Circolare Ministeriale n.126 del 15 aprile 1994
Oggetto: Aggiornamento degli insegnanti di religione cattolica.
PREMESSA
La presente circolare risponde all’esigenza di ridefinire i principi espressi dalla C.M. 176/89 in ordine all’aggiornamento degli insegnanti di religione cattolica delle scuole di ogni ordine e grado, nonch di impartire disposizioni in ordine alle modalit applicative, soprattutto in riferimento alla C.M. 372/92, che innova l’iter procedurale prescrivendo la stipula di convenzioni a enti terzi.
Nel confermare che l’aggiornamento “costituisce un elemento qualificante della professionalit docente”, occorre determinare le condizioni per la realizzazione di una reale uguaglianza delle opportunit attraverso l’adeguamento della normativa che disciplina le attivit di aggiornamento dei docenti di religione cattolica a quelle dei docenti delle altre aree curricolari, come previsto dal D.P.R. 751 del 16.12.1985 concernente l’Intesa tra l’Autorit Scolastica e la Conferenza Episcopale Italiana.
Il diritto dovere all’aggiornamento va pertanto ricondotto alle modalit previste dall’art.26 del D.P.R. n.399 del 23.8.1988, che stabilisce il limite di 40 ore per l’aggiornamento e la formazione in servizio, nonch alle disposizioni impartite dal D.P.R.417/74.
Appare estremamente importante, a questo punto, garantire altres la flessibilit del sistema formativo, per adeguarlo alle variabili della professionalit del singolo docente, all’ambiente socio-economico in cui opera, alla capacit di adeguamento costante alle esigenze degli alunni ed alle eventuali innovazioni sul piano normativo.
DESTINATARI
Nel confermare la validit delle forme di reclutamento dei docenti indicate dal summenzionato D.P.R.751785, si individuano quali destinatari dell’aggiornamento i docenti di religione cattolica in servizio nelle scuole secondarie di I e II grado, i docenti di ruolo di scuola materna ed elementare, che abbiano sottoscritto dichiarazione di disponibilit all’insegnamento della religione cattolica e siano stati riconosciuti idonei dall’Ordinario Diocesano, nonch i docenti di religione cattolica non di ruolo di questi due ultimi ordini di scuola.
TIPOLOGIA DEI CORSI E SOGGETTI ISTITUZIONALMENTE
DEPUTATI A GESTIRE ATTIVITA’ DI AGGIORNAMENTO
Nel rispetto della pluralit delle agenzie formative, si individuano quattro diverse tipologie, peraltro correlate, attraverso le quali si realizza l’attivit di aggiornamento in parola, in ottemperanza al disposto del D.P.R. 399/88:
1. iniziative autorizzate e finanziate dal Ministero della P.I., intesa con la C.E.I., nell’ambito del P.N.A. ed attuate in collaborazione fra i provveditorati agli Studi e gli Ordinari diocesani;
2. iniziative a carattere nazionale proposte dalla C.E.I., dagli ordinari Diocesani e dalle Universit Pontificie e comunque approvati dalla C.E.I., autorizzate e finanziate da questo Ministero ai sensi della C.M. 137/90;
3. iniziative a carattere nazionale o regionale senza oneri per l’Amministrazione organizzate dalla C.E.I., dagli Ordinari Diocesani, delle Universit Pontificie ed autorizzate da questo Ministero;
4. iniziative a carattere locale, senza oneri per l’Amministrazione, organizzate dalle Diocesi ed autorizzate dal Provveditore agli Studi competente per territorio.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE
I Provveditorati agli Studi redigeranno, d’intesa con l’Ordinario Diocesano, un piano annuale delle attivit per le quali si richiede assunzione di oneri per l’Amministrazione.
Tale piano, ripartito per ordini e gradi di scuola, dovr essere inviato a questo Ministero – Ufficio Studi Bilancio e Programmazione – Ufficio I, entro e non oltre il 30 novembre di ogni anno e dovr contenere, per ciascun corso, espressa indicazione di:
1 – tematiche proposte;
2 – numero dei destinatari;
3 – durata (n. gg. per complessive h.);
4 – preventivo particolareggiato di spesa;
5 – presentazione di ciascun iniziativa, a cura del direttore del corso.
L’acquisizione dei singoli piani provinciali consentir all’Amministrazione una valutazione complessiva delle iniziative su scala nazionale ed una pi equa distribuzione delle risorse, secondo un programma da definire d’intesa con la C.E.I..
Espletata la fase dell’attribuzione dei fondi, il Ministero ne dar comunicazione ai Provveditori, che provvederanno alla stipula della relativa convenzione con l’ordinario diocesano.
Per le iniziative da realizzare senza oneri per l’Amministrazione, i relativi progetti debbono contenere le indicazioni di cui al successivo punto della presente Circolare e debbono essere prodotti entro e non oltre il 30 novembre di ciascun anno;
– dalle Diocesi ai Provveditori agli Studi se i destinatari sono docenti di religione cattolica in servizio nell’ambito provinciale;
– dalla C.E.I. dagli Ordinari Diocesani e dalle Universit Pontificie Ministero all’Ufficio Studi Bilancio e Programmazione – Ufficio primo – se l’iniziativa ha carattere nazionale, regionale, interregionale e interprovinciale.
Il Provveditore o il Ministero, a seconda degli ambiti di competenza, adotter i relativi decreti di autorizzazione.
Per le iniziative comportanti oneri per l’Amministrazione, si proceder attraverso la stipula di apposita convenzione, in conformit di quanto disposto dalla C.M. 372/92 e precisamente, in relazione ai livelli di competenza sopradefiniti:
– fra Provveditore agli Studi ed Ordinario Diocesano;
– fra questo Ministero – Direzione Generale del Personale e degli AA.GG. e Amministrativi – e C.E.I. o gli altri soggetti gi indicati.
NUCLEI TEMATICI E MODALITA’ DI PRESENTAZIONE
I progetti presentati devono essere attinenti, per gli argomenti trattati e per l’impostazione metodologica, ai programmi ministeriali approvati per l’ordine e grado di scuola cui si riferiscono.
Essi devono inoltre contenere espressa indicazione di obiettivi, finalit, metodologie e contenuti, nonch di sede e data di svolgimento e designazione del direttore responsabile.
Una relazione a consuntivo di tutte le attivit svolte, comprese quelle a carattere nazionale, regionale, interregionale o provinciale, verr inviata a questo Ministero – Ufficio Studi Bilancio e Programmazione – Ufficio primo – dal Provveditore agli Studi, nel cui territorio le iniziative hanno avuto luogo.
In particolare, per la rendicontazione quantitativa e qualitativa delle attivit realizzate attraverso la forma della convenzione, trova applicazione la C.M. 372/92.