Categoria: Motivazione di una scelta

  • Motivazione di una scelta

    S n a d i r

    Sindacato nazionale autonomo degli insegnanti di religione

    documento del consiglio nazionale 1/2 luglio 1994

    determinati per crescere

     

     

    Snadir – Professione i.r. 

  • Determinati per Crescere

    SNADIR: DETERMINATI PER CRESCERE

    I colleghi di religione sono sempre disponibili a lavorare, ad approfondire, a confrontarsi per migliorare la qualità professionale dell’insegnamento della religione cattolica, non si tirano indietro se c’è da lavorare per i ragazzi e per la scuola, con molta passione e professionalità hanno scelto di insegnare religione cattolica e vogliono continuare ad insegnare religione. Però molto spesso vengono discriminati. Frasi del tipo "Siamo in una situazione assurda", "E’ l’ora di stabilire se c’è una volontà politica di inserirci in un ruolo", "Non se ne può più di vivere in questo disagio ingiusto, illogico", "Il preside minaccia di farmi trasferire perché l’ho invitato a rispettare la normativa", "Scelgo il 2° collaboratore (eletto con 10 voti in meno) al suo posto come vicario perché Lei non può accedere alla dirigenza", "Quali assenze o permessi posso fruire? Lei non può perché è un Idr", …… sono soltanto alcune delle tante espressioni che evidenziavano il malessere della categoria.
    La dignità viene negata giorno dopo giorno. I sogni vengono tolti. E’ necessario ridare fiducia e speranza ad una categoria di lavoratori della scuola. E’ necessario incominciare a sognare.
    Bisogna incominciare a lottare quotidianamente per affermare con decisione la propria dignità umana e professionale.
    E’ necessario far emergere una nuova coscienza negli insegnanti di religione: non più mendicanti, non più sempre perdenti, non più discriminati, ma costruttori di una nuova realtà. Consapevoli che l’azione di lotta per la conquista di ogni diritto è azione politica illuminata dalla fede. Una azione che incarna la fede e che rende sempre più presente la Città di Dio.
    Uno l’obiettivo unificante: lo stato giuridico; ed assieme a questo tanti altri obiettivi immediati quotidiani e non (assenze e voto in sede di scrutinio finale).
    Tutto ciò era possibile soltanto attraverso una esperienza sindacale autonoma, capace di dialogare con tutti e di valorizzare ciò che è giusto; capace di ricordare a tutti valori e doveri. Un sindacato in dialogo con il potere ma non in vendita. Un sindacato in funzione del servizio e del benessere di tutti ed in particolare dei colleghi prima di tutto.
    Si, è il tentativo di fare un sindacato che riparte dalle origini, che riscopre il servizio, non bada a grandezze e reimpara l’entusiasmo. Un sindacato che ha la stessa sollecitudine per tutti i problemi, perché il problema, anche più piccolo è grande per chi lo soffre. Lo SNADIR E’ TUTTO QUESTO. 
    Lo Snadir esiste per far brillare nella società la scintilla che nasce dall’incontro di giustizia e solidarietà, per iniziare il tempo in cui il docente di religione sia una risorsa libera e una forza solidale.
    Lo Snadir esce quotidianamente con la sua fionda e la solita fresca semplicità, per incontrare un gigante e un esercito. 
    Ci piace segnalare alcuni risultati e iniziative che lo Snadir ha ottenuto e intrapreso.

    Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia respinge il ricorso del M.P.I.: il voto dei docenti di religione in sede di scrutino finale vale! Confermato in quest’ultimo periodo dal Tar – Toscana.
    Abbiamo contribuito alla stesura di numerosi progetti di legge e dato un notevole impulso per l’avvio dell’esame dei disegni di legge sullo stato giuridico degli Idr (R&S n.4/1997 pag.55).
    Audizione in VII Commissione istruzione del Senato (5 maggio 1998).
    d) La petizione popolare a favore dei disegni di legge sullo stato giuridico degli Idr (55.000 firme raccolte soltanto dallo Snadir).
    Interventi presso il Ministero della P.I. e del Tesoro (ad es. la questione dei documenti di rito dove sia il Tesoro che la P.I. hanno puntualizzato la non ripresentazione ogni anno).
    Concorsi ordinari: ricorso contro "l’abilitazione ridotta" per gli Idr in possesso dei titoli accademici in teologia.
    Intervento ad opponendum per resistere al ricorso sul credito scolastico.
    Emendamenti al testo Occhipinti (tutti presentati)
    In estate non siamo andati in vacanza, come il ministro sperava, ed alle sue estive esternazioni abbiamo risposto punto per punto. Come risposta il Ministro ha minacciato una ispezione sull’Irc. Anche qui abbiamo chiaramente detto che "eravamo contenti che il Ministro avesse deciso di vedere la scuola dal di dentro, da ciò che avviene in classe e in che modo si fa lezione. E perché questa sua conoscenza non diventasse una indagine penalizzante una disciplina e quindi una ispezione era giusto che avvenisse per tutte le materie, per tutti gli insegnanti" (v. Professione i.r. 6/99). 
    Abilitazione riservata: ricorso contro l’art.2, comma 4 dell’O.M. n.153/1999. (Cisl e Snals dopo aver affermato l’inutilità del ricorso si sono affrettati a consigliarne la presentazione).
    Continuo contatto con tutti i componenti della VII Commissione istruzione del Senato, anche coloro che ci hanno ostacolato. Lo Snadir incontra tutti, perché NON ha un nemico da combattere ma problemi da risolvere.

     

    Lo Snadir dopo tre anni di attività e di vittorie si è reso conto della necessità di ottenere la rappresentatività sindacale. Per fare ciò occorreva siglare un patto con un sindacato rappresentativo. La scelta fu fatta a favore dell’UNAMS. Unione Nazionale Artisti Musica e Spettacolo. Il motivo della scelta è abbastanza semplice: l’accordo doveva lasciarci completa autonomia amministrativa e politica. L’unico che poteva offrirci questo è stata proprio l’Unams.
    L’accordo siglato a Novembre ’97 si è rivelato vincente. A fine ’98 lo Snadir è cresciuto del 118%. A fine ’99 è cresciuto del 135%. In due anni è cresciuto del 500% (v. grafico).
    Come mai lo Snadir è riuscito a raggiungere risultati che altri sindacati non sono riusciti o non hanno nemmeno tentato di raggiungere?
    Ai quattro Confederali (NON ho sbagliato nell’affermare che sono quattro i confederali, infatti anche l’ultimo barlume di sindacalismo autonomo si è affrettato a diventare cinghia di trasmissione dei partiti) gli Idr NON interessano, se non per le deleghe.
    Chi difende giorno dopo giorno i colleghi, chi riesce a dare risposte precise, vere e sincere ai colleghi. Solo lo Snadir.
    Lo sapete che bastano 14.000 deleghe (cioè 140 iscritti in ogni provincia) per fare un sindacato maggiormente rappresentativo e abilitato a partecipare alle trattative contrattuali nazionali e decentrate. In grado di offrire in modo capillare su tutto il territorio nazionale un servizio più preciso e puntuale a favore dei colleghi di religione e non solo.
    Perché continuare a delegare gli altri per i nostri problemi, perché non provare a mettere assieme i docenti di religione. Dispersi in diversi sindacati non contiamo nulla. Uniti in un solo sindacato siamo una forza determinante capace di dare concretezza finalmente a ciò che abbiamo aspettato, abbiamo sognato e per cui abbiamo lavorato: lo Stato giuridico. 
    Lo Snadir c’è perché all’inizio del nuovo millennio il nostro sogno trovi una realizzazione. 


    Orazio Ruscica

  • Documento del Consiglio Nazionale – 1/2 luglio 1994

    L’insegnante di religione é un fedele laico che vive a pieno titolo, in base agli Accordi di Revisione del Concordato esplicitati dall’Intesa (DPR n.751 del 16/12/1985 e DPR n.202 del 23/6/1990), la condizione di lavoratore della scuola. Tale condizione implica tutta una serie di doveri ma é anche sorgente di diritti allo stesso modo degli altri operatori scolastici.

    Alcuni insegnanti di religione, desiderando vivere da protagonisti la complessa problematica della loro condizione, hanno ritenuto associarsi, fondando lo SNADIR – Sindacato Nazionale Autonomo Degli Insegnanti di Religione, per promuovere e tutelare la loro professionalità.


    Lo SNADIR tenta di essere una associazione sindacale così come auspicato da vari documenti del Magistero Ecclesiale. Lo SNADIR, infatti, si propone di essere una presenza all’interno della scuola italiana che ha come sorgente ed orizzonte i valori proclamati con continua sollecitudine dalla Chiesa nella dottrina sociale e con particolare intensità dall’attuale pontefice Giovanni Paolo II nelle varie encicliche o nei numerosi discordi tenuti in occasione di incontri con le diverse categorie di lavoratori.


    Parlando dei diritti dei lavoratori, il Papa al n.20 della Laborem Exercens così si esprime:"Sulla base di tutti questi diritti, insieme con la necessità di assicurarli da parte degli stessi lavoratori, ne sorge ancora un altro: vale a dire, il diritto di associarsi, cioè di formare associazioni o unioni, che abbiano come scopo la difesa degli interessi vitali degli uomini impiegati nelle varie professioni. Queste unioni hanno il nome di sindacati. Gli interessi vitali degli uomini del lavoro sono fino ad un certo punto comuni per tutti; nello stesso tempo, però, ogni tipo di lavoro, ogni professione possiede una propria specificità (…)".


    Lo SNADIR, in particolare, vuole sviluppare la propria azione ispirandosi ai seguenti principi derivati dall’insegnamento sociale della Chiesa (1):
    a) il primato dell’uomo su ogni altra realtà sociale;
    b) la promozione di tutto l’uomo e di ogni uomo;
    c) il controllo della attività socio-politica-economica da parte dell’uomo;
    d) partecipazione democratica alla suddetta attività:"passare da una concezione e da un atteggiamento rivendicativo nei confronti della società a una concezione e a un atteggiamento propositivo nella comunicazione, nella collaborazione, nella comunione"(2);
    e) il bene comune come fine di ogni attività: implantatio di una rinnovata "ecologia sociale" (3).


    Sostenuti da quanto affermato precedentemente intendiamo avviare una esperienza emblematica nel mondo della scuola ed in particolare fra gli insegnanti di religione cattolica per: partecipare alla cultura autoformarsi in vista di:"non soltanto aver di più, ma essere di più" (4) rendere un servizio di insegnamento più qualificato "evangelizzare il sociale": Una attività sindacale di ispirazione cristiana se condotta in modo corretto e con trasparenza può costituire di fatto una esperienza emblematica per "evangelizzare il sociale" (5).
     
    A livello di strategia sindacale intendiamo attraverso adeguate proposte politico-sindacali e legittime azioni di pressione unite a specifiche attività di contrattazione, affrontare e risolvere:
    1. la definizione dello stato giuridico degli insegnanti di religione ( istituzione di un ruolo speciale attraverso adeguati provvedimenti legislativi);
    2. le varie questioni che gli associati si trovano ad avere con l’amministrazione statale sia in sede periferica che in quella centrale;
    3. problemi inerenti l’attività di patronato (ricostruzione di carriera, pratiche pensionistiche, congedi, …).
    Per poter essere incidenti in tale azione bisogna che il sindacato abbia potere contrattuale. Il potere contrattuale,innanzitutto, lo si acquista avendo quanto più possibile adesioni nel minor tempo.


    Pertanto, chiediamo ad ogni docente di religione cattolica di ogni ordine e grado di scuola, se si trova concorde con queste proposte, l’iscrizione allo SNADIR (attraverso delega) e la partecipazione creativa alla sua attività.


    Il Consiglio nazionale Snadir
     
     
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    (1) Cf CEI – Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, Chiesa e lavoratori nel cambiamento. Nota pastorale, in Enchiridion CEI, Dehoniane, Bologna 1991, IV, pp.271-304
    (2) Ibidem, p.293 (n.21d).
    (3) Cf Costituzione pastorale Gaudium et Spes, n.26; Centesimus annus, nn.38 – 43
    (4) Cf Laborem Exercens, n.20
    (5) Cf CEI, Evangelizzare il sociale: orientamenti e direttive pastorali, "Documenti" 66, Elle Di Ci, Leumann – Torino 1992. spec. n.75
     


     
    Professione i.r. 7/1994 – 1-2 luglio 1994