Ruscica: quanto altro tempo serve al Ministero dell’istruzione e del merito per attivare la procedura straordinaria?
Undicesima sentenza della Corte di Cassazione che dà ragione allo Snadir e torto al ministero dell’Istruzione, costretto anche in questo caso, a pagare le spese del giudizio di legittimità, le spese legali e il risarcimento del danno a favore dei docenti di religione precari.
Undicesima sentenza favorevole su undici dalla Suprema Corte, dunque, e le argomentazioni che i Giudici scrivono, in stringata ma non forzata sintesi, sono sempre le stesse: la reiterazione sine die dei contratti a tempo determinato (leggasi precariato) non deve più esistere per gli insegnanti di Religione cattolica!
È evidente poi che anche in Cassazione ci si è stancati di ripetere le stesse cose, visto che il dispositivo ultimo della Corte dei cinque giudici ha affermato lo scorso 14 febbraio, tra l’altro, che "il presente ricorso (del MIUR ndr) non prospetta argomenti diversi da quelli già valutati e disattesi…" e, dunque, non può essere accolto.
Nel caso di specie, il MIUR si era opposto ad una sentenza della Corte d’Appello di Firenze di quattro anni fa, che aveva accolto una sentenza del tribunale di Pisa, favorevole a diversi insegnanti di Religione, che chiedevano, oltre alla riqualificazione dei contratti, il risarcimento per l’indebita reiterazione dei contratti a tempo determinato. Il ministero si è opposto e i giudici della Corte di Cassazione, così come per altri dieci analoghi casi precedenti, hanno dato ragione agli insegnanti di Religione cattolica: l’abuso reiterato dei contrati oltre i 36 mesi va risarcito.
Orazio Ruscica (segretario nazionale Snadir e Presidente FGU), nel commentare la sentenza, ha dichiarato: “L’abuso dei contratti a termine degli Idr è stato condannato ancora una volta dalla magistratura. Quanto altro tempo serve al Ministero dell’istruzione e del merito per capire che occorre attivare immediatamente la procedura straordinaria?”.

Fgu/Snadir – Professione i.r. – 17 marzo 2023 – h.9,30