Categoria: Concorsi e Procedure Straordinarie IdR (formazione)
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Testi e strumenti per il concorso
Testi e strumenti per il concorso
Ad un concorso ci si prepara. Partendo dalle competenze acquisite durante l’iter formativo universitario e quello professionale di docenza. Ma il tempo passa: le scienze pedagogiche e didattiche come anche le legislazioni si aggiornano. Ed il docente non potrebbe che aggiornarsi per qualificare sempre al meglio e nel modo più efficace la sua qualità professionale.Per ciò si parla sempre di formazione in itinere. Non finisce mai, fino a quando si insegna, cioè fino a quando una professione pubblica ci responsabilizza. Il concorso (come previsto nel ddl per lo stato giuridico degli idr, cfr. in questo numero il testo della XI Commissione ed il commento dello Snadir) è un’occasione di ulteriore aggiornamento come anche un’opportunità (dovuta e necessaria) per evidenziare le nostre competenze.
Lo Snadir che tanto si è impegnato e continua a farlo per lo stato giuridico, intende portare a buon fine questo impegno. Per ciò intende non lasciare soli gli insegnanti davanti al concorso ed alla sua necessaria preparazione. Una èquipe di esperti, coordinati dal prof. Troìa, è già impegnata nella progettazione e realizzazione di testi, strumenti e media efficaci per la preparazione al concorso “volto unicamente all’accertamento della conoscenza dell’ordinamento scolastico, degli orientamenti didattici e pedagogici relativi agli ordini e ai gradi di scuola ai quali si riferisce il concorso e degli elementi essenziali della legislazione scolastica.” (art. 5 comma 2 del testo risultante dagli emendamenti, approvati in sede referente, il 24 settembre 2002 in XI Commissione).
Tali strumenti saranno disponibili quanto prima per gli iscritti allo Snadir: la loro configurazione redazionale sarà studiata appositamente per poter facilitare lo studio e la preparazione. Si sta studiando la possibilità di poter valorizzare questi strumenti anche in rete o con altre ‘diavolerie’ informatiche. Nel prossimo numero di Professione ir forniremo ulteriori indicazioni.
Comunque, non c’è da scoraggiarsi. Facciamo anche questo, se quanto ci viene chiesto comporterà un riconoscimento giuridico, un’autonomia professionale e un ulteriore fase di affermazione per una possibile costituzione di un ordine professionale degli idr. E poi… qualcuno potrebbe forse smentire la constatazione secondo la quale chi non studia più non dovrebbe poter avere il diritto di continuare ad insegnare? Ora, in questa contingenza, facciamo di necessità virtù. Nonostante queste forche caudine del concorso, male necessario per un bene tanto desiderato. Studiare contribuisce a farci sentire giovani (professionalmente).
Buon lavoro e con tanti auguri.
Pasquale Troìa