Categoria: Rassegna stampa & Risposte

  • Sit-in degli insegnanti di religione al Senato

    Questo pomeriggio circa 200 docenti di religione provenienti da tutta Italia si sono ritrovati in Piazza Vidoni a Roma, vicino al Senato, in occasione del sit-in organizzato da Snadir per protestare contro l’ingiusto trattamento riservato ai docenti di religione da una politica iniqua e inefficiente.

     
    Il motivo della manifestazione è l’approvazione alla Camera dell’emendamento Art. 1-bis ((Disposizioni urgenti in materia di reclutamento del personale docente di religione cattolica) al Decreto scuola, incapace di risolvere in maniera strutturale e definitiva il problema del precariato degli insegnanti di religione.
     
    Lo Snadir ha chiesto che venga riscritto l’Art. 1-bis, in modo che i meccanismi di assunzione in ruolo previsti per i docenti di religione rispecchino quelli già adottati per tutto il personale precario abilitato della scuola, senza distinzioni e discriminazioni.
     
    La manifestazione si è rivelata un grande successo, sia in termini di partecipazione, che di contenuti. Grazie anche alla collaudata macchina organizzativa dello Snadir, certa che una massiccia mobilitazione di tutti gli insegnanti di religione potesse garantire effetti positivi. E così è stato.
     
    Non smettiamo di lottare affinché le richieste degli insegnanti di religione siano seguite in tempi brevi da un intervento politico che permetta di trovare rapide soluzioni ai problemi che da tempo attanagliano un’intera categoria di docenti.
  • Napoli: Corso di aggiornamento Adr – Bullismo e Cyberbullismo: conoscere il problema per proteggere i minori

    Si è tenuto Napoli presso il Grand Hotel Oriente, il nuovo corso di aggiornamento indetto dall’Associazione ADR in collaborazione con lo Snadir dal titolo “Bullismo e Cyberbullismo: conoscere il problema per proteggere i minori”.

    I lavori del convegno sono stati aperti dalla Prof.ssa Marisa Scivoletto, direttrice dei Corsi Adr, che ha voluto introdurre il tema della giornata con una breve riflessione sul bullismo scolastico riportando l’attenzione sul ruolo degli educatori, responsabili – oggi più che mai – di favorire la formazione dei nostri studenti fornendo gli strumenti culturali necessari per capire i processi del cambiamento e per non cedere all’imbarbarimento di una società che nega ogni possibilità di sviluppo futuro.

    I lavori sono stati aperti dopo i saluti del Dott. Daniele De Martino, dirigente del compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Campania Napoli.
     
    Relatori del convegno, sono stati la Dott.ssa Adriana Battaglia, dirigente scolastico e giornalista, che ha tracciato un’epidemiologia dei fenomeni di Bullismo e Cyberbullismo, privilegiando il valore delle dinamiche psicopedagogiche, come strategie applicabili al contrasto del fenomeno, con costante riferimento alle neuroscienze.   

    La Sen. Elena Ferrara, promotrice e firmataria della Legge 71/2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, ha raccontato faticoso iter che ha portato alla prima legge in Europa sul fenomeno del cyberbullismo. Una legge che per volere unanime del Parlamento italiano, si ispira a principi di sicurezza partecipativa, di diritto mite, punta sulla prevenzione e ha carattere inclusivo rivolgendosi direttamente alle famiglie, al mondo della scuola e coinvolge, istituzioni, terzo settore e colossi del web.

    La Prof.ssa Virginia Ciaravolo, psicoterapeuta e criminologa, che si è innanzitutto occupata di circoscrivere il fenomeno del bullismo a quegli atti intenzionali di prepotenza e vittimizzazione operati all’interno di un gruppo tra pari e reiterati nel tempo; e si è poi soffermata sull’importanza di strutturare piani di azione orientati a operazioni di prevenzione e di intervento multidisciplinare con diverse figure professionali nelle quali riveste maggiore importanza l’insegnante adeguatamente formato e preparato ad affrontare tali fenomeni e gestirli ove possibile.
     
    Segue l’intervento di Vincenzo Vetere, ventenne di un paesino a nord di Milano, che dopo aver subito per tutto l’arco del suo percorso scolastico atti di bullismo, ha deciso di fondare ACBS (Contro il Bullismo Scolastico). Ovvero un’associazione per contrastare questo fenomeno e aiutare vittime di bullismo e cyberbullismo.  

    Prezioso è stato infine l’intervento della Prof.ssa Maria Pia Cirolla, Presidente dell’Associazione Nazionale Asso. Noi Diciamo No! Onlus, che ha portato tutta la passione che investe quotidianamente nella lotta al bullismo anche come docente, cercando di diventare giorno dopo giorno punto di riferimento per ragazzi e ragazze. 

    Ancora una volta, il progetto formativo dell’ADR punta a valorizzare la professionalità dell’insegnamento nelle scuole, offrendo ai docenti nuovi spunti di riflessione che partono dall’ambito puramente giuridico e amministrativo, per poi abbracciare la dimensioni dell’etica e della formazione culturale.
     
     
     
     
     
     

     

  • Odifreddi attacca gli insegnanti di religione: “Sono una spina nel fianco dello Stato laico”

    Veniamo solo adesso a conoscenza delle imbarazzanti dichiarazioni di Piergiorgio Odifreddi, accademico e saggista, durante la trasmissione In onda, condotta da David Parenzo e Luca Telese e trasmessa il 16 luglio su La 7.

     

    Esprimendosi sul ruolo della religione nella nostra Repubblica, Odifreddi si scaglia contro gli insegnanti di religione definendoli “una spina nel fianco dello Stato laico”. La motivazione? Secondo l’accademico, tali docenti non meriterebbero di insegnare nella scuola italiana, né di essere pagati dallo Stato italiano,  poiché la loro presenza non è giustificata dal conseguimento di lauree o diplomi, ma da una semplice raccomandazione da parte dei vescovi.

     

    Di fronte a tali ingenuità e sciocchezze, non possiamo di certo rimanere in silenzio, e anzi, cogliamo l’occasione per ricordare a chi ancora una volta affronta la questione dell’Irc in maniera superficiale, che le attività in ordine all’insegnamento della religione cattolica rappresentano un momento puramente culturale e formativo.

     

    In nessun modo viene violato il principio di laicità dello stato, poiché non si tratta di un’ora di catechesi, né di un’opera di indottrinamento. Quello che l’ora di religione si propone di essere all’interno della scuola italiana è piuttosto uno spazio di formazione culturale indispensabile per cogliere aspetti fondamentali della vita e delle tradizioni del nostro Paese e della nostra società.

     

    L’Irc, in questo senso, è una disciplina che si inserisce nel quadro delle finalità della scuola ed è regolamentata insieme da Stato e Chiesa perché lo Stato non ha una competenza in campo religioso e, se vuole promuovere un insegnamento di carattere religioso, deve rivolgersi a chi è effettivamente competente in quel campo, ossia a docenti con un solido percorso di studio di livello universitario e post universitario (non certo sprovveduti raccomandati dallautorità religiosa di turno), quindi formati, preparati e attenti alle vite e alle storie dei nostri studenti.

     

    Detto questo, è bene ricordare che l’insegnante di Religione Cattolica è, come tutti gli altri docenti, un dipendente del Ministero Istruzione Università Ricerca e, in quanto tale, percepisce proprio da questo ente il suo salario, in modo analogo a quanto avviene per i suoi colleghi.

     

    È allora evidente che tale insegnamento esige una gestione da parte dello Stato comprensiva della retribuzione dei docenti che svolgono tale attività. Peraltro in ambito europeo la retribuzione dei docenti di religione è di competenza statale.

     

    Ci auguriamo quindi che le sterili polemiche ideologiche e gli errori dovuti a una profonda disinformazione attorno a questa materia cessino in futuro e che si possa tornare a parlare solo dei contenuti culturali e formativi che questa disciplina vuole offrire agli alunni che di essa si avvalgono.



    Orazio Ruscica