Categoria: Europa

  • El Mundo del 27 maggio 2007. L’APPRECE intende definire l’identità professionale del docente di religione e le sue funzioni

    El Mundo del 27 maggio 2007


     


    L’APPRECE intende definire l’identità professionale del docente di religione e le sue funzioni


     


    Il segretario del sindacato italiano Snadir, Orazio Ruscica, è intervenuto nell’assemblea generale di ieri


     


     


    ANA Mª SUÁREZ


     


    LEON. – L’associazione professionale dei professori di religione statali ha celebrato la 36° assemblea generale a Leòn perché Tomas Vinuela, sino a ieri presidente, ha completato il quarto anno di presidenza, sebbene si dedicherà a mantenere la carica nell’Apprece di Castiglia e Leòn.Ruscica di fornte alla Cattedral di Leòn.jpg


    L’aspetto sindacale è stato uno dei punti centrali dell’assemblea nella quale si sono commentare realtà fondamentali per l’adempimento del lavoro dei professori di religione. Tra queste si incontrano, per esempio, il fatto che tuttavia non esiste una definizione di professori di religione, né delle funzioni che svolgono, la selezione e la qualifica dei posti, la possibilità che esista una commissione di servizi e la questione di conciliare la vita lavorativa con quella familiare.


    In questa assemblea annuale, il rappresentante di Valencia ha concluso con la lettura di un documento base in riferimento alla relazione che i professori di religione mantengono con i genitori e gli alunni.


    In questo senso il documento ha ricordato a tutti i presenti che la Costituzione Spagnola difende il principio che i genitori educhino i propri figli in funzione delle proprie convinzioni. Inoltre ha segnalato che la delegazione diocesana ha tentato di mettersi in contatto con i padri senso ad ottenere un grande successo e chiesto che i professori si attivino in modo autonomo per stabilire questa relazione. Per il rappresentante valenciano è molto importante il contatto con i genitori, però riconosce che non è un compito facile per gli impegni lavorativi.


    Il momento centrale di questo incontro di professionisti dell’insegnamento di religione è stato l’elezione del nuovo presidente, Josè Maria Guardia, del vicepresidente, Rafael Martin, della segretaria, Maria Gonzales e del tesoriere, Claver Crespo.


    L’assemblea ha riunito vari membri e rappresentati dell’APPRECE che hanno dibattuto e si sono accordati sui diversi punti all’ordine del giorno.


    Il seminario maggiore San Froilan è stato testimone, durante tutta la mattinata di ieri, delle preoccupazioni e delle proposte pensate per i professionisti dell’insegnamento di religione nel nostro paese. L’APPRECE conta, attualmente, più di seimila soci, dei quali 110 appartengono alla provincia di Leòn.


    L’invitato d’onore a questa 36° assemblea è stato il segretario del sindacato italiano Snadir, Orazio Ruscica, il quale è a capo della stessa dalla sua fondazione nell’anno 1993 e negli anni precedenti (circa dieci anni) ha insegnato religione nelle scuole e negli istituti statali.


    Nel suo intervento ha spiegato ai presenti la situazione della materia religiosa nell’educazione italiana. Ruscica ha riconosciuto che ci sono ancora molti obiettivi da realizzare. Tra questi mantiene il primo posto quello di ottenere che si dia il voto per la materia di religione e che venga inserito nella media scolastica degli studenti, allo stesso modo del resto della materie d’insegnamento che si impartiscono in Italia.


     


     


    Testo originale in formato pdf

  • The contribution of RE to active citizenship – developing an european perspective

    The contribution of RE to active citizenship – developing an european perspective


     


       Si svolgerà presso l’Università luterana di Budapest dal 23 al 26 agosto 2007 la Conferenza di EFTRE del 2007 sul tema “Il contributo dell’educazione religiosa per una cittadinanza attiva – sviluppato in una prospettiva europea“.


       La Conferenza includerà relazioni, laboratori ed un programma di visite nella città di Budapest.


       La Conferenza è aperta a coloro che lavorano nell’insegnamento della religione come insegnanti, formatori di insegnanti ed professori di facoltà per l’Istruzione Religiosa.


    La Redazione



    Snadir – giovedì 10 maggio 2007

  • Spagna: la FERC contro la riduzione delle ore di religione

    Spagna: la FERC contro la riduzione delle ore di religione


     


    La Federazione degli Insegnanti di Religione della Catalogna esprime la massima preoccupazione di fronte alla bozza del decreto del Ministero dell’Educazione, con il quale si vuole ridurre considerevolmente le ore di religione nelle scuole.


    Bisogna apprezzare il contributo della religione, dal punto di vista della pluralità e della cultura, in quanto portatrice di conoscenze e di valori che aiutano a creare una società più aperta. Viviamo momenti educativi in cui non ci possiamo permettere il lusso di trascurare e ignorare la presenza del nucleo storico del cristianesimo, importante per la formazione dell’Europa, nella letteratura, nell’arte, nella musica e nelle scienze. Il poeta Salvador Espriu, agnostico convertito, affermava che una società priva di conoscenze bibliche era una società depauperata.


    Spero che il buon senso e la logica della ragione dei nostri governanti servano a correggere gli errori. Errori che potrebbero lasciare molte famiglie prive di questi referenti e che potrebbero far perdere ad alcuni professionisti il loro posto di lavoro. 


     


    Bernat Villaronga


    Presidente della FERC della Catalogna


    Barcellona

  • Lo Snadir si inserisce nel panorama europeo

    lo snadir si inserisce nel panorama europeo

     

    si è svolta il 30 settembre 2006 a trondheim (norvegia) la riunione  del consiglio di amministrazione dell’eftre – european forum for teachers of religious education, che ancora una volta ha riunito i rappresentanti di associazioni e sindacati di docenti di religione provenienti da tutta europa; i partecipanti sono stati accolti  dal presidente dell’eftre, sonja danner (austria).

    in qualità di rappresentante dello snadir, ha partecipato alla riunione il prof. orazio ruscica; inoltre erano presenti  marit hallset svare (norvegia), hugo verkest (belgio), marja honkaheimo (finlandia), paul hopkins (inghilterra), nils åche tidman (svezia), marianna szabo (ungheria), hans fijn van draat (olanda), jens steffensen (danimarca), jose maria guardia (spagna).

    nel corso dell’incontro si é anche provveduto alla preparazione della prossima riunione, prevista a budapest dal 23 al 26 agosto 2007, sul tema “contributo dell’educazione religiosa ad una cittadinanza attiva”.

    la presenza del rappresentate dello snadir – alla sua prima partecipazione –  è stata accolta con molta soddisfazione dagli altri intervenuti,  i quali hanno espresso  apertamente l’apprezzamento per le idee fondanti e le direttrici che guidano il prezioso lavoro dello snadir.

    i contatti stabiliti dallo snadir con l’eftre si stanno quindi rivelando di notevole importanza in quanto veicolo di inserimento per il sindacato italiano nel panorama europeo dell’insegnamento della religione.

     

    rossella sudano

     

    snadir – 5 ottobre 2006

  • No agli insegnanti di religione ‘usa e getta’

    No agli insegnanti di religione ‘usa e getta’


    Per la seconda volta gli amici colleghi spagnoli della FERC hanno invitato lo Snadir a Barcellona. L’occasione non poteva che essere migliore. Sulla facciata monumentale di una scuola pubblica di Barcellona erano predisposti grandi striscioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema lavorativo






    degli idr e sull’importanza dell’irc. Alcuni colleghi stavano facendo lo sciopero della fame. Perché il ministro (al femminile) dell’istruzione negava un colloquio agli idr davanti ad una situazione di quasi 50 colleghi di religione che nel prossimo anno scolastico avrebbero perso il posto di lavoro. Quasi che un docente fosse un ‘uso e getta’. E che l’autonoma e nobile amministrazione catalana di Barcellona non ci tenesse ai suoi docenti. Solo perché docenti di religione. Solo perché alcuni hanno certe idee sulla religione. Solo perché la religione è ancora vista come ‘oppio di qualche ultima concezione di popolo’. E solo perché tanta storia locale influiva ancora nel considerare la religione cattolica come l’altra faccia del ‘franchismo’.
    Il prof. Ruscica e il prof. Troìa, a nome dello Snadir, nei giorni 27-28 di giugno incontrano questi colleghi in mobilitazione portando ed esprimendo non solo la solidarietà dei colleghi italiani, ma anche quell’esperienza che lo Snadir ha maturato in questi anni di lotta e di comunicazione con le istituzioni e con l’opinione pubblica. Tale condivisione ha rincuorato i nostri colleghi che ci hanno espresso molta gratitudine: e l’incontro è risultato proficuo. Già subito il giorno dopo una manifestazione davanti ad un albergo dove parlava il ministro – ricordiamo bene anche noi quelle manifestazioni davanti alle sedi parlamentari ed altrove! – riscuoteva il successo di


    una promessa di incontro tra gli idr e il ministro. E poi un’esperienza unica: siamo stati invitati ad un’intera ora di trasmissione alla Radio Onda catalana. Con noi c’era il collega Francesc Viger, il Dott. Francesc Solergiber e la Dott.ssa Cristina Mates. Una trasmissione condotta con professionalità dal giornalista Luis Bernabè e con un grande senso del dialogo tra i partecipanti presenti. Una trasmissione ascoltata da persone che poi hanno riferito ai nostri colleghi come interessante e soprattutto che apriva nuove prospettive che andrebbero considerate bene sul piano operativo e professionale per gli idr catalani. Quale reciproca soddisfazione!









    Radio ONA Catalana.
    Da sinistra: Prof. O. Ruscica, Dott. F. Solergibert, Dott.ssa C. Mates, Dott. L. Bernabè, Prof. F. Viger, Prof. P. Troìa


    La grande gioia è soprattutto quella di vedere che questi nostri colleghi catalani, come gli altri europei, che ci piacerebbe conoscere ed incontrare, condividano con noi la stessa arte e professione dell’insegnare religione, e soprattutto sentano la responsabilità di mediare pedagogicamente e didatticamente la cultura religiosa a scuola per non far crescere nell’ignoranza religiosa una generazione di futuri cittadini europei.
    Un prossimo impegno sarà quello di celebrare in Catalogna un convegno europeo che affronti i problemi territoriali (soprattutto catalani, ma anche italiani) alla luce degli standard educativi che l’Unione Europea richiede (Costituzione agnostica a parte) e che le famiglie dei nostri studenti devono esigere come diritto inalienabile alla libertà di educazione e formazione dei propri figli.
    Auguriamo anche a loro, quanto prima, uno stato giuridico come quello che attualmente abbiamo conquistato: consapevoli che uno status simile non avrebbe mandato a casa colleghi che per anni hanno contribuito a nobilitare la Catalogna nella nobile professione del docente nelle scuole pubbliche e statali, ma anche religiose private (le scuole concertate).


    Orazio Ruscica
    Pasquale Troìa

  • Lo Snadir invitato a “Samarkanda”programma di Radio Onda Catalana



    Lo Snadir invitato a “Samarkanda”
    programma di Radio Onda Catalana

    Cliccare sull’icona “ONA” per ascoltare la trasmissione (file in formato RealPlayer) in onda il 29 giugno 2003


    Da sinistra: Prof. Or. Ruscica, Dott. F. Solergibert, Dott.ssa C. Mates, Dott. L. Bernabè, Prof. F. Viger, Prof. P. Troìa

  • Solidali con la FERC-CAT

    Solidali con la FERC-CAT

    Nell’Europa delle nazioni, quell’Europa che ricerca ed intende garantire la qualità della vita e il riconoscimento della dignità e del diritto di ogni cittadino europeo a professare il suo lavoro, esistono regioni come nella nobile Catalogna in cui si verificano situazioni come quelle denunciate dai nostri colleghi di religione nella loro protesta e nel loro manifesto di Sant Medir. In un’Europa che crede e comincia ad investire ‘sempre di più’ nell’educazione e nella formazione completa ed integrale dei suoi cittadini esistono gestori di istituzioni che rifiutano il diritto che ogni cittadino ha di dialogare con i suoi legittimi rappresentanti politici e amministrativi. Queste istituzioni non sono rappresentative di una nazione Europea. E se tutto questo viene specificato con il fatto che colleghi di religione perderanno il loro posto di lavoro, la domanda è ovvia: può una comunità nazionale ed europea discriminare la professionalità di un docente secondo la disciplina che insegna? Solo perché anche i nostri colleghi catalani insegnano religione il loro diritto al lavoro ed il contributo che hanno offerto e sanno offrire alla scuola catalana ed europea non avrà una garanzia? Questa è discriminazione. E’ razzismo ideologico. Contrario alle nobili battaglie politiche e civili della Catalogna e dell’Europa. E ci auguriamo che la Chiesa catalana dimostri la sua solidarietà ai nostri colleghi che come noi continuano a garantire l’insegnamento e la conoscenza del patrimonio cristiano nazionale ed europeo nelle scuole.
    Lo Snadir ritiene gravemente penalizzante la decisione del ministro dell’insegnamento Carme Laura-Gil; condivide e sostiene la protesta degli insegnanti di religione catalani. Ed auspica un immediato confronto del Governo Catalano con la FERC, gli unici e soli legittimi rappresentanti degli insegnanti di religione.
    Lo Snadir testimonierà personalmente questa solidarietà nel prossimo incontro che il prof. Ruscica, segretario nazionale dello Snadir e il prof. Troìa, direttore del Centro Studi avranno a Barcellona con i colleghi catalani per progettare insieme un futuro professionale e qualificare sempre più il nostro contributo culturale alla scuola e ai nostri studenti.


    La Segreteria Nazionale

  • MANIFESTO DI SANT MEDIR. APPROVATO ALL’UNANIMITÀ DURANTE LO SCIOPERO DELLA FAME

    MANIFESTO DI SANT MEDIR
    APPROVATO ALL’UNANIMITÀ DURANTE L’ISOLAMENTO E LO SCIOPERO DELLA FAME DEI MAESTRI E INSEGNANTI DI RELIGIONE DELLA CATALOGNA
    IL GOVERNO AUTONOMO CI TOGLIE IL PANE
    13 E 14 GIUGNO 2003 NELLA PARROCCHIA di SANT MEDIR
    DI BARCELLONA


    Ancora una volta la fine dell’anno scolastico è un cattivo momento per gli insegnanti ed i professori di religione cattolica delle scuole pubbliche della Catalogna.
    Mentre nel resto delle comunità educative l’anno scolastico finisce e ci si prepara per le meritate vacanze, noi patiamo per la totale e assoluta precarietà della nostra situazione professionale.
    Nel prossimo anno scolastico a molti di noi verrà imposta una riduzione di giornata ingiustificata che avrà delle gravi ripercussioni sulla nostra vita professionale. A molte famiglie verrà ridotto il reddito della metà. Non è una novità, nel corso degli ultimi anni molti già si sono trovati in questa situazione (con serie conseguenze sulla qualità della vita personale e familiare). Ancora peggio, ci saranno persone che verranno escluse dal lavoro; con questo sistema durante il passato anno scolastico sono state licenziate 11 persone. Durante questo prossimo anno scolastico circa 244 persone si troveranno senza lavoro perché non potranno giustificare 48 mesi “di anzianità lavorativa”. Il responsabile di questa situazione è il governo autonomo della Catalogna.
    Denunciamo la mancanza di volontà politica da parte di Convergencia i Unio (CiU) nel risolvere la nostra precaria condizione professionale. Il consigliere dell’istruzione non ha rispettato i nostri diritti sindacali quando ha negato il diritto alla trattativa collettiva della Federazione degli Insegnanti di Religione della Catalogna (FERC), prima forza sindacale del personale docente di ruolo nelle passate elezioni del 19 febbraio 2003.
    Per noi una condizione lavorativa dignitosa è molto più che una rivendicazione del sindacato, è una chiamata a favore della dignità professionale e personale dei maestri e degli insegnanti di religione e, anche, delle nostre famiglie.


    CHIEDIAMO:


    GIORNATE A TEMPO COMPLETO IN UN UNICO CENTRO PER TUTTO IL CORPO INSEGNANTE E I MAESTRI DI RELIGIONE;
    CONTRATTO DI LAVORO FISSO PER TUTTO IL CORPO INSEGNANTE E I MAESTRI DI RELIGIONE DELLA CATALOGNA CON LA PERCEZIONE DEI TRIENNI E DI TUTTI I BENEFICI LEGALI CHE NE DERIVANO IN QUANTO LAVORATORI.


    Testo in Spagnolo