Autore: maurizio
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Prosegue al Ministero dell’istruzione l’iter per lo scorrimento della graduatoria 2004
In previsione dell’applicazione dell’art.1 bis, comma 3 della legge 159/2019 il Ministero dell’istruzione ha chiesto nei giorni scorsi agli Uffici scolastici regionali ulteriori verifiche.Successivamente (prossime settimane) il Ministero – dopo i necessari passaggi con le Organizzazioni sindacali rappresentative – procederà alla predisposizione delle disposizioni per l’immissione in ruolo dei docenti di religione, scorrendo le graduatorie di merito del concorso indetto con DDG 2 febbraio 2004.Tale operazione fa seguito alla richiesta da parte del Ministero agli uffici scolastici competenti per la verifica dei docenti collocati in posizione utile nella graduatoria del concorso del 2004, , lo scorrimento delle GM 2004 in attuazione del com. 3 art. 1 bis della Legge 159/2019.Esprimiamo grande soddisfazione per il raggiungimento di un risultato che fa onore a anni di battaglie portate avanti dallo Snadir, ma non ci fermiamo qui. Prosegue infatti la nostra battaglia legale per ottenere pari trattamento per i docenti di religione con 36 mesi di servizio affinché anche ad essi sia dato accesso alla procedura straordinaria come previsto per i colleghi di altre discipline all’art. 1 della stessa L. 159.Snadir – Professione i.r. – 8 luglio 2020 – 20,25 -
Disposizioni riguardante l’istituzione delle GPS di I e II fascia, Importante risultato dello SNADIR: servizio di religione, concorso del 2004 e titoli ecclesiastici riconosciuti
Nei giorni 30 giugno e 1 luglio scorsi si sono svolte le riunioni in videoconferenza tra l’Amministrazione e le OO.SS. rappresentative riguardante l’ordinanza graduatorie provinciali supplenze (GPS) e graduatorie di istituto per insegnamenti di posto comune diversi da religione.Durante l’incontro del 30 giugno scorso la Fgu/Snadir ha fatto presente che all’interno delle bozze dell’ordinanza e delle relative tabelle non compariva la valutazione del servizio di religione e che questa determinazione aveva il solo significato di far scomparire il servizio di religione dalla scuola italiana. L’Amministrazione ha immediatamente risposto che il servizio di religione doveva essere riconosciuto. Pertanto ha proposto una formulazione che tenesse conto della valutazione del servizio di religione nelle GPS di I e II fascia.Il primo luglio lo Snadir ha fatto presente che nei menu a tendina del sistema di Istanze on line che si occuperà della elaborazione delle domande era necessario inserire una voce riguardante la valutazione del superamento del concorso del 2004 e dei titoli di studio di livello universitario per l’insegnamento della religione. Anche su queste due questioni l’Amministrazione ha dichiarato che le due richieste sarebbero state accolte.Pertanto, i docenti di religione che hanno svolto un servizio nel predetto insegnamento e in possesso dei titoli previsti per insegnare discipline diverse da religione potranno vedere riconosciuti i titoli culturali e di servizio nelle prossime GPS di I e II fascia.Finalmente, dopo anni di battaglie e istanze, sarà riconosciuta ai docenti di religione la valutazione dei titoli culturali, del superamento concorso pubblico 2004 e del servizio d’insegnamento di religione nelle Graduatorie provinciali di I e II fascia per le supplenze del personale docente nella scuola dell’infanzia, primaria, secondaria I e II grado, sostegno e personale educativo.A nostro giudizio andranno valutati:- i titoli di baccalaureato, licenza, dottorato, magistero in scienze religiose e laurea (licenza) in scienze religiose quali titoli (riconosciuti dal Ministero dell’istruzione oppure dalla Funzione pubblica) oltre quelli di accesso;
- il superamento del concorso del 2004 (concorso per titoli ed esami) quale ulteriore titolo;
- il servizio di religione quale servizio non specifico.
Ci sono i tempi tecnici affinché si possa procedere alle assunzioni in servizio dal 1° settembre anche tramite modalità da remoto, pertanto anche gli idr che si trovano nella situazione sopra descritta, potranno accedere ad un aggiornamento delle loro posizioni nelle graduatorie provinciali di I e II fascia di posto comune.Un risultato importante, segno evidente e conseguenza di un dialogo costante avviato dallo Snadir in seno alla tutela e alla valorizzazione delle condizioni professionali dei docenti di religione. Lontani dai modi sterili e pretestuosi di molte rivendicazioni sindacali, e tenendo sempre a cuore le questioni che affliggevano e affliggono gli insegnanti di religione, continuiamo a lavorare per un riconoscimento collettivo della grande forza educativa dell’Irc e delle legittime richieste dei suoi preziosi insegnanti.
Fgu/Snadir – Professione i.r. – 2 luglio 2020 – h.10,30 -
Un Piano Scuola da definire con le parti sociali Occorre un cambiamento radicale della mentalità politica: la scuola al centro della ripartenza
Con Decreto Ministeriale del 26 giugno 2020 n. 39 è stato pubblicato il "Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione", presentato in conferenza stampa dalla Ministra Azzolina alla presenza del Presidente Conte.Il Documento, che conferma i contenuti già resi noti, dovrà adesso essere integrato con le indicazioni che deriveranno dal confronto con le parti sociali, al fine di focalizzare cosa realizzare, in coerenza con il vigente quadro normativo e contrattuale. Il ritorno alla normalità rimane un auspicio ma, al momento, le misure da concretizzare sono quelle, mai prima d’ora sperimentate, delle situazioni di emergenza.Il distanziamento tra gli studenti è il problema fondamentale, considerato che si parla di persone che utilizzano e vivono in maniera dinamica lo spazio classe.Il Documento afferma che le istituzioni scolastiche potranno avvalersi di “ulteriori forme di flessibilità derivanti dallo strumento dell’Autonomia, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio, che contemplino, ad esempio:- una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento;
- l’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;
- una frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando l’applicazione delle soluzioni in relazione alle fasce di età degli alunni e degli studenti nei diversi gradi scolastici;
- per le scuole secondarie di II grado, una fruizione per gli studenti, opportunamente pianificata, di attività didattica in presenza e, in via complementare, didattica digitale integrata, ove le condizioni di contesto la rendano opzione preferibile ovvero le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano;
- l’aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari, ove non già previsto dalle recenti innovazioni ordinamentali;
- una diversa modulazione settimanale del tempo scuola, su delibera degli Organi collegiali competenti”.
Insomma, una scuola tutta da reinventare.Tempo disponibile per realizzarla: i mesi estivi (e di ferie?) di luglio e agosto.Le lezioni si terranno anche, se necessario, nei musei, negli archivi, nei cinema, nei teatri, nelle biblioteche e nei parchi. Condizioni climatiche permettendo, usciremo fuori dalla struttura scolastica.Nella Scuola dell’infanzia restano confermate le indicazioni in bozza: si “dovrà prevedere la valorizzazione e l’impiego di tutti gli spazi esterni ed interni” privilegiando i primi; per i bambini piccoli non ci sarà l’obbligo della mascherina.Inoltre, la necessità di declinare le attività didattiche su più spazi chiede un aumento inevitabile del numero dei docenti e del personale di custodia.Sappiamo che a settembre saranno assunti fino a 50mila persone in più tra docenti e Ata a tempo determinato. 50 mila docenti a tempo determinato per più di 8.000 istituti, sono circa 6 docenti ad ogni istituto. Saranno sufficienti nella prospettiva di dover sdoppiare le classi? Certamente no. Occorreranno più docenti non più precari, non meno di 100.000 docenti in più rispetto a quelli già previsti. Non si risolve un problema producendone un altro.Una cosa è certa: a settembre ne deriverà una scuola del tutto diversa e più vulnerabile alle criticità.L’entrata nella fase progettuale è lasciata alla professionalità (tante volte ignorata e deprezzata) di tutto il personale della scuola. Il primo giorno di settembre presidi, docenti e personale ata saranno tutti dalla stessa parte, per ricostituire quella comunità educante che si realizza nello stare insieme, nel confrontarsi, nell’apprendere, nella crescita umana e formativa degli studenti.Si dovrà però trovare il tempo per ridisegnare il quadro delle professionalità scolastiche con un nuovo contratto capace di valorizzare le competenze maturate nella didattica di emergenza degli ultimi quattro mesi dell’anno scolastico, e per evitare ogni rischio di future forme operative approssimate e superficiali.Chiedere ai dirigenti scolastici di pianificare il lavoro per attuare il ritorno a scuola in sicurezza non può essere l’unico strumento per affrontare una situazione tanto complessa. Occorrono spazi di coordinamento tra i livelli nazionali e territoriali, che tengano conto delle richieste legittime delle organizzazioni sindacali e delle scuole. Occorrono soprattutto dei protocolli generali che definiscano in modo chiaro le misure di sicurezza e di distanziamento, i comportamenti da adottare, le risorse necessarie, e tutto ciò che concerne l’organico e le attività curriculari.Il Governo dovrebbe smetterla di comportarsi con la scuola come i precedenti, occorrono investimenti robusti per acquisire spazi fuori dalle attuali strutture scolastiche, avviare cantieri per la costruzione di nuove scuole e ampliare/ristrutturare gli attuali edifici scolastici. Insomma, occorre predisporre per la scuola non meno di 7/8 miliardi di euro.Ci attendiamo che il Ministero, in questa situazione straordinaria, proceda con una stabilizzazione straordinaria di cui siano destinatari tutti i precari. Quegli stessi che, con sacrificio e professionalità, hanno messo in sicurezza la regolare chiusura del corrente anno scolastico.
- Decreto Ministeriale del 26 giugno 2020 n. 39. Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione
- Il Piano Scuola della ministra Azzolina: ancora troppe incognite
Snadir – Professione i.r. – 27 giugno 2020 – h.20,30