Categoria: Concorsi e Procedure Straordinarie IdR

  • Consiglio di Stato: piena legittimità dei concorsi riservati.

    Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 868/2020, ha ribadito che il principio normativo fondamentale di accesso al pubblico impiego è quello del concorso pubblico: eventuali deroghe sono di competenza del legislatore e devono rappresentare una eccezione. La necessità di sanare la piaga del precariato scolastico costituisce, secondo il Consiglio di Stato, una legittima deroga al vincolo del concorso pubblico qualora vengano perseguite esigenze di buon andamento dell’amministrazione e si evidenzino straordinarie necessità di interesse pubblico.
     
    La sentenza del Consiglio di Stato spiana, quindi, la strada all’avvio dei concorsi riservati di cui sono destinatari i docenti precari della scuola secondaria (su classi di concorso), ma dall’altra parte evidenzia ancora di più la contraddizione della mancata previsione di una procedura straordinaria per gli insegnanti di religione che sono in possesso di abilitazione e che sono già inseriti nella graduatoria di merito del 2004 trasformata in graduatoria ad esaurimento dalla legge n. 159/2019 limitatamente ai tempi tecnici di pubblicazione del bando di concorso.
     
    Il concorso per gli insegnanti di religione previsto entro il 2020 (art. 1 bis legge n.159/2019) lascerà comunque fuori dalla scuola, nella condizione di docenti precari, diverse migliaia di docenti (il 30% delle cattedre censite).
     
    Una contraddizione che potrebbe in parte essere superata con la previsione di una graduatoria ad esaurimento quale esito del prossimo concorso.
     
    Orazio Ruscica
     

     

    Snadir – Professione i.r. – 11 febbraio 2020, h.10,30

  • Question time sui concorsi: per quello di religione avviata l’interlocuzione con la CEI

    Nel corso del question time di mercoledì 5 febbraio la Ministra Azzolina ha risposto all’interrogazione (1281) sui tempi di avvio delle procedure concorsuali per il reclutamento di docenti previste dal decreto-legge n. 126 del 2019 (Piccoli Nardelli, Lucia Ciampi – PD).

     
    Le parlamentari interroganti hanno chiesto un chiarimento anche in merito ai tempi di avvio della redazione del bando di concorso per gli insegnanti di religione.
     
    La Ministra Azzolina ha riferito di avere “avviato contatti preparatori a livello di esperti per il corretto svolgersi delle interlocuzioni con gli organi competenti in seno alla Conferenza episcopale italiana per l’adozione di un’Intesa che è un atto bilaterale preliminare indispensabile per l’avvio della stessa procedura selettiva”.
     
    La Segreteria Generale della CEI e il Servizio Nazionale per l’IRC, che non sono intervenuti pubblicamente durante il dibattito parlamentare, devono adesso necessariamente indicare le possibili procedure che risultino non penalizzanti per i docenti precari di religione. È bene ricordare che l’obiettivo dev’essere quello di stabilizzare i docenti precari già in servizio da anni e non quello di un taglio dei posti di lavoro.
     
    Le affermazioni della Ministra che ribadisce che si tratti di procedura selettiva confermano la nostra valutazione sull’art.1-bis: una disposizione discriminatoria e iniqua rispetto alla procedura straordinaria prevista per gli altri precari. Pertanto, risulta indispensabile una riflessione attenta e non affrettata da attuarsi con un “tavolo di confronto” comune con i Sindacati rappresentativi, affinché le soluzioni favorevoli per i precari che insegnano religione  possano trovare riscontro nella più ampia condivisione possibile.
     

     

    Snadir – Professione i.r. – 5 febbraio 2020, h.19,56

  • Al MIUR informativa ai sindacati circa i concorsi. Per quello di religione lo Snadir chiede che si proceda con attenzione e senza fretta

    Si è tenuta stamattina la riunione al Miur per l’informativa riguardante i bandi di concorso ordinario e straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado per posto comune e di sostegno.
     
    In merito alla valutazione del servizio ai fini dell’accesso alla procedura straordinaria per posti comuni (cioè diversi da religione) prevista dall’art.1 della legge 159/2019 lo Snadir/Fgu ha chiesto la valutazione del servizio svolto nell’insegnamento della religione. L’Amministrazione si è riservata di riflettere sulla richiesta.
     
    Alla fine dell’incontro riguardante il concorso secondo la procedura straordinaria per insegnamenti diversi da religione, lo Snadir/Fgu ha chiesto all’Amministrazione di farsi portavoce presso la Ministra, On. Azzolina, anche delle tematiche che riguardano gli insegnanti di religione riportate all’art.1-bis della legge n. 159/2019. In particolare lo Snadir/FGU ritiene che si debbano discutere e approfondire le questioni specifiche della categoria senza la fretta di chiudere presto il bando, anche considerata la pluralità degli interlocutori.
     
    Sempre riguardo agli insegnanti di religione occorre poi tenere presente le criticità emerse riguardanti la disparità di trattamento con i precari delle altre discipline e dell’impegno del Governo di dare seguito all’OdG  9/2222-A/3 dell’On. Toccafondi riguardante l’attribuzione di un punteggio per il servizio “significativamente superiore a tutti gli altri titoli”, la valutazione dell’idoneità concorsuale 2004  e “incrementare il limite del 70 per cento” e dello scorrimento della GM 2004. Tutti aspetti che meritano la massima attenzione, nell’ottica di tutelare i docenti precari, riconoscendone la professionalità già maturata in anni e anni di servizio.
     
    L’Amministrazione ha assicurato di farsene portavoce presso la Ministra Azzolina.
     
     
     
    Snadir/Fgu – Professione i.r. – 29 gennaio 2020, h.21,30
  • Ricorsi avverso la legge n. 159/2019

    Come preannunciato nei giorni immediatamente successivi all’approvazione della legge n.159/2019 lo Snadir ha avviato azioni legali finalizzate alla più ampia tutela dei docenti precari di religione.

     
    Al fine di accelerare i tempi organizzativi si è provveduto al diretto coinvolgimento di un primo gruppo di ricorrenti, in servizio in diverse Regioni e province, ciò allo scopo di coinvolgere uffici giudiziari diversificati e verificare in tal modo i possibili diversi orientamenti della magistratura sulla questione.
     
    Evidenziamo che l’oggetto della nostra contestazione è soprattutto legato alla evidente discriminazione tra precari di diverse discipline (36 mesi di servizio e oltre), considerato che in via generale sono stati previsti una procedura straordinaria ed un concorso ordinario mentre per i soli precari di religione non è prevista nessuna procedura straordinaria.
     
    Nelle prossime settimane, al fine di dare maggiore forza all’azione sindacale, sarà possibile a tutti coloro che lo vorranno di aderire al medesimo ricorso, con le modalità che saranno specificate successivamente. In questo momento è sufficiente, da parte di coloro che hanno 36 mesi e oltre di servizio, compilare il Form per dare la propria adesione.
     
     

    Snadir – Professione i.r. – 18 gennaio 2020, h.18,20

  • La Cei si dice vicina agli insegnanti di religione ma i problemi restano aperti

    Dopo il silenzio di questi mesi, la Conferenza Episcopale italiana parla agli insegnanti di religione con un comunicato in cui si dice “solidale con la preoccupazione e il disagio in cui versano tanti insegnanti di religione cattolica” ed esprimendo soddisfazione per l’art. 1 bis della Legge 159/2019 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre 2019.

     
    Adesso, la domanda è lecita: come si può essere soddisfatti di una legge iniqua, discriminatoria e banale che invece di aprire le porte per la stipula di contratti a tempo indeterminato potrebbe, al contrario, determinare l’uscita dalla scuola di docenti che sull’insegnamento hanno costruito la loro vita professionale e il loro progetto familiare?
     
    La Cei dice di aver seguito con attenzione lo svolgimento del dibattito parlamentare, perché allora rimanere in silenzio di fronte alle legittime richieste delle diverse associazioni sindacali che si sono fatte interpreti del disagio di migliaia di precari?
    E’ stato detto di no ad una procedura straordinaria, garantita invece dalla medesima legge ai docenti di altre discipline ed è stata esclusa l’ipotesi di una graduatoria ad esaurimento (concesso lo scorrimento solo temporaneo della graduatoria del 2004). Rimangono tutti i motivi di preoccupazione.
     
    Se alle parole non seguiranno i fatti agli insegnanti di religione rimarranno solo promesse.
    La prova dei fatti l’avremo nel momento della stesura del bando di concorso, da attuarsi previa intesa con la CEI.
     
     

     

    Snadir – Professione i.r. – 9 gennao 2020, h.9,56

  • Lo Snadir a Toccafondi: occorre garantire il lavoro ai docenti di religione precari

    Cogliamo l’occasione della lettera dell’On. Toccafondi, pubblicata recentemente dal quotidiano “Avvenire”, per fare alcune riflessioni sul tema del precariato degli insegnanti di religione, partendo dal presupposto che ai lavoratori “non vanno dette bugie o mezze verità”.

     
    Il D.L. 29 ottobre 2019, n. 126, convertito in legge n.159/2019, ha dettato “misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico”, intervenendo con una “procedura straordinaria” per l’assunzione in ruolo dei precari.
     
    Tutti i sindacati della scuola (sia autonomi sia confederali) in diverse occasioni avevano auspicato che anche per gli insegnanti di religione si prospettasse una procedura straordinaria (vedi dichiarazione 4 giugno 2019), ma ciò – per motivi non comprensibili – non è stato possibile; pertanto i docenti precari di religione dovranno sostenere un concorso ordinario.
     
    Certamente il concorso per gli abilitati di scuola secondaria ha interessato i docenti che hanno superato un concorso o un ciclo Tfa, ma nel 2018 c’è stato un concorso straordinario con la sola prova orale non selettiva per i docenti di scuola dell’infanzia e primaria e nella legge 159/2019 – votata dall’On. Toccafondi (Italia Viva) – è stata stabilita una procedura di assunzione per docenti con 36 mesi di servizio con una prova scritta strutturata da quesiti a risposta multipla e una prova orale, quest’ultima – che precede la valutazione del periodo di formazione iniziale e di prova – da svolgersi con il comitato di valutazione “integrato”.
    Vi sono già stati con il D.Lvo 59/2017, la legge 96 del 9 agosto 2018 e la legge 159/2019 interventi normativi, in tema di reclutamento del personale scolastico, improntati al principio della “straordinarietà”, ampiamente condiviso da tutti i sindacati proprio in considerazione della particolare condizione dei precari che si era determinata nella scuola italiana.
     
    È comprensibile, dunque, la delusione degli insegnanti di religione nel non essere presa in considerazione la loro condizione di precari, alla pari di quella dei docenti di altre discipline. Essi pur non sottraendosi alla prova concorsuale, si aspettavano che anche la loro condizione di insegnanti in servizio da decenni – su cattedre disponibili in organico di diritto – fosse valutata come la “straordinarietà” del caso avrebbe dovuto suggerire. È comprensibile che l’art.1-bis della legge 159/2019 sia apparso loro una norma discriminatoria, iniqua e banale.
     
    Auspichiamo, se non altro, che le parole dell’On. Toccafondi, in riferimento a un “impegno del Governo” circa un super-punteggio agli idonei del 2004 e per gli anni di servizio, abbiano seguito.
     
    La rubrica di Avvenire che ha ospitato la lettera dell’On. Toccafondi porta il sottotitolo “Scripta manent”: ci auguriamo che si possa realizzare per i precari di religione (e per tutti i precari in generale) il giusto riconoscimento del loro prezioso lavoro con il conseguimento del ruolo, attraverso il costante dialogo tra Governo e Sindacati con l’eventuale partecipazione a latere della Cei.
     
    Orazio Ruscica
    Segretario Nazionale Snadir
     
     
    Snadir – Professione i.r. – 9 gennaio 2020, h.18,00
  • Il Decreto Scuola è legge. Lo Snadir intraprende iniziative giudiziarie a tutela dei precari di religione

     
    Il decreto, all’Art. 1-bis, conferma l’impegno delle istituzioni a bandire entro il 2020 un concorso ordinario per gli insegnanti precari di religione, previa specifica intesa con il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
    Una norma che – non ci stancheremo di ripeterlo – rappresenta una risposta iniqua e discriminatoria oltre che inconcludente ai fini della stabilizzazione dei docenti precari che insegnano religione.
     
    Contestiamo con forza l’ennesima ingiusta azione politica che ha deliberatamente ignorato e aggirato un problemareale; lasciando nell’incertezza migliaia di lavoratori della scuola.
     
    In conflitto con le finalità originarie del decreto, la nuova legge contribuirà ad affollare la nostra “società precaria” costringendo molti insegnanti di religione ad affrontare una condizione di grave incertezza, avvilente e deficitaria.
     
    Ai principi sanciti dall’art. 4 della nostra Costituzione, che riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto, è stata sostituita una visione del lavoro distorta dalle condizioni a cui i lavoratori sono costretti, tra cui ricordiamo l’impossibilità di progettualità, l’ansia, la frustrazione e l’instabilità.
     
    Di fronte a tale ingiustizia, lo Snadir proporrà iniziative per la tutela dei precari, sia presso i tribunali interni che presso le corti europee per la tutela del principio di uguaglianza e non discriminazione tutelati dalla nostra carta costituzionale, dalla carta di Nizza e dalla clausola 4 della direttiva 1999/70.