonia con le programmazioni
      delle altre materie. E per svolgere i programmi – come
      tanti altri loro colleghi – utilizzano libri di testo,
      usano la lavagna e i media informatici, inventano e producono
      sussidi, assegnano esercizi ed attivit, fanno verifiche
      e valutano le conoscenze, le capacit e le competenze
      degli studenti.

    2. Per
      capire cosa succede nelle aule scolastiche durante l’ora
      di religione il ministro non vuol fare un’ispezione ma
      "un’indagine attenta, rispettosa e interessata a
      capire" come viene utilizzata quest’ora. Ottima intenzione:
      finalmente un ministro intende vedere la scuola dal di
      dentro, da ci che avviene in classe e in che modo si
      fa lezione. E perch questa sua conoscenza non sia un’indagine
      penalizante una disciplina e quindi un’ispezione giusto
      che avvenga per tutte le materie, per tutti gli insegnanti.
      Perch la qualit totale della scuola data dalla qualit
      totale delle competenze e professionalit dei loro operatori:
      ministro, docenti, studenti, genitori, operatori scolastici,
      istituzioni. E se l’indagine deve essere fatta (e per
      tutti) che sia un’indagine scientifica e a tutto campo:
      adeguata e onesta scelta del campione, "neutralit
      scientifica" dei rilevatori e loro competenza in
      merito alla natura e finalit dell’insegnamento del fenomeno
      religioso e delle religioni storiche… Al ministro va
      ricordato che l’irc l’unica disciplina scolastica che
      attualmente sta sperimentando l’essenzializzazione di
      contenuti e strategie educative e didattiche in vista
      di una ridefinizione degli attuali programmi di rleigione.
      Perch i programmi di religione ci sono (dal 1987) e l’insegnamento
      della religione un sapere scolastico che non manca di
      nulla per potersi definire tale (cio, come gli altri
      saperi scolastici, gode di un suo statuto epistemologico
      e pedagogico).


    3. contenuti dell’irc sono stati definiti nei programmi scolastici
      gi dal lontano 1987 d’intesa tra la Cei e il ministero
      della P.I., quindi i contenuti non sono – come intercala
      il ministro – un "problema" che "il mondo
      cattolico oggi si sta ponendo".

    4. Inoltre
      dovrebbe far piacere ad un ministro la crescita di convegni
      su questo tema. E soprattutto perch molti di questi convegni
      non sono solo "a cura dell’organizzazione ecclesiastica"
      ma anche di associazioni professionali, come per esempio
      la nostra che da dieci anni organizza convegni finalizzati
      alla professionalizzazione dell’insegnante di religione
      (e non solo). L’ "evoluzione" che il ministro
      attende dallo sviluppo di queste tematiche che non sar
      mai di tradimento alla natura e alla specificit scolastica
      dell’irc. A meno che il ministro non voglia un’ora di
      religione insegnanta da docenti iscritti al suo partito!

    5. Infine,
      l’ora di religione come l’ora di matematica e di scienze,
      sono sempre legate alla figura, alla personalit e alla
      professionalit del docente. Le lezione un evento di
      interazione comunicativa globale che non coinvolge soltanto
      il conoscere per concetti o per equazioni di pensiero,
      ma anche per condivisioni esistenziali, pur nel pi ampio
      e rispettoso contesto di diritti e di libert personali
      e comunitarie che la nostra Costituzione garantisce.


    Orazio
    Ruscica


    Segretario
    nazionale


    Sindacato
    nazionale autonomo degli insegnanti di religione


     

  • Avvenire – 04 settembre 1999



    Avvenire




    sabato
    04 settembre1999 – pag.10



    ORA
    DI RELIGIONE/SNADIR

    IL
    SINDACATO DEGLI INSEGNANTI:

    BERLINGUER
    MERCANTEGGIA


    Il Sindacato
    autonomo degli insegnanti di religione Snadir attribuisce
    al ministro Luigi Berlinguer la sottesa intenzione di mercanteggiare
    la parit scolastica con l’insegnamento della religione
    cattolica. E’ quanto appare in una nota con cui il segretario
    nazionale Orazio Ruscica risponde, punto per punto su temi
    dell’ora di religione, alla recente intervista del ministro
    Berlinguer pubblicata da Famiglia Cristiana, in cui ha
    annunciato l’intenzione di fare un’inchiesta su questo insegnamento.

  • Famiglia Cristiana – n.38 del 26 settembre 1999



    Famiglia Cristiana




    n.38
    del 26 settembre 1999 – pag.33



    Il
    Sindacalista:Un giusto stato giuridico agli insegnanti


    Abbiamo
    salutato il testo "Occhipinti" con speranza e
    auspichiamo che finalmente si possa arrivare ad attribuire
    un giusto stato giuridico agli insegnanti di religione.
    A parlare Orazio Ruscica, segretario nazionale dello Snadir,
    il sindacato nazionale autonomo degli insegnanti di rleigione.
    Il testo presentato dal senatore Mario Occhipinti, e approvato
    dalla Commissione istruzione del Senato, unifica cinque
    diversi disegni di legge (nn.662, 703, 1376, 1441 e 2965)
    riguardanti lo status giuridico dei docenti di religione.
    Se diverr legge, gli insegnanti, assunti per concorso pubblico,
    entreranno in ruolo, dunque non licenziabili. Resta, cos
    come prescrive il Concordato, la "idoneit" attribuita
    dal vescovo locale e indispensabile per poter insegnare
    religione. Ma – novit del disegno di legge unificato –
    se chi di ruolo perde il "gradimento" non perde
    il posto di lavoro. L’insegnante che si vedesse revocata
    l’idoneit potrebbe essere, infatti, impiegato in altri
    servizi scolastici per i quali abbia titolo, o in altri
    settori pubblici. Il testo, che doveva essere discusso in
    Senato il 14 settembre e il cui esame stato invece rinviato,
    detta anche  le norme per il primo concorso pubblico.
    La prova sar riservata a chi ha insegnato religione per
    almeno quattro anni continuativi con un orario pari almeno
    alla met di quello d’obbligo e servir a verificare la
    conoscenza dell’ordinamento e della legislazione scolastica,
    e gli orientamenti pedagogici relativi al grado di scuola
    cui si riferisce il concorso.


    Tutto
    ci che riguarda i contenuti dell’insegnamento resta di
    competenza dei vescovi. Anche se la discussione slittata,
    il fatto che si sia giunti in Commissione ad approvare un
    Testo unico ci incoraggia. Era ora che ci si occupasse degli
    insegnanti di religione, spiega Pasquale Troa, responsabile
    culturale dello Snadir. Nella scuola facciamo tutto quello
    che fanno gli altri, ma senza questo status giuridico non
    abbiamo diritto ad una serie di possibilit. Non possiamo
    concorrere a fare i presidi, per esempio, non possiamo ricoprire
    nessuno dei nuovi ruoli che il ministro Berlinguer sta cercando
    di promuovere nella scuola. Soprattutto, chi incorre nella
    revoca dell’idoneit resta disoccupato. Dopo l’esame al
    Senato il testo unico dovr passare alla Camera. E se non
    ci dovessero essere intoppi, l’anno scolastico del 2000
    potrebbe essere un "giubileo" anche per i 22.000
    "precari" che insegnano religione a scuola.


    Annachiara
    Valle

  • Famiglia Cristiana – n.46 del 21 novembre 1999



    Famiglia Cristiana




    n.46
    del 21 novembre 1999 – pag.4



    Colloqui
    col padre

    Docenti
    di religione: la dignit negata


    (omissis)


    Circa
    due mesi fa abbiamo pubblicato un ampio servizio sull’ora
    di religione. L’argomento era al centro di un infuocato
    dibattito politico e culturale in seguito ad alcune dichiarazioni
    del ministro Berlinguer. Ora tutto tornato nel silenzio.
    Anche del testo presentato dal senatore Occhipinti, sullo
    status giuridico degli insegnanti di religione,
    non si sa pi nulla. Intanto tutta una categoria di lavoratori
    rimane in sospeso, in uno stato di precariet. Sono insegnanti
    che devono affrontare un impegno considerevole, di studio,
    di preparazione, di dialogo con alunni, genitori, colleghi.
    Un impegno vissuto con abnegazione, con entusiasmo, oltre
    che con convinzione.


    Queste
    tre lettere, scelte tra la tante ricevute, parlano da
    sole, raccontano in prima persona come ci si sente vivendo
    in uno stato continuo di precariet, di incertezza sul
    proprio futuro e di poca stima verso la materia insegnata;
    che cosa si prova a vedere i propri sforzi, l’impegno
    serio di studio e di preparazione, derisi dagli altri
    colleghi, non presi in considerazione, talvolta, dagli
    stessi alunni. I problemi sonop tanti, legati anche ai
    rapporti con le autorit ecclesiastiche. Costantino presenta
    due ostacoli giuridici, la cui soluzione mi sembra degna
    di considerazione. Suggerisce, inoltre, di costituire
    un sindacato per difendere i diritti degli insegnanti
    di religione: l’idea buona, perch l’unit di intenti,
    oltre che al dialogo e lo scambio di idee, sempre fruttuosa
    (mi risulta per che qualcosa di questo genere ci sia:
    lo Snadir, per esempio, Sindacato nazionale autonomo degli
    insegnanti di religione). 


    (omissis)


  • Italia Oggi – 28 marzo 2000



    Italia
    Oggi




    marted
    28 marzo 2000 – pag.44




    La
    commissione chiede lumi sul ruolo




    Docenti
    di religione stop al senato


     


    Stop
    ai lavori parlamentari per il riconoscimento dello stato
    giuridico ai docenti di religione. Il 14 marzo la commissione
    cultura del senato aveva infatti ripreso a esaminare il
    testo unificato, predisposto dal senatore Mario Occhipinti,
    che deve fissare le linee direttrici dell’attivit di circa
    22 mila insegnanti, che da sempre aspettano di conoscere
    le coordinate entro cui espletare il loro lavoro. La discussione
    del nuovo testo integrato (sono stati accorpati i diversi
    disegni di legge presentati sull’argomento, cio 662;703;1376;1411;2965,
    nuovo relatore il senatore Giudo Brignone) si inceppata
    per alcune carenze rilevate nella relazione tecnica ed evidenziate
    dalla senatrice Maria Grazia Pagano.


    I
    problemi riguardavano essenzialmente il numero degli insegnanti
    interessati e il numero di ore effettivamente svolte e dunque
    l’esatto conteggio di quanti docenti stabilizzati (in possesso,
    cio, di una cattedra completa da quattro anni) avrebbero
    avuto il ruolo definitivo. Secondo i conteggi dello Snadir
    (associazione di categoria) si tratta del 70% degli stabilizzati,
    vale a dire di 14 mila persone. Ben al di sotto del contingente
    impegnato annualmente. Risultano, quindi, infondati i timori
    di un eccesso di personale anche in previsione delle future
    esigenze determinate dalla nuova organizzazione prevista
    dalla riforma dei cicli e dall’attuazione dell’autonomia.


    Il
    sottosegretario al mpi, Giuseppe Gambale, intervenuto in
    commissione sull’argomento, ha informato che il ministero
    della pubblica istruzione ha inviato i dati di sua competenza
    al ministero del tesoro e al dipartimento per i rapporti
    con il parlamento della presidenza del consiglio, affinch
    siano ufficialmente trasmessi alla commissione bilancio
    per il parere di rito.


    L’allarme,
    sottolineato da una nota di Orazio Ruscica dello Snadir,
    sembra dunque rientrare e permettere una veloce analisi
    della questione per arrivare alla tanto attesa conclusione
    dell’iter parlamentare e alla definitiva applicazione dello
    stato giuridico dei docenti di religione.


    Anna
    Balducci