Categoria: Magazine Didattico

  • 10 WEBINAR DI FORMAZIONE PER IDR. Fruibili gratuitamente sulla piattaforma e-learning dell’Adierre per tutti gli iscritti Snadir

    Mercoledì 17 marzo è iniziato il ciclo di 10 webinar organizzato dallo Snadir, in collaborazione con Adr – Associazione docenti per la ricerca e la formazione.
     
    Il ciclo di 10 webinar copre un ampio ventaglio di tematiche formative: dalla Pedagogia, alla normativa sull’IRC, fino alle questioni riguardanti la progettazione per competenze, la valutazione, la cittadinanza digitale, il rapporto con l’emergenza pandemica.
     
    Questi temi saranno svolti dal Prof. Andrea PORCARELLI, Prof. Luciano RONDANINI, Prof. Carlo MENEGHETTI, Prof.ssa Elena MOSA.
     
    Come anticipato, i 10 webinar saranno fruibili gratuitamente dopo ogni loro singolo svolgimento sulla piattaforma e-learning dell’Adierre per tutti gli iscritti Snadir.
     
    Pertanto, man mano che si terranno le lezioni, verranno messe a disposizione di quanti vorranno fruirne, sulla piattaforma e-learning di ADR-Associazione docenti per la ricerca e la formazione.

    Quanti volessero accedere alla piattaforma, dovranno compilare il seguente modulo https://forms.gle/WY8z8ezaXqXVcgZQ8 e restare in attesa di istruzioni per l’accesso.

     
    Coloro che sono già iscritti e partecipano ai predetti webinar NON dovranno compilare il suddetto modulo
     
    Al seguente link potrete trovare la brochure dell’evento clicca qui
     
    Per qualsiasi informazioni possono scrivere a formazione@adierre.org  o chiamare il 3290399658 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10,30 alle 13 e dalle ore 15,30 alle 19
     
     
     
    Snadir – Professione i.r – 29 marzo 2021 – 12,40
  • Il Miur presenta le Indicazioni nazionali di infanzia e I ciclo: più attenzione al tema della cittadinanza

    Il Miur presenta le Indicazioni nazionali di infanzia e I ciclo: più attenzione al tema della cittadinanza

     
    “Garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro.”
    È questo l’obiettivo che si prefigge il documento “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”, presentato oggi al MIUR a cura del Comitato scientifico per le Indicazioni nazionali della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione.
     
    Il documento propone alle scuole una rilettura delle Indicazioni nazionali emanate nel 2012 ed entrate in vigore dall’anno scolastico 2013/2014, alla luce dei nuovi spunti offerti che guideranno le scuole nella predisposizione della loro offerta formativa. A fare da sfondo integratore di tutte le discipline che concorrono a definire il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, sarà il tema della cittadinanza intesa in una prospettiva verticale che abbracci tutte le grandi aree del sapere e apra al confronto e al dialogo sociale e culturale.
     

     

    Snadir – Professione i.r. – 22 febbraio 2018, h.19,50

  • Nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo d’istruzione

    Nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo d’istruzione

     
    Ormai da tempo in ambito scientifico internazionale ed anche a livello di prassi scolastica, si parla di competenze. Le discipline rappresentano i saperi, i contenuti, gli apprendimenti che gli alunni sono chiamati ad acquisire. Tuttavia essere competente in qualcosa significa saper combinare conoscenze e abilità in contesti diversificati, avviare e gestire procedimenti logici e capacità di azione armonizzati con atteggiamenti, motivazioni, emozioni e altre componenti sociali correlate [1].
    In effetti il curricolo scolastico è chiamato a considerare non soltanto i saperi in sé, ma deve anche cogliere e sviluppare elementi che attengono alla sfera del meta-apprendimento, al fine di formare il cittadino europeo capace di affrontare la vita nelle sue sfide più importanti (culturali, sociali, lavorative). Il testo specifico del Parlamento Europeo, al quale gli stati membri devono fare riferimento, esplicita l’offerta di competenze chiave per la formazione alla cittadinanza attiva [2].
    In questo quadro culturale e normativo, non basta fornire alle famiglie la visione dei livelli degli apprendimenti per singola disciplina (scheda di valutazione), ma anche l’opportunità di decifrare il percorso formativo del bambino e del ragazzo.
    È questo il senso della C.M. n. 3 del 13/02/2015 che dà il via ad una fase di sperimentazione di modelli nazionali di certificazione delle competenze per il I Ciclo di istruzione. Non si tratta di uno strumento che sostituisce le attuali modalità di valutazione e attestazione giuridica (ammissioni alla classe successiva, rilascio titolo finale…), ma che le affianca e le integra.
    Lo strumento va collocato nella visione culturale e pedagogica espressa già dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (DM 16/11/2012 n. 254). La sua valenza è esclusivamente educativa. La certificazione aggiunge informazioni in senso qualitativo poiché definisce i risultati del processo formativo. L’obiettivo è quello di poter documentare le competenze contenute nel Profilo dello Studente in uscita dal I Ciclo. Tale lavoro funge anche da ausilio allo studente per la scelta della scuola secondaria di II grado.
    Quali sono le caratteristiche di questi documenti? Esse sono chiaramente evidenziate nelle “Linee guida” che accompagnano i due modelli (classe quinta di scuola primaria e classe terza scuola secondaria I grado):
    • ancoraggio alle competenze delle Indicazioni Nazionali vigenti
    • riferimento esplicito alle competenze chiave dell’UE
    • indicatori di competenza in ottica trasversale
    • connessione con le discipline curriculari
    • definizione di 4 livelli (voci ipotizzate: avanzato, intermedio, base, iniziale)
    • mancanza di un livello negativo (funzione pro-attiva della certificazione)
    • sottoscrizione dei docenti e del dirigente scolastico
    La volontà del Ministero è quello di condividere il format con le scuole perché si eviti una documentazione completamente calata dall’alto e non partecipata. Il work in progress prevede la seguente tempistica: a.s. 2014/15 adozione sperimentale dei nuovi modelli (solo scuole che aderiranno); a.s. 2015/16 adozione generalizzata in tutte le scuole del prototipo sperimentale; a.s. 2016/2017 adozione obbligatoria di nuovi modelli attraverso apposito decreto ministeriale.
    Va detto che la certificazione delle competenze è una prassi amministrativa già prevista nelle scuole del I Ciclo (DPR n. 122/2009) e definita secondo l’autonomia scolastica. La scelta oggi è quella di creare un modello univoco alla luce del testo definitivo delle indicazioni nazionali.
    Nei modelli in allegato alla circolare apprezziamo il riferimento alle competenze in ambito religioso. La competenza numero 7 recita così: “utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per conoscere le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco”. Nella scuola secondaria di I grado si aggiunge: “Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società”. Bene il riferimento al linguaggio simbolico-religioso come capacità di saper interpretare la realtà dal punto di vista trascendentale. Positiva la prospettiva del dialogo tra le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di complementarietà e arricchimento delle diversità. Riteniamo non corretta e insidiosa l’assenza di un esplicito richiamo alla religione cristiana cattolica. Su quest’ultimo punto sono chiamati a dare il loro apporto i docenti di religione coinvolti nelle scuole che aderiranno alla sperimentazione, affinché il testo finale sia perfezionato tenendo conto dei contenuti specifici disciplinari dell’IRC e non venga dispersa – volontariamente o involontariamente – l’appartenenza ai quei valori che fanno strettamente parte del nostro patrimonio storico-culturale.
     
    Davide Monteleone
     
     
     
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    [1] Cfr. D.S. Rychen – L.H. Salganik, Agire le competenze chiave (trad. italiana delle conclusioni progetto DeSeCo avviate dall’OCSE), Franco Angeli, Milano 2007, p.96.
    [2] Il tema delle competenze chiave è stato approfondito in un precedente articolo della nostra rivista (n.6/2013).
     
    Snadir – Professione i.r. – 20 febbraio 2015

     

  • IL PROCURATORE INGROIA E IL CARDINALE PAOLO ROMEO DI PALERMO INTERVENGONO AL CONVEGNO NAZIONALE DEI DOCENTI DI RELIGIONE SUL TEMA DELL’ EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ E ALLA SOLIDARIETA’ NELLA SCUOLA

    IL PROCURATORE INGROIA E IL CARDINALE PAOLO ROMEO DI PALERMO INTERVENGONO AL CONVEGNO NAZIONALE DEI DOCENTI DI RELIGIONE SUL TEMA DELL’ EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ E ALLA SOLIDARIETA’ NELLA SCUOLA

     

     

    Per sconfiggere la mafia occorre un esercito di maestri”, più che tanti soldati sul territorio”: citando queste parole di Gesualdo Bufalino, Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha aperto la sua relazione al convegno nazionale dello Snadir che si è tenuto a Palermo presso la “ Sala Gialla” dell’Assemblea Regionale Siciliana in occasione del diciottesimo anno di fondazione del sindacato e dell’ADR, associazione nazionale dei docenti di religione..
    200 docenti di religione provenienti da tutte le regioni italiane hanno potuto interagire con Ingroia che ha sottolineato come “contro le versioni semplificatrici di certe fiction o altri prodotti mediatici, serve di più raccontare i gesti e il pensiero di tanti uomini che hanno fatto il loro dovere, come se non avessero paura”. E nel suo intervento Ingroia ha inserito anche la sua testimonianza di impegno di lotta contro la mafia accanto a Falcone e Borsellino , curvando la sua relazione sulla realtà della scuola di oggi, mettendo in stretta sinergia società e cultura educativa con una attenzione al diritto di avere paura e il diritto di avere coraggio in un tempo di continui mutamenti.
    Sotto la regia del giornalista della Rai Gugliemo Troina, che ha guidato i lavori, si sono alternati nella trattazione del tema del convegno “Per una cultura educativa della legalità e della solidarietà, sogni e desideri condivisi cambiano il mondo”, diversi relatori. Il cardinale di Palermo, Paolo Romeo, ha posto l’accento sul fatto che la crisi sociale contemporanea è frutto della caduta di valori e dell’imporsi di una cultura di illegalità diffusa di cui oggi la scuola deve farsi particolarmente interprete per invertire la rotta.
    Lorena Spampinato, scrittrice, autrice del romanzo L’Altro lato dei sogni, ricorrendo ad una scaletta di parole ha costruito un discorso finalizzato a dare speranza ai giovani, parlando del sogno come chiave ermeneutica del cambiamento, nel tempo attuale, pieno di promesse e di incertezze, di visioni e oscuramenti.
    Molto apprezzata anche la relazione del prof. Orazio Ruscica, segretario nazionale dello Snadir, che ha percorso il lungo cammino dello Snadir con le sue lotte, i suoi sogni, le sue passioni e con i risultati raggiunti nel quadro di una visione sindacale poggiata su valori di giustizia, di equità sociale e di difesa dei diritti degli insegnanti di religione. La proiezione di un Video nel quale sono state racchiuse le principali tappe del sindacato e dell’ADR e le testimonianze dei dirigenti sindacali e dei cinque soci fondatori dello Snadir, Maria Iemmolo, Salvatore Modica, Domenico Pisana, Giovanni Ragusa e Orazio Ruscica, ha fatto da completamento all’intervento di Ruscica.
    Ai lavori del convegno è intervenuto anche il prof. Rino di Meglio, coordinatore nazionale della Federazione Gilda Unams, il quale, dopo aver apprezzato i risultati dello Snadir, ha evidenziato come il sogno di tutti gli insegnanti è che si inizi davvero a investire sulla scuola che ha un ruolo fondamentale per la legalità, mentre l’onorevole Salvatore Cordaro, della commissione antimafia della Regione siciliana, ha messo in luce l’importanza del tema della legalità e della solidarietà nella formazione dei giovani nel quadro della crisi sociale e politica del nostro tempo.

    Il convegno si è arricchito della presenza del prof. José Maria Guadia, presidente della Uniòn Apprece Espana. Le due sigle sindacali ,ha affermato Guadia che a capo del sindacato spagnolo degli insegnanti di religione, “sono impegnate in una maggiore collaborazione per rafforzare la presenza e la partecipazione dei docenti di religione nell’Unione Europea e per rilanciare l’educazione ai valori per formare una società democratica, solidale che lavori per la giustizia e la pace”.

    Snadir – Professione i.r. – 23 novembre 2011