Categoria: Rassegna stampa & Risposte

  • La polemica dell’ignoranza

    La polemica dell’ignoranza

     
    Questa settimana sulle pagine del settimanale Left, il giornalista Federico Tulli ha firmato un pezzo volutamente polemico contro la decisione del governo di bandire un concorso per l’assunzione di 4mila docenti di religione, appoggiando la tesi secondo cui non avrebbe alcun senso bandire un nuovo concorso, considerato anche il costo cospicuo che tale categoria di insegnanti rappresenta per le casse dello Stato.
     
    Ci troviamo per l’ennesima volta di fronte a un attacco ideologico e politico, costruito su un’ingenuità di fondo: il giornalista pensa che il concorso in arrivo sia destinato all’assunzione di 4mila nuovi insegnanti di religione, da aggiungere ai 25.000 docenti già attivi sul territorio. La verità è che il Miur, bandendo il concorso per 4.600 posti, farà solo in modo di stabilizzare gli attuali docenti non di ruolo che prestano già da anni servizio, una categoria di precari di lunga data cui sarà finalmente data la possibilità di avere un contratto a tempo indeterminato. Nessun nuovo Idr quindi, solo l’opportunità di eliminare una volta per tutte il precariato di religione, assegnando nuove garanzie a un’intera categoria di insegnanti che a lungo si è vista negare la certezza di un lavoro stabile e svolto nel pieno rispetto di tutti gli obblighi di legge.
     
    Inoltre, il giornalista dovrebbe sapere che ai sensi del Dpr 175/2012 l’idoneità è permanente salvo revoca; quindi gli Idr non devono ogni anno chiedere l’idoneità per insegnare religione.
     
    Dopo aver basato la sua tesi su tali inesattezze, il giornalista continua a sparare a zero sull’ora di religione, rivelando non poche perplessità circa l’intrusione della Chiesa nella regolamentazione della disciplina.
    A tal proposito è bene ricordare che l’Irc trova spazio nella scuola per via un riconoscimento oggettivo da parte dello Stato, che considera l’IRC portatore di grande forza educativa, nonché di contenuti culturali e formativi della persona, al pari delle altre discipline.
    Tale insegnamento, però, si differenzia dagli altri per via della sua innegabile origine confessionale, e proprio per questo la sua promozione non può non passare al vaglio del controllo ecclesiale, comunque modulato secondo il quadro delle finalità laiche, dei procedimenti critici della scuola, e nel rispetto della libertà di coscienza.
     
    Il fatto che i contenuti relativi ai testi e alla storia della confessione cristiano-cattolica, vengano insegnati da un docente riconosciuto idoneo e proposto dall’autorità ecclesiastica, secondo programmi e libri di testo controllati dalla stessa autorità, non può che rappresentare per i nostri studenti una garanzia di maggiore serietà nella gestione di un insegnamento che indaga gli aspetti fondamentali dell’esistenza.
     
    Anche per questo, ancora il 90% degli alunni – diversamente da quanto sostiene il giornalista – sceglie di avvalersi dell’ora di religione, riconoscendo a tale insegnamento un valore formativo e culturale, che offre loro contenuti e strumenti per riflettere sulla complessità dell’esistenza umana nel confronto aperto fra cristianesimo e altri orizzonti di senso e promuove “la partecipazione ad un dialogo autentico e costruttivo, educando all’esercizio della libertà in una prospettiva di giustizia e di pace”, come recitano le indicazioni nazionali.
     
    Orazio Ruscica


    Snadir – Professione i.r. 8 febbraio 2018, h.10,45
  • La campagna della Uaar? Pubblicità ingannevole!

     La campagna Uaar? Pubblicità ingannevole!

     
    La campagna nazionale contro l’ora di religione ideata e sostenuta dall’Unione degli atei e degli agnostici (Uaar) ha ricevuto un secco no dall’azienda dei trasporti milanesi (Atm) che ne ha bocciato l’affissione dei manifesti su tram, bus e metropolitane.
     
    Al centro della polemica c’è un invito a tutte le famiglie che entro il 6 febbraio devono iscrivere i propri figli al primo anno delle scuole elementari ad esentarli dall’ora di religione in modo possano scegliere da soli se abbracciare o no la fede una volta cresciuti.
     
    È chiaro che siamo in un paese libero e democratico, e che ognuno nei limiti di quello che consente la legge può manifestare le proprie idee, ma fatte le dovute premesse, appare altrettanto evidente come la campagna parta da vizio di fondo: quello di equiparare l’ora di religione a un’ora di catechesi.
     
    Ancora una volta, ci si ostina a presentare l’insegnamento della religione come una scelta di fede, invece di considerarla per quello che è, ossia un’ora di formazione culturale indispensabile per cogliere aspetti fondamentali della vita, dell’arte, delle tradizioni del nostro Paese e anche per poter meglio confrontarsi con altre religioni e altre tradizioni.
     
    L’Irc, difatti, ha fondamenti culturali, contenuti e principi che si configurano nel quadro delle finalità della scuola al pari delle altre discipline scolastiche e  viene perciò studiata in un’ottica e con gli strumenti propri della ricerca culturale.
    Non si tratta quindi di un’ora di educazione alla vita cristiana, e di certo si allontana da ogni proposito di indottrinamento o di pressione ideologica, offrendo invece un contributo specifico allo sviluppo della persona, anche a prescindere dalla sua eventuale appartenenza confessionale.
     
    Anche per questo tale insegnamento rappresenta un’opportunità educativa per tutti gli studenti che vogliono arricchire la loro formazione indagando non solo gli aspetti spirituali ed etici dell’esistenza, ma soprattutto il contesto storico, culturale e umano in cui si è sviluppata la società in cui viviamo, anche in vista del loro coinvolgimento nella costruzione della convivenza umana.
     
    Ecco allora che i temi su cui insiste la campagna dell’Uaar poggiano su motivazioni non veritiere e altamente discriminatorie nei confronti di un insegnamento che rappresenta un luogo irrinunciabile per la promozione della dimensione etica dell’uomo e del cittadino, intesa non come categoria astratta, ma come esperienza stessa dell’esistenza.
     
    Orazio Ruscica
     
     
     
     
     
     
     
     
    Professione i.r. – 4 febbraio 2018, h. 18.00

     

  • Radio Maria intervista Orazio Ruscica

    Radio Maria intervista Orazio Ruscica

    Trasmissione “Attualità Ecclesiali” del 27 gennaio 2018 ore 22.45

    Cura e conduce il dott. Massimiliano Casto

    Tema: “La scuola, l’insegnamento della religione cattolica: il valore, le difficoltà di oggi e le prospettive”

     

    Domani sera su Radio Maria andrà in onda in diretta nazionale dalle ore 22.45 alle ore 23.50 la trasmissione Attualità Ecclesiali curata e condotta dal dott. Massimiliano Casto. Il tema della puntata sarà: “La scuola, l’insegnamento della religione cattolica: il valore, le difficoltà di oggi e le prospettive”. Gli ospiti della puntata saranno: il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, S. Eminenza Card. Giuseppe Versaldi Prefetto della Congregazione per l’educazione Cattolica della Santa Sede, il prof. Fabio Navanteri dirigente dell’istituto Majorana di Avola (SR) e il prof. Orazio Ruscica segretario nazionale dello Snadir. La trasmissione è curata e condotta dal dott. Massimiliano Casto, collaboratore di “Avvenire” e “Padre Pio tv” oltre che di Radio Maria.

    Della scuola si discute ogni giorno e la ragione è molto semplice. I problemi della scuola interessano personalmente un grande numero di persone, gli studenti, i loro genitori, gli insegnanti. Quali sono allora i veri problemi della scuola? I veri problemi della scuola non sono i problemi della scuola ma sono i problemi della società. Anche l’ora di religione ha la sua importanza per l’educazione, la crescita e la maturazione degli studenti. Di recente anche gli insegnati di religione si stanno ritagliando uno spazio autorevole nella scuola e stanno raggiungendo traguardi importanti grazie alle battaglie e all’impegno dello Snadir come per esempio l’imminente bando del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato. Poi malgrado le polemiche e le discussioni, nel territorio italiano ci sono realtà scolastiche di eccellenza, come l’istituto Majorana di Avola in provincia di Siracusa. Di questo e di altro si parlerà nella trasmissione di sabato sera che, considerato l’alto profilo degli ospiti si preannuncia una puntata interessante e seguitissima. 

     

    Professione i.r.- 26 gennaio 2018, h. 19.00

  • 19 gennaio, Corso di aggiornamento ADR a Palermo: “Educare ai valori del bello nell’Irc”

     19 gennaio, Corso di aggiornamento ADR a Palermo: “Educare ai valori del bello nell’Irc”

     
    Si è tenuto a Palermo il nuovo corso di aggiornamento indetto dall’Associazione dei Docenti di Religione ADR in collaborazione con lo Snadir che ha coinvolto circa 200 insegnanti di religione cattolica sul tema “Per una cittadinanza attiva e solidale: educare ai valori del bello nell’irc”.
     
    I lavori del convegno, che si è svolto presso l’educandato statale Maria Adelaide, sono stati aperti dal Prof. Domenico Pisana, coordinatore nazionale per la formazione Adr, e hanno visto i saluti del Prof. Giuseppe Pace, coordinatore regionale dello Snadir Sicilia, di Don Antonio Zito, direttore dell’Ufficio IRC di Palermo, del Dott. Maurizio Gentile, coordinatore regionale peri servizi scolastici dell’URS per la Sicilia, del Prof. Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione, di S.E. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, e della Prof. Angela Randazzo, dirigente scolastico dell’Educandato Statale Maria Adelaide.
     
    Relatori del convegno, moderato dal Prof. Domenico Buccheri, docente formatore IRC, sono stati Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto, che ha parlato della forza educativa dell’insegnamento della religione, inteso come cammino solidale di rivincita sulle iniquità umane, introducendo esempi di cittadinanza attiva e responsabile da portare all’interno delle scuole, e il Prof. Domenico Ternullo che ha indagato gli aspetti psico-pedagogici della didattica digitale, affrontando i temi dell’inclusione, della partecipazione e dell’insegnamento attivo nello scenario scolastico presente e futuro.
     
    Infine, è intervenuto Orazio Ruscica, presidente e fondatore dell’ADR nonché segretario nazionale dello Snadir, per soffermarsi sulle questioni giuridiche più rilevanti in vista del nuovo concorso per gli insegnanti di religione.
     
    L’incontro ha dato la possibilità ai presenti di interrogarsi sulle nuove prospettive che si aprono in materia di insegnamento della religione, soprattutto in attesa del nuovo bando di concorso per gli insegnanti di religione, nonché di indagare l’importanza dell’insegnamento della religione di fronte a tematiche come l’inclusione sociale, l’aggregazione giovanile e l’accoglienza del pluralismo nel mondo della scuola.
    Il progetto formativo dell’ADR punta a valorizzare la professionalità dell’insegnamento della religione nelle scuole, offrendo ai docenti nuovi spunti di riflessione che partono dall’ambito puramente giuridico e amministrativo, per poi abbracciare la dimensioni dell’etica e della formazione culturale.
     
     
     
     
    Professione i.r.- 19 gennaio 2018, h. 13.00
     
     
     

     

  • 17 gennaio, Corso di aggiornamento ADR a Siracusa: Le sfide educative nella scuola che cambia

     17 gennaio, Corso di aggiornamento ADR a Siracusa: Le sfide educative nella scuola che cambia

     
    Si è tenuto a Siracusa il nuovo corso di aggiornamento indetto dall’Associazione dei Docenti di Religione ADR in collaborazione con lo Snadir che ha coinvolto circa 100 insegnanti di religione cattolica sul tema “Le sfide educative nella scuola che cambia: l’irc di fronte al bullismo e all’uso dei social network”.
     
    I lavori del convegno, che si è svolto presso la sala conferenze Giovanni Paolo II all’interno del Santuario Madonna delle lacrime hanno visto i saluti del Prof. Michele Tarantello, Segretario provinciale Snadir di Siracusa e di Mons. Salvatore Marino, Direttore Ufficio Irc della Diocesi di Siracusa.
     
    Relatori del convegno, moderato dal Prof. Domenico Pisana, coordinatore nazionale per la formazione dell’Adr,  sono stati Don Fortunato Di Noto che ha parlato dell’importanza dell’insegnamento della religione inteso come "spazio interpersonale" all’interno della didattica scolastica, e la Dott.ssa Mariella Marotta che ha indagato gli aspetti psico-pedagogici e le metodologie di intervento nei fenomeni di bullismo e cyber-bullismo.
     
    Infine, è intervenuto Orazio Ruscica, presidente e fondatore dell’ADR nonché segretario nazionale dello Snadir, per soffermarsi sulle questioni giuridiche più rilevanti in vista del nuovo concorso per gli insegnanti di religione.
     
    L’incontro ha dato la possibilità ai presenti di interrogarsi sulle nuove prospettive che si aprono in materia di insegnamento della religione, soprattutto in attesa del nuovo bando di concorso per gli insegnanti di religione, nonché di indagare l’importanza dell’insegnamento della religione di fronte a tematiche come il bullismo, soprattutto nel tempo del web.
    Il progetto formativo dell’ADR punta a valorizzare la professionalità dell’insegnamento della religione nelle scuole, offrendo ai docenti nuovi spunti di riflessione che partono dall’ambito puramente giuridico e amministrativo, per poi abbracciare la dimensioni dell’etica e della formazione culturale.
     
     
     
     
    Professione i.r.- 17 gennaio 2018, h. 15.00
     
     
  • 16 gennaio, Corso di aggiornamento ADR a Ragusa: La relazione educativa nella didattica dell’Irc

    16 gennaio, Corso di aggiornamento ADR a Ragusa: La relazione educativa nella didattica dell’Irc
     
    Si è tenuto a Ragusa il nuovo corso di aggiornamento indetto dall’Associazione dei Docenti di Religione ADR in collaborazione con lo Snadir che ha coinvolto circa 100 insegnanti di religione cattolica sul tema “La relazione educativa nella didattica dell’irc: strategie educative per una efficace prevenzione del disagio giovanile”.
     
    I lavori del convegno, che si è svolto presso l’istituto superiore Ferraris, sono stati aperti da Marisa Scivoletto, direttrice dei Corsi ADR, e hanno visto i saluti di Don Roberto Asta, Vicario generale della diocesi di Ragusa e del Prof. Carmelo La Porta, Co-Direttore dell’Ufficio Irc della Diocesi di Ragusa.
     
    Relatori del convegno, moderato dal Prof. Domenico Pisana, coordinatore nazionale per la formazione dell’Adr,  sono stati Don Fortunato Di Noto che ha parlato dell’importanza dell’insegnamento della religione inteso come "spazio interpersonale" all’interno della didattica scolastica, e la Dott.ssa Mariella Marotta che ha indagato gli aspetti psico-pedagogici e le metodologie di intervento nei fenomeni di bullismo e cyber-bullismo.
     
    Infine, è intervenuto Orazio Ruscica, presidente e fondatore dell’ADR nonché segretario nazionale dello Snadir, per soffermarsi sulle questioni giuridiche più rilevanti in vista del nuovo concorso per gli insegnanti di religione.
     
    L’incontro ha dato la possibilità ai presenti di interrogarsi sulle nuove prospettive che si aprono in materia di insegnamento della religione, soprattutto in attesa del nuovo bando di concorso per gli insegnanti di religione, nonché di indagare l’importanza dell’insegnamento della religione di fronte a tematiche come il bullismo, soprattutto nel tempo del web.
    Il progetto formativo dell’ADR punta a valorizzare la professionalità dell’insegnamento della religione nelle scuole, offrendo ai docenti nuovi spunti di riflessione che partono dall’ambito puramente giuridico e amministrativo, per poi abbracciare la dimensioni dell’etica e della formazione culturale.
     
     
     
     
    Professione i.r.- 16 gennaio 2018, h. 16.00

        

  • 7 dicembre, Corso di aggiornamento ADR a Cagliari: Il ruolo dell’Irc di fronte al bullismo e alle relazioni disfunzionali

     7 dicembre, Corso di aggiornamento ADR a Cagliari: Il ruolo dell’Irc di fronte al bullismo e alle relazioni disfunzionali

     
     
    Si è tenuto a Cagliari il nuovo corso di aggiornamento indetto dall’Associazione dei Docenti di Religione ADR in collaborazione con lo Snadir che ha coinvolto circa 170 insegnanti di religione cattolica sul tema “Il ruolo dell’Irc di fronte al bullismo e alle relazioni disfunzionali – Strategie educative per una scuola della prevenzione e dell’inclusione".
     
    I lavori del convegno, che si è svolto presso la sala congressi del T Hotel di Cagliari, sono stati aperti da Marisa Scivoletto, direttrice dei Corsi ADR, e hanno visto i saluti di Maricilla Cappai, Segretaria provinciale Snadir di Cagliari e Coordinatrice Snadir Sardegna.
     
    Relatori del convegno, moderato dal Prof. Domenico Pisana, sono stati Mons. Antonio Mura, Vescovo di Lanusei, che ha parlato dell’importanza educativa dell’ascolto nei processi di insegnamento e il Dott. Andrea Sales, psicologo e direttore del Centro Padadoxa di Treviso, che si è soffermato sul ruolo dell’insegnamento della religione di fronte ai casi di bullismo, proponendo diverse strategie educative da applicare a un sistema scolastico fondato sull’inclusione.
     
    Infine, è intervenuto Orazio Ruscica, presidente e fondatore dell’ADR nonché segretario nazionale dello Snadir, per soffermarsi sulle questioni giuridiche più rilevanti in vista del nuovo concorso per gli insegnanti di religione.
     
    L’incontro ha dato la possibilità ai presenti di interrogarsi sulle nuove prospettive che si aprono in materia di insegnamento della religione, soprattutto in attesa del nuovo bando di concorso per gli insegnanti di religione, nonché di indagare l’importanza dell’insegnamento della religione di fronte a tematiche come il bullismo,
    Il progetto formativo dell’ADR punta a valorizzare la professionalità dell’insegnamento della religione nelle scuole, offrendo ai docenti nuovi spunti di riflessione che partono dall’ambito puramente giuridico e amministrativo, per poi abbracciare la dimensioni dell’etica e della formazione culturale.
     
     
     
     

    Professione i.r.- 7 dicembre 2017, h. 14.00

     
  • 16 novembre, Corso di aggiornamento ADR a Padova: L’Irc nella riforma “La buona scuola”, risorsa di bellezza e spazio culturale per relazioni umane di senso

    16 novembre, Corso di aggiornamento ADR a Padova: L’Irc nella riforma "La buona scuola"

     

     
    Si è tenuto a Rubano (PD) il nuovo corso di aggiornamento indetto dall’Associazione dei Docenti di Religione ADR in collaborazione con lo Snadir che ha coinvolto circa 170 insegnanti di religione cattolica sul tema “L’Irc nella riforma La buona scuolarisorsa di bellezza e spazio culturale per relazioni umane di senso".
     
    I lavori del convegno, che si è svolto presso il centro congressi La burlesca di Rubano (PD), sono stati aperti da Marisa Scivoletto, direttrice dei Corsi ADR, e hanno visto i saluti di Don Lorenzo Celi, direttore dell’Ufficio scuola Irc della Diocesi di Padova, del Prof. Domenico Zambito, coordinatore regionale dello Snadir Veneto e della Prof.ssa Elena Rebellato, segretaria provinciale Snadir di Padova.
     
    Relatori del convegno, moderato dal Prof. Domenico Pisana, sono stati Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto e componente della commissione espiscopale per la cultura e le comunicazioni sociali della CEI, che ha parlato della forza culturale e valoriale dell’insegnamento della religione nella scuola, Don Daniele Saottini, responsabile nazionale Servizio Nazionale per l’irc che si è soffermato sulla famosa lettera dei Vescovi agli insegnanti di religione, sottolineando l’importanza formativa dell’Irc,  il Dott. Giorgio Corà, dirigente dell’ Ufficio III, Personale della scuola – USR Veneto, che ha messo in relazione l’insegnamento della religione cattolica con la progettualità ministeriale nell’ambito dell’educazione, la Prof.ssa Michela Zermian, psico-pedagogista; esperta di innovazione didattica,che ha affrontato il tema degli episodi di apprendimento situato (EAS), un’interessante metodologia che fornisce ai docenti un framework molto semplice per poter lavorare con tablet e computer di ogni sorta in classe.
     
    Infine, è intervenuto Orazio Ruscica, presidente e fondatore dell’ADR nonché segretario nazionale dello Snadir, per soffermarsi sulle questioni giuridiche più rilevanti in vista del nuovo concorso per gli insegnanti di religione.
     
    L’incontro ha dato la possibilità ai presenti di interrogarsi sulle nuove prospettive che si aprono in materia di insegnamento della religione, soprattutto in attesa del nuovo bando di concorso per gli insegnanti di religione, nonché di indagare il tema dell’educazione mediante l’uso delle tecnologie.
    Il progetto formativo dell’ADR punta a valorizzare la professionalità dell’insegnamento della religione nelle scuole, offrendo ai docenti nuovi spunti di riflessione che partono dall’ambito puramente giuridico e amministrativo, per poi abbracciare la dimensioni dell’etica e della formazione culturale.
     
     
     
    Professione i.r.- 16 novembre 2017, h. 14.00
     

     

  • SNADIR replica a Radio24: basta bufale!

    SNADIR replica a Radio24: basta bufale!

     
     
    La riflessione proposta dal conduttore radiofonico Gianluca Nicoletti durante la puntata di oggi (2 novembre 2017) del programma Melog – Il piacere del dubbio in onda su Radio 24, dal titolo “Non c’è più religione?” ricopre di una veste laica un’idea assolutista e faziosa nei confronti di un pensiero di ampie vedute come quello cattolico.
     
    Secondo il giornalista, le fedi e le ideologie appassionerebbero sempre meno la “generazione della rete”, ragione per cui non avrebbe alcun senso bandire un nuovo concorso destinato agli insegnanti di religione, considerato anche il costo cospicuo che tale categoria di docenti rappresenta per le casse dello Stato. Nicoletti continua la trasmissione con un’ampia critica nei riguardi dell’iter di selezione del professore di religione definendolo addirittura un orpello  fascista. E finisce lanciando un sondaggio agli ascoltatori proponendo tra le ipotesi alternative all’ora di regione tout court, l’educazione al pensiero scientifico, l’educazione alla salute e alla prevenzione e la gestione della cultura digitale (tutte attività che la legge 107/2015 assegna ai docenti di potenziamento).
     
    In risposta alle pesanti dichiarazioni di Nicoletti, riteniamo più che opportuno precisare ancora una volta la posizione dello Snadir sul tema e correggere qualche ingenuità emersa durante la puntata dovuta al mancato approfondimento di alcuni aspetti.
     
    Iniziamo col sottolineare un errore grossolano da parte del conduttore: Nicoletti pensa che ai 25.000 docenti di religione il Miur ne aggiungerà altri 4.000 attraverso il nuovo bando di concorso, da qui la critica sui costi addossati allo Stato. Invece,  la verità è che tra i 25.000 si contano gli idr di ruolo e quelli non di ruolo. Il Miur bandendo il concorso farà in modo che, nel rispetto della legge 186/2003, i docenti non di ruolo possano passare a tempo indeterminato. Quindi nessun nuovo Idr, ma soltanto la possibilità di avere il contratto a tempo indeterminato per 4.600 precari che già insegnano religione.
     
    Continuiamo col dire che i fondamenti culturali dell’Irc vengono riconosciuti dallo stato in occasione del Concordato del 1984, che li lega soprattutto al patrimonio storico del popolo italiano che ha ormai preso le distanze da ogni possibile richiamo alla cultura fascista.
    Nel quadro di questo accordo è sicuramente da collocare la rilevanza scientifica dell’IRC, atteso che lo statuto di scienza è da ritenere condizione necessaria per poter acconsentire all’introduzione di contenuti di natura religiosa nei curricoli scolastici.
     
    Ne consegue che il sapere religioso deve trovare spazio nella scuola non per una mera concessione di privilegio, ma per un riconoscimento oggettivo da parte dello Stato, che considera l’IRC portatore di grande forza educativa, nonché di contenuti culturali e formativi della persona, pur se confessionali nell’oggetto.
     
    L’Irc, in questo senso, è una disciplina che si inserisce nel quadro delle finalità della scuola ed è regolamentata insieme da Stato e Chiesa perché lo Stato non ha una competenza in campo religioso e, se vuole promuovere un insegnamento di carattere religioso, deve rivolgersi a chi è effettivamente competente in quel campo.
     
    In ultimo, in relazione alla dichiarazione di Nicoletti riguardo la scarsa affezione alla religione da parte dei ragazzi, ricordiamo che ad oggi ancora quasi il 90% degli studenti sceglie l’ora di  insegnamento della religione cattolica. E questa è la  conferma che i giovani, anche se ritengono poco importante la scelta di fede, riconoscono comunque il valore dell’insegnamento che offre loro contenuti e strumenti per riflettere sulla complessità dell’esistenza umana nel confronto aperto fra cristianesimo e altri orizzonti di senso.
     
    Con questa risposta, lo Snadir vuole rendersi disponibile a un confronto leale con il conduttore Nicoletti sui temi trattati, nella speranza che il futuro il dibattito sull’ora di religione eviti ogni genere di polemica sterile e fine a se stessa e si imperni su argomentazioni solide, comprovate e soprattutto costruttive.
     
    Orazio Ruscica
    Segretario Nazionale Snadir
     
     

     

     

    Snadir – Professione i.r. – 2 novembre 2017, h.18.40