Autore: maurizio

  • Siglato all’Aran il contratto scuola per la parte economica

    Di Meglio: "Adesso bisogna intervenire su vincoli alla mobilità e diritti dei lavoratori precari". Ruscica: “intervento necessario per resistere all’aumento del costo della vita”
     
    "È positivo che tutti coloro che lavorano nel comparto ricevano un sostanzioso acconto sulla parte economica. Adesso continuiamo a trattare sulla parte normativa dove tra le varie questioni bisogna intervenire sui vincoli alla mobilità e sui diritti dei lavoratori precari. Sono già tantissime le sentenze che stabiliscono un’equiparazione di trattamento con il personale assunto a tempo indeterminato e quindi dal contratto devono essere eliminate tutte le norme discriminatorie". Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Federazione Gilda-Unams, commenta la firma della parte economica del CCNL Istruzione e Ricerca 2019-2021 avvenuta oggi all’Aran dopo l’accordo politico raggiunto ieri con il ministro Valditara.
     
    Il Presidente della Federazione Gilda-Unams, Orazio Ruscica, dichiara che era necessario liberare urgentemente risorse economiche da attribuire allo stipendio tabellare per una prima resistenza all’aumento del costo della vita. Importante è anche l’impegno del Governo a individuare nuove risorse economiche nella legge di bilancio per una rivalutazione della componente fissa della retribuzione di tutto il personale della scuola; a ciò si aggiunge l’impegno del Ministro a individuare una disponibilità finanziaria una tantum per l’anno 2022 pari a 100 milioni.
     
     

     

     

    Fgu /Snadir – Professione i.r. – 11 novembre 2022 – h.21,00

  • CCNL, firmato accordo politico con ministro Valditara

    Oggi la sigla all’Aran della parte economica del CCNL

    Arretrati e incrementi concordati saranno corrisposti, con procedura straordinaria, a dicembre a tutto il personale del comparto

     
    Si è concluso con la firma di un accordo politico, cui farà seguito oggi alle 14.00 l’incontro all’Aran per la firma definitiva della parte economica del contratto Istruzione e Ricerca.
    L’incontro di ieri tra sindacati e ministro – commentano i segretari generali di categoria – segna una svolta decisiva nel confronto fra le parti per il rinnovo del contratto del comparto Istruzione e Ricerca. L’accordo prevede una prima sequenza contrattuale di natura economica, da definire nella giornata di domani con l’utilizzo delle risorse disponibili, finalizzato a liquidare entro dicembre gli arretrati maturati nel corso del triennio di vigenza contrattuale e a corrispondere una prima tranche di aumento alle retribuzioni del personale.
     
    È invece da mettere in collegamento con l’iter della Legge di Bilancio e con l’impegno del ministro a reperire risorse aggiuntive, la ulteriore sequenza contrattuale a completamento della parte economica del contratto, che garantirà alla categoria ulteriori 300 milioni in più nella parte di retribuzione fissa.
     
    Un contributo importante alla conclusione del confronto è venuto anche dallo stanziamento di un ulteriore budget di 100 milioni di euro (una tantum) che saranno resi disponibili con un decreto legge in corso di approvazione nella seduta odierna del Consiglio dei Ministri. Secondo l’intesa, il negoziato prosegue sulla parte normativa, libero dall’urgenza della definizione della parte economica imposta dalle contingenze derivanti dall’aumento del costo della vita.
     
    Arretrati e incrementi concordati saranno corrisposti, con procedura straordinaria, a dicembre a tutto il personale del comparto.
     
    È stato fatto un grande lavoro, superando le difficoltà che si stavano registrando proprio sulla partita delle risorse a partire dall’utilizzo dei 300 milioni, prima dirottati sui fondi MOF – sottolineano i segretari di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams – e oggi nella piena disponibilità del personale.
     
    Oggi la firma di un contratto che certamente rappresenta un passo avanti nella direzione giusta.
     
     
     




    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 11 novembre 2022 – h.9,30
  • No all’autonomia differenziata

    Conferenza stampa unitaria mercoledì 9 novembre
     
    Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, insieme alle Organizzazioni sindacali della scuola FLC Cgil, Cisl Scuola, UIL Scuola RUA, Snals Confsal e Federazione Gilda Unams, avvia una raccolta di firme per la PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE DI INIZIATIVA POPOLARE “Modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e dell’art. 117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato”, il cui testo verrà illustrato nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Roma, Hotel Nazionale (Piazza Monte Citorio) mercoledì 9 novembre alle ore 11.30.
     
    Siamo contrari al disegno di “autonomia differenziata”, inizialmente avanzato dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e rilanciato dalla attuale maggioranza di governo. Tale progetto, invece di consolidare il carattere unitario e nazionale, ad esempio del sistema pubblico di istruzione, rafforzando la capacità di risposta dello Stato di cui si è avvertita l’estrema necessità durante la recente pandemia, ripropone un’ulteriore frammentazione degli interventi indebolendo l’unità del Paese, col rischio di aumentare le disuguaglianze senza garantire la tutela dei diritti per tutti i cittadini e ampliando i divari territoriali.
     
    La nostra proposta di legge prevede in primo luogo la modifica dell’art. 116 della Costituzione ponendo un vincolo alla richiesta di autonomia, che può essere concessa solo se “giustificata dalla specificità del territorio”. Inoltre, viene esclusa la possibilità di una generica Legge quadro in ambito nazionale che lasci sostanzialmente campo libero a intese tra Stato e singole Regioni. Al fine di elevare il livello della partecipazione democratica, si prevede inoltre che possa essere richiesto un referendum popolare approvativo della legge attributiva dell’autonomia prima della sua entrata in vigore, ed eventualmente un referendum abrogativo in tempi successivi. Sulla potestà legislativa viene modificato l’articolo 117 della Costituzione specificando che sanità, istruzione ed infrastrutture devono restare di competenza esclusiva dello Stato. Infine viene introdotta la clausola di supremazia dello Stato per garantire “l’unità giuridica ed economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale”.
     
    La raccolta di firme partirà nei prossimi giorni attraverso una piattaforma digitale e anche tramite moduli cartacei.
     
    Partecipano:
     
    Massimo Villone, presidente Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
     
    Francesco Sinopoli, segretario generale FLC Cgil 
     
    Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola 
     
    Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola Rua 
     
    Elvira Serafini, segretario generale Snals Confsal 
     
    Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Federazione Gilda Unams 






     
    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 7 novembre 2022 – h.18,55
     
  • Nuove sentenze della Cassazione per i precari IdR

    Si susseguono le sentenze della Cassazione che confermano la condanna dell’abuso nella reiterazione dei contratti a termine dei docenti precari di religione (nr. 24758/2022, 24759/2022 e 24760/2022 del 12 agosto).
     
    Questa volta i Giudici territoriali sono quelli della Campania, in particolare il Tribunale di Salerno Sezione Lavoro e la Corte d’Appello di Salerno. Quest’ultima ha confermato l’impossibilità giuridica di conversione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, ma ha riconosciuto il diritto dei docenti precari di religione ad essere risarciti per l’ingiusta condizione nella quale sono stati tenuti per molti anni.
     
    Inoltre, i docenti precari di religione, come ha sottolineato la Corte di Cassazione, hanno proseguito per anni nel loro insegnamento senza mai poter fruire delle procedure di assunzione previste dalla legge con cadenza triennale. Lo Stato è venuto meno al suo obbligo e ciò ha determinato una condizione di precarietà sempre più problematica.
     
    Questo è il motivo per cui lo Snadir ha fortemente voluto che si realizzasse una procedura straordinaria, per cancellare in via definitiva e con un intervento strutturale, il precariato generatosi nei diciannove anni trascorsi dalla legge sullo stato giuridico degli insegnanti di religione. Attendiamo che nei prossimi mesi il Ministero dell’Istruzione e del Merito convochi i sindacati per prospettare tempi e modalità delle immissioni in ruolo.
     
     
     
     Lo Snadir predisporrà a breve ulteriori tornate di ricorsi riguardanti la riqualificazione die contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. Chi volesse inserirsi in tali azioni legali (gratuite per gli iscritti Snadir), può scrivere per informazioni l’indirizzo email dedicato ricorsi@snadir.it  




    Snadir – Professione i.r. – 4 novembre 2022 – h.17,37
  • Incontro sindacati-ministro, FGU: i temi prioritari sono contratto e precariato

    Il coordinatore nazionale Di Meglio a Valditara: "Sì al merito ma soltanto se inteso come valorizzazione"; il Presidente nazionale Orazio Ruscica: "Quello del precariato è un fardello crudele"
     
    “Prima di affrontare i temi più caldi di cui, secondo noi, la neo amministrazione dovrà occuparsi prioritariamente, vorrei soffermarmi sulla nuova denominazione assunta da questo ministero per capire cosa si intende per merito”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Federazione Gilda-Unams, ha esordito intervenendo ieri al primo incontro con i sindacati convocato dal ministro Valditara. 
     
    “Se ci si riferisce a una scuola che, senza discriminazioni, valuti responsabilmente il merito degli alunni, siamo d’accordo, perché la valutazione fa parte delle attività professionali dell’insegnante. Siamo disposti anche a discutere, a patto però che si liberino adeguate risorse economiche, del merito relativo ai docenti, purché sia concepito come valorizzazione della loro funzione. Due – ha spiegato Di Meglio  –  sono le condizioni imprescindibili: la prima è che la valutazione sia operata da soggetti competenti, la seconda è che premi l’impegno con gli alunni e non gli impegni impropri di carattere burocratico”.
     
    Entrando, poi, nel vivo delle questioni più urgenti, il coordinatore nazionale della Gilda ha chiesto che si giunga con urgenza all’adeguamento dell’atto di indirizzo per chiudere velocemente il contratto. “Stiamo ragionando su un incremento molto modesto del 4%  –  ha sottolineato Di Meglio  –  mentre l’inflazione, secondo i dati Istat, a ottobre ha registrato un aumento del 3,5% su base mensile e dell’11,9% su base annua. È urgente concludere in tempi rapidi la partita, così da poterci sedere subito dopo al tavolo negoziale per il contratto del triennio, già ampiamente iniziato, 2022/2024. Ed è chiaro sin da ora che le risorse disponibili non lasciano spazio ad alcun tipo di intervento che vada oltre un minimo ristoro”.
     
    Il leader della Federazione Gilda-Unams ha poi posto l’accento sull’annoso fenomeno del precariato sul quale “occorre aprire un confronto per approdare a una norma straordinaria che stabilizzi il maggior numero di precari. Parallelamente, bisogna intervenire sulle procedure concorsuali con l’obiettivo di snellirle e velocizzarle. Non dimentichiamo che il concorso solo abilitante è stato bandito ma è ancora in attesa di essere espletato. Sono queste – ha concluso Di Meglio – le due strade maestre per garantire alla scuola italiana tutti gli insegnanti in cattedra dall’inizio dell’anno scolastico”.

    “Quello del precariato, degli insegnanti di religione, come di tutti gli altri docenti, è un fardello crudele” ha commentato Orazio Ruscica, Segretario nazionale Snadir e Presidente della Federazione Gilda-Unams. “Contrasta ogni nostra idea di futuro: arriva a negare ogni possibilità, sotterra le ambizioni e la dignità. Anni di manovre inefficienti e antieconomiche hanno creato un esercito di professionisti terrorizzati. Non si può andare avanti così. È quindi un dovere e un atto di civiltà ripartire da qui”.

     

    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 4 novembre 2022 – h.12,14