Categoria: Rassegna stampa & Risposte
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RESTITUIRE DIGNITA’ ALL’ORA DI RELIGIONE
RESTITUIRE DIGNITA’ ALL’ORA DI RELIGIONE
Non di rado leggiamo interventi sulla partecipazione degli studenti all’insegnamento della religione, soprattutto con riferimento ad alcune città del Nord d’Italia. Si legge dalle pagine di Repubblica che ci sono troppi non avvalentesi e che in tempi di “spending review" è opportuno accorpare le classi.Ci domandiamo: qual è il vero scopo di tanto rumore per nulla? Il dato nazionale sulla partecipazione all’ora di religione ad esempio nelle scuole secondarie superiori è pari all’81,9%.Crediamo che la questione sia un’altra! L’ora di religione è fortemente penalizzata dalla non obbligatorietà, che determina – nell’immaginario degli studenti e delle loro famiglie – l’idea di una disciplina non curriculare.La scelta di non avvalersi della disciplina comporta un “vulnus” educativo e didattico, impedendo allo studente di arricchire e approfondire in modo serio i contenuti e i metodi proposti in ambito scolastico dal docente di religione.Tale situazione è aggravata dalla possibilità – garantita dalle norme vigenti – di poter svolgere “l’ora del nulla”, ossia permettere allo studente di uscire dalla classe o dall’istituto.A ciò si aggiunge – allo stato attuale – l’assenza di un’alternativa valida e strutturata. Purtroppo, nonostante le disposizioni vigenti, le attività alternative sono marginalizzate o relegate a esperimenti estemporanei: soltanto l’8,4% dei non avvalentesi sceglie l’attività alternativa.I docenti di religione – ricordiamolo – hanno alle spalle un iter formativo di primissimo ordine: lauree, master, corsi di aggiornamento continui, questi ultimi ancora prima che arrivasse il bonus dei 500 euro per i docenti di ruolo!Inoltre, nelle due intese stipulate nel 1985 (poi rivista nel 1990) e nel 2012 tra il Miur e la Cei, si ritrova un chiaro orientamento culturale dell’insegnamento di religione, in un’ottica di dialogo con il mondo dei credenti e non, offrendo a tutti gli studenti “contenuti e strumenti per una riflessione sistematica sulla complessità dell’esistenza umana nel confronto aperto fra cristianesimo e altre religioni, fra cristianesimo e altri sistemi di significato” e promuovendo “la partecipazione ad un dialogo autentico e costruttivo, educando all’esercizio della libertà in una prospettiva di giustizia e di pace”.In conclusione, occorre riaffermare l’ora di religione nell’orizzonte culturale della scuola, senza discriminazione alcuna.Orazio Ruscica- L’ora di religione in aule semivuote: "Ma è vietato unire le classi" (Repubblica 20 ottobre 2015)
- Malpezzi (PD): occorre riaprire la discussione su insegnamento religione (Orizzontescuola.it , 20 ottobre 2015)
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Ora di Religione, SNADIR: fortemente penalizzata perché non obbligatoria. Cosa ne pensi? (Orizzontescuola.it , 21 ottobre 2015)
Snadir – Professione i.r. – 21 ottobre 2015
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Ariecco l’Intravaia con la solita inutile e falsa tiritera sull’aumento dei docenti di religione
Ariecco l’Intravaia con la solita inutile e falsa tiritera sull’aumento dei docenti di religione
La verità è che su un posto insegnano più docenti; non sono certo aumentati i postiPuntuale come non mai, anzi in anticipo rispetto allo scorso anno, quest’anno Intravaia ci ha ancora deliziati con la sua amabile lettura dei dati del Servizio nazionale irc sui docenti di religione.Questa volta non ci dilunghiamo, abbiamo già speso tempo prezioso negli anni passati, e vogliamo semplicemente precisare che il suo stupore per l’aumento dei docenti di religione nella scuola secondaria di 1° e 2° grado è palesemente infondato. Pertanto, stia sereno e dorma sonni tranquilli.La sua preoccupazione ( “l’aumento dei prof di religione alle Medie e Superiori sembra davvero inspiegabile. Perché il loro numero segue quello delle classi, che è cresciuto di appena 61 insegnanti in più, e non i 344 in più che figurano nel bilancio annuale”) è immotivata.Premesso che i docenti di religione di ruolo sono diminuiti dai 13.012 dell’anno scolastico 2012/2013 ai 12.823 del 2013/2014 e che l’organico per l’anno 2014/2015 è di 23.991 posti, è chiaro che i posti rimanenti di 11.168 sono occupati dagli incaricati annuali. Questi purtroppo non sono nominati su orario intero ma su orario parziale. La griglia sotto riportata può essere utile.Sec. 1° Grado a.s. 2012/2013 Sec. 2° Grado a.s. 2012/2013
Sec. 1° Grado a.s. 2013/2014 Sec. 2° Grado a.s. 2013/2014Differenza +/- Sec. 1° Grado Differenza +/- Sec. 2° Grado Totale Differenza +/- Tempo determinato max 9 ore507 273 473 284 -34 11 -23 Tempo determinato 10-14 ore416 403 449 373 33 -30 3 Tempo determinato 15 o + 353 262 364 291 11 29 40 Tempo determinato orario cattedra 912 1.276 978 1.474 66 198 264 Totale 2.188 2.214 2.264 2.433 76 208 284 Pertanto, è vero soltanto che su un posto orario cattedra insegnano più docenti; ecco dunque il motivo dell’aumento di qualche unità. Non sono certamente aumentati posti di scuola secondaria!Orazio Ruscica- Scuola, aumentano ancora i prof di Religione. Ma sempre di meno gli studenti (la Repubblica, 8 gennaio 2015)
- “la Repubblica” e “HuffPost Italia” contro i docenti precari di religione. Le solite banalità contro i docenti di religione per mettere i lavoratori della scuola gli uni contro gli altri
- Intravaia, tra insipido “sapere”, vecchi dati e fantaprevisioni
Snadir Professione i.r. – 9 gennaio 2015
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“la Repubblica” e “HuffPost Italia” contro i docenti precari di religione. Le solite banalità contro i docenti di religione per mettere i lavoratori della scuola gli uni contro gli altri
“la Repubblica” e “HuffPost Italia” contro i docenti precari di religione
Le solite banalità contro i docenti di religione per mettere i lavoratori della scuola gli uni contro gli altriCon ammirevole precisione il mese di agosto risulta essere per “la Repubblica” (poi ripresa dall’HuffPost Italia ) l’occasione per aprire la vecchia e usurata polemica sugli insegnanti di religione. Quest’anno sentivamo la mancanza del trito e ritrito intervento di Intravaia, infatti è un po’ in ritardo rispetto agli altri anni (l’ultimo intervento da parte del giornalista sulla stessa testata è del gennaio 2013).L’articolo, pur pregevole per il tentativo di presentare fatti oggettivi, non è esente da imprecisioni e contraddizioni. Ci soffermiamo su alcune “presunte novità” che l’articolista presenta, mentre sulle altre rimandiamo alle nostre precedenti risposte (vedi gennaio 2013)L’Intravaia sostiene che “mentre ai primi di agosto impazzava la polemica sui cosiddetti ‘Quota 96’ (…) il governo approvava il decreto con i posti complessivamente funzionanti per l’insegnamento della religione cattolica, che aumenteranno di 310 unità rispetto al 2013”. L’articolista sa bene che le due cose sono diverse; un conto è la rilevazione di organico annuale che il Miur deve obbligatoriamente effettuare e un’altra cosa è la questione dei pensionamenti dei ‘Quota 96’ (tra cui vi sono anche alcune decine di docenti di religione), frutto della inutile e dannosa riforma Fornero.Pertanto è chiaro che la rilevazione dell’organico di diritto dei docenti di religione è una semplice constatazione di un fabbisogno di personale docente, che in questi anni (dal 2008 anno in cui si è stabilizzata la rilevazione annuale) è cresciuto di circa 913 docenti e non 2.000. Certo, saremmo stati ben lieti di confermare i dati presentati nell’articolo di circa 2.000 docenti, ma purtroppo la realtà dei fatti è un’altra: in questi anni le cattedre sono aumentate soltanto del 3,96% e non del 9,3%, infatti nel 2008 le cattedre di religione erano 23.078, mentre nel 2014 saranno 23.991. Inoltre, l’aumento di cattedre per l’anno scolastico 2014/2015 è di 308, rispetto allo scorso anno scolastico, cioè dell’1,30%.Ora l’aumento di posti si realizza soltanto nella scuola dell’infanzia e in quella primaria, mentre nella scuola secondaria l’organico è stabile dal oltre un decennio. L’incremento dei posti si realizza, dunque, nell’organico di scuola dell’infanzia e primaria; ciò è dovuto semplicemente al fatto che, essendo state eliminate le ore di contemporaneità (meglio conosciute come compresenza) dalla Gelmini, l’unico modo per gli insegnanti di classe di recuperare le ore da dedicare al recupero di gruppo o individualizzato, è quello di vedere affidato l’insegnamento della religione agli specialisti di tale disciplina.Un organico che sostanzialmente rimane stabile per offrire ai quasi 7.000.000 di studenti avvalentesi l’opportunità – come abbiamo già scritto diverse volte e non ci stanchiamo mai di ripeterlo – di seguire un insegnamento che offre agli studenti “contenuti e strumenti per una riflessione sistematica sulla complessità dell’esistenza umana nel confronto aperto fra cristianesimo e altre religioni, fra cristianesimo e altri sistemi di significato” e promuove “la partecipazione ad un dialogo autentico e costruttivo, educando all’esercizio della libertà in una prospettiva di giustizia e di pace”.Insomma, la polemica sembra essere nei confronti dei lavoratori precari della scuola che hanno il torto di essere insegnanti di religione. Perché la questione è proprio questa: i destinatari della polemica agostana sono gli insegnanti precari, tenuto conto che gli insegnanti di religione in ruolo diminuiscono ogni anno (per effetto dei pensionamenti) ed il Ministero non provvede a immettere in ruolo i precari idonei del primo e, fino ad oggi, unico concorso del 2004 fino alla quota del 70% dell’intero organico, come previsto dalla legge n. 186/2003. Una vera ed utile riflessione sarebbe stata quella di chiedere, come abbiamo già scritto qualche giorno fa, di immettere in ruolo oltre ai 28.781 docenti previsti per l’a.s. 2014/2015, anche 2.000 docenti di religione già in possesso di idoneità concorsuale. Ma questo comporterebbe un serio e non discriminante dibattito sul precariato della scuola italiana. Bisogna, quindi, difendere tutti i lavoratori della scuola, anche i docenti di religione, contro l’indecente atteggiamento di occupare le cattedre disponibili e vacanti con contratti a tempo determinato, condannando i lavoratori a rimanere supplenti (o, nella migliore delle ipotesi, incaricati) fino alla pensione.Orazio Ruscica- Ricomincia la scuola e aumentano (ancora) i docenti di religione (La Repubblica, 19 agosto 2014, pag. 18)
- Scuola, 2000 insegnanti di religione in più in 10 anni. Ma gli alunni diminuiscono (HuffPost Italia, 19 agosto 2014)
Snadir – Professione i.r. – 19 agosto 2014