Autore: maurizio

  • Periodo di formazione e prova a.s. 2022/2023

    Il superamento dell’anno di prova e formazione per docenti neoassunti e docenti che hanno ottenuto il passaggio di ruolo
     
    La nota prot. 39972 del 15 novembre 2022 conferma per l’anno scolastico 2022/2023 le modalità introdotte nel 2015 (legge 107/2015, DM 850/2015) con qualche novità del DM 226/2022.
     
    Quest’anno il tradizionale percorso di formazione e di prova (DM 850/2015) dovrà assicurare ai neoassunti di avere piena conoscenza delle misure previste nonché degli strumenti e delle metodologie per la Didattica Digitale Integrata (DDI).
     
    Il percorso di formazione (che dovrà essere affiancato dal periodo di prova di 180 giorni di cui almeno 120 di effettivo servizio) si è meglio articolato in 50 ore di impegno complessivo così suddivise:
    a) Incontri propedeutici e di restituzione finale: 6 ore;
    b) Laboratori formativi in presenza o on line: 12 ore ( 4 incontri in presenza di 3 ore);
    c) Visite a scuole innovative in presenza: a domanda degli interessati e per un massimo di 2.170 docenti (vedi Tabella); questa attività (6 ore per due giornate=12 ore) è considerata sostitutiva (in parte o in toto) del monte ore dedicato ai laboratori formativi di cui alla lettera b);
    d) Attività di “peer to peer”: 12 ore;
    e) Attività sulla piattaforma INDIRE: 20 ore.
     
    Determinante è  il ruolo del docente tutor, che affianca l’insegnante nel percorso del primo anno con compiti di collaborazione e di supervisione professionale. L’individuazione di tale figura all’interno dell’istituto spetta al Dirigente Scolastico con un opportuno coinvolgimento del Collegio dei docenti. Nei casi in cui non fosse possibile individuare un tutor appartenente alla classe di concorso specifica del docente neoassunto, si potrà procedere all’individuazione di una figura appartenente a classi di concorso affini o per settore disciplinare.L’USR organizzerà anche attività formative per i docenti tutor.
     
    Significative appaiono le azioni che i neoassunti devono compiere sulla piattaforma INDIRE, come l’elaborazione di un proprio bilancio di competenze e la costruzione di un portfolio di documentazione e riflessione sull’attività didattica.
     
    Le attività di “peer to peer” e tutoraggio saranno effettuate dai docenti tutor (preferibilmente docenti della stessa disciplina, area disciplinare o tipologia di cattedra ed operante nello stesso plesso) e dai dirigenti scolastici.
     
    Al fine di riconoscere l’impegno del tutor durante l’anno di prova e di formazione, le attività svolte (progettazione, confronto, documentazione) potranno essere attestate e riconosciute dal Dirigente Scolastico come iniziative di formazione previste dall’art. 1, comma 124 della L. 107/2015.
     
    È importante che le attività per i docenti neoassunti inizino già a partire dal mese di novembre 2022 per permettere agli stessi di acquisire in tempo utile le indicazioni necessarie al percorso di formazione e tutti i materiali di supporto alle attività.
     
    I dirigenti scolastici delle istituzioni in cui prestano servizio i docenti neo-assunti organizzano le attività di accoglienza, formazione, tutoraggio, supervisione professionale, avvalendosi della collaborazione dei docenti tutor e svolgono le attività per la valutazione del periodo di prova, oltre a visitare le classi affidate ai docenti neo-assunti.
     
    Saranno interessati da tale percorso i docenti assunti sia da GAE (graduatorie ad esaurimento) che dalle graduatorie di merito dei concorsi ordinari e dei concorsi straordinari. I percorsi interesseranno anche i docenti che abbiano effettuato passaggio da un ruolo all’altro e coloro che debbano ripetere il periodo di formazione e di prova.
     
    Saranno interessati al percorso di formazione e di prova anche i docenti di religione assunti a seguito di scorrimento della Graduatoria di merito (GM) 2004. 
     
    In chiusura dell’anno scolastico il Comitato di valutazione, convocato dal Dirigente scolastico, compie la verifica delle  competenze didattiche pratiche del docente in prova, per l’espressione del parere sul superamento del percorso di formazione e periodo annuale di prova in servizio.
     
    Ciò avviene attraverso un colloquio, nell’ambito del quale è svolto il test finale, che consiste nella discussione e valutazione delle risultanze della documentazione prodotta dal tutor e nella relazione del dirigente scolastico, con espresso riferimento all’acquisizione delle relative competenze, a seguito di osservazione effettuata durante il percorso di formazione e periodo annuale di prova.
     
    Il docente sostiene il colloquio innanzi al Comitato, a partire dalla presentazione delle attività di insegnamento e formazione e della relativa documentazione contenuta nel portfolio professionale e nelle schede di cui all’Allegato A, già in possesso del Dirigente scolastico e trasmessi almeno cinque giorni prima della data fissata per il colloquio, allo stesso Comitato.
     
    In questa fase conclusiva il docente è invitato quindi a “raccontare” e a “raccontarsi” al Comitato, che valuterà le capacità didattica, utilizzando gli indicatori e i descrittori dell’Allegato A come griglia di verifica del pieno possesso ed esercizio dello standard professionale.
     
     
    Snadir – Professione i.r. –  18 novembre 2022, h. 12,53
     
  • Mobilità scuola 2023/2025

    Lo Snadir vuole la titolarità sulla sede scolastica per i docenti di religione di ruolo
     
    Sono proseguiti nel pomeriggio di oggi (mercoledì 16 novembre 2022) i lavori sul CCNI relativo alla mobilità del biennio 2023/25 del personale docente, educativo e ATA.
     
    La nostra organizzazione ha posto all’attenzione di tutti la necessità di assegnare anche ai docenti di religione la titolarità sulla sede scolastica, allo scopo di omologare la mobilità dei docenti di religione con il restante personale docente a tempo indeterminato e rafforzare il legame con la singola istituzione scolastica, favorendo una effettiva continuità didattica ed una più ampia progettualità.
     
    Dopo aver sottolineato che il vigente quadro normativo e contrattuale non è incompatibile con un esplicito riconoscimento d’ufficio della titolarità nella sede scolastica in favore degli insegnanti di religione, lo Snadir ha esplicitamente sollecitato l’amministrazione a dare corso ad un articolato contrattuale specifico che corregga in tempi brevi tale discriminazione.
     
    Lo Snadir ha inoltre proposto di valutare la possibilità di mobilità professionale definitiva per gli insegnanti di religione di ruolo ai quali è stata revocata l’idoneità ecclesiastica e che fino ad oggi nella mobilità annuale sono stati utilizzati in altro insegnamento o ruolo.
     
    L’Amministrazione si è riservata di approfondire le richieste.
     
     
     
    Snadir – Professione i.r. – 16 novembre 2022 – h.19,20
  • No all’autonomia differenziata: avviata una raccolta di firme per una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare

    Federazione Gilda-Unams/Snadir, FlcCgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua e Snals Confsal
    lanciano l’allarme e chiedono al mondo della scuola la sottoscrizione di una proposta che blocchi la frammentazione del diritto di istruzione
     
     
    Le Organizzazioni sindacali della scuola Federazione Gilda-Unams/Snadir, FlcCgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua e Snals Confsal, insieme al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, hanno lanciato una raccolta di firme per runa proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare mirata a contrastare gli effetti dell’autonomia differenziata. Si tratta di un’importante iniziativa di mobilitazione, finalizzata a coinvolgere lavoratori, studenti, genitori e tutta la cittadinanza nel preservare il carattere unitario e nazionale del sistema pubblico di istruzione, evitare la frammentazione dei diritti e l’ampliamento delle disuguaglianze e dei divari territoriali.
     
    In questi anni è proseguito, in modo sotterraneo, il tentativo di avvio di autonomie regionali rafforzate ed oggi questo progetto, dichiaratamente esplicito con il nuovo Governo, rischia di divenire una concreta iniziativa, soprattutto dopo i primi incontri del Ministro Calderoli con i Presidenti delle Regioni.
     
    Le organizzazioni sindacali esprimono forte preoccupazione rispetto alla grave emergenza che si profila sul versante dell’esercizio del diritto all’istruzione in tutto il Paese, anche e soprattutto perché tra le bozze circolanti, leggiamo che si vuole costruire un organico regionale del personale scolastico, si vogliono bandire concorsi regionali, si vuole regionalizzare da subito la dirigenza scolastica, si vogliono costruire contratti regionali e si vogliono differenziare gli stipendi su base territoriale intervenendo sulla mobilità, sottraendo la materia alla negoziazione sindacale. SI potranno avere docenti regionali e programmi differenziati. Le Regioni potranno fissare ogni anno il fabbisogno occupazionale e di conseguenza indire bandi locali e assumere direttamente il personale scolastico, che sarà dipendente delle Regioni e non dello Stato. A partire dai docenti neoassunti, che potranno diventare automaticamente dipendenti regionali, gli altri saranno incentivati al trasferimento da un aumento di stipendio che potrà essere realizzato grazie all’aumento delle risorse a disposizione delle Regioni, come previsto dai progetti regionalisti.
     
    A fronte di questo progetto disgregatore dell’unitarietà del sistema di istruzione, Federazione Gilda-Unams/Snadir, FlcCgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua e Snals Confsal ribadiscono i seguenti punti:
    • qualsiasi forma di autonomia differenziata in ambito scolastico è incompatibile con il valore universale e unitario della scuola e contrario al principio costituzionale;
    • la scuola è una, nazionale, indivisibile; essa rappresenta un ineliminabile valore di coesione sociale del Paese che deve essere rafforzato e non disgregato;
    • il valore del contratto collettivo nazionale di lavoro non può essere messo in discussione o differenziato, a garanzia del ruolo giuridico del personale che vedrebbe un inasprimento delle differenze socioeconomiche a detrimento del diritto allo studio degli studenti.
     
    Per tutto questo, l’istruzione deve stare fuori dalle materie oggetto di decentramento regionale e, rispetto ai complessivi disegni di regionalismo differenziato ed è inoltre indispensabile regolamentare i processi disegnati dal novellato Titolo V della Costituzione.
     
    Federazione Gilda-Unams/Snadir, FlcCgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua e Snals Confsal, insieme a giuristi e costituzionalisti del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, propongono, quindi, una raccolta di firme pe una proposta di legge di iniziativa popolare per la “Modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alla Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e dell’art.117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato”.
     
    La raccolta delle 50 mila firme, richieste per la presentazione alle camere, è già partita attraverso una piattaforma digitale e anche tramite moduli cartacei.
     
     
     

     

    Fgu/Snadir – Professione i.r. – 14 novembre 2022 – h.17,30