Categoria: Federazione Gilda-Unams
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La Scuola in cattedra. Il futuro dell’istruzione sta a cuore a tutto il Paese
La Scuola in cattedra
Il futuro dell’istruzione sta a cuore a tutto il Paese
Una manifestazione “per la scuola”, più che una manifestazione “contro” il ministro Gelmini e relativi decreti. Senza dubbio quello che si è tenuto a Roma il 30 ottobre è stata una manifestazione “per” la scuola, un incontro di coloro che nella scuola vivono la loro quotidianità lavorativa e che vogliono con forza far sentire la loro voce a chi, nel Palazzo, sta dando attuazione ad una riforma che va nella direzione opposta a quanto auspicato dalla società civile.
Una volta tanto si è anche rinunciato al confronto sulle cifre dei partecipanti, tenuto anche conto che decine di pullman sono rimasti bloccati sul grande raccordo anulare e non hanno potuto raggiungere il centro della città e tenuto conto che mentre la testa del corteo era a Piazza del Popolo la coda era ancora incolonnata a Piazza della Repubblica. E’ risultato evidente a tutti che si è svolta a Roma la più imponente manifestazione della scuola che si ricordi: un milione di partecipanti, tutte le sigle sindacali presenti, famiglie (tanto sta a cuore a tutto il Paese il futuro della scuola) e studenti assieme agli insegnanti, ai dirigenti scolastici e al personale amministrativo. Una grande festa pacifica e colorata per dire no ad una riforma calata dall’alto e alla quale si vuole dare attuazione a partire dai tagli degli organici. E’ stata una giornata che ha evidenziato anche il forte desiderio di partecipazione democratica affinché il futuro della scuola italiana sia scritto assieme a chi opera nella scuola. Questa non potrà mai essere assimilata ad una azienda perché il ruolo degli insegnanti trova una sua legittimazione nella Costituzione, prima ancora che nei contratti: essi non sono impiegati e ancora meno degli ausiliari.
E’ stato un banco di prova per un comparto spesso restio alle adesioni allo sciopero e sfiduciato circa la possibilità di un cambiamento. L’adesione massiccia, la maggior parte degli istituti scolastici il 30 ottobre erano infatti deserti, è forse un segnale importante anche in questa direzione; forse è una prima presa di coscienza che ciò che si prospetta con la riforma è un cambiamento radicale con troppi svantaggi (maestro unico, meno posti di lavoro, classi affollate e conseguente abbassamento del livello qualitativo della didattica) e con poche prospettive. Una via di non ritorno segnata dalla sola esigenza di risparmi di bilancio.
In molti adesso si chiedono che cosa accadrà ora e che cosa è auspicabile che accada. A rispondere è il segretario nazionale dello Snadir, Orazio Ruscica. “Credo che sarebbe legittimo attendersi la disponibilità da parte del Governo e del ministero ad ascoltare le istanze degli operatori della scuola, anche nella prospettiva degli ulteriori adempimenti di attuazione della riforma cui il ministero metterà mano”. E il sindacato come si muoverà? “Resta evidente il senso di responsabilità del mondo sindacale – continua Ruscica – e la sua disponibilità ad un confronto sulla necessità di riformare e razionalizzare, ma ciò nel rispetto di tempi e modalità che diano garanzie sulla stabilità del lavoro (soprattutto per i precari) e sui parametri di qualità dei servizi scolastici offerti”. Una valutazione positiva sulla manifestazione di Roma? «Direi proprio di sì. Il 30 ottobre è stato il giorno della scuola raccontata da chi la vive in prima persona – conclude il segretario nazionale dello Snadir -: il giorno della scuola reale, non quella deformata, e a volte implicitamente derisa, dei dibattiti televisivi. Il 30 ottobre è stato il giorno della scuola presente nella grande piazza di Roma e nelle tante piazze delle tante città d’Italia».
L’affermazione ‘la scuola è patrimonio di tutti’ ha oggi, nella società italiana, un significato più tangibile. Lo ritroviamo nei tanti slogan che hanno arricchito di significati la giornata: ‘più scuola, meno televisione’ proponeva un gruppo di maestre, ‘meno soldi ai palazzi, più speranze ai ragazzi’ indicava un gruppo di genitori, ‘più si taglia e più si raglia’ affermava un altro cartello. Tante piccole espressioni di saggezza sulle quali riflettere, senza pregiudizi di parte.
Ernesto Soccavo
Snadir – venerdì 31 ottobre 2008
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Foto Manifestazione Roma 30 ottobre 2008
Foto Manifestazione
Roma, 30 ottobre 2008
Snadir – venerdì 31 ottobre 2008
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COMUNICATO STAMPA UNITARIO. SCIOPERO 30 OTTOBRE 2008
COMUNICATO STAMPA UNITARIO
30 OTTOBRE 2008
SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA
UNITI PER LA SCUOLA DI TUTTI
Le Organizzazioni Sindacali Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA hanno registrato – in sede di tentativo di conciliazione – una risposta negativa rispetto alle loro rivendicazioni.
Hanno, quindi, deciso di promuovere una forte mobilitazione di tutto il personale della scuola che comprende lo sciopero generale nazionale per l’intera giornata di giovedì 30 ottobre.
Per tale giornata i sopraindicati sindacati scuola organizzano una manifestazione nazionale a Roma per
- abrogazione norma maestro unico e orario di 24h nella scuola primaria;
- innovazione qualità scuola secondaria (tempo prolungato, flessibilità didattica, rispetto diverse professionalità);
- apertura negoziato piano programmatico e regolamenti;
- rinnovi CCNL;
- interventi fiscali a favore lavoro;
- garanzia organici per continuità didattica e organizzativa;
- tutela personale precario
Roma, 9 ottobre 2008
- Manifesto sciopero 30 ottobre 2008 (file pdf)
- La Piattaforma unitaria per lo sciopero 30 ottobre 2008 (file pdf)
- Volantino sciopero 30 ottobre 2008 (file pdf)
- Diritto di sciopero: adempimenti e procedure (file pdf)
- Piantina percorso manifestazione nazionale a Roma del 30 ottobre 2008 (file pdf)
Snadir – giovedì 9 ottobre 2008
- abrogazione norma maestro unico e orario di 24h nella scuola primaria;